Archivio per la categoria ‘Internet’
Nov
11
Categoria
Internet
Sono un utilizzatore del browser Opera da prima che eliminassero il banner per ila versione a pagamento, pertanto si parla di una vita ormai.
È sempre stato un browser molto completo e veloce, inoltre ha integrato il download manager, un client di posta, chat e torrent, oltre ad avere la navigazione a Tab, cosa oggi comune e diffusa, ma all’epoca non utilizzata.
Inoltre ha inserito anche lo Speed Dial per i siti.
Ho sempre apprezzato queste funzioni, tanto che oggi è il browser che uso praticamente ovunque (tranne il cellulare privato, lì c’è Ark Search), sincronizzato tra PC e cellulare per ritrovare le cose senza impazzire.
Nel tempo ho provato quasi tutti i browser ma sono sempre tornato ad Opera e non apprezzo Chrome anche se di fatto condividono parte del codice ed il motore, peccato il suo originario lo preferivo.
Preferivo anche le impostazioni molto più dettagliate come ad esempio poter cancellare i file temporanei e i cookies alla chiusura del browser e non salvare nessun url inserito nella navigazione, cose d’altri tempo.
Non credo che passerò mai ad altro nonostante l’ampia offerta del mercato, ho giusto altri browser installati per quei siti (solitamente della pubblica amministrazione) che non vogliono supportare Opera o che comunque creano problemi vari.
Nov
05
Categoria
Internet
Ammetto che non ho mai avuto molta fiducia del cloud, ricordo che quando leggevo della nascita di questi servizi ho sempre avuto un certo timore senza un preciso motivo.
Due settimane fa a causa di un problema di AWS alcuni servizi hanno smesso di funzionare di colpo, sia giochi online (e qua chi se ne frega) ma anche altri servizi AI (e qua chi paga di sicuro ha avuto qualche problema) ed altri servizi anche di Amazon.
Tempo addietro ci sono stati altri problemi di altri con altri servizi online, famoso il blocco di Google a causa della mancata installazione di dischi nei RAC di rete (uno dei dipendenti sembra avesse marcato visita e i lavori hanno rallentato) e conseguente blocco di quasi tutti i servizi cloud ed email.
Poi ci sono anche i servizi che chiudono cancellando tutto l’archivio o come ImageShack che ha deciso di bloccare i profili gratuiti rendendo indisponibili le foto salvate se non dietro pagamento dell’abbonamento, non proprio piacevole e simpatico nei confronti degli utenti anche se non paganti.
Personalmente ero tra gli utenti che si erano trovati senza email a causa di un guasto con quasi incendio all’interno della farm di Aruba e legato all’UPS, tutto risolto nel giro di poche ore ma il disservizio c’è stato, per fortuna già all’epoca avevo pensato ad una via d’uscita avendo una seconda email da utilizzare.
Poi il cloud è esploso, ormai tutto è online, vedere un film o serie TV, la musica ed i backup dei dispositivi.
Avendo sempre avuto paura di perdere dati ed avendone persi parzialmente a causa di danni ai dischi dei PC ho sempre provveduto a fare backup ridondanti, dischi esterni, schede di memoria, CD, DVD, altri computer ed un servizio cloud, insomma non mi fido della cintura me nemmeno delle bretelle, quindi meglio metterle entrambe.
Di recente molti esperti informatici, vedendo che la quasi totalità del cloud è in mano agli States, l’Europa ovviamente è indietro e solo la Svizzera si è attivata per avere i server entro i propri confini, se un presidente a caso decidesse di far staccare la spina ai servizi ad una data nazione (da come ho capito il presidente si è arrogato questo diritto) i dati verrebbero persi irrimediabilmente.
Proprio per la mia innata diffidenza ho provveduto da un po’ di tempo all’acquisto di un NAS (è il secondo in realtà perchè il primo preso usato ha iniziato a dare i numeri e anche se funziona come backup per dati non importanti è sacrificabile) e ho deciso di fare il backup dei vari telefoni e computer in modo da poter recuperare tutto in maniera fisica e non sperando che la connessione o il servizio funzionino.
