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Downsizing, il passato che ritorna
Categoria Garage by Piero_TM_RIl tema delle emissioni inquinanti delle automobili è sempre sotto i riflettori, nonostante sia stato dimostrato che la fetta più grande dell’inquinamento delle grandi città non è imputabile al traffico privato, inoltre con l’aumento vertiginoso dei prezzi dei carburanti è scattata la caccia alle macchine che consumano poco senza dover trascurare eccessivamente le prestazioni.
Negli anni passati le case automobilistiche ci avevano abituati a cilindrate generose, che però non sempre rispondevano a performance entusiasmanti. Per venire incontro alla normativa antinquinamento sempre più restrittiva con il passare degli anni e con l’obiettivo di consumare meno carburante ecco che si sente parlare di “downsizing”.
Il downsizing non è altro quello di installare su di una macchina un motore di una cilindrata più piccola di quella installata fino a poco tempo prima. I motori in questione molte volte sono turbo, notevolmente bilanciati ed ottimizzati per eliminare punti morti e controspinte che solitamente inducono il motore a consumare più del dovuto.
Gli esempi più noti sono quelli della Punto Evo equipaggiata con un 1.4 litri turbo, oppure la nuova 500 TwinAir (motore 2 cilindri diesel turbo) e non ultima la Smart con il suo pepato due cilindri turbo che anche installato sulla ForFour e Spider ha dimostrato di non essere così male.
Ma ecco che vengono alla mente le vecchie cattive degli anni ‘80 e primi ‘90 che già utilizzavano questa strana (per l’epoca) tecnologia, vetture come la Fiat Uno Turbo i.e., la Renault Super 5 GT Turbo, etc…, macchine con prestazioni incredibili (solitamente oltre i 100 cv!) e che per l’epoca venivano considerate dei piccoli mostri.
Poi sono arrivate le normative antinquinamento e questi motori sono letteralmente spariti dalla circolazione, avendo emissioni di gas inquinanti molto elevati, ed ecco comparire dei motori con cilindrate superiori.
Le federazioni di molte competizioni motoristiche hanno ritoccato i regolamenti, obbligando da quest’anno a ridurre le cilindrate delle macchine da gara, vedasi il regolamento del mondiale rally e la riduzione delle cilindrate da 2 litri a “soli” 1,6 litri, il tutto per contenere i costi di gestione dei team. Inoltre da alcuni anni, prima con un po’ di ilarità e ora più seriamente, nelle gare di durata e GT sono presenti macchine spinte da motori turbo diesel che hanno messo in riga chi aveva il motore a benzina, dimostrando che anche i motori a gasolio possono essere agguerriti.
Ora l’inversione di tendenza, con il ritorno di motori più “pepati” ma rispettosi dell’ambiente e dei consumi, che sia una rinascita dei vecchi miti che in tanti hanno lasciato bellissimi ricordi?
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