Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Archivio per la categoria ‘Internet’

Gen
13

Ma l’amore vero esiste ancora?

Categoria Internet, Pensieri

Fare un cappello introduttivo non è semplice, poi la mia mente bacata ha partorito per un attimo una sorta di sigla in stile Fox ma con la scritta “A Camu production” con tanto di luci e inconfondibile sigla con tamburi e trombe, ma ritorniamo seri.

Il post sotto riportato non è frutto dei miei pensieri ma bensì è stato concepito, senza maltrattamenti sia ben inteso, dal mio vicino virtuale Camu. Definirei l’autore un po’ come se fosse un mio altr’ego, sono anni che ci scherziamo su ma una sorta di connessione mentale esiste, non mi spiegherei post e pensieri con contenuti similari! L’idea di scambiare i post mi è sembrata subito geniale e ho accolto con entusiasmo l’idea. Spero che altri possano apprezzare l’iniziativa!

In un mondo che sembra correre sempre più veloce, dove l’apparenza spesso prende il sopravvento e i sentimenti sembrano confondersi in un mare di superficialità, viene spontaneo chiedersi: ma l’amore vero esiste ancora? La risposta non è nei grandi gesti spettacolari o nelle dichiarazioni eclatanti, ma nella sincerità dei piccoli momenti quotidiani. È in un abbraccio caldo senza motivo, in una parola di conforto detta al momento giusto, in quel sorriso che ci fa sentire a casa. L’amore vero non ha bisogno di apparire: vive e si nutre della semplicità. Lo troviamo quando ci sediamo a tavola con la famiglia, condividendo una cena e una risata, oppure quando trascorriamo una serata tranquilla con gli amici, senza fretta e senza aspettative, solo per il piacere di stare insieme.

In molte culture occidentali, il predominio dell’individualismo ha plasmato negli ultimi decenni le relazioni personali e sociali, spingendo molti a concentrarsi sulla propria realizzazione, spesso a scapito delle connessioni autentiche con gli altri. Si celebra l’individuo, la sua unicità, ma a volte si finisce per trascurare l’importanza del noi. Le relazioni diventano secondarie rispetto agli obiettivi personali, e il rischio è quello di sentirsi soli anche in mezzo alla folla. In molti paesi orientali, invece, il senso di comunità è il cuore pulsante della vita quotidiana. Qui, la famiglia, gli amici e il gruppo sono pilastri fondamentali, e l’identità personale si intreccia profondamente con il benessere collettivo. L’amore si esprime attraverso il sacrificio, la cura reciproca, e l’armonia che si cerca di preservare all’interno della comunità.

Questo contrasto non è privo di sfumature: mentre l’individualismo occidentale offre spazio alla libertà personale e all’autodeterminazione, il senso di comunità orientale insegna il valore di un’appartenenza che dà significato alla vita. Forse, la risposta alla domanda iniziale sta proprio qui: nel riconciliare questi due approcci. Possiamo imparare a valorizzare i legami autentici senza rinunciare alla nostra identità personale, coltivando relazioni basate sull’amore sincero, sulla comprensione e sul rispetto. Riscoprire l’amore vero significa tornare alle radici, al valore di chi ci è vicino, alla bellezza di un legame che si costruisce giorno dopo giorno. È un invito a bilanciare il me e il noi, trovando nel dialogo tra culture una strada per vivere con maggiore pienezza e autenticità.

Prendiamoci il tempo per guardarci negli occhi, per dirci grazie, per abbracciarci senza fretta. Perché in fondo, l’amore vero è questo: esserci, sempre.

Gen
10

Inquinamento e IA

Categoria Internet, Pensieri

Molto spesso in un modo o nell’altro si sente parlare molto di intelligenza artificiale in molti ambiti, molti interagiscono con i vari sistemi per testi, immagini, musiche e qualsiasi altra idea che possa balzarci in testa.

Dopo l’iniziale entusiasmo di interagire con un qualcosa di inanimato diventa onestamente noioso, le informazioni alle volte non sono accurate e le risposte cercando di approfondire un argomento diventano ripetitive e scontate (tutti consigliano di fare domande su argomenti conosciuti, allora perchè dovrei fare domande alla IA se so già le risposte? Non capisco io o non sono il solo?).

