Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Ago
06

Gitarella via mare a Portofino e dintorni

Categoria Pensieri

2013-08-03 16.07.23

Nel fine settimana, grazie a mio padre che ha ospitato me e la mia dolce metà, siamo arrivati in barca (un motoscafo nulla di più, che poi c’è gente che crede sia stato su un panfilo) a Portofino!

Tutto molto bello e piacevole, nel tentativo di allontanarsi il più possibile dal caldo della città e dalla cappa di umido che in alcuni orari è veramente devastante!

Ricordo che quando ero bambino e facevo circa un mese di mare in barca alternando posti come Sori, Nervi, Pieve e Camogli, raramente arrivavamo fino a Portofino, troppo caos di grosse imbarcazioni e onde per una barca poco più lunga di 4,50 mt, pertanto si girava sempre nei soliti posti, però ricordo anche che dopo poco che si era usciti dal porto, all’incirca all’altezza di Boccadasse si iniziava a vedere luccicare tra Punta Chiappa e Camogli.

Il luccichio era dovuto alla miriade di yacht alla fonda che stazionavano tutti i giorni lungo il tratto di costa, oggi invece ce ne sono meno di 1/4, pochissime imbarcazioni di dimensioni generose e poche da diporto, solo un costante viavai di sub e qualche vaporetto.

Anche Portofino mi è sembrato un po’ deserto di imbarcazioni (però c’era abbastanza gente sui moli) mentre Santa Margherita era piena di bagnanti (anche in tv hanno detto che non c’è una camera libera).

Fatto sta che ogni tanto rivedere Portofino fa piacere, curiosare tra yacht stranieri e ville non è poi così male, certo fa anche sognare a occhi aperti ma poi ci si accorge che non ci si arriverà mai li a permettersi un tale lusso.

Ovviamente immancabile la sosta a San fruttuoso!

Ago
05

Opera 15, che delusione

Categoria Internet

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Da alcune settimane il browser norvegese della O rossa è stato aggiornato alla versione 15, si è passati dalla 12 a quest’ultima saltando a piè pari le versioni intermedie.

Poichè avevo sentito alcune voci sul motore interno (WebKit, lo stesso che muove Chrome), ho fatto un’installazione separata sul PC per vedere quali fossero le novità e se alcune funzioni, come si vedeva dalle varie immagini sul web, erano magicamente sparite. Purtroppo la triste realtà è che la major release del browser è arrivata, praticamente ci si trova tra le mani una copia personalizzata di Chrome, ottimo browser ma che non ha mai incontrato i miei gusti, anzi alcune funzioni le trovo irritanti (non si può chiudere la scheda in uso, se è la sola, chiudendo così programma!) e lo impiego solamente nel malaugurato caso il sito che voglio visitare non ne vuole sapere di funzionare con Opera.

Fatto sta che parecchie funzioni sono magicamente sparite, una su tutte la barra laterale con i segnalibri, il gestore degli RSS, forse quello dell’email, torrent e via discorrendo! Inoltre la grafica ricorda proprio Chrome in troppe parti, le skin che hanno sempre permesso di personalizzare il programma sono sparite e sono state sostituite dalla possibilità di personalizzare la pagina del quick launch e basta.

Peccato, personalmente apprezzavo molto il fatto che Opera fosse parecchio indipendente da alcune tendenze e programmi (che con il tempo lo hanno anche copiato), mentre ora è diventato uno dei tanti!

Per ora me ne resterò con la versione 12 che anche se consuma parecchia memoria (sono riuscito ad avere 1.2 gb di RAM impegnata solo dal browser) quando si iniziano ad usare un po’ di tab! Dovessi installare un altro browser penso che avrei molti problemi a trovarne uno valido come era Opera nelle versioni precedenti.

Ago
05

Come passa il tempo!

Categoria Pensieri

Quando affermo che non mi rendo conto del passare del tempo posso sembrare stordito, è solo che non faccio caso al calendario che inesorabilmente avanza, però poi faccio improvvisamente caso ad alcuni particolari che mi fanno ritornare nel mondo reale.

Per caso ho notato il box dell’archivio nella barra qua a destra ed ecco che noto la data più lontana è il 2006! Facendo un rapido conto sono 8 anni (compreso il primo) che scrivo il presente blog, forse una delle poche cose che mantengo viva con una certa costanza.

