Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Archivio per 2013

Dic
25

Buon Natale

Categoria Vario

natale

Dic
20

Tempo di bilanci

Categoria Pensieri

Come ogni anno si è arrivati a Natale, sinceramente con il passare degli anni le feste mi sono sempre più indifferenti, sarà che a forza di rincorrere il calendario e perdermi dietro a mille cose mi sono trovato a dicembre in un batter d’occhio, poi mancano forse alcuni stimoli per sentire le imminenti festività.

Tradizione vuole che sia il periodo per i bilanci di quello che è successo durante l’ultimo anno (anche se per me la fine e l’inizio dell’anno corrispondono di più al periodo feriale estivo), alcuni siti hanno iniziato a raccogliere le migliori fotografie che testimoniano vari eventi, tra poco inizieranno anche le televisioni, le radio stanno preparando le trasmissioni che andranno in onda in sostituzione dei canonici programmi che solitamente si ascoltano.

Il mio ultimo anno è stato pieno di tante cose, il lavoro non ha subito particolari modifiche, tutto è sempre più complicato e folle, ma le normative di fregiano del termine “semplificazione”, forse nella testa dei legislatori il termine deve avere il significato opposto.

Nel poco tempo libero sono riuscito a mettere in piedi lo studio nuovo (costato tanta fatica mia e della mia metà) che richiede ancora alcuni ritocchi e completamenti. Ho recuperato un plotter A0 che funziona perfettamente e che dopo alcuni problemi iniziali ora va come un orologio.

Per il resto tutto bene, stress a parte che spero di riuscire a stemperare nei giorni delle festività, ho bisogno di fare altro e di dormire un po’ di più.

Speriamo in un 2014 diverso e più stabile sotto molti aspetti e che possa portare un po’ di soddisfazioni in più!

Ott
09

L’Italia affonda

Categoria Pensieri

vignetta-crisiSono l’unico ad avere la sensazione che l’Italia continui a seguire la rotta sbagliata andando incontro ad un incredibile disastro?

Sto notando che gli italiani vengono impegnati dai giornalisti su questioni come la tragedia di Lampedusa (la mia idea è che si dovrebbe sinceramente pensare di aiutarli nel loro paese di origine e non farli migrare) o dell’indulto perchè le carceri sono al collasso (se un delinquente ha da scontare una pena trovo che questa dovrebbe essere applicata in modo che sia l’esperienza peggiore in modo da essere un deterrente per futuri problemi) o anche sulla decadenza di Berlusconi (Silvio hai fatto delle cazzate, alcune questioni sono state indultate o sono finite prescritte, quindi non è detto che non hai commesso dei reati, altre volte forse ce l’hanno con te, fatto sta che forse sarebbe il caso di farsi da parte, punto).

Ma gli italiani stanno relativamente pensando a quello che potrebbe accadere, siamo fanalini di coda in molte cose (infrastrutture, sanità, diritti civili, informazione libera, scolarizzazione, etc.), ma siamo nei primi posti per la corruzione, un paese con cui pochi vogliono aver a che fare sotto molti aspetti. Il costo del lavoro è alle stelle, il potere di acquisto dei cittadini è ai minimi storici, le aziende si spostano in altri paesi dove le norme sono meno restrittive e dove si riesce a lavorare, la politica è sporca ed inconcludente (cos’è stato fatto fino ad ora? Poco o nulla) e i burocrati paralizzano ogni settore!

I politici si scannano per fantomatici problemi che servono a poco o nulla, ma poi le tasse aumentano (più tasse, meno acquisti, più evasione, uguale disastro dietro all’angolo), i problemi degli italiani vengono ignorati e nulla cambia (dalla nascita della repubblica non è che si siano fatti tanti passi avanti).

Siamo un paese che potrebbe vivere di turismo, cibo ed esportazione di moda, invece importiamo problemi, non puniamo chi viene qua a delinquere o comunque infliggiamo pene ridicole, mentre ai cittadini, senza alcuna tutela, si commisurano pene folli.

Sono sempre più dell’idea che dovremmo pensare seriamente di farci invadere dalla Svizzera o dal Vaticano, forse qualcosa cambierebbe e potremmo avere un po’ più di credibilità.