La cosa drammatica, oltre ad avere alle volte informazioni errate, allucinazioni e altre amenità, il problema è il costo energetico e di inquinamento, dovuto al funzionamento dei server dove girano le IA. Si dice che per generare un’immagine il costo energetico per caricare completamente uno smartphone, quindi non poco. Non oso immaginare per avere video, testi e musica generati dall’IA cosa costino in termini di energia elettrica.

Sembrerebbe che le varie società impegnate nell’IA stiano cercando di convincere alcuni stati per attivare anche delle centrali nucleari per avere l’energia necessaria a far funzionare le farm di server. Il costo ambientare è folle, tenendo conto di quanto abbiano tutti scassato l’anima ad ogni singolo automobilista (e non solo) per l’auto accusata di essere il male del secolo. Peccato che l’ambientalista medio usi anche la tecnologia e penso che il più delle volte ignori i danni arrecati da quest’ultima.

Era girata la notizia che le farm dei server di Meta, Google e Microsoft consumi tanta energia come alcuni stati, pertanto non poco.

Credo che il progresso non sia dannoso, quando utile, ma l’IA mi sembra una bolla al pari degli NFT ed alcune crypto-valute che con il tempo sono scomparse!

Dic
20

Lo Spid gratis… o quasi

Categoria Internet

Lo SPiD (Sistema Pubblico di identità Digitale) è stata una piccola rivoluzione nella pubblica amministrazione (in uno Stato abituato all’uso di marche da bollo, moduli, firme e timbri), accedere ai siti istituzionali con un unico account, senza doversi registrare ai vari portali, attendere email contenenti link che vengono catturate dai sistemi antispam, se non dover mandare moduli per PEC all’ente che doveva fisicamente attivare l’account, per poi non parlare di doversi ricordare le credenziali di molti siti.

La cosa migliore è che per avere lo SPiD al singolo cittadino non chiede denari, strano ma verissimo, non si paga nulla, ma è proprio così? Non del tutto, in realtà lo Stato italiano paga i vari fornitori di SPiD svariati denari ogni anno, pertanto in realtà tutti (anche chi lo SPiD non lo ha fatto per suoi motivi) stiamo pagando per avere la nostra identità digitale.

Questa è una di quelle mille gabelle, non riconducibile alle tasse vere e proprie, ma che in realtà tutti paghiamo in un modo o nell’altro. Dimostrazione che gratis nel lessico dello Stato italiano non esiste, qualcuno (i cittadini) deve pagare in un modo o nell’altro.

Dic
11

Il gigante con i piedi d’argilla

Categoria Internet

Il web è sempre stato un luogo zeppo di informazioni, sia istituzionali che amatoriali, di ogni tipologia. Con il tempo, come avevo già lamentato tempo addietro, la rete si sta impoverendo di contenuti ed informazioni.

Forum e blog ormai fermi da anni se non decenni, siti più o meno strutturati più volti alle pubblicità di prodotti e servizi più che a dare informazioni (ad esempio PuntoInformatico e Geekissimo) e nuove piattaforme che non aggiungono nulla alla rete se non occupare spazio su dei dischi di un server.

Come credo molti navigatori, tutti conserviamo nei preferiti link a pagine che più o meno periodicamente andiamo a consultare per i più disparati motivi. Le brutte sorprese sono dietro all’angolo, spesso capita che i link siano morti, alle volte perchè cambiato a causa di qualche restyling del sito o peggio morto del tutto perchè il dominio non esiste più.

La morte di un sito porta con se la perdita integrare di informazioni, altri link e files ospitati. La rete, sconfinata e piena di informazioni in realtà sta scomparendo progressivamente a favore di dati futili ed inutili. Sembra impossibile ma penso che tutti si possa fare la prova girando per i preferiti e scoprire di quante errori 404 spunteranno.

Dic
06

Word allena l’IA senza il vostro consenso

Categoria Informazioni, Internet, Tips & Tricks

Una notizia relegata ad un limitato numero di persone sta facendo fatica a divulgarsi, forse perché le big tech hanno poco interesse in generale che gli utenti lo sappiano.

Microsoft ha fatto alcune modifiche a Word (per quanto ne so dovrebbe essere la versione 365) e ha introdotto un’opzione attivata di default. L’opzione permette di inviare quanto viene scritto sul PC direttamente ai server di Microsoft per allenare ChatGPT (per tale motivo il New York Times è in causa con Microsoft).

