Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Ott
02

Si torna on-line

Categoria Pensieri

Dopo circa 2 mesi eccomi ritornare lentamente alla normalità con il PC che uso per puro piacere, finalmente tutte le componentistiche sono arrivate ed installate, in questi giorni è toccato al disco fisso.

La vicenda è stata un po’ lunga e la ricerca dei componenti è stata parzialmente complessa. Il black-out del computer è partito con una strana lentezza del sistema operativo, con tempi di attesa stranamente lunghi per compiere operazioni semplici, come avviare il browser o accedere alle risorse di sistema, inoltre il computer aveva problemi di “memoria” causati da un problema alla scheda madre (una ABit) che mi scaricava la batteria tampone (ne avrò sostituite una decina).

Quindi effettuati tutti i test per scoprire l’inghippo dei problemi di lentezza ho scoperto che il disco fisso presentava un buon numero di settori danneggiati (quelli iniziali e vicini all’MBR), ho provato a revitalizzare il disco con il tool fornito dalla Seagate, ma ad ogni avvio i settori danneggiati ricomparivano. Fatto un backup di tutti i dati importanti ho deciso di avviare il meno possibile la macchina e ho usato il portatile.

Fortunatamente ho trovato su eBay una scheda madre con socket 939 ad un prezzo ragionevole. Purtroppo per un problema di aggiornamento di BIOS la scheda non mostrava il boot, ma fortunatamente il venditore, che ringrazio di cuore, ha provveduto alla verifica della scheda madre ed all’aggiornamento del BIOS senza costo alcuno.

Poi ho avuto un tempo di attesa un po’ lungo per avere l’hard disk, stufo dei problemi causati da un Maxtor (circa un anno fa) ed un Seagate (due mesi fa) ho optato per un Western Digital Cavier Green s-ata da 500Gb (di più mi sembrava esagerato) che sulla carta promette performance di tutto rispetto, con consumi inferiori, riscaldamento del disco inferiore e usura minore.

Ora mi aspetta l’installazione del sistema operativo (ho optato per installare Windows 7) e tutti i programmi che solitamente utilizzo per hobby. Altre cose da aggiungere alla lista “da fare” che in questi mesi è molto affollata.

Set
29

Vita sociale ai minimi storici

Categoria Pensieri

E’ da poco più di un mese che le ferie sono finite, sembra essere passata un’eternità e sarebbe eccezionale sapere che in realtà stanno per arrivare, peccato che non sarà per niente così.

Il lavoro mi sta assorbendo totalmente e le mie giornate si dividono tra i soliti giri per uffici ed il computer dell’ufficio, il poco tempo libero che mi rimane, cioè la pausa pranzo e la sera dopo cena, li utilizzo nel vano tentativo di rilassarmi girando per la rete, facendo qualche gioco e scrivendo (poco) sul blog. Il fine settimana è invece dedicato quasi totalmente alla casa e alle cose da comperare (troppe cose) e ai piccoli lavoretti.

Praticamente le giornate passano in un lampo e mi trovo a letto a guardare qualcosa in tivì in un attimo, allora penso a quello che ho fatto nella giornata e mi domando come mai sembra che tutto sia passato così rapidamente.

Come prevedibile con giornate così dense mi rendo conto che la mia vita sociale già traballante (Emanuele o Jgor mi avevano consigliato di digitalizzarmi, fosse possibile) da alcuni mesi, sembra essersi ulteriormente ridotta. Mi è capitato di incrociare alcuni colleghi nei soliti brutti uffici e a causa del tempo tiranno e della solita fretta, il poco dialogo si è ridotto a poche semplici frasi e i soliti saluti, poi di corsa via verso gli impegni segnati in agenda, inoltre sembra che anche la mia vita digitale stia lentamente evaporando, scrivo poco sul blog, scrivo pochissimo su Facebook e non uso praticamente Twitter, non ho parole.