Con il tempo ho anche convinto un amico che appoggia tutto il suo archivio sia di lavoro che personale a Google e proprio visti i problemi degli ultimi tempi e la situazione politica abbastanza altalenante in tutto il mondo sta acquistando un NAS per salvarsi tutto in maniera più accessibile e sicura.
Se poi ci mettiamo anche il fatto che con il cloud di fatto non possediamo nulla se non un abbonamento per un servizio online, preferisco sempre di più le copie fisiche.
Ott
31
Categoria
Internet,
Pensieri
Ho sempre utilizzato l’assistente di Google anche prima dell’avvento dell’intelligenza artificiale infilata in ogni dove. L’utilizzo principale è sempre stato durante la guida dello scooter, sul casco da anni (sono già al secondo dispositivo) ho un Interphone collegato via Bluetooth al cellulare, comodo per rispondere e fare telefonate durante la guida senza dovermi fermare ogni 5 minuti e guadagnare tempo (mi capita spesso che mi venga in mente qualcosa da dire a qualche cliente, ufficio o familiare).
Il primo ed embrionale assistente di Google era veramente limitato e limitante, un po’ perchè spesso non capiva cosa gli si diceva e perchè serviva usare una terminologia molto precisa per fargli fare un qualcosa. Ricordo gli insulti perchè non faceva partire una chiamata o recuperava un numero online ignorando quello in rubrica, oppure smetteva di ascoltare a caso o quando doveva attendere una mia conferma.
Poi l’intelligenza artificiale è arrivata prepotentemente (direi supportata da un buon marketing) e Google ha dato vita a Gemini, ammetto di aver installato manualmente l’APK appena disponibile non aspettando il rollout ufficiale e già dai primi momenti ho notato i miglioramenti apportati. Con il tempo ovviamente Gemini è cresciuto e ha imparato a fare molte molte cose e oggi mi accompagna con soddisfazione.
Ogni tanto provo a fare alcune cose rimanendo stupito che Gemini esegua il comando senza eccessivi problemi se non chiedere di sbloccare il telefono (preferirei una qualche impostazione che disattivi totalmente l’obbligo di sbloccare lo schermo ma per ora si aspetta).
La prima prova è stato chiedere a Gemini di avviare un podcast su Spotify mettendo in play l’ultima puntata disponibile e, sblocco a parte, il podcast è andato in play senza intoppi. Uso in maniera abbastanza continuativa l’aggiunta di appuntamenti in calendario o far partire telefonate, inoltre scrivo abbastanza spesso messaggi WhatsApp (anche se alle volte forse per il rumore del traffico commette degli errori di trascrizione delle parole).
Da relativamente poco, se non sono stati visualizzati i messaggi si può dire a Gemini di leggere le notifiche e con mia sorpresa se i messaggi sono lunghi (come testo) fa autonomamente un riassunto leggendolo a voce chiedendo alla fine se si vuole leggere il messaggio originario o rispondere.
Ultime due funzioni provate e correttamente eseguite sono state di avviare la navigazione di Maps prendendo l’indirizzo dall’agenda (l’indirizzo era indicato nel titolo e non come destinazione vera a propria) e come per magia c’è riuscito, aspettando solo che toccassi la mappa per far partire la navigazione.
Altra funzione testata è stata quella di salvare un contatto partendo da una mail ricevuta.
Utilizzando una mail sul mio dominio Aruba (quello del lavoro non quello del blog) Gemini ha tentato di recuperare i dati dalla mail non riuscendoci (credo che da Gmail riuscirebbe) ma usando Cerchia e Cerca ho solo selezionato la parte della mail interessata e gli ho detto di salvare il contatto con quei dati e anche in questo caso bingo!
