Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Ott
22

Il rischio depressione

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Depressione

Il periodo storico non è dei migliori, sotto molti aspetti:

  1. Il lavoro stagna in metà del mondo, mentre l’altra metà tenta di affondare quello in crisi fregandosene bellamente e cercando di acquistare a livello di saldo quel poco che ci resta.
  2. Il medio oriente è una polveriera di problemi che nel frattempo si stanno infilando nel resto del mondo.
  3. Un virus che è un miliardesimo di noi potrebbe diventare pericoloso per tutto il mondo.
  4. I politici (almeno in Italia) se ne infischiano bellamente di buona parte dei problemi locali, nazionali ed internazionali e pensano solo a riempirsi le tasche.
  5. Noi cittadini ci vediamo sfilare i denari da sotto il naso e più che brontolare non riusciamo a fare.
  6. Le leggi sono sempre più inique, come peraltro la giustizia.
  7. etc. etc.

Insomma il rischio di cadere in una depressione profonda non è poi una cosa così remota. Personalmente cerco di stare tranquillo e lavorare con la testa sgombra per non incorrere in errori (sempre in agguato) e cercare di soddisfare i vari clienti, ma alle volte sentendo le varie notizie, parlando con i colleghi, osservando che l’edilizia (il mio settore) è in una profonda crisi che sta decimando le imprese e i cantieri e l’iniziativa privata è ridotta all’osso, alle volte mi ritrovo ad aver difficoltà ad addormentarmi, oppure l’appetito è minore oppure ho una sensazione di pesantezza al petto unita all’idea di avere la tachicardia (probabilmente nei momenti più complessi ce l’ho di sicuro).

In quei momenti lavorare diventa complesso, se non impossibile, infatti l’attenzione viene sviata da preoccupazioni di varia natura, con timori nel domani sempre più incerto e difficile che ci attende.

Se poi ci si aggiunge il fatto che il telefono squilla sempre meno e sempre più per piccole pratiche che economicamente non sono per niente remunerative (con guadagli irrisori) ma che purtroppo sistematicamente occupano molto tempo in maniera immotivata (gli enti pubblici sono maestri per complicare la vita a tutti senza un apparente motivo) e i dubbi sul domani aumentano esponenzialmente.

Quando c’è in vista un nuovo lavoro ci si trova sempre più spesso a trattare con il cliente di turno come se si fosse al mercato delle vacche con ribassi incredibili che ci si trova ad accettare per timore di restare al palo senza un lavoro.

Insomma, lo Stato si occupa di non problemi ma del benessere psicofisico dei cittadini se ne infischia alla grande, mi sa che stasera mi prenderò della melatonina per rilassarmi un po’.

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