Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Ago
01

La crisi

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Probabilmente questi ultimi anni saranno ricordati come quelli della grande crisi dopo quella del 1929 e sono ancor più convinto che tutti se ne ricorderanno per un bel pezzo!

Non si riesce ad evitare l’argomento, telegiornali, radio, giornali, telefilm e chi più ne ha e più ne metta.

L’idea è che lo Stato abbia preso la cosa un po’ sottogamba sul nascere (c’è chi negava la cosa e chi già urlava l’allarme), non che i due ultimi governi abbiano fatto molto, anzi si ha la percezione che rinviare le decisioni a data da destinarsi non facciano, le aziende fuggono dal bel paese per delocalizzare le loro produzioni e licenziano i dipendenti e tutto si ferma come se fossimo impantanati in un lago di melassa, chi resta dall’altro canto viene acquistato da gruppi esteri.

Resto dell’idea comunque che la crisi sia molto relativa, esistono si ceti di persone che non sanno come finire il mese o comunque fanno fatica a far fronte alle spese di tutti i giorni, questo è innegabile, ma vedo anche che molta gente ogni fine settimana si fa ore e chilometri di code per andare al mare in macchina, ha l’ultimo smartphone in mano, telefonate interminabili, caricano foto in rete usando il cellulare usufruendo di un abbonamento per collegarsi al web, ristoranti pieni (almeno nelle zone dove sono stato ultimamente è stato così).

Poi comunque ho notato giusto oggi che molta gente è al mare, capisco che se uno non ha il lavoro non debba starsene chiuso in casa a fare la muffa, ma comunque chi ho incrociato non aveva l’aria di essere avvezzo al lavoro, anche perchè provenivano dai bagni privati di Corso Italia e Quarto che non sono poi così economici.

Con il tempo, osservando quello che capita alle industrie ho maturato l’idea che il nostro deficit tra il PIL e la spesa pubblica (oltre alle spese pazze dello Stato che continua inesorabilmente a spendere i nostri denari come se nulla fosse) sia anche dovuto alla costante fuga dall’Italia delle aziende, quindi il PIL è obbligato a scendere e la forbice con il debito pubblico si amplia.

Comunque fino a quando la gente protesterà per cose futili, come ad esempio l’esagerato costo dell’abbonamento a WhatsUp (che personalmente non uso) pari a 0.89 euro all’anno (!!!) quando chi si lamenta ha in mano un cellulare che costa 700 euro, oppure fa la coda per prendere l’abbonamento allo stadio allora così male non va, forse dobbiamo capire che se guadagno 10 non posso spendere 11!

Trovo che motivi per protestare ce ne siano, c’è chi lo fa già, ma iniziamo a guardarci e capire che forse alcune spese sono fuori luogo e forse forse limitandole si riuscirebbe a far fronte a tutte le spese che purtroppo ci inseguono!

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