Ultima cosa che mi ha colpito, quando gli si detta un messaggio, oltre che trascriverlo a schermo (ma non sempre posso leggere) terminata la dettatura viene letto a voce prima dell’invio, se si nota un errore o si vuole apportare modifiche basta spiegargli cosa deve fare e dove inserire la modifica e il più delle volte il messaggio viene corretto.
Certo si deve controllare cosa Gemini fa e i dati/testi che trascrive, inoltre sarebbe bello che non smettesse di ascoltare se si fa una pausa mentre si usa una cuffia (non so se sia la cuffia o Gemini), però ammetto che mi semplifica non poco la vita mentre sono in mezzo al traffico in sella allo scooter.
Provando le varie AI quella di Google sia onestamente un passo avanti e le skill implementate sono molte e potergli spiegare le cose senza termini precisi è pratico ed alla portata di tutti, gli altri fanno molto marketing affermando di essere avanti ma non so quanto sia vero (basta vedere il browser di OpenAI che funziona ma commette anche molti errori durante l’utilizzo con AI).
Set
08
Categoria
Internet,
Pensieri Gemini si è aggiornato e permette di modificare e creare immagini fotorealistiche, alla stregua di Copilot e ChatGPT, mi sono divertito in questi giorni a fargli modificare alcune foto di una casa e i risultati sono più che sorprendenti, lascio sotto l’originale e la versione editata, poche parole e ha capito cosa modificare, aggiungere o togliere, poi basta affinare con alcune altre frasi e tutto diventa più che accettabile.

Foto originale
Quello che mi ha colpito è la velocità di generazione dell’output, molto più veloce dei concorrenti e con pochi errori o modifiche non richieste.

Foto modificata da Gemini
Ho poi fatto la medesima domanda, copiando paro paro quello che avevo scritto a Gemini, a ChatGPT, Copilot e Grok (lui non ha capito cosa doveva fare e ha mostrato la medesima foto, mah…), i risultati non sono male ma Gemini ha centrato l’obiettivo senza indugio.

Foto modificata da Copilot

Foto modificata da ChatGPT
Insomma l’intelligenza artificiale sta facendo progressi nella modifica delle immagini.
Giu
23
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Internet,
Pensieri
Come disse qualcuno, se un prodotto è gratis allora il vero prodotto sei tu! Cosa vuol dire? Che le nostre informazioni, private o meno, verranno rivendute a qualcuno dietro compenso a chi fa da tramite.
Basti pensare che quasi tutte le smartTV raccolgono informazioni su cosa guardiamo anche scattando degli screenshot del video e li trasmettono silenziosamente al produttore come da podcast de Il Disinformatico! La raccolta di questi dati non è per una migliore esperienza dell’utente finale, ma bensì per rivedere le informazioni agli inserzionisti dietro il pagamento di denaro sonante!
Notizia di alcune settimane addietro è che la Corea del Nord (direi tutt’altro che una democrazia) fornisce gli smartphone ai propri cittadini e anche li in maniera silente e per controllo dei propri cittadini (era emerso cha anche i PC hanno una funzione analoga) attraverso screenshot e controllo delle informazioni oltre a modificare alcune parole non consentite con altre gradite al regime!
Ora Microsoft vuole dotare Windows 11 di un sistema similare alle TV, senza inviarle (ne siamo sicuri sicuri?) a nessuno ma solo per permettere all’utente di ripercorrere indietro la propria attività al PC. Oltre al problema se il PC venisse violato in qualche maniera esponendo questi dati a dei malintenzionati, ma se poi cambiassero idea e gli screenshot venissero condivisi e rivenduti o controllati per i motivi più disparati?
Poi OpenAI che deve conservare tutte le chat con GPT (in Italia ed Europa no per normativa) per futuro utilizzo dei giudici ed infine le chat con MetaAI che finiscono online con tanto di nomi e dettagli (anche in questo caso in Europa non può accadere) alla mercè di chiunque?
