Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Ott
26

Morire per lo sport

Categoria Garage by Piero_TM_R

Sono stato parecchio combattuto se scrivere o meno di quello che è capitato in Malesia domenica, c’è già troppo rumore dietro a questa vicenda che mi sembrava inutile aggiungere altre parole a quelle già dette e ridette un po’ ovunque, poi mi sono deciso.

Come tutti ormai sanno domenica mattina (ora italiana) è deceduto il pilota della Honda Marco Simoncelli, chi non segue la MotoGP se lo ricorderà di sicuro per la testata di ricci e la parlata tipica degli emiliani, a molti simpatico, per altri il futuro erede di Rossi.

Fatto sta che per motivi ancora ignoti non si è capita la causa della caduta che ha portato il pilota a tagliare la strada ad altri due piloti, tra cui Rossi e ad essere letteralmente travolto, le immagini hanno fatto il giro del mondo, purtroppo le telecamere per diritto di cronaca (trovo che ormai i giornalisti siano solo degli avvoltoi) hanno ripreso da più angolazioni la scena e le hanno riversate in tutte le case del mondo. Si è visto Simoncelli cadere (è rimasto praticamente sotto la sua moto), venir colpito dalle due moto che lo seguivano, il casco che è volato via e le moto a terra, solo Rossi è rimasto in sella.

Il pilota è deceduto, credo sul colpo, nonostante l’intervento dei medici, la gara è stata annullata e sono circolate voci su un possibile ritiro di Rossi perchè shoccato da quanto accaduto. Credo che involontariamente sia stato causa della frattura al collo di Simoncelli e alla perdita del casco del pilota, involontariamente perchè non poteva evitare l’impatto, lo spazio e la velocità giocavano a sfavore di tutti.

In questi giorni molti lo hanno ricordato, un ragazzo di 24 anni che muore è sempre un dramma, solo Agostini ha ricordato che correre in moto (ma anche altri sport sono pericolosi) non è come lavorare in ufficio o fare il farmacista, quando ci si mette il casco bisogna essere realisti e capire che una semplice caduta può avere conseguenze molto gravi come quelle che negli anni sono accadute durante le gare. Da un’intervista di Simoncelli sembra che anche lui ne fosse più che a conoscenza e non sembrava ignorare i rischi.

Simoncelli ha rischiato più volte, nonostante ora tutti lo piangano, infatti ha più volte innescato incidenti perchè non accettava di stare dietro o di non avere quel pelo in più per battere l’avversario, addirittura era arrivato in griglia con la scorta perchè aveva paura di essere malmenato, quindi si un possibile talento, ma forse un po’ testa calda, ma forse nell’ambiente delle moto bisogna essere così per andare avanti.

Io però noto una pressione notevole a cui sono sottoposti gli sportivi in genere, si è partiti con gli sciatori con tempi e velocità folli, per passare alle auto (Mika Häkkinen si era ritirato proprio a causa dello stress e le pressioni del team), al nuoto (la Pellegrini si è sentita male per un attacco di panico per le pressioni e i ritmi imposti nel periodo delle gare) e così via, fino a quando qualcuno fa un errore che può costargli un buon piazzamento o anche la vita, insomma forse sarebbe il caso di finirla con tutta questa pressione, basta con tempi presi al millesimo di secondo, oggi un altro sportivo non c’è più e forse la colpa non era tutta delle gomme, della moto, dell’elettronica, forse la colpa è anche chi sta dietro agli atleti, che li pompano, li esaltano e probabilmente li stressano se i risultati non sono quelli previsti.

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