Tanto per dimostrare quanto contiamo sullo scacchiere internazionale, ogni volta che cambia il Presidente del Consiglio, quest’ultimo fa il giro delle sette chiese andando a parlare con tutti gli altri capi di stato in cerca di accordi e per far vedere che siamo credibili, perchè non succede la stessa cosa in altri paesi? Cambia il vertice, scambi di telefonate con chi è arrivato e basta. Abbiamo un livello di autostima tale che ci sentiremmo inferiori anche all’ultima nazione sottosviluppata del mondo! Che tristezza.

Fatto sta che la barca non tiene un granchè il mare, anzi ad ogni minima onda imbarchiamo acqua e nessuno prova a svuotarla, nel frattempo perdiamo pezzi come se nulla fosse e al timone c’è un comandante che non ha idea del perchè la barca galleggia e come si manovra, solo che la rotta è verso gli scogli, prima o poi ci sbatteremo contro definitivamente.

E gli italiani cosa fanno? Si scannano per le partite (brillanti i cori razzisti dalle curve degli stadi, danno l’idea dell’intelligenza media del tifoso e dell’italiano), hanno tutti lo smartphone di moda in mano, pagato a rate (altrimenti come farebbero a permettersi un telefono da 700 euro?) e girano tutti in macchina, ma poi? Non partecipano minimamente a nulla, si disinteressano e non si incazzano del fatto che chi comanda gli sta cagando nel piatto mentre mangiano, anzi gli dicono anche grazie e se è possibile averne altra!

Il bilancio dello Stato è da capogiro, ma tolte tutte le spese ne rimane una minima parte, ma poverini come si può chiedere a gente come Dalema di rinunciare alla pensione che già percepisce (3.700 euro al mese circa, se non ricordo male) o di fare la stessa cosa a Bertinotti, due che si sono sempre professati comunisti ma che di comunista non hanno nulla! Stessa cosa comunque capita anche con altri schieramenti, ma sinceramente mi fanno più rabbia coloro che professano una cosa per poi fare tutt’altro!

Intanto noi sopportiamo, paghiamo le tasse, dirette o indirette che siano, stiamo ad ascoltare questo o quello e decidiamo di affidargli il Paese perchè ci è simpatico! Non siamo in grado di capire che ormai la politica è aldilà dei colori e delle bandiere, che dovremmo iniziare a premiare le idee e le azioni intraprese e non vedere il tutto come una stupida partita di calcio!

E alla fine cosa cambia? Nulla, continuiamo a navigare a vista, senza una meta ben precisa e senza un timoniere deciso e competente!!!

Set
24

Che la causa sia il periodo del ‘68???

Categoria Pensieri

Ormai tutti abbiamo sotto il naso il naufragio del bel paese, ogni giorno un problema nuovo si aggiunge a quelli che nessuno ha affrontato e forse nessuno intende affrontare, in più si aggiungono clamorose svendite di aziende, alberghi, squadre, industrie nostrane a gruppi stranieri.

Così l’Italia perde pezzi come una macchina sgangherata e nessuno cerca di capirne il motivo e cerca di porvi rimedio.

Su Facebook (ma anche su Twitter) esiste una persona che veste i panni dell’Onnipotente che alle volte riesce ad essere molto più incisivo e chiaro rispetto a tutti i vari ministri e politici nullafacenti e risponde al nome di Dio (per chi vuole trovarlo il nome del profilo Facebook è Iddio, su Twitter @Iddio) e oggi ha scritto:

IDDIO

e purtroppo mi sa che non ha tutti i torti!

Il 1968 e dintorni è stato un periodo complesso e pieno di novità, con il riconoscimento di determinati diritti da parte degli operai, il periodo delle brigate rosse e degli anni di piombo, stragi, rivolte studentesche e via discorrendo.

Peccato che in mezzo a tutte queste cose si sia passati ad una maglia parecchio larga della scuola e del permissivismo, la nascita probabilmente del buonismo e via discorrendo.

Io all’epoca non ero nato, quindi mi baso su quello che mi è stato raccontato da chi ha vissuto il periodo o da quello che ho visto in televisione (non che il mezzo televisivo sia il migliore per informarsi, ma l’argomento mi è sempre interessato poco, il passato è passato), quindi potrei essermi fatto un’idea sbagliata.