Insomma sia le famigerate batterie di cui parla Morpheus in Matrix, alimentiamo il sistema.
Apr
25
Categoria
Internet,
Pensieri Mentre tutto il mondo si diverte a creare/modificare immagini nei più disparati degli stili (ammetto l’ho fatto anch’io), in questi giorni mi sono dilettato a fare una prova con ChatGPT per modificare due foto per un lavoro da presentare in comune e sono sbalordito.
Il mio intento è stato quello di modificare una finestra in porta finestra senza dover usare Gimp e affini, impazzendo con artefatti e problemi dovuti alla mia scarsa preparazione ad usare un programma di fotoritocco ed il tempo che mi ci vuole per creare una foto decente.
Così ho aperto ChatGPT e gli ho dato in pasto due miei scatti, ho chiesto all’IA queste cose “modifica l’immagine eliminando il sottofinestra e le attuali finestre ed inserendo in fotorealismo una porta finestra a due ante scorrevoli, inserisci anche gli stipiti in marmo ai lati della finestra ed il davanzale sotto” e il risultato è a dir poco incredibile!

Feb
10
Categoria
Internet 
Nella mia testa continuerà a pensarla così, i vari chatbot farciti con l’IA resteranno sempre dei bot, oggi più amichevoli e pratici, ma sempre di bot parliamo, l’intelligenza è quella umana (anche se qualche dubbio anche sul punto resta!).
Comunque la mettiamo un po’ di curiosità per le varie novità c’è, a più riprese ho giochicchiato con le IA che vengono proposte, la prima è stata ChatGPT, poi Copilot (alcune immagini del blog le ho create con lui), poi nell’ordine ho provato la neonata DeepSeek e quasi in parallelo Perplexity e ho fatto la pre-installazione di Grok (usando Opera come browser ho anche fatto piccole prove con Aria ma lascerei perdere).
La mia non vuole essere una recensione, non ho ne le capacità ne una conoscenza approfondita sul tema, sono solo curioso e mi diverto a sperimentare cose nuove. Inoltre non voglio nemmeno parlare della censura applicata a DeppeSeek e alle recenti indiscrezioni sul fatto che i dati vengano inviati allo stato cinese per spiarci, anche perchè non credo che le altre IA non subiscano censure o raccolgano dati per inviarli a qualcuno o comunque renderli disponibili a soggetti terzi.
Sulle prima ChatGPT impressiona chiunque, sembra di parlare con un utente e le informazioni, se si ha coscienza e conoscenza di cosa gli si domanda, non sono poi così inutili, molto comodo per riassumere o fornendogli informazioni crea testi sensati e pratici. Provando altre IA ho notato che ponendo la medesima domanda ChatGPT è molto asciutto e con il tempo rivela di essere un computer. Lo definirei quasi antipatico come approccio, quasi infastidito.
Copilot è molto versatile e piacevole come interazione, il fatto che generi anche immagini in taluni casi me lo fa preferire, le informazioni richieste sono complete e di una corretta lunghezza nella risposta, simpatico che spesso aggiunga anche delle emoticon, lo rendono meno freddo e più giocoso.
Poi tocca a DeepSeek, un fulmine nel generare le risposte, colpisce la padronanza della lingua e della lunghezza delle risposte, similare a Copilot e piacevole come interazione anche nel momento gli si pone una domanda scomoda, cerca di glissare su altro ma senza diventare antipatico o ostile. Se poi pensiamo che in teoria è stato addestrato in una frazione di tempo rispetto agli altri e l’hardware su cui gira è notevolmente inferiore la velocità di elaborazione è incredibile.
