Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Nov
16

Liftoff! Success

Categoria Vario
Credit NASA

Contro ogni pronostico, visti i continui rinvii a causa di problemi tecnici ed atmosferici questa mattina (ora italiana) è partita la missione Artemis 1.

Nov
16

Rileggere le bozze sarebbe cosa saggia e buona

Categoria Pensieri

Lo screenshot qua sopra è di una notizie, probabilmente sponsorizzata da Lego, del sito Punto Informatico relativa al lancio imminente del set della Torre Eiffel.

Tolta la tipologia di articolo che poco ha a che vedere con un sito che ha sempre parlato di computer e tecnologia, ma come si suol dire pecunia non olet.

Leggendo l’articolo mi sono saltati all’occhio una serie di errori grossolani e che ho evidenziato, probabilmente involontari, di chi ha scritto l’articolo.

Il problema non è il solo in rete affetto da errori più o meno grossolani, girovagando in rete si trovano decine di notizie con errori di battitura e grammaticali.

Insomma nessuno rilegge quello che scrive, altro dato che mi riporta al mio giudizio sui risultati dell’uso massiccio di Facebook e l’impoverimento dei contenuti in rete.

Nov
15

Traffico

Categoria Pensieri

E come al solito quando a Genova piove non si vedono vigili urbani a regolare il traffico

Nov
14

Vespasiano

Categoria Pensieri

Di Carole Raddato from Frankfurt, Germany

Questa persona qua di lato è Tito Flavio Vespasiano, imperatore romano tra il 69 ed il 79, noto ai più perchè ebbe l’idea di costruire e tassare gli orinatoi pubblici che da quel momento vennero chiamati “vespasiani” (oltre ad aver costruito il Colosseo). Invenzione che fino ad oggi sembra una cosa arcaica e quantomeno non così importante.

Nel tempo nelle città i bagni pubblici più o meno articolati sono stati chiusi a causa di varie problematiche, la prima negli anni ’80 e ’90 a causa dei tossici che li utilizzavano per “bucarsi” e divenendo un problema per la salute cittadina, in seguito utilizzati male e mantenuti peggio. Così per eliminare il problema le amministrazioni pubbliche hanno avuto la pensata geniale di chiudere (anche posticciamente) i bagni pubblici.

Nel tempo ci ho fatto poco caso e ad esser franco li ho utilizzati poco, oggi la situazione però è cambiata, avendo un bimbo e frequentando saltuariamente i parchi pubblici cittadini di Genova ho potuto notare la totale assenza di servizi igienici anche nelle immediate vicinanze.

Così le persone utilizzano le aiuole più appartate a mò di bagno pubblico all’aria aperta, lasciando li carte ed olezzi vari, meno male che i cari e vecchi vespasiani erano un problema.

Spesso nei parchi cittadini, più o meno gestiti da volontari, non esite nessun tipo di servizio, a partire dai basilari bagni sino ad un chioschetto o simili, solo pochi giochi, oggetto in alcune occasioni di vandali che scarabocchiano (nel migliore dei casi) o danneggiano i giochi per i bambini (ma cos’hanno nella zucca questi personaggi?), panchine anch’esse sempre imbrattate e cartacce a terra (ok, chi transita nei parchi non sempre è attento ma i cestini vengono svuotati male ed il vento a Genova solitamente va volare tutto il contenuto ovunque).

Girando un po’ per altre città extra Italia ho notato che la pulizia dei parchi è migliore, che solitamente esistono bagni mantenuti decenti e anche chioschi aventi lo scopo, oltre alla vendita di bibite e simili, a quella di presidio del parco contro il degrado, a Genova no e non me ne capacito, poichè ho notato che i bar solitamente sono sempre pieni e anche i parchi cittadini a loro volta vedono persone di varie età a frequentarli.

Misteri misteriosi di una città che pensa poco a certe cose e sperpera denari per altre apparentemente inutili.

Nov
11

La genialità

Categoria Humor

Capita di essere in giro per lavoro e vedere un cartellone pubblicitario a cui un anonimo ha fatto una personale aggiunta.