Comunque noto che i più che hanno ceduto le loro aziende, industrie e via discorrendo erano ragazzi proprio in quell’epoca, poi vedo chi amministra le aziende pubbliche e le partecipate dallo Stato, praticamente fallite o che non godono di una buona salute.

La frase che ho riportato è quantomeno realistica, chi è venuto su con una certa ideologia, forte di idee che nel ‘68 potevano sembrare geniali, oggi sono superate e sono divenute tossiche per l’intero paese.

Oggi l’Italia avrebbe necessità di voltare pagina una volta per tutte, resettare tutto e ricominciare a lavorare con attenzione e determinazione, svendere i pezzi dell’Italia ora può salvare determinate situazioni, ma sul lungo periodo, secondo me, non porterà nulla di buono e probabilmente la pagheremo con gli interessi!

A questo punto proviamo a buttare fuori anche i sessantottini inutili e mettiamoli a lavorare senza troppe remore, forse ci faremmo del bene!

Set
11

Quanto c’è di verità nella finzione e viceversa?

Categoria Pensieri

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Da alcune settimane, ma comunque in ritardo, ho scoperto il telefilm “Person of Interest”, ottima serie basata su di un piccolo gruppo di persone che cercano di prevenire crimini di basso livello attraverso le informazioni che un computer fornisce di volta in volta.

Praticamente questo computer, definita “la macchina”, autonomamente incrociando una serie di informazioni (telefonate, email, webcam e via così) decide quali casi hanno necessità di attenzione e di essere bloccati ancor prima che accadano.

La macchina non è altro che un grande fratello che analizza, registra ed elabora tutte le informazioni in maniera da rilevare anomalie ed approfondire le indagini segnalandole a persone addestrate.

L’argomento è più che di attualità, infatti da alcuni mesi il datagate che ha investito l’NSA (National Security Agency) degli USA grazie a Edward Snowden che ha dimostrato come l’agenzia americana ascoltasse e spiasse ignari cittadini sia americani che stranieri (anche l’Italia era sotto controllo) utilizzando un programma di sorveglianza denominato PRISM.

Le similitudini tra il telefilm (nato nel periodo dell’attacco alle torri gemelle e che ne hanno sfruttato l’evento per costruire gran parte della storia) e la realtà sono impressionanti, infatti è stato dimostrato che nella realtà uno stato può spiare chiunque senza troppi problemi.

L’ultima notizia sulla capacità dell’NSA di violare qualsiasi dispositivo è cosa calda, in rete molti siti riportano la notizia che sempre l’agenzia americana abbia la capacità e la possibilità di violare qualsiasi cellulare in commercio, di decodificare dati cifrati e via discorrendo (anche in questo caso la fantasia di alcuni scrittori è arrivata ben prima rispetto alle notizie di fatti reali, uno su tutti Crypto di Dan Brown).

Alle volte viene da chiedersi se chi scrive libri o sceneggiature in realtà abbiamo informazioni reali da chi conosce i fatti e debitamente camuffati possano essere trasformati in storie che il comune cittadino pensa essere pura fantasia.

L’altra idea è quella legata al modo di dire “se vuoi nascondere qualcosa mettila in bella mostra sotto il naso di tutti”, infatti a forza di parlare di determinate cose le persone alla fine le ignorano.

Resta comunque il fatto che Snowden ha scoperchiato un vaso che l’NSA avrebbe preferito tenere ben nascosto e chiuso al riparo dagli occhi del mondo.

Set
11

Per non dimenticare

Categoria Pensieri

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La follia umana non ha mai confini.

Set
02

Iteroperabilità tra smartphone, occhiali, tablet e orologi di nuova generazione

Categoria Internet, Pensieri

1.-Google-Glasses-Image-Courtesy-Best-Android-Lookout

Si sa, sono abbastanza incuriosito ed affascinato da tutto quello che è tecnologico, pertanto l’avvento dei famosi occhiali multimediali firmati Google mi ha attirato fin dalle prime battute.

Per chi non lo sapesse ormai gli attuali occhiali sono cose da preistoria, i Google Glass promettono di rendere l’esperienza di tutti i giorni migliore ed arricchita di contenuti e possibilità, il tutto sfruttando in parte il proprio smartphone Android.