Perplexity più che un chatbot è una sorta di motore di ricerca integrato con LLM e chatbot, molto bello il modo con cui espone i concetti, il fatto che fornisca le fonti delle informazioni utilizzate e la possibilità di andare a sostituire Gemini (ne parlo dopo) come assistente (non ho ancora provato l’esperienza) è interessante. Poi il fatto che in realtà integri i vari modelli citati in precedenza lo rende forse più elastico e valorizza i vari aspetti delle IA che impiega, secondo me è quello che potrebbe vincere la scommessa, tant’è che OpenAI ha reso disponibile il suo motore di ricerca basato su ChatGPT perchè a mio avviso integrare le due cose ha più senso che tenerle separate!
Gemini ha un posto d’onore, l’ho installato prima che fosse ufficialmente disponibile sul mio cellulare, ha sostituito quasi da subito l’assistente Google, molto bella l’interazione vocale con il sistema, arrivata poi la funzione Flash e la possibilità di interromperlo parlandogli sopra è grandioso, inoltre finalmente riesce a compiere alcune funzioni con lo schermo spento del telefono lo uso quotidianamente per leggermi le notifiche, rispondere ai messaggi ed avviare alcune app mentre sono in scooter, così non devo fermarmi o distrarmi alla guida, il tutto utilizzando la cuffia Bluetooth del casco.
Sono curioso di provare Grok perchè sembra essere dotato di un approccio più giocoso nella costruzione delle risposte, vedremo quando verrà rilasciato.
Per come la vedo io l’utilità resta relativa ma comunque vincente quando si cercano informazioni e non si ha tempo o voglia di leggersi decine di siti per fare un sunto, integrare il più possibile le peculiarità delle varie IA in una sola sarebbe bello e su questo Perplexity va in questa direzione, vedremo cosa accadrà nel prossimo futuro di una battaglia abbastanza agguerrita.
Feb
05
Categoria
Internet,
Pensieri
Da quando è arrivata (o arrivata? Boh) Deepseek c’è gran fermento nel mondo tech.
La cosa piu sconcertante, tra costi, censura e discorsi relativamente inutili è il tentativo di screditare il competitor cinese che si è fatto notare per la sorprendente reattività della nuova AI e la capacità di risolvere alcuni tipi di problemi.
Se poi il tutto è mosso, a quanto pare, da un hardware più ridotto rispetto a quello di colossi più blasonati e da uno sviluppo di soli sei mesi, il tutto diventa sorprendente, poi ci aggiustiamo che la società cinese ha fornito i sorgenti rendendo il tutto open source è un bel passo avanti.
La Cina ovviamente controlla alcune informazioni ed impedisce per legge che le AI possano usare informazioni non gradite allo stato cinese c’era da aspettarselo, non capisco tutto questo sconcerto.
OpenAI teme sicuramente il nuovo arrivato e viene detto che sono stati copiati ma non presentano causa per violazione di copyright, non capisco visto che così fosse e la possibilità di perdere denari di investimenti è possibile.
La guerra è iniziata e vedremo chi la vince.e
Gen
28
Categoria
Internet,
Pensieri
Sembra che la Cina abbia imparato a fare prodotti di qualità e non solo.
Notizia di questi giorni è una IA di nome DeepSeek nata in oriente e disponibile in tutto il mondo. Fin qua nulla di nuovo, di IA ne abbiamo d’avanzo, quello che ha colpito, a detta degli ideatori, è la richiesta di risorse inferiori rispetto a quelle occidentali, pertanto costi di sviluppo e gestione più contenuti.
Poi ci sono le auto elettriche che tanta paura fanno al mondo automotive dell’Europa, anche qua costi più bassi delle case del vecchio continente.
Insomma la Cina, dopo essere stata usata dall’occidente per produrre praticamente ogni oggetto, tecnologico e non, he abbiamo in casa. Insomma l’occorrente ha giocato di costi irrisori della manodopera (oggi ci indignamo per le condizioni dei lavoratori cinesi), così facendo li abbiamo formati per fare e progettare le cose e ora ci stanno superando.
