Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Lug
09

Quando c’è il rischio di diventar razzisti

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Gli italiani sono sempre stati definiti brava gente, non siamo propensi a far la guerra a qualcuno e le uniche volte che ci siamo schierati ci abbiamo rimesso e poi abbiamo deciso di schierarci con gli altri quando la situazione è diventata pericolosa ed insostenibile.

Tendenzialmente nonostante gli attriti con il sud non siamo razzisti, o comunque lo siamo come tutti i cittadini delle altre nazioni (ad esempio i francesi del sud che scherniscono quelli del nord e li dipingono un po’ tonti e con una parlata strana), quindi direi del tutto accettabile e trascurabile (poi esistono dei cretini che pensano di essere superiori ma quelli non li considero nemmeno).

Comunque noto che lo Stato e penso di non essere il solo, aiuta a dismisura chi ne arriva da altre nazioni o da altri continenti con graduatorie speciali per dar loro una casa, trovare un lavoro (esistono delle sorte di sindacati/agenzia che fanno solo questo), aiutarli con mutui e prestiti con tassi iperagevolati e via discorrendo, il tutto in nome dell’integrazione tra popoli, fratellanza e amore.

Peccato che la bilancia sia ovviamente sfavorita dal nostro punto di vista e la cosa non la trovo corretta. Prendiamo ad esempio i mutui per gli stranieri, tassi che noi ci scordiamo o comunque garanzie che solitamente a noi vengono richieste a loro non vengono nemmeno menzionate, se non l’immobile. Lavorando nel settore delle esecuzioni immobiliari però noto con rammarico che le banche hanno finanziato (alle volte oltre il necessario con mutui che superavano già in partenza il valore dell’immobile stesso) persone che dall’oggi al domani si sono volatilizzate senza pagare il dovuto e lasciando gli immobili che in questo momento valgono parecchio di meno.

Poi c’è la questione delle graduatorie per accedere agli immobili comunali per edilizia agevolata, nulla da dire in merito, la casa è un bene necessario e quindi anche chi non è in grado di acquistarla ha diritto ad avere un tetto sulla testa, si fa una graduatoria in base a reddito, numero di persone che compongono il nucleo familiare, eventuali disagi familiari, età e così via, chi è al vertice appena un appartamento diviene disponibile gli viene assegnato. Peccato che poi in barba ad una regola più che condivisibile i comuni decidano di assegnare le case agli zingari per toglierli dai campi rom. A parte che se sei senza fissa dimora dovresti stazionare in un posto un tot di tempo e poi spostarti, non dovresti nemmeno delinquere come fanno la stragrande maggioranza dei rom. Ora trovo che non sia una regola equa, se sono state indicate delle linee, seguiamole, facciano anche loro la fila come fanno tutti gli altri!

Poi c’è il problema dei clandestini che fuggono da situazioni devastanti, guerre e carestie, tutti ottimi argomenti, ma poi appena toccano terra esigono determinate cose come un lavoro, una casa e via discorrendo. Direi che non funziona proprio così, vieni qua, ti accolgo se sei profugo di una nazione dove ci sono guerre o situazioni tali che non possono essere compatibili con un tuo rientro, ma la situazione qua da noi non ci permette di essere l’ancora di salvezza di tutti, visto che anche noi non stiamo poi più così bene.

A lato di tutto questo c’è l’annoso problema delle moschee che in molti non vogliono e che per noi occidentali sono un luogo di assembramento di fondamentalisti che potrebbero diventare terroristi, mi domando come mai le chiese cattoliche sono state e lo sono tutt’ora oggetto di rappresaglie di islamici che vedono nei cristiani “gli infedeli” (ok lo abbiamo fatto anche noi ai tempi delle crociate ma direi che ormai sarebbe il momento di lasciar perdere queste cose, sono accadute, scusate ma all’epoca eravamo degli idioti governati da altri idioti), così mattanze, incendi e caccia alla persona. Volete integrazione qua ma al vostro paese?

Trovo che molte volte le rappresaglie o i mugugni di chi viene additato essere pseudo razzista dai buonisti siano generate da un comportamento poco lineare di chi governa una nazione per in primo luogo dovrebbe interessarsi dei propri cittadini, poi se ne avanza pensare a chi cittadino non è e che si trova in difficoltà.

Un amico più volte su Facebook ha commentato mie esternazioni in merito dicendomi che anche noi lo abbiamo fatto prima, però c’è una differenza di base. Ci sono state massicce migrazioni verso l’America alla ricerca di fortuna, viaggi in nave massacranti e difficili per arrivare in una nazione completamente nuova, con una lingua diversa e tutti i problemi che ne conseguono. A parte che per mettere piede sul suolo americano, tutti indistintamente dovevano registrarsi (ecco perchè alcuni nomi italiani si sono storpiati), fare una quarantena per le eventuali malattie ed essere visitati e dimostrare di saper fare qualcosa. In mezzo ai migranti italiani c’erano i delinquenti che hanno anche esportato la mafia, sono d’accordo, ma in mezzo a tante mele alcune marce ci sono sempre purtroppo.

Ancora oggi ci sono nazioni che permettono di stazionare entro i loro confini con un visto turistico o per studenti per un certo tempo, oltre si è clandestini, si viene presi e rispediti a casa, se si vuole restare nella nazione bisogna stabilizzare la cosa e se si vuole diventare cittadini di quella nazione acquisendo diritti e doveri. Qua in Italia si parla di dare diritti e doveri come se fossero caramelle, senza nessuna remora o dubbio. La cosa non mi sembra molto sensata.

Non parliamo poi di crocifissi, io da non religioso non mi sono mai interessato molto, a scuola c’era ma non l’ho mai trovato fastidioso, come non trovo fastidiose altre cose come chi mette fuori la bandiera della propria squadra del cuore quando c’è la partita, nonostante detesti il calcio. Gli islamici invece esigono, e non chiedono, che i crocifissi vengano rimossi perchè a loro danno fastidio. In compenso a più riprese hanno violato leggi di alcune nazioni perchè hanno obbligato le proprie mogli o figlie ad usare il burca, adducendo che è una loro usanza. Inoltre se si va nelle loro nazioni le donne devono coprirsi perchè vige la legge islamica! Qualcosa non torna, alla fine hanno sempre ragione loro e noi fessi li lasciamo fare.

A Genova ormai è d’uso che gli stranieri vicino a Palazzo San Giorgio facciano il loro mercato di roba usata in barba ad ogni regola e se le forze dell’ordine cercano di farli andare via e spiegar loro che esistono delle regole protestano pure a gran voce! Come al solito le regole sono per chi le rispetta.

Mi dispiace ma è questo che poi crea attriti e fa diventare diffidente anche chi non lo è e poi si arriva ad atti riprovevoli da ambo le parti, innescando così una spirale di odio indecente.

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