I Google Glass permettono attualmente di scattare fotografie, registrare video e poche altre funzioni poichè la programmazione delle applicazioni è allo stato embrionale, inoltre la scarsa diffusione, per ora limitata ad un ristretto gruppo di persone che Google ha scelto accuratamente, ne limita per ora le future visioni e possibilità.

Comunque sulla carta un domani con il proprio paio di occhiali 2.0 si potrà condividere contenuti sui social network, leggere la posta, visualizzare contenuti di varia natura, prendere appunti, condividere con altri quello che vediamo, avere informazioni su quello che stiamo guardando (suppongo attraverso qualcosa di simile a Goggle per lo smartphone), avere indicazioni stradali e via così. L’idea non è poi così malvagia.

Il tutto ovviamente appoggiandosi al cellulare ed alla sua connessione alla rete, infatti per ora i Google Glass hanno un problema di durata della batteria e di spazio disponibile, comunque si è solo all’inizio.

Poi stanno nascendo come funghi gli orologi multimediali. Alla vista semplici orologi da polso che via bluetooth, sempre attraverso il cellulare, permettono di mostrare alcune informazioni, come il numero di chi ci sta chiamando e decidere di terminare la chiamata, leggere le email o gli aggiornamenti di Twitter più altre cose.

I tablet poi sono diventati compagni di vita di molte persone. Ammetto che sulle prime ero scettico, sembravano oggetti costosi e poco utili, poi dopo che ne ho avuto uno tra le mani ho capito che possono essere molto utili, tant’è che ad oggi ne uso abitualmente uno come agenda, blocco note, per mostrare le fotografie e i disegni, navigare in rete via wifi, alle volte giocare e comunque come fido braccio destro durante il lavoro.

In ferie già da due anni vedo persone che usano il proprio tablet, sempre se la fotocamera è di buon livello, per fare riprese e fotografie da molti turisti, io lo uso come guida turistica, comodo e pratico da usare, senza dover impazzire con la carta. Probabilmente i tablet diventeranno sempre più comuni, come gli smartphone e manderanno in soffitta i PC portatili, pesanti ed ingombranti da trasportare a confronto di un oggetto più piccolo di un foglio A4 e sottile meno di 1 cm.

Gli smartphone ormai sono onnipresenti, tutti fanno foto con il cellulare, scrivono, leggono, ascoltano musica come se fosse una cosa più che normale, in tasca si ha qualcosa di molto simile ad un PC, semplice da usare e oggi come oggi con costi decisamente contenuti (dipende da cosa si vuole comprare ovviamente).

Ricordo che anni fa Microsoft aveva messo in rete una sua visione del futuro legato alla medicina, con cartelle cliniche multimediali, come le stanze degli ospedali, la possibilità di avere una telemetria personale da condividere online con il proprio dottore direttamente da casa e via così, poi è arrivata PayPal che vuole permettere di pagare qualsiasi cosa utilizzando un dito attraverso le impronte digitali, Visa permette in alcune nazioni di usare il cellulare come carta di credito, ma idee ce ne sono molte altre!

Ricordo anche quando Microsoft, forse correndo troppo avanti rispetto agli altri, aveva presentato Surface, di fatto una sorta di tavolo tattile che permette di visualizzare contenuti di qualsiasi natura, scaricare le fotografie della macchina fotografica digitale semplicemente appoggiandocela sopra sfruttando il bluetooth e permettendo con la stessa modalità di inviarle ad altre periferiche, decisamente interessante ma forse ancora poco compresa come idea ma affascinante e tutto sommato potrebbe essere utile come stazione multimediale per gli alberghi, ristoranti e bar, o comunque in spazi pubblici dove si vuole dare un accesso a contenuti digitali di varia natura (anche a scopo informativo).

Il futuro ormai sarà sempre più digitale e la vita sul web correrà pari passo a quella reale, integrandosi e completandosi e sicuramente fondendosi in un unica cosa.

Ago
30

Il file sharing sta morendo?