Su YouTube avevo visto tempo fa un video di un tizio che ha vissuto per motivi di lavoro in Cina nel distretto di Shenzhen, noto per essere l’origine della gran parte della tecnologia. Nel video viene mostrata una stampante di grande formato in grado di imprimere immagini su qualsiasi cosa. In un altro video veniva mostrata una sorta di start-up che ha ideato unodo per riparare i monitor OLED con i pixel bruciati.
Entrambe le tecnologie sono state ideate, ingegnerizzate e costruite in Cina.
Ho idea che l’occidente dovrebbe svegliarsi se vuole competere con una nazione che corre più di noi e e senza troppi sforzi.
Gen
13
Categoria
Internet,
Pensieri Fare un cappello introduttivo non è semplice, poi la mia mente bacata ha partorito per un attimo una sorta di sigla in stile Fox ma con la scritta “A Camu production” con tanto di luci e inconfondibile sigla con tamburi e trombe, ma ritorniamo seri.
Il post sotto riportato non è frutto dei miei pensieri ma bensì è stato concepito, senza maltrattamenti sia ben inteso, dal mio vicino virtuale Camu. Definirei l’autore un po’ come se fosse un mio altr’ego, sono anni che ci scherziamo su ma una sorta di connessione mentale esiste, non mi spiegherei post e pensieri con contenuti similari! L’idea di scambiare i post mi è sembrata subito geniale e ho accolto con entusiasmo l’idea. Spero che altri possano apprezzare l’iniziativa!
In un mondo che sembra correre sempre più veloce, dove l’apparenza spesso prende il sopravvento e i sentimenti sembrano confondersi in un mare di superficialità, viene spontaneo chiedersi: ma l’amore vero esiste ancora? La risposta non è nei grandi gesti spettacolari o nelle dichiarazioni eclatanti, ma nella sincerità dei piccoli momenti quotidiani. È in un abbraccio caldo senza motivo, in una parola di conforto detta al momento giusto, in quel sorriso che ci fa sentire a casa. L’amore vero non ha bisogno di apparire: vive e si nutre della semplicità. Lo troviamo quando ci sediamo a tavola con la famiglia, condividendo una cena e una risata, oppure quando trascorriamo una serata tranquilla con gli amici, senza fretta e senza aspettative, solo per il piacere di stare insieme.
In molte culture occidentali, il predominio dell’individualismo ha plasmato negli ultimi decenni le relazioni personali e sociali, spingendo molti a concentrarsi sulla propria realizzazione, spesso a scapito delle connessioni autentiche con gli altri. Si celebra l’individuo, la sua unicità, ma a volte si finisce per trascurare l’importanza del noi. Le relazioni diventano secondarie rispetto agli obiettivi personali, e il rischio è quello di sentirsi soli anche in mezzo alla folla. In molti paesi orientali, invece, il senso di comunità è il cuore pulsante della vita quotidiana. Qui, la famiglia, gli amici e il gruppo sono pilastri fondamentali, e l’identità personale si intreccia profondamente con il benessere collettivo. L’amore si esprime attraverso il sacrificio, la cura reciproca, e l’armonia che si cerca di preservare all’interno della comunità.
Questo contrasto non è privo di sfumature: mentre l’individualismo occidentale offre spazio alla libertà personale e all’autodeterminazione, il senso di comunità orientale insegna il valore di un’appartenenza che dà significato alla vita. Forse, la risposta alla domanda iniziale sta proprio qui: nel riconciliare questi due approcci. Possiamo imparare a valorizzare i legami autentici senza rinunciare alla nostra identità personale, coltivando relazioni basate sull’amore sincero, sulla comprensione e sul rispetto. Riscoprire l’amore vero significa tornare alle radici, al valore di chi ci è vicino, alla bellezza di un legame che si costruisce giorno dopo giorno. È un invito a bilanciare il me e il noi, trovando nel dialogo tra culture una strada per vivere con maggiore pienezza e autenticità.
Prendiamoci il tempo per guardarci negli occhi, per dirci grazie, per abbracciarci senza fretta. Perché in fondo, l’amore vero è questo: esserci, sempre.