Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Set
23

Il caos Genova

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

L’altro ieri mi sono lamentato della tempesta perfetta del traffico, la situazione è degenerata a causa della congiuntura di allerta meteo, un evento fieristico e la chiusura di una strada, mescolando il tutto la città è rimasta bloccata per gran parte della giornata

Per chi non è di Genova è difficile comprendere il disagio di una città abitata da poco più di 500.000 persone, lunga e stretta, incastrata tra mare e colline.

Molte città hanno forme più pratiche, tendenzialmente circolari e pertanto facilmente hanno strade che permettono di girare intorno alle zone dove sorge il caos. Genova di fatto ha poche strade che la attraversano.

Esiste la così detta sopraelevata, Strada Aldo Moro, che collega di fatto centro e levante cittadino, poi ci sono le varie via Gramsci, Via Milano, Corso Italia, Corso Europa, che semaforo dopo semaforo collegano ponente e levante, infine circonvallazione a monte, rete di strade collinari che portano un po’ ovunque e che collegano parzialmente centro e parte iniziale del ponente cittadino. Poi esistono e due strade per valle che discendono dai quartieri collinari da e verso il centro cittadino.

Esiste l’autostrada ma a causa di cantieri da cinque anni è facile rimanere imbottigliati anche a causa di continui incidenti.

La rete di mezzi pubblici va un po’ ovunque ma ha grossi problemi causa traffico e scarsità di mezzi e rotture. Esiste una metropolitana che dal centro città va verso ponente per poi salire a monte, tagliando fuori uno dei quartieri più popolosi (Sampierdarena) e vari ascensori e cremagliere che funzionano a singhiozzo.

Così ci si sposta con mezzi propri per arrivare a lavorare o per fare le commissioni.

Molte volte sento dire che chi lavora può comodamente prendere i mezzi, vero, se queste persone vanno in una ditta o in un ufficio e vi permangono per otto ore, nulla da obiettare.

Personalmente il mio lavoro, geometra, mi porta a dare continui spostamenti tra cantieri, clienti, uffici e altri appuntamenti, sono arrivato a percorrere anche 150 km in un solo giorno. Solitamente cerco di fare il più degli spostamenti in scooter, più rapido e facile da parcheggiare rispetto all’auto, ma alle volte mi tocca usare la macchina riducendo la quantità di spostamenti dovendo tenere conto del traffico e la ricerca di parcheggi.

Ieri c’è stata la dimostrazione di quanto sia fragile la nostra viabilità, un problema in una zona, anche distante da altri quartieri avrà ripercussioni un po’ ovunque, ricorda la teoria del battito delle ali della farfalla.

Sa tempo si parla di realizzare un tunnel sub-portuale per collegare la zona della Lanterna sino al quartiere della foce, ovviamente facendo pagare il transito. Durata lavori prevista otto anni. In Italia? Sappiamo che poi sorgono problemi di ogni sorta, aumenti di prezzi e ritardi, così sicuramente saranno molti di più. Dal progetto parrebbe non considerare collegamenti con e per il c’è tro città, tagliando fuori una zona parecchio ampia e che costringerà a giri assurdi. In parallelo si parla di abbattere la sopraelevata, nonostante il pensiero contrario dei genovesi.

La strada è si vecchie e consumata, ma assolve ad un cruciale compito di accorciare i tempi di spostamenti in città, negli anni è stata poco considerata per la manutenzione e ora il comune lame ta costi proibitivi per metterla in ordine.

L’abbattimento avrà di riflesso la conseguenza che il traffico in città diventerà ingestibile, inoltre i turisti oggi hanno un comodo e pratico collegamento con la zona del porto antico, dove sono presenti parcheggi e da cui si può partire per visitare in c’è tro storico, domani si troveranno nel traffico caotico di una città già congestionata di suo.

Non ultima la scelta poco felice di ridurre la corsia a mare di Corso Italia per fare posto alla lista ciclabile, per lo più inutilizzata, come le altre fatte in città, che ha ridotto ulteriormente la capacità di assorbimento del traffico.

Mettiamoci anche l’installazione di semafori a distanza di 100 MT (anche meno) tra loro, del tipo non intelligente che diventano rossi quando quello precedente dove ta verde, strade strette e poco spazio in generale.

Insomma, tutta una serie di scelte che hanno e avranno impatto su di una città stretta, incasinata e già di per sé trafficata.

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