Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Apr
03

Distanziamento sociale

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Continua il periodo di distanziamento sociale e l’obbligo di stare a casa per evitare contagi o essere veicolo di contagi per altri.

Onestamente da genovese non sto patendo più di tanto la cosa, ancorchè in questi giorni sia a casa solo con la gatta perchè mia moglie ha partorito e non posso ancora vedere di persona mio figlio (questo si mi pesa tanto ed è difficile non poter vedere i propri cari se non attraverso una vidochiamata o delle foto), ho ottenuto che parlo spesso con la gatta che mi osserva come se capisse o comunque io me ne sto convincendo.

In questi giorni comunque sono dovuto uscire per fare un minimo di spesa, per andare all’ospedale per il riconoscimento di mio figlio o per portare qualcosa a mia moglie, inoltre ho fatto un salto in studio per vedere se tutto era in ordine (sono uscito 20 giorni fa e non vi ho più rimesso piede) e per recuperare delle mascherine FFP3 che potrebbero tornarmi utili.

In questi giorni si è fatta tanta ironia sulle autocertificazioni più volte modificate sulla base delle normative modificate più e più volte. Ormai ho adottato di averne una in parte compilata e poi aggiungere la destinazione ed il motivo del mio spostamento, così evito di stampare inutilmente carta.

Come dicevo sono uscito spesso e ho attraversato Genova, non sono mai stato fermato ne in macchina e nemmeno in scooter, ho seguito quasi sempre lo stesso percorso, ho visto alcune pattuglie dei carabinieri o della municipale intente a pattugliare le strade, qualche controllo ma poco altro.

Le persone hanno preso coscienza del problema e mantengono una distanza sicura dagli altri, mi rendo conto che però non è facile.

Una cosa preoccupante è la modalità con cui viene mantenuta la distanza tra le persone, tralasciando il solito disordine dell’italiano medio che aspetta il suo turno senza riuscire a mantenere un ordine logico delle file con persone disposte a caso sui marciapiedi, ultimamente ho notato l’abitudine di alcuni di restare giù dai marciapiedi per non assembrarsi con altri, ma questo comportamento è quantomeno pericoloso sia per chi staziona sulla carreggiata  che per chi deve transitare con lo scooter o l’auto. Poi c’è chi opta per camminare bellamente in mezzo alla strada.

Capisco che nelle ultime settimane il traffico si sia drasticamente diminuito ma ad esempio i mezzi di soccorso non sempre in movimento ed essere involontariamente investiti non è una cosa poi così remota.

Sembra che vi sia un innato tentativo di autoeliminarsi in alcuni individui, se non per malattia magari per un incidente (ricordano i Lemmings del noto gioco degli anni ’90!)!!!

Condivido anche le lamentele mosso da alcune regioni della penisola alla pubblicazione della circolare esplicativa con cui sembra possible portare fuori i bambini entro un raggio di 200 mt da casa. La questione è pericolosa, i bambini involontariamente potrebbero divenire il veicolo dell’infezione e contagiare altri bambini, i genitori o altri adulti, capisco che tenere i bambini segregati in casa con queste giornate non sia facile (ha fatto un marzo incredibile tutto sommato, non capitava da secoli probabilmente), ma lo si fa per il bene di tutti.

La cosa più preoccupante, vista l’incapacità del popolo italiano di comprendere le cose e rispettare le regole (Piero Angela ha sostenuto che siamo naturalmente indisciplinati) aprire uno spiraglio ed allentare le regole potrebbe essere controproducente per tutti. E’ bastato vedere cosa è capitato a Milano la sera dell’uscita del primo decreto e la fuga al sud di migliaia di persone che poi hanno probabilmente portato il problema in giro.

Sull’incapacità di rispettare le regole basta guardare i cartelli di divieto in giro per il mondo, solitamente recitano che è vietato fare una cosa, da noi è “severamente vietato” perchè diciamocelo ci piace essere pirati, mi dici di non fare una cosa? E io la faccio, anzi ci provo gusto a far vedere che sono più furbo! C’è chi dice che serve il bastone e la carota, io resto dell’idea che di carote ne abbiamo mangiate troppe, ora servirebbe un bel po’ di bastone per rieducare alle regole e all’autorità la nazione intera, troppo abituata a lasciar correre e trovare il modo di fregare la regola di turno.

Resto dell’idea che ne avremo ancora per un po’ di questa cosa, torneremo molto lentamente alla normalità ed il Sig. Covid19 diverrà una presenza costante per gli anni a venire come l’influenza e altre malattie infettive, fino a quanto non arriverà un vaccino. Fino ad allora bisognerà fare come in oriente, chi è raffreddato dovrà mettersi la mascherina per evitare di fare l’untore (l’italiano medio è convinto che i giapponesi e gli orientali in genere indossino le mascherine per difendersi dall’inquinamento, in realtà le indossano per non infettare il prossimo!).

L’unica è rispettare le regole e aspettare pazientemente.

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