In otto anni sono successe una marea di cose, ho comprato casa, convivo, ho cambiato auto, scooter, mi sono tagliato i capelli e fatto crescere il pizzetto, ho conosciuto molte persone e ne ho perse di vista altre (per alcune non mi dispiaccio molto, per altri penso “è la vita”).

Ci sono stati eventi che hanno sconvolto il mondo e internet è cambiato in una maniera che neanche si immaginava, sono nati e morti social network che nemmeno ricordiamo, altri sono nati e ora hanno l’attenzione di tutti, altri metodi sono stati messi da parte (i blog sono diventati sempre meno e quei pochi rimasti sono poco interessanti o comunque sono diventati rami secchi, rimasti cristallizzati ad una data come una fotografia per i posteri.

Sembra ieri (era all’incirca questo periodo) che preso dalla noia, un po’ per gioco, ho provato ad avventurarmi nella rete con il blog e nel bene o nel male sono sempre qua a resistere ai cambiamenti del mondo digitale e a quello reale, che forse fa più paura.

Otto anni che scrivo e che esterno pensieri e non ci avevo nemmeno fatto caso! Mi viene da pensare che sono vecchio!

Ago
02

Chi clicca su “mi piace” su Facebook?

Categoria Pensieri

Casualmente ho notato una cosa, alcuni miei post hanno alcuni click sul “Mi piace” di Facebook, apprezzo che quello che scrivo possa interessare ed essere condiviso da altri, mi piacerebbe però anche sapere chi è stato, solo per curiosità!

Il presente blog, come buona parte dei blog presenti in rete ha un po’ risentito dei social network, più rapidi e pieni di cose da condividere o commentare senza troppo sforzo intellettivo (Facebook in testa che per i non contenuti è una miniera!), infatti il blog richiede in primis l’idea ed in seconda battuta il tempo per poter esporre il proprio concetto (il tempo come il denaro è sempre meno), inoltre il feedback di chi legge è pari a zero (a dire la verità salvo alcuni post, i commenti a quello che scrivo sono molto pochi se non nulli) e quindi alle volte ci si trova a pensare “ma per chi scrivo?”, poi mi rispondo “scrivo per me stesso, mi aiuta a pensare”.

Tempo fa avevo fatto una sorta di piccolo sondaggio con alcuni amici di FB e avevo chiesto a loro dove leggevano quello che scrivevano e ovviamente è venuto fuori che il tutto è canalizzato dalla mia pagina, il blog è ignorato!

Ora cercherò di capire se c’è modo di conoscere chi ha cliccato sul magico tasto di Facebook, solo per curiosità.

Ago
01

La crisi

Categoria Pensieri

Probabilmente questi ultimi anni saranno ricordati come quelli della grande crisi dopo quella del 1929 e sono ancor più convinto che tutti se ne ricorderanno per un bel pezzo!

Non si riesce ad evitare l’argomento, telegiornali, radio, giornali, telefilm e chi più ne ha e più ne metta.

L’idea è che lo Stato abbia preso la cosa un po’ sottogamba sul nascere (c’è chi negava la cosa e chi già urlava l’allarme), non che i due ultimi governi abbiano fatto molto, anzi si ha la percezione che rinviare le decisioni a data da destinarsi non facciano, le aziende fuggono dal bel paese per delocalizzare le loro produzioni e licenziano i dipendenti e tutto si ferma come se fossimo impantanati in un lago di melassa, chi resta dall’altro canto viene acquistato da gruppi esteri.

Resto dell’idea comunque che la crisi sia molto relativa, esistono si ceti di persone che non sanno come finire il mese o comunque fanno fatica a far fronte alle spese di tutti i giorni, questo è innegabile, ma vedo anche che molta gente ogni fine settimana si fa ore e chilometri di code per andare al mare in macchina, ha l’ultimo smartphone in mano, telefonate interminabili, caricano foto in rete usando il cellulare usufruendo di un abbonamento per collegarsi al web, ristoranti pieni (almeno nelle zone dove sono stato ultimamente è stato così).

Poi comunque ho notato giusto oggi che molta gente è al mare, capisco che se uno non ha il lavoro non debba starsene chiuso in casa a fare la muffa, ma comunque chi ho incrociato non aveva l’aria di essere avvezzo al lavoro, anche perchè provenivano dai bagni privati di Corso Italia e Quarto che non sono poi così economici.

