Lo sfogo

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Mag
03

Dubbi sulla sicurezza – parte 7

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Alcuni giorni fa, mentre rientravo a casa con lo scooter, pregustandomi l’imminente week-end, stavo pensando ad alcune cose di lavoro ed in particolar modo a dei “Piani operativi di sicurezza” che devo preparare per due imprese.

Da questo pensiero sono arrivato alla normativa che obbliga le imprese a predisporre questi piani ed in partticolar modo alla parte che recita più o meno “l’impresa predispone il piano e lo consegna al coordinatore”.

La media degli impresari, purtroppo, non ha molta dimestichezza con la carta e i piani operativi vengono scritti, nei casi migliori, da tecnici interni all’impresa, nel peggior dei casi vengono scritti da terzi esterni alle imprese e poi consegnati agli imprenditori che nel più dei casi non leggono una sola riga di quanto scritto.

Chi ha scritto la norma forse pensava di sensibilizzare le imprese a prende un po’ più sul serio la sicurezza, solo che non ha conseiderato che nessun impresario sa da che parte si inizia un POS!

Con il passare del tempo in Italia, ma credo sia così anche nel resto d’Europa, c’è la strana convinzione che più carta si produce, meno problemi ci saranno e verranno risolti o individuati. Peccato che non sempre sia così, infatti i morti sui luoghi di lavoro continuano ad esserci, i problemi continuano ad esistere, ma la carta è aumentata esponenzialmente.

Tempo fa ad uno dei tanti corsi di aggiornamento che ho fatto, un penalista ha detto una frase che mi ha colpito. Scrivete il meno possibile, evitate riferimenti precisi a norme ed articoli! Più o meno suonava così, ha anche giustamente sostenuto che tutta quella carta che viene prodotta l’ha letta attentamente solo la testina della stampante. La carta che ognuno produce serve solo nel malaugurato caso succeda qualcosa ed il magistrato debba incriminare qualcuno.

Resto sempre dell’idea che più carta non voglia dire più sicurezza.

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