Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Feb
01

Il tuning

Categoria Garage by Piero_TM_R

Questo post lo avrei voluto scrivere già dal primo giorno in cui è nato il blog, poi per vari motivi è rimasto in un cassetto della mia mente e non si è mai concretizzato fino ad oggi.

Sicuramente non è un fenomeno sconosciuto, anche grazie alle varie riviste del settore, le manifestazioni dedicate ed i film che lo hanno reso famoso, il tuning, l’arte di personalizzare un veicolo (che abbiamo 2 o 4 ruote è indifferente) rendendolo unico.

Sempre più spesso per strada si incrociano macchine in parte irriconoscibili o comunque profondamente diverse da come la casa madre le aveva studiate e prodotte.

Le modifiche possono interessare anche parti specifiche del veicolo, i soli interni, l’impianto stereo, la carrozzeria, il motore oppure tutte queste parti contemporaneamente.

Il tuning può essere suddiviso in due grandi gruppi, il soft tuning, volto a piccole personalizzazioni che si occupano più che altro di particolari o modesti interventi, senza però stravolgere il concetto iniziali, alcuni esempi sono la sostituzione dei cerchioni, oppure la sostituzione dei gruppi ottici, oscuramento con pellicole dei vetri dell’abitacolo.

Poi vi è l’hard tuning, più profondo e mirato ad una personalizzazione estrema del veicolo con interventi che comportano la modifica della carrozzeria più marcata, installazione o modifica dei paraurti, modifiche meccaniche anche profonde e reinterpretazione degli interni. Quest’ultimo tipo, a mio giudizio fortunatamente, è meno diffuso a causa degli alti costi di realizzazione e difficile rispetto delle norme del codice della strada in materia di omologazioni.

Da appassionato di auto quale sono stato (ora sono un po’ meno interessato) ho sempre guardato con interesse alle trasformazioni ed elaborazioni delle vetture, infatti anch’io non sono stato immune al virus del tuning, infatti la mia vecchia auto aveva subito negli anni alcune blande modifiche, paraurti stuccati e venrniciati come la carrozzeria, sostuituzione delle frecce anteriori e laterali con altre di tipo bianco, della mascherina anteriore, interni con volante in pelle, illuminazione della strumentazione con luci blu (come la radio), pedaliera e pomello del cambio da rally, passando anche all’oscuramento dei vetri posteriori. Oggi l’unico vezzo della mia Clio sono quattro cerchi in lega a cinque razze, pare che stia guarendo.

Altri invece, una volta contratto il virus tuning non trovano pace, infatti continuano a modificare la propria macchina in cerca della perfezione, cosa che alle volte diventa eccessiva e rischia di appesantire eccessivamente la vettura rendendola di dubbio gusto.

Spesso sulle riviste ed alle fiere si vedono macchine dotate di aperture delle portiere in stile Lamborghini o ad ala di gabbiano, modifiche che ad oggi non sono omologate ed in caso di verifica delle forze dell’ordine potrebbero portare al sequestro del libretto e conseguente multa. Altre modifiche molto gettonate sono i neon sottoscocca che hanno avuto il picco d’installazione con l’uscita del secondo film della serie “Fast & Furious” dove ogni macchina emanava una luce di colore simile a quella della carrozzeria. Sicuramente d’effetto, ma poco utile, costosa e sempre non omologata.

Altre modifiche sono quelle apportate ai motori, qua si entra nell’elaborazione, con infiniti numeri di possibilità, il tutto in rapporto con il budget che si ha a disposizione. Si può passare da semplici lavori di sostituzione di elementi (filtri aria, regolazioni varie), per passare alla sostituzione di parti strutturali del propulsore (pistoni, alberi a camme, etc.), fino a preparazioni complete del propulsore. Anche queste modifiche possono andare in contrasto con le leggi italiane e possono creare qualche grattacapo, anche se difficilmente rilevabili in caso di controllo da parte delle forze dell’ordine, inoltre il propulsore può diventare poco affidabile con il passare del tempo. Le preparazioni, ricordo, sono nate per veicoli dedicati alle gare, quindi sottoposti a controlli pre e post performance, quindi poco compatibili con la normale manutenzione che ognuno di noi effettua sulla propria auto (circa ogni 15.000-20.000 km).

Più volte ho menzionato che le modifiche possono essere in contrasto con le nostre leggi, infatti il nostro codice della strada permette pochi interventi senza incorrere in multe e sequestri, mentre in altre nazioni europee tali modifiche sono facilmente autorizzabili senza essere nemmeno costose come autorizzazione. Per tali motivi capita di vedere delle vetture che vengono espatriate, omologate in altre nazioni per poi rientrare in Italia con un libretto nuovo di zecca. Lo Stato in questi anni ha cercato di porre rimedio a tali limitazioni, anche perchè le cifre in ballo non sono trascurabili, e stanno cercando di trovare un accordo. Il settore sperava che con l’ultima stesura del codice della strada il settore del tuning fosse finalmente regolamentato e legalizzato ma purtroppo così non è stato, un vero peccato visto che il settore potrebbe essere una fonte di guadagno e di reddito per molti, Stato non escluso.

  1. Emanuele ha scritto,

    E’ difficile regolamentare qualcosa che è frutto di fantasia: come dire ciò che puoi fare e ciò che non puoi fare se non sei un professionista che sa certificare l’affidabilità di un “sistema”?
    Il tuning forse è anche meglio se rimanga così: c’è il rischio che nascano queste figure che per certificare le tue elaborazioni chiederanno palate di soldi… almeno al momento c’è una macchina burocratica (magari va snellita quella) che alla fine ti dice se va bene o meno ciò che hai realizzato.
    Ciao,
    Emanuele
    PS: non sono mai stato un amante del tuning, oltre ai costi, spesso e volentieri i risultati sono poco “eleganti”…

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  2. Piero_TM_R ha scritto,

    A me ha sempre interessato come concetto, però devo darti ragione che spesso si vedono delle “cose” che hanno ben poco di bello e gradevole, anzi, spesso la gente si lascia prendere la mano con preparazioni abbastanza dubbie.

    Per quanto riguarda il certificare che la modifica possa andare o meno bene dovrebbero far funzionare le Motorizzazioni in modo che abbiano potere sul decidere che se monto un cerchio con un canale differente da quello omologato la vettura può essere pericolosa o no (come del resto succede in altre parti del mondo), invece qua ci si basa sui nullaosta delle case automobilistiche che non sempre si interessano al post vendita.

    Comunque ho sempre apprezzato il soft tuning, limitato a pochi e semplici interventi, tanto per spiegarmi mi sono piaciute molto le tre Honda Civic del primo Fast & Furious, semplici e poco vistose.

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  3. Emanuele ha scritto,

    Sisi, il soft tuning può aver senso, anche se i costi che si possono incontrare mi tengono distante da quel mondo… anche perché per me, personalmente, le modifiche han senso solo se migliorano le prestazioni di un’auto più che la sua estetica. 😀
    Ciao,
    Emanuele

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