Con il tempo, osservando quello che capita alle industrie ho maturato l’idea che il nostro deficit tra il PIL e la spesa pubblica (oltre alle spese pazze dello Stato che continua inesorabilmente a spendere i nostri denari come se nulla fosse) sia anche dovuto alla costante fuga dall’Italia delle aziende, quindi il PIL è obbligato a scendere e la forbice con il debito pubblico si amplia.

Comunque fino a quando la gente protesterà per cose futili, come ad esempio l’esagerato costo dell’abbonamento a WhatsUp (che personalmente non uso) pari a 0.89 euro all’anno (!!!) quando chi si lamenta ha in mano un cellulare che costa 700 euro, oppure fa la coda per prendere l’abbonamento allo stadio allora così male non va, forse dobbiamo capire che se guadagno 10 non posso spendere 11!

Trovo che motivi per protestare ce ne siano, c’è chi lo fa già, ma iniziamo a guardarci e capire che forse alcune spese sono fuori luogo e forse forse limitandole si riuscirebbe a far fronte a tutte le spese che purtroppo ci inseguono!

Lug
31

I disadattati del cellulare

Categoria Vario

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Che le nuove leve sembrino un po’ “stordite” (passatemi il termine) non c’è dubbio, i discorsi che alle volte capto mi fanno accapponare la pelle, ma forse anche la mia generazione agli occhi di chi all’epoca era più grande di me sembrava tale.

Fatto sta che l’instupidimento sembra essere aumentato con l’avvento degli smartphone! Noto ragazzi (ma anche adulti) che camminano per strada con il telefono in mano e gli occhi incollato allo schermo, camminando alle volte come zombie che si muovono a rallentatore ed esponendosi ad eventuali incidenti.

Altro momento è quello della tipica pizzata dove solitamente si parlava e scherzava, mentre ora è solo un continuo digitare sul telefono e mostrarsi l’un l’altro il cellulare per far vedere frasi e foto, il dialogo è morto!

Sarà che usando il telefono per lavoro, quando sono nel tempo libero lo dimentico e lo uso giusto solo per telefonare o in rarissimi casi, se mi annoio, per giocare per qualche minuto, al massimo lo uso per sentire la radio.

Personalmente mi sono sempre considerato un amante della tecnologia, mi piace utilizzarla e difficilmente me ne stacco, però ci sono momenti in cui una bella chiacchierata di persona e non attraverso FB o SkyPE mi fa molto più piacere, la rete e lo smartphone possono essere estensioni da utilizzare per condividere un certo momento con altri o comunque non devono sostituire la realtà.

Lug
31

Personale lista di app Android

Categoria The Scrat's Lair

android

Da circa un anno sono un utente di Android (cellulare privato, lavoro e tablet tutti con la versione 2.4.6) e ho iniziato a cercare, rompendo anche le scatole in giro, le app utili per vari utilizzi (tralasciando i giochi che sono troppi).

Personalmente ho installato queste:

Tablet

Molto meglio dell’agenda di base di Android, più personalizzabile e più pratica quando si vuole creare un evento o anche semplicemente modificarlo.

Personalmente sia in casa che in ufficio utilizzo LibreOffice e quindi il formato OpenDocument, pertanto molto comodo per leggere i files, in attesa che il team di sviluppo di LibreOffice rilasci la versione mobile della suite office.

  • SketchBook Mobile X – https://play.google.com/store/apps/details?id=com.sketchbookexpress

Praticissimo per fare schizzi a mano libera come su di un blocco, esiste anche la versione tablet, quella che ho linkato è quella per il cellulare, ma serve la versione 4 di Android.

Navigatore satellitare anche offline, ottimo se il tablet non ha il modulo 3G o se si è all’estero e non si vuole pagare una follia di roaming dati.

Praticissimo blocco note delle cose da fare, meglio del programma nativo di Android, permette di prendere appunti e fare delle checklist di cose da fare, sincronizzabile con l’account Google.

So che le ultime versioni di Android implementano le funzioni di questo programma, per chi ha le versioni più datate intercetta le app che inviano spam e simili e ne consiglia la disintallazione.

Il programma permette di spostare sulle memorie SD le app se lo spazio nella memoria interna è poca o è tutta occupata.

Programma per pulire la cache di Android e delle app, ottimo per guadagnare un po’ di velocità e spazio.