Su Windows seguire i passaggi sotto riportati per disattivare l’opzione ben nascosta.

Word per Windows (applicazione): File – Opzioni – Centro protezione – Impostazioni Centro protezione – Opzioni della privacy – Impostazioni di privacy – Dati di diagnostica facoltativi [in inglese: File – Options – Trust Center – Trust Center Settings – Privacy Options – Privacy Settings – Optional Connected Experiences]

Fonte: Attivissimo

In alternativa usate ad esempio LibreOffice e vivrete sereni e tranquilli.

Dic
04

Podcast

Categoria Internet

Tutto sommato non è molto (forse un paio d’anni o poco più) che ascolto alcuni podcast, due in particolare hanno attirato la mia attenzione.

Ne esistono molti, forse troppi, e non sempre ci sono argomenti interessanti o cose originali.

Un podcast interessante in ambito computer ed intelligenza artificiale e Crash: la chiave per il digitale la cui voce narrante è Andrea Daniele Signorelli, giornalista e scrittore, nonché esperto di tecnologia. Il podcast racconta ogni settimana, in maniera semplice, chiara e indipendente, gli aspetti meno noti della rivoluzione tecnologica. Ottimo per capire e conoscere aspetti non sempre noti o divulgati, oltre a dare spunto per riflessioni sul mondo digitale che ci circonda. Link

Altro podcast è quello dell’arcinoto Paolo Attivissimo che credo non abbia necessità di presentazioni, narra di bufale, virus, frodi informatiche e tanto altro, il tutto in maniera semplice e chiara. Link

Ago
28

Telegram connivente dei criminali?

Categoria Internet, Pensieri

Il fine settimana dl monto tecnologico è stato scosso dall’arresto del fondatore e CEO di Telegram Pavel Durov, padre russo madre ucraina. Era da tempo che la Francia lo aveva nel mirino e quando se lo è visto arrivare con l’aereo personale per una cena a Parigi è scattata l’operazione.

Le accuse sono traffico di droga, pedopornografia e connivenza con i criminali, il tutto a causa della app di messagistica che, a detta di alcuni, non modera, controlla ed elimina messaggi offensivi, link di dubbia provenienza e non vigilerebbe sulle attività dei criminali. Ma sul serio?

Telegram è un sistema abbastanza sicuro (in realtà è stato hackerato tempo addietro, cosa che ha fatto modificare alcune cose lato server) e della sicurezza dei dati degli utenti ne ha fatto una bandiera, ad esempio il più diffuso (almeno in Italia) WhatsApp è ritenuto meno sicuro lato privacy (Meta converte dati in denaro di fatto, quindi non sarebbe male che collezionasse dati anche dalle chat per poi rivendere le informazioni).

La vera discussione è legata al fatto che molti attori del monto di internet collaborano a più livelli con le polizie di buona parte del mondo, fornendo accesso ai dati di malfattori. Telegram non è della stessa politica, non fornisce accesso ai dati e non fornisce gli strumenti per accedervi (chiavi di decrittazione). Questa cosa infastidisce molto governi e polizie di mezzo mondo, ricordiamoci che anche Apple ha sempre negato l’accesso ai telefoni anche di persone condannate o di comprovato malaffare, tant’è che l’NSA si è costruita in casa uno strumento hardware che pare sblocchi i telefoni in poco tempo. Comunque anche Apple in America sta avendo grattacapi legati agli store alternativi, casualmente dopo che l’Europa ha obbligato Cupertino a doversi aprire un po’ di più al mondo esterno.

Tornando a Telegram ed alle accuse a Durov trovo discutibile che il CEO abbia subito un arresto con tali motivazioni, perchè allora non arrestiamo gli altri CEO di piattaforme che controllano poco o nulla le attività degli utenti (veri responsabili di quello che pubblicano e condividono), allora mettendola in questo modo praticamente le aziende dovrebbero moderare ogni singola virgola battuta sulle tastiere, di fatto limitando qualsiasi diffusione di contenuti?

Trovo che il mondo abbia preso una strada abbastanza strana, il mondo occidentale e tendenzialmente liberale sta di fatto cercando in modo totalitario di controllare ogni aspetto sia dentro che fuori internet in maniera ben poco liberale e comunque togliendo un pezzettino di libertà che fino a ieri esisteva, con il consenso più o meno cosciente dei cittadini, il tutto per una non precisata sicurezza nazionale?

