Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Dic
16

Controsensi

Categoria Pensieri

Il mondo “civilizzato” sta lottando contro la plastica monouso, sono state messe gabelle sui sacchettini al supermercato di 2 cent nel vago e strambo tentativo di far desistere le persone dall’usarli, l’Europa ha messo l’obbligo per i tappi delle bottiglie di plastica di non poter essere staccati e persi, si cerca di sensibilizzare le persone a non lasciare in giro i rifiuti e la plastica in generale e si cerca di far capire ai paesi in via di sviluppo di ridurne al produzione e l’utilizzo.

Tutto molto bello e volto a migliorare sulla carta l’ambiente (e ripulirsi la coscienza) e la vita delle generazioni future, poi arrivano i controsensi.

Mio suocero è amico d’infanzia di un produttore di vino della zona di Acqui Terme e da una vita compra il vino da lui, prima il tutto arrivava in bottiglioni di vetro da 2 litri e cassette riutilizzabili, il tutto con vuoto a rendere, come peraltro accade in altre nazioni in generale per le bottiglie di vetro.

Il mezzo di trasporto consegna il pieno e ritira il vuoto, lavaggio dei vuoti e riempimento da capo, un ciclo abbastanza virtuoso. Da circa un anno però c’è stata una novità, addio bottiglioni e arrivo del vino dentro scatole di cartone al cui interno è presente una busta in plastica dotata di rubinetto! Il motivo è che molti clienti gettavano il bottiglione senza renderlo e la difficoltà di reperire i bottiglioni nuovi da riempire.

Tolto essere stupido gettare i bottiglioni vuoti quando si sa che devono essere resi, a mio avviso dovrebbe esserci l’obbligo di cauzione sul vetro, ma la follia è l’uso della plastica! L’essere umano non imparerà mai e poi mai, siamo troppo viziati e disinteressati non capendo che il problema plastica è di tutti.

In casa facciamo la differenziata e cerchiamo di stare abbastanza attenti, costa poco farlo, ma ho notato che dal momento in cui parte del mondo dice di voler limitare l’uso della plastica la quantità di plastica che ogni giorno infilo nell’apposito contenitore è aumentata e non di poco, c’è qualquadra che non cosa!

Dic
13

Problematiche di intelletto in aumento?

Categoria Pensieri

Parecchio tempo fa mi lamentavo degli analfabeti funzionali, quelle persone che hanno difficoltà a comprendere quanto stanno leggendo. Mi è capitato di sovente dover spiegare verbalmente quanto scritto dettagliatamente in una email, lettera o relazione poichè il destinatario aveva difficoltà a comprenderne il contenuto.

Alle volte ho pensato a semplice pigrizia del destinatario, poi visto il ripetersi della cosa ho capito la difficoltà a comprendere quanto scrivevo. Mi è capitato di andare a rileggere quanto avevo scritto temendo di essere stato troppo tecnico o di aver omesso qualcosa, ma così non era.

Su Il Sole 24 Ore dell’11 dicembre, a firma di Claudio Tucci, è stato pubblicato un interessante articolo sull’indagine Piacc dell’Ocse sulle competenze degli adulti di 31 paesi nel mondo e quello che emerge è disarmante e preoccupante allo stesso tempo. L’Italia ovviamente è nella parte bassa della classifica ed è peggiorata negli ultimi 10 anni, i problemi sono l’alfabetizzazione (e vedendo cosa gira online non mi stupisco più di tanto), capacita di fare calcoli ed il problem solving!

Poi se si guarda al territorio italiano il fanalino di coda è il sud Italia a causa della scarsa appetibilità per lo sviluppo, quindi istruzione e formazione in generale.

Ipotizzavo che l’Italia avesse dei problemi in tal senso ma non pensavo fossero così estesi e diffusi, basta partecipare ad una qualsiasi assemblea di un condominio per rendersi conto delle limitazioni mentali delle persone, c’è chi non capisce un discorso elementare o una serie di ragionamenti, chi non riesce a mettere insieme un discorso comprensibile, il tutto solitamente condito con un bel po’ di presunzione di capire e sapere tutto perchè letto sul web (capendo chissà cosa di quello che hanno letto!).