Categoria Pensieri

Ogni tanto si risente parlare della lotta alla condivisione illegale dei contenuti digitali (videogiochi, film, musica, libri) e alle manovre che gli stati mettono in campo per limitare l’utilizzo di piattaforme che mettono a disposizione contenuti non sempre legali, ad esempio interventi di offuscamento di domini, sequestri e via discorrendo con processi e multe da capogiro.

Con il tempo comunque sembra che il fenomeno del download selvaggio si sia ridotto ed in alcuni casi ha portato alla quasi scomparsa di certi servizi. Uno su tutti è stato il clamoroso caso di Mega Upload, sequestrato e bloccato, poi si è passati alla guerra a The Pirate Bay che nonostante sia indicato quale maggior nemico dei paladini dei diritti d’autore (è solo il più grande tracker di file torrent del mondo e più che altro ha una marea di utenti che ogni giorno lo utilizzano), i tentativi di affondarlo sono stati quasi tutti vani, infatti con poche semplici mosse il sito torna ad essere disponibile e fruibile da tutti, italiani compresi. Altri servizi sono stati acquistati dalle major per diventare sistemi di distribuzione legale di contenuti, ma hanno avuto poco successo.

Come dicevo il fenomeno sembra essersi fortemente ridimensionato, all’inizio (circa 15-18 anni or sono) con l’avvento della banda larga praticamente chi aveva un computer era anche un pirata che scaricava e condivideva di tutto, un po’ erano ragazzini e un po’ erano adulti.

Il declino di questo mal costume mondiale sinceramente mi sembra più legato alla povertà dei contenuti che già in origine sono poco interessanti, vedasi i vari film che vengono pubblicati, poco interessanti, con cast decisamente scarsi e storie a dir poco discutibili, stessa cosa capita alla musica che con poche eccezioni non ne vale nemmeno la pena di essere ascoltata alla radio, figurarsi doversi sbattere a cercarla e scaricarla dalla rete, dove spesso capita di trovare files di una qualità infima, meglio acquistare la singola traccia in uno dei tanti store online per pochi denari e festa finita.

Poichè i videogiocatori sono stati in parte catturati dal gioco online con le console (richiesti giochi originali pena il ban dell’account dai server e game over), mentre i giocatori casuali si sono orientati sugli smartphone e i tablet che permettono di passare un po’ di tempo in totale relax e giocare anche a videogiochi ben fatti e gratuiti! Poi c’è chi gioca con il PC ma usando Facebook e i relativi giochini (motivo per cui alcune software house hanno deciso di dedicarsi a questo fiorente mercato abbandonando quasi del tutto il mercato dei videogiochi canonici).

Mettiamoci anche i timori di incorrere in sanzioni e problemi a frenare chi magari sarebbe tentato ma non è del tutto convinto.

Mescolando il tutto ecco che il fenomeno del file sharing è in declino, ma questo non vuol dire che le major stanno navigando nell’oro, anzi proprio per scelte di eccessiva regolamentazione (vedasi ad esempio l’ultima novità di Google che potrebbe disabilitare o cancellare gli ebook regolarmente acquistati e presenti sul proprio device se si cambia nazione!) a spingere gli utenti a valutare le proprie mosse e a destinare i propri denari altrove (è una vita che non sento qualcuno dire che ha acquistato un film, solo per portare un esempio).

Ago
29

Poi si parla di digital divide

Categoria Pensieri

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L’Italia riesce sempre ad essere gli ultimi in quasi tutto (siamo ai primi posti per corruzione e delinquenza!). Ho trascorso qualche giorno delle ferie ad Amsterdam e sono rimasto favorevolmente colpito da alcune cose (salvo l’odore di canne che c’era quasi ovunque).

La città è bella ed interessante, comunque non al livello delle nostre città d’arte che non sempre sono tenute alla stessa maniera, in Olanda le strade vengono pulite costantemente ed il verde è tenuto in modo dignitoso, quasi come dalle nostre parti dove il verde è utilizzato come pattumiera.

Tornando all’argomento principale, in Italia si parla da anni di ridurre il così detto digital divide che affligge i cittadini del bel paese. Il digital divide praticamente è l’impossibilità di accedere alla rete attraverso la banda larga se non addirittura essere totalmente tagliati fuori dalla rete (cosa simile per chi non può utilizzare i decoder del DDT per vedere la televisione e deve utilizzare la parabola perchè il segnale televisivo non è sufficientemente potente o comunque con una qualità ottimale per funzionare).