  • DWGSee – https://play.google.com/store/apps/details?id=com.autodwg.dwgsee&hl=it

Per chi ha l’abitudine di portare con se i file di cad ecco un visualizzatore rapido ed intuitivo, unica pecca non legge i files se sono sulla scheda SD.

Cellulare

Programma molto utile per tenere sott’occhio il consumo della connessione dati del proprio telefono, un’icona nella barra del sistema cambia colore in base a quanti dati si sono consumati e può aiutare a non trovarsi scoperti.

Ottima applicazione che ottimizza automaticamente il cellulare (anche il tablet) e termina le app che non si usano. Si può aggiungere anche una app che di concerto aiuta a risparmiare la batteria.

Zittire il proprio telefono semplicemente rovesciandolo a schermo in giù!

Per chi ha paura di perdersi o ai tecnici come il sottoscritto per capire dov’è il nord.

Ottima app che trasforma il cellulare in uno scanner per “catturare” documenti e se necessario raddrizzarli e trasformarli in PDF.

Programmino molto semplice per utilizzare i sempre più presenti QR code!

Una livella di buon livello con tanto di possibilità di avere i gradi o la percentuale dell’inclinazione, purtroppo solo la versione a pagamento permette la calibrazione, comunque pratica.

Lug
11

L’inutile privacy

Categoria Internet, Pensieri

corso privacy

In questo periodo sono produttivo sul blog, mi rilassa e mi aiuta a ragionare fuori dagli schemi.

Mentre scrivevo il post precedente mi è venuto in mente il discorso privacy dopo il caso PRISM reso noto da Snowden e che ha messo in difficoltà l’N.S.A. ed Obama in questi giorni. Milioni di persone spiate in mezzo mondo.

Comunque mi fanno sorridere quelli che dicono “ci vogliono schedare” o “vogliono spiarci in tutte le nostre attività”, peccato che poi questi che si lamentano usano un cellulare e magari hanno un account su un social network, magari hanno un profilo “sbloccato” di Facebook, usano la macchina, il bancomat e altri sistemi di pagamento digitale, usano le email e via discorrendo. La privacy è l’invenzione più inutile del 21° secolo ma molti non se lo vogliono sentir dire o comunque non lo capiscono, purtroppo lo Stato o suoi organi possono violare la privacy di tutti in qualsiasi momento perchè ritenuto necessario e vitale, senza troppi problemi.

Purtroppo i computer sono e saranno sempre più permeati nella nostra vita, la vita reale e quella digitale si fonderanno ancora di più ed ovviamente la nostra attività online, come quella nel mondo reale, lascerà una scia indelebile nel più dei casi, da qualche parte ci sarà un computer che ha registrato la cosa e la terrà li per i posteri.

In questi giorni è comparso un interessante articolo sul sito di Wired Italia dove un ricercatore ha messo a punto un programma che raccoglie i metadata e li intreccia in modo da tirarne fuori informazioni sulle abitudini di un utente. Provare per credere link.

I metadata non contengono dati sensibili di per se, però ricostruiscono quanto tempo una persona usa un dato servizio, a che ora e a chi ha mandato un messaggio, una email, durata delle telefonate e cose simili, i contenuti dei messaggi, delle discussioni e dei siti visitati ad esempio è tutelata, peccato che i metadata siano raccolti da parecchi siti (ad esempio Facebook che in base all’attività degli utenti decide quali messaggi pubblicitari mostrargli o consigliare un contatto rispetto ad un altro), forse forse la cosa inizia a diventare importante, anche perchè come avevano fatto in America per incastrare i delinquenti seguendo i flussi di denaro, posso benissimo capire quali abitudini hanno le persone e quindi prevedere cosa faranno in futuro o comunque “pilotare” gli avvenimenti, perchè no? Il tutto può anche essere un business, raccolgo i dati dei miei utenti e poi li rivendo a chi fa marketing, non male come idea!

Ribadisco, la nostra attività digitale lascia scie che per molto tempo sono facilmente rintracciabili e ripercorribili da altri senza che si possa obiettare qualcosa, la privacy è una scatola vuota poco utile e che non funzionerà mai come si pensava in origine

Lug
10

Niente da fare allo Stato l’informatica non è chiara

Categoria Pensieri

Parecchio tempo fa avevo esternato alcuni miei pensieri in merito allo Stato e all’informatica (link), da un po’ di tempo la Guardia di Finanza ha deciso di verificare chi furbescamente percepisce in maniera indebita una pensione o un sussidio, quindi falsi cechi, falsi invalidi e poi persone che ricevono la pensione di parenti deceduti da tempo.