Nei medesimi giorni ho ascoltato questo podcast di Crash e nelle pieghe del discorso si fa riferimento a problematiche analoghe a quelle citate nell’articolo di Tucci dovute all’uso della tecnologia. Sembra che l’uomo moderno stia involvendo in maniera irreversibile e la cosa allarmante è che lo Stato non sembra intento a trovare una soluzione.

Dic
11

Il gigante con i piedi d’argilla

Categoria Internet

Il web è sempre stato un luogo zeppo di informazioni, sia istituzionali che amatoriali, di ogni tipologia. Con il tempo, come avevo già lamentato tempo addietro, la rete si sta impoverendo di contenuti ed informazioni.

Forum e blog ormai fermi da anni se non decenni, siti più o meno strutturati più volti alle pubblicità di prodotti e servizi più che a dare informazioni (ad esempio PuntoInformatico e Geekissimo) e nuove piattaforme che non aggiungono nulla alla rete se non occupare spazio su dei dischi di un server.

Come credo molti navigatori, tutti conserviamo nei preferiti link a pagine che più o meno periodicamente andiamo a consultare per i più disparati motivi. Le brutte sorprese sono dietro all’angolo, spesso capita che i link siano morti, alle volte perchè cambiato a causa di qualche restyling del sito o peggio morto del tutto perchè il dominio non esiste più.

La morte di un sito porta con se la perdita integrare di informazioni, altri link e files ospitati. La rete, sconfinata e piena di informazioni in realtà sta scomparendo progressivamente a favore di dati futili ed inutili. Sembra impossibile ma penso che tutti si possa fare la prova girando per i preferiti e scoprire di quante errori 404 spunteranno.

Dic
09

Averne poca voglia

Categoria Pensieri, Vario

Tempo addietro avevo parlato di alcuni orologi, verso la fine del post parlavo del Felser’s degli anni ’70 che aveva funzionato per pochissimo tempo per poi fermarsi definitivamente. Dopo poco l’ho portato dall’orologiaio (il medesimo che mi aveva sistemato altri orologi), dopo alcuni giorni mi aveva detto che non c’era niente da fare causa ruggine nel meccanismo preventivando costi alti a causa della necessità di smontare tutto e reperire pezzi non più in commercio. Con l’orologio fermo in tasca sono tornato a casa e l’ho rimesso nel cassetto del comodino e li c’è stato per parecchi mesi.

A fine novembre decido di provare altro orologiaio per avere quantomeno un’altra opinione, lasciato li con il programma di far revisionare il meccanismo (con gli orologi meccanici si dovrebbe fare ogni 5/7 anni) e vedere quale fosse il problema del mancato funzionamento.

Dopo pochi giorni, prima dell’ipotetico ritiro, vengo contattato dall’orologiaio, temendo fossero brutte notizie e pensando che mi dicesse di usarlo come fermacarte, ho risposto e con mia sorpresa l’orologio era stato revisionato e riparato. Essendo poco distante dal negozio finito un appuntamento vado a riprenderlo e scopro che la problematica non era a causa della ruggine millantata dal precedente orologiaio ma era la massa oscillante (quella che ricarica il meccanismo mentre ci si muove) i cui denti dell’ingranaggio in un punto sono consumati! Ora l’orologio è al mio polso, sembrerebbe molto preciso e funziona alla grande.

La mia domanda è perchè l’altro orologiaio probabilmente non lo ha nemmeno guardato? Forse ne ha poca voglia? Misteri delle persone e degli artigiani.

Dic
06

Word allena l’IA senza il vostro consenso

Categoria Informazioni, Internet, Tips & Tricks

Una notizia relegata ad un limitato numero di persone sta facendo fatica a divulgarsi, forse perché le big tech hanno poco interesse in generale che gli utenti lo sappiano.

