Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Nov
08

Film: The social network

Categoria Film by Piero_TM_R

Nel fine settimana ho voluto vedere il film sulla nascita del social network che ha in parte sconvolto il mondo del web, il famigerato Facebook.

Ho trovato che il film sia un po’ troppo per gli appassionati di informatica, infatti i personaggi, come mi aspettavo, sono tutti dei nerd. Non sapevo che nella società fosse entrato anche l’ideatore di Napster.

Il film è tutto incentrato parallelamente sulla nascita del social network e sull’idea che lo ha generato, ma anche sulle vicende legali che hanno coinvolto Zuckerberg. Quest’ultimo non ci ha fatto una bella figura, anzi, è stato dipinto come una persona con difficoltà a relazionarsi con gli altri, un po’ trasognato e coccolato dall’ideatore di Napster. Litiga con tutti e mette all’angolo anche il suo migliore amico.

Il film non è un granchè, un po’ fiacco come tutte le trasposizioni della realtà, è probabile che comunque i fatti avranno sicuramente subito un riarrangiamento.

Da vedere solo se veramente motivati ed incuriositi dalla cosa, altrimenti lasciate stare.

 

Scheda tratta da FilmUP

Trama:
In una sera d’autunno del 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, un genio dell’informatica, siede al suo computer e inizia con passione a lavorare ad una nuova idea. Passando con furore tra blog e linguaggi di programmazione, quello che prende vita nella sua stanza diventerà ben presto una rete sociale globale che rivoluzionerà la comunicazione. In soli sei anni e con 500 milioni di amici, Mark Zuckerberg è il più giovane miliardario della storia … ma per lui il successo porterà anche complicazioni sia personali, sia legali. Dal regista David Fincher e lo sceneggiatore Aaron Sorkin arriva The Social Network, un film che dimostra che con 500 milioni gli amici è inevitabile non farsi dei nemici. Il film è prodotto da Scott Rudin, Dana Brunetti, Michael De Luca e Ceán Chaffin, tratto dal libro The Accidental Billionaires di Ben Mezrich.

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