Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Apr
06

Iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e scelta del pediatra durante l’emergenza Covid

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Poco meno di un anno fa il Comune di Genova, la Regione Liguria e la ASL 3 Genovese hanno sbandierato ai quattro venti che direttamente nei principali ospedali del capoluogo ligure si sarebbe potuto effettuare tutte le iscrizioni dei nascituri evitando così di dover fare il giro delle 7 chiese con le relative code. Fin qui tutto bello e pratico.

Ovviamente a me e a mia moglie le cose semplici non piacciono, quando doveva nascere nostro figlio? Durante l’emergenza planetaria del coronavirus! Yeah! Così niente partecipazione del sottoscritto al parto, niente visite in stanza e ho potuto vedere mio figlio direttamente solo alla dimissione di entrambi. Capisco, la situazione è complessa e problematica, niente da lamentare, salvo che in ospedale i papà in questo momento non vengono minimamente avvertiti, se non per caso da qualche dottore di passaggio mosso probabilmente a compassione.

In ospedale al riconoscimento effettivamente viene rilasciato il documento di nascita, viene comunicato a mezzo email il codice fiscale del piccolo e via discorrendo, manca solo la nomina del Pediatra di Libera Scelta (curioso il nome, devo indagare sul perchè), l’operazione dice di contattare la competente ASL al telefono (non viene lasciato nessun numero di riferimento) e via.

Ovviamente provare a chiamare un numero di telefono di ASL in questo momento sembra inutile, nessuno risponde e non vi è nessuna segreteria che avvisi di eventuali modifiche o orari per contattarli. Sentito il pediatra preliminarmente mi dice di guardare online perchè la domanda si può fare direttamente li, non esiste nulla di tutto ciò. Si può presentare a mezzo PEC la richiesta di cambio del pediatra, la nomina di un pediatra in deroga alla normativa e la scelta del medico di base, stop!

Mi domando perchè nel 2020, nonostante le attuali problematiche sanitarie in corso, gli enti pubblici non riescano ad eliminare l’obbligo di recarsi di persona agli sportelli o comunque indicare chiaramente come comportarsi in questo periodo storico (l’ultimo aggiornamento delle relative pagine è di metà anno 2019! Ma campeggia un pop-up su ogni pagina per avvisare dell’attuale emergenza sanitaria e basta!!!).

Ora mi domando, ho l’iscrizione SPID, ho la PEC, ho eventualmente una firma digitale, perchè non mettono insieme uno straccio di pagina WEB per poter gestire questo tipo di pratiche così da snellire l’ufficio anagrafe sanitaria ed evitare alla gente di dover andare presso gli sportelli??? Capisco che si debba motivare la presenza degli attuali dipendenti, che magari potrebbero rinforzare altri settori probabilmente deficitari e sofferenti e gestire in maniera smart l’intero settore, smaltendo ed eliminando (forse) la carta che continua sicuramente ad ammucchiarsi negli scatoloni in qualche deposito per poi diventare carta da macero o dimora per insetti  e topi.

In parte fuori argomento, ma è casa mia e faccio quello che mi pare! In quest’ultimo periodo si è scoperto lo smart-working, la possibilità di scaglionare il ritiro delle pensioni in Posta (ma fatevi accreditare le somme su un conto o una carta, così evitate le truffe! Italopitechi!), le videoconferenze e via discorrendo, però ci piace ancora la carta per soddisfare l’ego di qualche burocrate frustrato!!!

Poi la cosa più esilarante è stato il blocco del sito dell’INPS, motivato dal ministro di turno o chi per esso a causa di un attacco hacker che ha mandato ko il server rendendolo inaccessibile per una giornata intera! L’apice è avvenuto il giorno dopo attraverso Twitter, il popolare sito PornHub attraverso l’account serio PornHub Aria (fornisce dati non per adulti ma di statistica e funzionamento) ha teso una mano all’INPS per reggere la quantità di traffico attraverso i loro server (sicuramente più stabili, performanti e con maggiori risorse a disposizione)!

Comunque il millantato attacco hacker, suppongo un attacco DoS per gli intelligentissimi sistemisti dell’INPS, in realtà era solamente un accesso massivo di molti utenti che volevano procedere alla presentazione delle varie domande per il sostegno economico al reddito messi a disposizione dello Stato! Insomma una figuraccia tenendo conto che INPS spende circa 30 milioni di euro all’anno per i sistemi informatici, soldi proprio ben spesi! Complimenti!

L’Italia resterà al palo per molto se non si fa un minimo sforzo per svecchiarci e capire l’utilità dell’informatica si rimarrà sempre nello stesso punto!

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