Microsoft ha fatto alcune modifiche a Word (per quanto ne so dovrebbe essere la versione 365) e ha introdotto un’opzione attivata di default. L’opzione permette di inviare quanto viene scritto sul PC direttamente ai server di Microsoft per allenare ChatGPT (per tale motivo il New York Times è in causa con Microsoft).

Su Windows seguire i passaggi sotto riportati per disattivare l’opzione ben nascosta.

Word per Windows (applicazione): File – Opzioni – Centro protezione – Impostazioni Centro protezione – Opzioni della privacy – Impostazioni di privacy – Dati di diagnostica facoltativi [in inglese: File – Options – Trust Center – Trust Center Settings – Privacy Options – Privacy Settings – Optional Connected Experiences]

Fonte: Attivissimo

In alternativa usate ad esempio LibreOffice e vivrete sereni e tranquilli.

Dic
04

Podcast

Categoria Internet

Tutto sommato non è molto (forse un paio d’anni o poco più) che ascolto alcuni podcast, due in particolare hanno attirato la mia attenzione.

Ne esistono molti, forse troppi, e non sempre ci sono argomenti interessanti o cose originali.

Un podcast interessante in ambito computer ed intelligenza artificiale e Crash: la chiave per il digitale la cui voce narrante è Andrea Daniele Signorelli, giornalista e scrittore, nonché esperto di tecnologia. Il podcast racconta ogni settimana, in maniera semplice, chiara e indipendente, gli aspetti meno noti della rivoluzione tecnologica. Ottimo per capire e conoscere aspetti non sempre noti o divulgati, oltre a dare spunto per riflessioni sul mondo digitale che ci circonda. Link

Altro podcast è quello dell’arcinoto Paolo Attivissimo che credo non abbia necessità di presentazioni, narra di bufale, virus, frodi informatiche e tanto altro, il tutto in maniera semplice e chiara. Link

Nov
29

Esentati da qualsivoglia cosa

Categoria Pensieri

Nel mondo di oggi tutti devono seguire corsi di aggiornamento, avere diplomi e lauree adeguate al lavoro, avere insomma tutte le carte in regola per poter esercitare un lavoro.

Nel mio caso, da geometra libero professionista, devo garantire un tot di crediti formativi ogni 5 anni, se non li raggiungo vengo redarguito dal mio collegio e se non mi metto in pari vengo sospeso non potendo lavorare fino a quando non recupero il terreno perso.

Pertanto corsi su corsi per raggiungere il numero di crediti.

Poi, giustamente, mi hanno obbligato ad avere un’assicurazione professionale, casomai la mia attività potesse cagionare dei danni economici ad un mio cliente, anche qua se non ho l’assicurazione il collegio mi tira le orecchie.

Come me altre figure professionali hanno le medesime richieste per poter lavorare, sono pochi quelli esentati o non obbligati ad avere ad esempio l’assicurazione.

Ma in Italia c’è un lavoro che può essere fatto senza averne i titoli, la formazione ed un’assicurazione, quale? Ma ovviamente il politico!

Loro non devono rendere conto a nessuno, se sbagliano in realtà non hanno sbagliato e non è colpa loro dell’errore, non devono rispondere di questi errori e soprattutto pagare per rifondere dei danni cagionati! Non devono fare corsi per aggiornarsi (è già tanto se parlano una lingua straniera o se addirittura in casi passati sapevano parlare l’italiano) o avere un laurea di qualche tipo!

Insomma come sempre chi comanda ha un benefit e chi sta sotto subisce passivamente le decisioni senza potersi lamentare o puntualizzare e poi ci si domanda del perchè il mondo va a rotoli.

Nov
27

Cosa farà Trump?

Categoria Pensieri

Il mondo ha faticato a digerire la vittoria di Trump o forse non l’ha fatto.