Set
23

Internet è diventato un brutto posto

Categoria Pensieri

Per uno che ha praticamente provato ogni tipo di piattaforma online e che ha una passione per la tecnologia in genere (non per quella applicata alle auto) la frase sembra essere alquanto strana, però è la realtà. In questi giorni, un anno fa, ho abbandonato Facebook ed Instagram per poi abbandonare Twitter. Basta social!

Poi però ho notato una cosa, online i forum che mi capitava di frequentare sono praticamente rami secchi, con grafiche alle volte orripilanti e rimasti li ad occupare spazio sui server ma utili per l’indicizzazione dei motori di ricerca, nulla più.

In più ci sono siti che paventano di fornire informazioni per ogni tipo di ricerca online o quasi, anch’essi con grafiche terribili, pieni zeppi di pubblicità ed informazioni scarne o poco utili. Ho notato che anche i blog stanno cadendo come le foglie in autunno, o non vengono aggiornati (anch’io non scrivevo da tempo causa poco tempo e perchè di solito le idee mi vengono quando sto per addormentarmi per sparire la mattina seguente dalla mia testa) o sono stati chiusi probabilmente per scarso interesse del proprietario e dei lettori (io ho ben pochi lettori e praticamente le interazioni sono quasi a zero).

La cosa più squallida sono i siti che dovrebbero fare informazione, ormai abituati ai social, le notizie sono composte dal titolo, un sottotitolo che scrive con più parole quello che riporta il titolo e la notizia che non è altro un allungamento inutile dei primi due, molte volte scritti in un italiano agghiacciante e con errori di battitura, il tutto studiato per far fare click all’utente speranzoso di saperne di più dell’argomento.

Tornando ai forum, quello che non ho mai capito, sono quelli che posta una domanda di Tizio rispondono in maniera inutile o rispondono facendo intendere di conoscere la risposta ma non la forniscono senza darne la motivazione.

Insomma anche qua la mediocrazia sta mietendo vittime a scapito di chi vorrebbe leggere cose interessanti e trovare le informazioni cercate.

Set
22

W la mediocrazia

Categoria Pensieri

Prendo spunto da un libro (che devo ancora leggere) che si intitola “La mediocrazia di Alain Deneault”) e dal fil di Di Caprio “Don’t look up” uscito su Netflix.

Il libro in breve tratta l’argomento di un appiattimento della società e la morte (se così si può dire) della meritocrazia in virtù delle persone medie, che non eccellono in nessuna cosa e che per svariati motivi finiscono nei posti di comando creando con il tempo seri problemi.

Nel film invece, oltre a parlare di un meteorite che rischia di distruggere la terra, si vede come la politica, la stampa e le persone non siano più in grado di far fronte ai problemi, da una parte i politici capendo (forse) la gravità della questione pensano alla loro poltrona ed agli effetti che una loro decisione possono subire, ignorando però la minaccia, i giornalisti dalla loro invece trattano gli argomenti in maniera superficiale e non capiscono nulla dell’argomento trattato ed infine la popolazione che urla al complotto ed alimenta false teorie e via discorrendo.

La parte più preoccupante di tutta la questione è che stiamo vivendo nella realtà questi problemi, basti pensare alla casta politica (di tutto il mondo oltre che la nostrana) distaccata dalla realtà delle vite di tutti i giorni, trattando i problemi in maniera più che superficiale e andando avanti a slogan che in alcuni casi diventano virali sui social, incapaci di vedere le cose in prospettiva e più impegnati a criticare il politico vicino piuttosto che spiegare quale sia la propria visione e volontà.

I giornalisti, non tutti, sembrano essere troppo presi dalla ricerca spasmodica del like facile, con notizie trattate come se si stesse leggendo una rivista di pettegolezzi o dicendo stramberie probabilmente dettate da superficiali letture di quanto letto sui social o nei risultati di Google o ancora perchè non comprese per i motivi più disparati (odio terribilmente la nuova versione del TG1 che salta in continuazione da una notizia all’altra in maniera insensata per poi tornare sui suoi passi, forse sono consci che buona parte della popolazione inebetita dai social riesce a mantenere l’attenzione per alcuni secondi?) o contattano esperti e pseudo tali per fare delle domande a cui dedicano meno tempo della sigla stessa, non permettendo di chiarire magari concetti alle volte non proprio elementari.