Altro sintomo del poco tempo è il fatto che da due, forse tre settimane dovrei scrivere una mail ad un amico che abita nel palazzo difronte al mio. Praticamente ci si incrocia per caso e ad orari improponibili quando entriamo o usciamo da casa, sempre con la testa altrove.

Alle volte invidio chi sento che va in palestra, oppure a prendere un aperitivo con gli amici e cose simili, io arrivo a fine giornata che quasi mi addormento con la faccia nel piatto e poi sonnecchio con l’occhio da triglia lessata davanti alla televisione senza veramente guardare ed ascoltare, poi alla mattina capita che mi svegli ben prima che la sveglia mi tiri giù dal letto ed inizi a pensare alla mia giornata, cercando di ridurre al minimo i tempi morti e massimizzando il lavoro.

Come ho già detto tempo fa, il momento migliore per pensare è quello mentre sono il sella allo scooter, sempre che il cellulare non stia suonando e non sia impegnato ad accostarmi al marciapiede senza farmi stirare, e poichè di km ne faccio molti di conseguenza penso a varie cose, dalle telefonate che dovrò fare, alle lettere o relazioni da mettere insieme e così via. Oggi stavo pensando alle ore di lavoro che macino alla settimana e non sono per niente poche (circa 42 e mezzo a settimana), non che mi lamenti, credo che mi annoierei se le giornate fossero meno piene, però non mi dispiacerebbe poter ragionare di più su quello che sto facendo, curando i particolari e le idee che espongo nelle relazioni.

Mia madre ogni tanto mi dice di rallentare il ritmo perchè andando avanti di questo passo non è che mi faccia proprio bene e probabilmente non ha tutti i torti, ma la realtà dei fatti è differente e di rallentare non se ne può nemmeno parlare, quindi continuerò a pensare a cose pubblicare sul blog mentre sono in sella al mio fido destriero mentre gironzolo nel traffico di Genova e mi farò sentire poco o nulla, ma ci sono, basta avere fede e pazienza.

Set
29

Basta ritagli dei film

Categoria Vario

Con l’avvento dei televisori in 16:9 e del digitale terrestre una novità molto interessante è arrivata con mia somma gioia. Nonostante non abbia un televisore 16:9, apprezzo molto che finalmente i film vengono proposti nelle proporzioni in cui sono stati registrati.

Così finalmente è terminato lo scempio dei ritagli (in tecnichese “crop”) delle pellicole per essere trasmessi sulle nostre vecchie televisioni 4:3, creando uno strano effetto con gli attori che spesso e volentieri parlavano o guardavo oggetti e persone al di fuori dell’inquadratura, oppure effetti di sfarfallio ed offuscamento delle immagini quando veniva spostata a mano l’inquadratura, per poi non parlare della perdita di definizione dell’immagine perchè ingrandita a dismisura.

Ad esempio in questo momento sto rivedendo il film “I predatori dell’arca perduta” e ora posso godermi l’intera pellicola senza questi aggiustamenti che per anni sono stati applicati.

Set
27

Wembley 2010

Categoria Garage

Set
17

Scontro tra popoli

Categoria Pensieri

Dal 2001 ad oggi la diffidenza tra i popoli di tutto il mondo è aumentata, in buona parte la parte religiosa è la causa scatenante che fa anche da benzina, il tutto alimenta e sottolinea le differenze ed i pregiudizi.

A parole tutti o quasi si professano tolleranti e non razzisti, peccato che la storia ci dica tutta un’altra cosa, basta pensare alle crociate, poi le vicende legate al Ku Klux Klan, i nazisti, gli scontri tra il Tibet e la Cina e così via, fino ad arrivare a fatti più recenti come l’11 settembre.

Negli ultimi mesi si sta anche assistendo alla questione del rimpatrio dei Rom da parte della Francia, idea che ha scaturito non poche polemiche e che ha portato l’Europa a sanzionare lo stato con la motivazione che il provvedimento è ingiusto perchè mirato solo verso una etnia.

