Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Feb
09

Intervista doppia: gioxx incontra losfogo

Categoria Informazioni by Piero_TM_R

Grazie al buon (e disponibile) Camu, eccomi coprotagonista di un’intervista doppia con un’altro abitante del web che risponde al nome di gioxx! Anche se sono convinto che non sempre gli argomenti che tratto abitualmente (passo dalla musica, a video demenziali, sfoghi personali e così via senza una logica) possono non interessare tutti, ma comunque un sentito ringraziamento per l’intervista e un grazia a chi capiterò qua grazie a questa possibilità! 🙂

Ecco l’intervista, invito comunque ad andare a leggerla direttamente al sito originale! 😉

gioxx incontra losfogo
9 febbraio 2009

Voci di corridoio dicono che Maurizio Costanzo sia interessato alla mia rubrica settimanale delle interviste doppie, e che abbia già in mente di contattarmi per propormi uno spazio televisivo  Anche i ragazzi delle Iene di Italia1 (a proposito, ma lo fanno sempre?) guardano con curiosità a questo piccolo spazio, e non è escluso che possiate vedermi un giorno con vestito nero ed occhialoni da Blues Brothers, in giro per la Grande Mela. Mentre farnetico cose senza senso, ti presento i due ospiti di oggi: Gioxx (lettera G, nel seguito) e LoSfogo (indicato con la L), due blog nazional-popolari in cui si parla di tecnologia ma non solo. Il primo ci accoglie con una frase di Kundera: La cosa più brutta della vita è che si vive solo una volta e non saprai mai come sarebbe “se non fossi come sei” nell’intestazione, mentre il secondo ci tiene a precisare che il suo diario parla di piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano.

Raccontaci il tuo risveglio al mattino

G: Aprire gli occhi è e sarà sempre una fatica, a prescindere dall’orario con il quale viene puntata la sveglia. Si buttano i piedi giù dal letto, borbottando parole sconosciute si arriva in bagno per buttarsi dell’acqua ghiacciata in faccia, un bel bicchierone di spremuta d’arancia, un’occhiata alle mail arrivate e poi via: chiavi della macchina, Radio 105 con “Tutto Esaurito”, accompagno in ufficio la dolce metà e fuggo subito dopo verso il mio per affrontare 8 o più ore di lavoro.

L: O mamma, il momento peggiore della giornata (a parte quando si deve pagare le tasse!  ). Direi che inizia con lo stereo che si accende e musica della stazione radio che ascolto sempre. Barcollo fino in bagno, stropicciato, colazione con caffelatte e poi internet, lettura quotidiana di tutti i siti che abitualmente seguo per ricollegare il cervello. Poi ahimè si lavora! 

In base a cosa decidi di includere un blog nel tuo lettore RSS?

G: Ragionamento abbastanza logico, forse migliorabile ma che dà buoni frutti fino ad ora. Si seguono i conoscenti raccolti tra un BarCamp ed un altro (a patto che scrivano articoli interessanti per il sottoscritto), ci si abbona a blog specialistici (riguardanti comunque il settore di interesse, nel mio caso informatica, tecnologia, telefonia e spettacolo), si aggiungono nuove leve potenzialmente capaci di tirare fuori buone realizzazioni, si accettano sempre consigli di gente della quale ti fidi. Non è affatto difficile entrare tra gli abbonati del mio Google Reader, è molto più semplice uscirne, magari scrivendo articoli troppo personali troppo spesso, palesemente marchettari senza dichiararlo e cercando di nasconderlo il più possibile, dedicati alla politica o alla religione a spada tratta per “presa parte” e non secondo un ragionamento obiettivo con tanto di area commenti libera per poterne discutere insieme.

L: Se dicessi che non sono un gran utilizzatore del lettore RSS? Preferisco leggere i blog che seguo accedendo direttamente alle home (utilizzo molto i segnalibri). Sono dell’idea che anche l’occhio ha le sue necessità e i feed sono troppo impersonali e freddi… Preferisco seguire i commenti via mail.

Come nasce la tua esperienza di blogger?

G: Casuale ma non troppo. Avendo in passato gestito un “medio” portale di informazione ora “archiviato tra i gloriosi progetti d’un tempo” ero già molto propenso alla divulgazione di articoli e consigli per mezzo del web che è da sempre il miglior strumento per diffondere a macchia d’olio le informazioni. Il blog è venuto da se. Non volevo smettere di scrivere, ho solo trovato il mezzo per farlo nel miglior modo permettendo agli utenti del web di leggermi solo perché trovano interessanti gli articoli informatici, le inchieste e magari qualche recensione cinematografica basata su esperienza personale e parere soggettivo.

L: Ricordo che ero a casa, durante il mese di agosto, ferie da fare o fatte (non ricordo) e nulla da fare visto che tutti erano via, vista che avevo già realizzato (che parolone) due piccoli siti (uno per il lavoro e uno per l’hobby del PC) scritti in HTML, mi sono detto perchè non provare WordPress? Lo usano in tanti. Ed eccomi qua.

Twitter o facebook, e perché?

G: Entrambi per svariati motivi. Il primo perché è immediato, intuitivo, semplice, un’idea estremamente basilare partita dal basso ed in breve scoppiata e diventata moda per tutti. 140 caratteri che possono spiegare ciò che stiamo facendo o pensando, un metodo più che corretto per parlare al vasto pubblico. Facebook perché permette di raccogliere sotto lo stesso tetto quello che è il LifeStream di un blogger o di una persona normale senza fare distinzione alcuna. Anch’esso partito dal basso e con diverse intenzioni ma scoppiato e diventato strumento di tutti e per tutti. Sono strumenti fantastici messi a disposizione dell’utenza a costo zero, basta solo saperli sfruttare senza abusarne e senza trasformarli in mezzi di propaganda.

L: Sono iscritto a facebook, twitter lo conosco solo di nome, sinceramente non ho ancora capito di cosa si tratta e non mi attira. Facebook è simpatico e utile quando si hanno amici disseminati un po’ ovunque e per sfidarsi con qualche gioco. Personalmente ho integrato i vari account e l’RSS del blog, così si aggiorna in automatico.

Se potessi avere diecimila euro al mese…

L:  Prima di tutto una casa, poi mi toglierei qualche sfizio tecnologico, qualche viaggetto (sicuramente negli States e in Giappone) e poi investimenti (sicuri) per la vecchiaia.

G: Probabilmente mi butterei “a pesce” su idee, nuovi progetti e proposte dal basso. Investirei quei soldi e parte del mio tempo ben volentieri in persone che hanno realmente voglia di trasformare il web 2.0 in qualcosa di innovativo, sempre al passo con i tempi e con quel rapporto così vicino all’utente medio tanto quanto alla massaia di turno che si avvicina per la prima volta a termini per loro sconosciuti (blog, rss, wiki, e via dicendo). Bisogna avere mentalità e potenzialità per tirare fuori una idea tanto banale trasformandola in qualcosa di rivoluzionario e, da quel momento in poi, fondamentale per la quotidianità del navigatore.

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