Poi ci sono programmi pseudo scientifici, mi riferisco a Freedom, che non concludono nulla ma hanno musiche e riprese incredibili, pertanto con contenuti praticamente inutili e servono a riempire palinsesti altrimenti scarni o riempiti dall’ennesima replica di qualcosa già rivisto più e più volte.

E’ una mia personale idea che ho da tempo, se una persona ha voglia, tempo e magari farebbe del bene in un dato settore, questa viene emarginata perchè rischierebbe di emergere rispetto alla massa caprona mettendo in risalto l’incapacità generale degli altri, basta vedere la politica dove ormai vanno avanti solo quei personaggi di cui faremmo volentieri a meno.

Basti pensare ai tanti pseudo dirigenti di alcune aziende che hanno fatto danni in un settore, vengono spostati in altre aziende dove magari per contentino vengono prontamente ricoperti di denaro e dopo poco tempo rifanno errori.

Dall’altro canto c’è una teoria interessante “la persona meno adatta in un settore a lei distante”. Cosa si intende? Prendiamo ad esempio una persona molto addentro alla coltivazione e commercializzazione delle mele, la prendo e la metto a capo del Ministero della Difesa. Probabilmente avrà difficoltà a capire alcune cose, a prendere decisioni e sarà insicura. Come risolvo il problema? Gli affianco qualcuno che consigli come muoversi. Di fatto ho un burattino, facilmente manovrabile perchè completamente inesperto e molto utile per prendere decisioni in caso di problemi fornendogli la soluzione come consiglio.

Insomma il mediocre è utile a chi vuole trafficare (a Genova diciamo ravattare) nell’ombra o comunque dare l’idea che tutto funzioni, ma se da una parte il mediocre seguirà la massa come una pecora, dall’altra la pecora alle volte potrebbe fare danni ingenti o non fare nulla.

La cosa più preoccupante è che il problema è generalizzato in tutto il mondo, basta vedere i vari politici, le decisioni prese, le decisioni non prese e le motivazioni che ci vengono propinate quando cercano di spiegarci perchè si è andati in una certa direzione, ormai ci si affida al meno peggio, non si cerca il meglio o il meglio proprio non c’è perchè stufo di lottare con gli idioti (Oscar Wilde diceva Mai discutere con un idiota, ti trascina al suo livello e ti batte con l’esperienza) ed il risultato è una società mediocre, in una nazione mediocre governata da mediocri convinti di essere l’elite!

Set
22

Terremoto!

Categoria Informazioni

Lug
03

Niente da fare…

Categoria Pensieri

Lo Stato sembra aver grosse difficoltà a capire le cose, probabilmente nessuno si sforza di comprendere quanto gli esperti comunicano a vari livelli e su varie piattaforme. Da poco è possibile, per chi ha fatto il ciclo vaccinale o è guarito dal covid, avere il green pass. Fino a questo punto nulla da dire, se non fosse che per avere il documento in formato digitale lo Stato ha avuto una grandissima pensata, mandare un codice/link via sms.

Ed ecco dove casca l’asino, dopo che molti dicano di non aprire link che arrivano via sms perchè potrebbero essere dei tentativi di phishing! Infatti in parallelo alcuni malintenzionati hanno creato degli sms per carpire dati sensibili e del conto corrente (certo il sospetto che per avere il green pass venga chiesto qualcosa legato alla banca dovrebbe far scattare l’allarme nella testa delle persona), ma niente lo Stato prosegue la sua strada.

Ma la digitalizzazione? Mah…

Lug
02

Ma la semplificazione? Qualcuno l’ha vista?

Categoria Pensieri

Sono anni che lo sostengo, la burocrazia è come un tumore, cresce, divora tutto e lascia solamente danni al suo passaggio, il tutto mascherato da semplificazione e sostenuto dalle normative!

Negli ultimi tempi, dopo l’ennesimo cambio di governo (durano meno dei pannolini di mio figlio!) si è riparlato per la miliardesima volta di semplificare la vita ai cittadini.

L’Italia ha sempre mostrato di avere difficoltà a comprendere che la competitività transita anche attraverso una burocrazia snella e comprensibile, quella nostrana è tutto ma non è ne snella (norme su norme che si sovrappongono e che si richiamano tra loro) ne tantomeno comprensibile (o almeno la digeribilità del cervello umano è messo a dura prova con sigle, richiami e ragionamenti astrusi)!