Purtroppo tutti conosciamo bene il problema dei così detti “zingari” che ad ogni angolo delle strade chiedono l’elemosina o cercano di lavarci il vetro della macchina al semaforo, fino ad arrivare ai furti in casa o agli scippi in piena regola.

C’è chi sostiene che in qualche modo queste persone devono pur sostentarsi e che sono tutti pregiudizi quelli che animano le critiche e distorcono in fatti.

Personalmente non posso definirmi un razzista, tutt’altro, se una persona a prescindere dal colore della pelle lavora legalmente e rispetta quel che resta delle nostre povere leggi, per me non ci sono problemi. Basti pensare al fatto che molti stranieri fanno lavori che ormai noi italiani non vogliamo più fare, senza di loro molti settori sarebbero senza manodopera.

Però trovo che i rom (e in certa misura i romeni) non siano poi così civili e rispettosi delle leggi locali, anzi è noto che la malavita proveniente da alcuni paesi dell’est sia molto più violenta e determinata al loro scopo, inoltre con l’arrivo di alcune popolazioni in molte nazioni europee i problemi legati alla microcriminalità sono aumentati in maniera preoccupante.

Personalmente posso dire che per esperienza personale anni fa a casa dei miei abbiamo rischiato un furto con il solito sistema dei ladri acrobati passati dalla finestra del poggiolo (al 3° piano) aperta nel periodo estivo, per fortuna che all’epoca avevamo il cane che li ha fatti scappare. In questi furti gli “zingari” si sa che sono maestri.

Molte volte sono state mostrate immagini in televisione di ragazzini che vengono immortalati mentre “prelevano” dalle tasche e borse di ignari passanti portafogli e altri oggetti. Ragazzini che poi una volta bloccati dalla polizia si scoprono essere di qualche campo di nomadi presente nelle immediate vicinanze della città, se non all’interno.

Ora molti si interrogano se è giusto prendere provvedimenti come quelli della Francia, ovviamente le opinioni sono discordanti e solitamente contrapposte, però credo che uno stato debba per prima cosa pensare al bene della sua popolazione, quindi cercando di evitare ed allontanare eventi che possono turbare la sicurezza dei propri cittadini, poi una volta che la situazione è sotto controllo allora si può pensare ad altre cose e valutare chi può venire e stare senza creare problemi. Tutto sommato il provvedimento non mi sembra poi così sbagliato, forse un po’ brusco, ma per niente folle.

Un’altra cosa che sta infiammando gli animi, sempre in Francia, è la decisione di non permettere alle donne musulmane di indossare il burqa che nasconde completamente la figura ed il volto di chi lo porta.

Personalmente non sono mai andato nei paesi dove vige la religione musulmana, però so che chi si reca in tali nazioni deve rispettare le regole locali, insomma un po’ paese che vai, usanza che trovi, e guai a sgarrare. Poi però le popolazioni di questi paesi vengono qua da noi e il discorso purtroppo non cambia, infatti a gran voce i portavoce e le persone musulmane dicono che dobbiamo permettergli di rispettare le loro usanze e che non possono, ne tantomeno, vogliono rinunciarci, quindi tra le righe si capisce che le loro usanze non sono trattabili, nemmeno se si scontrano con le leggi locali.

Probabilmente in mezzo alle innumerevoli persone che provengono dal medioriente e non solo, ci saranno persone più che rispettabili e mosse da buoni sentimenti, però i pochi che creano problemi e parlano dell’occidente come di un cancro da estirpare e bruciano le bandiere fanno detestare tutti indistintamente, non per questo anche noi italiani siamo stati ghettizzati ed emarginati a causa dei mafiosi e non è che anche oggi siamo proprio in cima alle classifiche di gradimento, nonostante gli sforzi ed i risultati ottenuti in molti campi.

Trovo che un equilibrio giusto sarebbe vivere e lascia vivere, vuoi credere in un tuo Dio? Fallo e lascia stare gli altri, io per esempio sono ateo, non ho mai provato interesse per la religione e non per questo vado in giro a cercare di far desistere i credenti nel credere, lo vogliono fare? Non mi interessa, tantomeno loro devono interessarsi di quello che faccio io. Mi sembra un discorso semplice e sensato.