Arrestare un cittadino straniero nel vano tentativo di fargli cambiare idea non mi sembra per niente democratico sembra un pelino da dittatori o sbaglio io qualcosa?

Lug
26

Il male dei sistemi sempre online

Categoria Internet, Pensieri

Nello scorso fine settimana molte compagnie aeree, aeroporti, porti, treni ed altro sono stati oggetto di un crash causato da un aggiornamento di sicurezza in forse a Microsoft che ha gettato nel panico molti, pensando di essere colpiti da un attacco informatico.

Invece il problema è stato involontariamente da CrowdStrike ed è durato diverse ore e ha causato parecchi al di pancia in mezzo mondo.

Questo conferma la mia diffidenza nei sistemi perennemente connessi ad internet e che senza connessione smettono di funzionare anche in locale, l’informatica da per scontato che le rete funzioni sempre e comunque e che non sia necessario far funzionare i programmi in locale.

Personalmente non ho mai apprezzato queste scelte e ho sempre preferito i programmi offline, venendone da un mondo che non era inizialmente connesso e quando ha iniziato ad esserlo era terribilmente lento, pertanto per far funzionare qualsiasi cosa doveva girare in locale sul computer.

Oggi siamo abituati ad essere online per qualsiasi attività ma poi ci disperiamo quando i sistemi si fermano di botto e ci troviamo all’era della pietra in un battito di ciglia.

L’altra faccia della medaglia è la compagnia aerea Southwest Airlines che non ha praticamente subito problemi poichè utilizza ancora Windows 3.1 e Windows 95 per far funzionare tutti i servizi e sta pensando solo ora ad utilizzare un domani Windows XP con programmi compatibili con Windows 3.1!

Oggi l’affermazione di Churcill “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare” calza più che a pennello!

Lug
19

La cronologia di YouTube

Categoria Internet, Pensieri

Da anni mantengo, dove possibile, la cronologia disattivata (adoravo la vecchia versione di Opera che poteva essere settato in modo da piallare tutta l’attività online alla chiusura del browser, ma ahimè ora essendo una versione personalizzata di Chrome non cancella molto, purtroppo), tra questi YouTube.

Nel recente passato Google ha deciso che è meglio, per loro, mantenere la cronologia attiva sul noto portale per meglio profilare gli utenti, fin qua nulla di strano, vivono di pubblicità e se riescono a profilare e far arrivare le pubblicità giuste agli utenti ed invogliarli a spendere sono tutti contenti.

Ovviamente per spronare a riattivare la cronologia hanno deciso di eliminare i video consigliati nella landing page del portale su cui campeggia la frase di riattivare la funzione per vedere i video consigliati.

Tutto bene, se mi autentico capisco che vedendo le impostazioni del profilo sono così, ma se non ho effettuato il log-in com’è possibile vedere lo stesso messaggio sulla pagina iniziale? Come fa a capire che sono io e che ho disabilitato il comando?

L’immagine qua sopra ne è testimone, non sono loggato ma la cronologia risulta disattivata! Misteri complottosi!

Giu
28

C’è chi si inventa di saper fare un lavoro

Categoria Internet, Pensieri

Che la pubblica amministrazione sia in generale farraginosa ed inefficace è risaputo, la causa è spesso l’incompetenza di chi fare scelte o dare istruzioni a chi deve svolgere un lavoro.

Poi c’è chi si approfitta della scarsa preparazione degli addetti pubblici  per i propri tornaconti economici.

In queste settimane i siti della regione Liguria e comune di Genova sono stati modificati, andando a mio avviso a depauperare i contenuti e creando altra confusione su siti istituzionali già poco chiari in generale.

Ovviamente i link di altri siti che puntano a determinati contenuti non funzionano ma il bello viene dal comune, decidono che per accedere a determinati servizi si prenda appuntamento, fin qua nulla di strano, peccato che il link comunicato ai vari enti dopo pochi giorni è stato modificato senza dire al CMS utilizzato di mantenere la traccia e guidare gli utenti alla pagina richiesta. Risultato? 40 minuti di ricerca per trovare la stramaledetta pagina!

Ho anche saputo che il primo giorno di utilizzo dell’agenda online l’ufficio non riusciva a vedere gli appuntamenti!

L’amministrazione pubblica sarà sempre un passo indietro al resto del mondo civile…