Prendo ad esempio le varie normative in materia di antincendio, dopo alcuni anni il Ministero dell’Interno sta rivedendo i vari decreti che regolano le varie attività, l’idea base (più che corretta) è stata mossa dal vedere quali erano le richieste di deroga più comuni ed adeguare la normativa per scaricare gli uffici ed eliminare una serie di pratiche ripetitive e costose per i clienti. E fino a questo punto direi tutto corretto e condivisibile.

Nel riscrivere la normativa sono spuntate sigle difficilmente assimilabili o comunque di difficile memorizzazione, con incroci di dati, conteggi e passaggi che alla fine lasciano disorientati. Peccato che sia una normativa, ancorché di sicurezza, difficilmente comprensibile e che lascia (personalmente) molti dubbi. Riterrei che una normativa, se nello specifico tecnica, dovrebbe essere chiara e semplice da leggere e da comprendere almeno nei concetti base anche a chi non è del settore.

Altra normativa complessa, almeno quella della Liguria, è quella in materia di commercio, normativa nata nel 2007 e modificata con cadenza almeno annuale, così da obbligare a rivedere i concetti più e più volte. Mi è capitato di vedere funzionari comunali in difficoltà ad utilizzarla, spiegarne i concetti e chiarire eventuali dubbi.

Poi non parliamo della normativa fiscale, modificata ogni volta che viene licenziata la finanziaria di fine anno!

La sensazione, da tecnico, è che gli enti e lo Stato vogliano arrivare ad una specializzazione puntuale dei soggetti che vi operano, obbligandoli a studiare tomi di carta per cercare di dare quantomeno una risposta chiara ai propri clienti.

Il bello della mia professione (geometra) è sempre stato la varietà del lavoro di per se, solitamente non faccio mai la stessa cosa o comunque le pratiche sono cicliche e ripetitive ma nella giornata non è mai la stessa cosa. Capita di fare progetti per ristrutturazioni di appartamenti, planimetrie catastali, attestati di prestazioni energetiche, sanatorie, stime, pratiche in tribunale e via così.

Oggi invece la sensazione è che si cerchi di limitare questo raggio d’azione o comunque di spingere verso la direzione opposta.

In materia edilizia la semplificazione perpetrata per anni ha avuto come risultato che noi tecnici dobbiamo autocertificare il 99% delle cose, semplificando di fatto solo la vita dell’ufficio pubblico. Per produrre però quelle autocertificazioni si deve ricercare dati e documenti in una marea di uffici e solitamente (anche a causa del covid) la velocità non è poi così ottimale, anche perchè l’informatica non sempre è applicata o comunque a norma quello che è reperito sui siti istituzionali comunque sono a titolo d’esempio (c’è sempre un avviso, come per esempio per il Piano Urbanistico Comunale) e il dato attendibile è solo quello depositato presso l’ufficio fisico.

Questo è semplificare la vita al cittadino? I tecnici non sono tecnici e possono rimanere stritolati nella morsa della carta?

Oggettivamente, un paio di giorni fa mi sono trovato ad uscire con la macchina da un parcheggio ove è presente personale in uscita, dentro una garitta. Nulla da dire, vita noiosa, intemperie e via discorrendo, ma cavoli, minime o nulle responsabilità, orario fisso e meno rotture di scatole, che abbia capito chi sta dentro la garitta a verificare i biglietti d’ingresso e far pagare le persone in uscita? Me lo sto domandando seriamente.

Resto perplesso anche per le belle parole che periodicamente vengono spese dai politici, che probabilmente non hanno mai nemmeno inviato una raccomandata di persona, vendono delle pseudo semplificazioni come il futuro ma non cambia nulla. Onestamente mi sto stancando di sembrare incerto quando parlo con i clienti perchè prima di rispondere anche ad una domanda che all’apparenza è semplice ma che cela una serie di considerazioni e norme da far impallidire Hermes Conrad (definito “burocrate di livello 34“!!!). Onestamente sono stanco di lottare con la carta, le masturbazioni mentali e le normative stupide, inutili o comunque complesse da comprendere, ma so quasi certamente che il futuro sarà ancora più complesso, purtroppo….