Peccato che in alcune nazioni la popolazione venga tenuta in uno stato di sudditanza religiosa, dove pochi sanno leggere e scrivere ed inculcano nella testa delle persone una loro “realtà” dei fatti, vedasi le interpretazioni “fantasiose” del Corano. Chi lo ha letto afferma essere una cosa molto differente di quello che viene propinato ai vari kamikaze ed attentatori di vario tipo.

Fatto sta che tutte queste cose stanno inasprendo i rapporti ed alimentano l’odio tra i popoli e alla fine arrivano dei provvedimenti che possono sembrare folli ma che forse non lo sono.

Set
15

Dubbi sulla sicurezza – parte 8

Categoria Pensieri

Se volevo una conferma di come tutta la normativa sulla sicurezza sia in larga parte ignorata volutamente o semplicemente aggirata, in questi giorni l’ho avuta.

L’Italia a livello normativo è uno dei paesi più avanzati in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, vuoi perchè abbiamo sempre avuto a che fare con un territorio particolare, vuoi perchè nel tempo ci siamo sensibilizzati, fatto sta che è dal 1934 che si parla di sicurezza e di vite sa salvare.

Purtroppo, nonostante gli sforzi dei legislatori, i morti nei luoghi di lavoro continuano ad esserci, ultimo caso è quello di alcuni ponteggiatori morti all’interno di un silos da cui si è sprigionato un gas altamente tossico che in pochi minuti ha cancellato tre vite come un colpo di spugna che toglie lo sporco.

Personalmente mi capita di occuparmi di sicurezza nei cantieri edili, un ambiente che per molti aspetti è complesso, il tipo di lavorazioni che si devono eseguire, i macchinari impiegati, l’ignoranza di chi opera (ignoranza buona, nel senso che si ignora) e non ultima la difficoltà di interfacciarsi con la manodopera che è praticamente straniera e che alle volte non parla italiano, nonostante sia richiesto che sia parlata correttamente la lingua italiana e che questa capacità venga alle volte assicurata dagli impresari che forse non hanno mai parlato con gli operai.

Comunque torniamo a quello che mi è capitato in questi giorni, in un cantiere sto cercando di portare un insperato ordine che fin dall’inizio non è esistito, nonostante le mie ripetute lamentele, quindi ho cercato di avere copia di tutta la tanto odiata (dagli impresari) carta necessaria ed obbligatoria in un cantiere edile di qualsiasi natura, importo e grandezza. Inoltre sto cercando di radunare tutte le figure coinvolte nel cantiere per una riunione congiunta, così da poter individuare le varie figure che dovrebbero essere incaricate e formate all’uopo (dovrebbero perchè inizio ad avere alcuni dubbi).

Ovviamente la richiesta di documenti è stata fatta più volte verbalmente e per e-mail, la risposta è stata che c’è difficoltà ad avere alcune cose, che alcuni documenti dovrebbero essere stati fatti, per poi sapere che non sono stati preparati ne tantomeno presentati ai competenti uffici. Poi c’è il classico tentativo dello scarica barile e la solita scusa del non sapevo. Peccato che la norma, simile a quella che è oggi in vigore, risale al 1996! Quindi è difficile pensare che non si conoscano le norme.

Un amico e collega mi ha fatto notare che alle volte il problema è legato ai ribassi d’asta esagerati che vengono letteralmente ripagati dirottando la cifra che sarebbe servita per la sicurezza per recuperare quanto scontato ed azzerando di fatto tutti i buoni propositi di chi ha redatto il piano di sicurezza e tutto il resto della carta che viene ogni volta prodotta e che solo chi lo ha scritto (teoricamente) e la testina della stampante lo hanno letto con molta attenzione.

Ho sempre ritenuto i ribassi d’asta, particolarmente nel pubblico, una cosa dannosa e che possono ritorcersi sulla qualità del lavoro e sulla sicurezza degli operai che purtroppo cadono come le mosche. Certo che se si continua di questo passo i morti continueranno ad esserci, le multe saranno sempre più salate e nulla cambierà.