Dal giorno zero quotidianamente la stampa si chiede cosa farà il nuovo presidente del paese a stelle e strisce, dimenticando che deve ancora giurare, cosa che avverrà a gennaio, non prima.

C’è il toto scommesse su chi lo affiancherà, nomi, tanti nomi, scheletri nell’armadio e via discorrendo.

La cosa che mi lascia perplesso è che sembriamo più preoccupati nel vecchio continente che oltre oceano.

Capisco, lo scacchiere internazionale è incasinato, molto spesso per decisioni degli yankee ed in generale perché il bel paese subisce sempre le decisioni altrui.

Ricordiamoci che l’ultimo governo americano non ha brillato in iniziativa e ha fatto dei bei danni!

Nov
25

Mancanza di foliia

Categoria Pensieri

I cosiddetti biopics ormai sono all’ordine del giorno, sono stati fatti su moltissimi personaggi recenti e passati della storia umana.

Quello che emerge dalle varie storie, seppur romanzate, ha sempre un comune denominatore, la personalità di spicco che ha fatto la differenza è identificata come folle.

Folle perché vede il mondo da un’angolazione profondamente differente dalla massa e come tale spaventa.

Nel tempo i folli sembra siano diminuiti a favore dei lecchini, amici di potenti ed incompetenti, gli stessi incompetenti che hanno fatto schiantare aziende e fallito, quelli che per la loro incompetenza sono stati promossi invece di essere messi alla berlina e derisi.

Ovviamente tralascio i nostri politici, loro in quanto ad incompetenza giocano in un altro campionato, basta vedere l’affermazione di uno dei “geni” che ci governano sul costo del pane.

Con il passare del tempo mi rendo conto quanto sarebbero necessari un po’ di folli per raddrizzare il mondo e l’Italia, mettendo in discussione stupide regole e spedendo a casa l’imbecille di turno messo li da un politico miope e stupido.

Vorrei tanto un mondo migliore per mio figlio, ma la massa mi lascia perplesso e chi è al comando sembra assomigliare in maniera preoccupante al comandante del Titanic…

Ott
14

Siamo troppi?

Categoria Pensieri

C’è una parte del mondo definito civilizzato ed abbastanza viziato che sta diminuendo di numeri (nascite) ed aumenta la longevità, consuma risorse senza badare al domani, il tutto per il profitto.

Dall’altra parte il terzo mondo, scarsamente istruito e prolifico sotto l’aspetto dei figli e con un’aspettativa di vita più bassa.

Questo crea non pochi problemi alla natura, le risorse spendibili e facilmente sfruttabili non sono illimitate e la tecnologia non supera i limiti tecnici, praticamente uno stallo alla messicana.

La parte civilizzata ha pochi interessi a condividere con l’altra parte meno fortunata e poco istruita le proprie risorse.

Così scoppiano guerre fin troppo chirurgiche e guarda caso manovrate da chi comanda la parte civilizzata.

Gli accordi con chi è un passo indietro tutelano maggiormente chi sta meglio e buona notte all’uguaglianza che molti sbandierano come un vessillo.

Ritengo che l’umanità dovrebbe trovare un equilibrio e cercare di essere un po’ meno egoista, ma probabilmente l’essere umano rimarrà egoista, forse è insito in tutti noi per mantenere il nostro istinto di sopravvivenza.

Facciamo parte di comunità ma non ne siamo parte integrante, siamo individualisti e quello che accade fuori dalla porta di casa ci interessa poco o nulla. Ci indigniamo davanti ad eventi drammatici così da conformarci alla massa e non dare nell’occhio, ma difficilmente tentiamo di cambiare le cose attivamente temendo di perdere troppo.

Forse dovremmo considerare la possibilità di ridurre anche il nostro numero e smettere in generale di proliferare come batteri senza porci un limite.

Durante il lock down abbiamo avuto la dimostrazione che il mondo impiegherebbe poco tempo per ridurre i nostri danni e la natura continuerebbe indisturbata nel suo corso, siamo sacrificabili e non li abbiamo ancora capito.