Allora capisco che lo Stato proprio non vuole cambiare strada o comunque non cerca di mettersi in pari. Ormai tutti gli enti hanno banche dati e spesso possono anche interagire tra loro, ad esempio in caso di cambio di residenza, portando copia dei libretti all’anagrafe insieme alla patente si riceve a casa il famoso tagliando da applicare sui documenti, stupendo un ufficio che smista le richieste e si occupa di interagire con le altre istituzioni, semplificazione per il cittadino e meno tempo perso per girare come una trottola.

Quindi non riesco a capire perchè il sito del Ministero dei Trasporti non possa comunicare o verificare i dati dell’INPS o dell’INAIL, se una persona ha una disabilità tale da non poter permettere di avere una patente il sistema potrebbe far suonare un allarme e far scattare un controllo, o la persona non può avere una patente e quindi la stessa viene ritirata o come spesso capita non ha diritto alla pensione di invalidità, tutto semplice e lineare.

Stessa cosa dicasi per le pensioni, l’anagrafe comunale non comunica all’INPS che la persona è deceduta e quindi “spegne” o riduce l’emolumento da versare (nel caso della reversibilità), non mi sembra una cosa complicata. Il sistema con cui hanno realizzato SERPICO per le verifiche dei redditi e del sommerso, può funzionare anche come routine per altre cose senza troppi sforzi da parte dei funzionari o dagli uffici che poi dichiarano che la pensione ha continuato ad essere versata perchè l’erede non gli ha comunicato nulla!

Stato siamo nel 2013, con uno smartphone posso fare anche pagare come se fosse una carta di credito, forse sarebbe il caso di iniziare a svecchiarsi ed usare i computer in maniera sensata e non come se fosse un giornale.

Lug
09

Quando c’è il rischio di diventar razzisti

Categoria Pensieri

Gli italiani sono sempre stati definiti brava gente, non siamo propensi a far la guerra a qualcuno e le uniche volte che ci siamo schierati ci abbiamo rimesso e poi abbiamo deciso di schierarci con gli altri quando la situazione è diventata pericolosa ed insostenibile.

Tendenzialmente nonostante gli attriti con il sud non siamo razzisti, o comunque lo siamo come tutti i cittadini delle altre nazioni (ad esempio i francesi del sud che scherniscono quelli del nord e li dipingono un po’ tonti e con una parlata strana), quindi direi del tutto accettabile e trascurabile (poi esistono dei cretini che pensano di essere superiori ma quelli non li considero nemmeno).

Comunque noto che lo Stato e penso di non essere il solo, aiuta a dismisura chi ne arriva da altre nazioni o da altri continenti con graduatorie speciali per dar loro una casa, trovare un lavoro (esistono delle sorte di sindacati/agenzia che fanno solo questo), aiutarli con mutui e prestiti con tassi iperagevolati e via discorrendo, il tutto in nome dell’integrazione tra popoli, fratellanza e amore.

Peccato che la bilancia sia ovviamente sfavorita dal nostro punto di vista e la cosa non la trovo corretta. Prendiamo ad esempio i mutui per gli stranieri, tassi che noi ci scordiamo o comunque garanzie che solitamente a noi vengono richieste a loro non vengono nemmeno menzionate, se non l’immobile. Lavorando nel settore delle esecuzioni immobiliari però noto con rammarico che le banche hanno finanziato (alle volte oltre il necessario con mutui che superavano già in partenza il valore dell’immobile stesso) persone che dall’oggi al domani si sono volatilizzate senza pagare il dovuto e lasciando gli immobili che in questo momento valgono parecchio di meno.

Poi c’è la questione delle graduatorie per accedere agli immobili comunali per edilizia agevolata, nulla da dire in merito, la casa è un bene necessario e quindi anche chi non è in grado di acquistarla ha diritto ad avere un tetto sulla testa, si fa una graduatoria in base a reddito, numero di persone che compongono il nucleo familiare, eventuali disagi familiari, età e così via, chi è al vertice appena un appartamento diviene disponibile gli viene assegnato. Peccato che poi in barba ad una regola più che condivisibile i comuni decidano di assegnare le case agli zingari per toglierli dai campi rom. A parte che se sei senza fissa dimora dovresti stazionare in un posto un tot di tempo e poi spostarti, non dovresti nemmeno delinquere come fanno la stragrande maggioranza dei rom. Ora trovo che non sia una regola equa, se sono state indicate delle linee, seguiamole, facciano anche loro la fila come fanno tutti gli altri!