Si è parlato per anni del Wi Max che avrebbe dovuto coprire i territori comunali con una rete estesa (all’incirca 26 km di raggio dall’antenna trasmittente), ma la cosa è morta li, la copertura è limitata e nessuno ne parla più.

Alcuni comuni hanno messo in piedi hot spot gratuiti (accesso regolamentato da iscrizione online) che coprono alcuni punti strategici delle città (piazze o vie principali, edifici pubblici e zone limitrofe) ma con velocità di navigazioni inferiori ai vecchi model 56k che tentano di scaricare un video da YouTube! Provato di persona la rete del Comune di Genova in Piazza De Ferrari, a dir poco agghiacciante!

Poi sono stato in Olanda (ma non è l’unica nazione tecnologicamente avanzata) e sorpresa delle sorprese, la rete wifi è presente quasi ovunque in maniera gratuita.

Esempio pratico, siamo arrivati con l’aereo alle 22.30 e dovevamo cercare il treno per arrivare in centro, provo con il cellulare a cercare una rete wifi ed ecco che la stazione sotterranea dell’aeroporto è coperta dal segnale, accettate le condizioni di utilizzo (nessuna registrazione) ed ecco la rete, per di più veloce! Stessa cosa per la stazione centrale coperta dalla rete wifi.

In giro per la città praticamente quasi tutti i locali (bar, ristoranti e negozi) forniscono un accesso alla rete gratuito, alcuni vogliono che si clicchi su “Mi piace” sulla loro pagina Facebook o lasciare una mail ma i più fanno accedere alla rete senza troppi problemi.

Anche in aeroporto la rete è disponibile ma per sessioni di 30 minuti, comunque la velocità è ottima e la navigazione con cellulare o tablet è abbastanza fluida per l’utilizzo in un ambiente pubblico (di certo è impossibile la navigazione che si farebbe a casa, ma comunque per leggere le email, Twitter e Facebook, anche per cercare un indirizzo è ottima!

Sbarchiamo a Fiumicino (si per tornare a Genova siamo passati da Fiumicino!) ed ecco che l’Italia torna sovrana, nel terminal 1 non esiste una copertura wifi!

Lo Stato ultimamente ha fatto un pasticcio incredibile nel vano tentativo di rendere fruibile il wifi gratuito andando a complicare la questione della tracciabilità di chi si collega (suppongo per timore che hacker e simili utilizzino indebitamente le reti free per i loro scopi) e chiedendo a chi fornisce l’accesso di registrare l’utente e conservare il tutto per eventuali futuri problemi!

Un paio di giorni or sono un amico e collega che si trova ad Edimburgo ha postato su Facebook che addirittura sul pullman c’è il wifi gratuito!

Non ho idea del perchè in nazioni estere sia più facile avere questi servizi che oggi come oggi ai turisti semplificano la vita (anche solo per capire dove ci si trova), mentre in Italia tutto sia complesso, ma forse è dovuto alla presenza di burocrati cervellotici che cercano di complicare la vita a tutti in maniera molto democratica.

Ago
28

Stare sereni

Categoria Pensieri

Purtroppo oggi è il secondo giorno di lavoro! Ferie finite, come al solito sono troppo brevi e passano in un lampo.

Per fortuna sono molto più rilassato di quindici giorni fa, stare un po’ fermo e disintossicarmi da PC e telefono non è stato male.

Ovviamente già ieri sono arrivate le prime rotture di scatole, ma cerco di restare sereno e di pensare che avrò ancora una settimana circa di calma, infatti vedo che molte persone sono ancora in ferie, la città è ancora abbastanza calma e il telefono sta tranquillo. Avrò modo di finire un paio di cose con calma per consegnarle ai primi di settembre ragionandoci un po’ sopra.

Poichè molti pensano che l’anno nuovo sia il 1° di gennaio, io trovo che l’anno nuovo sia dal 1° di settembre, un anno pieno di incognite e novità all’orizzonte, quindi buon proposito per il nuovo anno lavorativo è prendersela con una relativa calma, non come ho fatto fino alla fine di luglio a correre qua e la come un pazzo!

Ci riuscirò? Mah!