Poi c’è il problema dei clandestini che fuggono da situazioni devastanti, guerre e carestie, tutti ottimi argomenti, ma poi appena toccano terra esigono determinate cose come un lavoro, una casa e via discorrendo. Direi che non funziona proprio così, vieni qua, ti accolgo se sei profugo di una nazione dove ci sono guerre o situazioni tali che non possono essere compatibili con un tuo rientro, ma la situazione qua da noi non ci permette di essere l’ancora di salvezza di tutti, visto che anche noi non stiamo poi più così bene.

A lato di tutto questo c’è l’annoso problema delle moschee che in molti non vogliono e che per noi occidentali sono un luogo di assembramento di fondamentalisti che potrebbero diventare terroristi, mi domando come mai le chiese cattoliche sono state e lo sono tutt’ora oggetto di rappresaglie di islamici che vedono nei cristiani “gli infedeli” (ok lo abbiamo fatto anche noi ai tempi delle crociate ma direi che ormai sarebbe il momento di lasciar perdere queste cose, sono accadute, scusate ma all’epoca eravamo degli idioti governati da altri idioti), così mattanze, incendi e caccia alla persona. Volete integrazione qua ma al vostro paese?

Trovo che molte volte le rappresaglie o i mugugni di chi viene additato essere pseudo razzista dai buonisti siano generate da un comportamento poco lineare di chi governa una nazione per in primo luogo dovrebbe interessarsi dei propri cittadini, poi se ne avanza pensare a chi cittadino non è e che si trova in difficoltà.

Un amico più volte su Facebook ha commentato mie esternazioni in merito dicendomi che anche noi lo abbiamo fatto prima, però c’è una differenza di base. Ci sono state massicce migrazioni verso l’America alla ricerca di fortuna, viaggi in nave massacranti e difficili per arrivare in una nazione completamente nuova, con una lingua diversa e tutti i problemi che ne conseguono. A parte che per mettere piede sul suolo americano, tutti indistintamente dovevano registrarsi (ecco perchè alcuni nomi italiani si sono storpiati), fare una quarantena per le eventuali malattie ed essere visitati e dimostrare di saper fare qualcosa. In mezzo ai migranti italiani c’erano i delinquenti che hanno anche esportato la mafia, sono d’accordo, ma in mezzo a tante mele alcune marce ci sono sempre purtroppo.

Ancora oggi ci sono nazioni che permettono di stazionare entro i loro confini con un visto turistico o per studenti per un certo tempo, oltre si è clandestini, si viene presi e rispediti a casa, se si vuole restare nella nazione bisogna stabilizzare la cosa e se si vuole diventare cittadini di quella nazione acquisendo diritti e doveri. Qua in Italia si parla di dare diritti e doveri come se fossero caramelle, senza nessuna remora o dubbio. La cosa non mi sembra molto sensata.

Non parliamo poi di crocifissi, io da non religioso non mi sono mai interessato molto, a scuola c’era ma non l’ho mai trovato fastidioso, come non trovo fastidiose altre cose come chi mette fuori la bandiera della propria squadra del cuore quando c’è la partita, nonostante detesti il calcio. Gli islamici invece esigono, e non chiedono, che i crocifissi vengano rimossi perchè a loro danno fastidio. In compenso a più riprese hanno violato leggi di alcune nazioni perchè hanno obbligato le proprie mogli o figlie ad usare il burca, adducendo che è una loro usanza. Inoltre se si va nelle loro nazioni le donne devono coprirsi perchè vige la legge islamica! Qualcosa non torna, alla fine hanno sempre ragione loro e noi fessi li lasciamo fare.

A Genova ormai è d’uso che gli stranieri vicino a Palazzo San Giorgio facciano il loro mercato di roba usata in barba ad ogni regola e se le forze dell’ordine cercano di farli andare via e spiegar loro che esistono delle regole protestano pure a gran voce! Come al solito le regole sono per chi le rispetta.

Mi dispiace ma è questo che poi crea attriti e fa diventare diffidente anche chi non lo è e poi si arriva ad atti riprovevoli da ambo le parti, innescando così una spirale di odio indecente.