Set
14

Siamo alla frutta

Categoria Pensieri

Dopo un mese e più di telenovela tra Berlusconi e Fini, ora si aggiungono altre succulenti ed indigeste questioni che fanno rabbrividire e lasciano abbastanza perplessi.

A parte l’insistenza dei politici di controparte che spingono alle dimissioni dell’attuale governo, altri che chiedono un governo di transizione, altri ancora vorrebbero il voto immediato, ci siamo anche dilettati con la questione della casa a Monte Carlo che vede convolto proprio Fini. Non sono mancate le indiscrezioni, i reportage e le minacce di querele da parte dei protagonisti. Con questa questione abbiamo anche dato un occhio nelle faccende di famiglia Tulliani (chiamati da molti della televisione i Tullianos) e soci.

Archiviati i tristi (fortunatamente) mondiali di calcio, finiti miseramente, si sperava di godersi le ferie in santa pace, ma i politici nonostante la pausa estiva, non ci hanno fatto sentire troppo la loro mancanza.

Praticamente di cose nuove ce ne sono state poche fino ai tristi eventi che hanno visto riemergere il problema della malasanità con liti in sala parto e tutto quello che ne è conseguito, per passare agli eventi di violenza verso il gentil sesso che ha costellato le prime pagine dei quotidiani e le copertine dei TG e che fanno dubitare sulla salute mentale delle persone.

Per chi lo segue, è ricominciato il calcio, non sono mancate le proteste per la “tessera del tifoso” con la dimostrazione che i tifosi non cambieranno mai, ci sono stati alcuni scontri che hanno portato i soliti violenti a bruciare un paio d’auto. Non seguendo il calcio capisco poco tutto il can can che c’è stato, però mi viene in mente una possibile soluzione, reinseriamo i gladiatori, mettiamo i tifosi dentro lo stadio, chiudiamo tutto in modo che non possano uscire e poi vinca il migliore, forse nel giro di qualche domenica potremmo veder sparire le teste di legno che capiscono solo le botte.

Legato al calcio è la notizia dell’imminente sciopero dei calciatori, certo come si fa a tirare avanti con gli stipendi che gli danno e doversi anche pagare le visite specialistiche! Ma evitare di spendere e spandere no? Io li metterei a scaricare cassette della frutta al mercato alle 6.00 di mattina, oppure a scaricare cuffe di zetto con i muratori. Ho idea che dopo non si lamenterebbero poi così tanto. Inoltre li pagherei un po’ meno, sono un po’ troppo divi.

Poi ci sono le “frattaglie” che disseminano il cammino dei giornalisti che non guardano in faccia nessuno per il loro servizio, chiedendo interviste a chi magari ha appena perso un familiare o una persona a loro cara, il tutto condito da frasi come “come si sente” o “cosa vorrebbe che fosse fatto” e altre frasi che dimostrano la scarsa intelligenza di chi le pone.

Ci sono un altro paio odi cose che mi hanno lasciato abbastanza sconcertato ed indispettito, in parte legate all’anniversario dell’11 settembre, un pastore di una chiesetta dispersa nel vasto territorio americano ha avuto l’ardire di voler bruciare alcune copie del Corano, il tutto pubblicizzato dai media che “intelligentemente” hanno amplificato i vaneggiamenti di una persona che sembra essere più interessata alla fama, o forse al denaro, o entrambi. Quindi è arrivata l’ovvia reazione di altre persone che mi sembrano ancor meno intelligenti che popolano il medioriente e che aizzati ed incitati dai fondamentalisti islamici hanno iniziato a bruciare bandiere americane e manichini con abiti occidentali per arrivare fino ad appiccare incendi in chiese e scuole gestite da cristiani, non c’è che dire, veramente intelligente come comportamento. La cosa mi lascia dei dubbi sul fatto che se uno parla di fare un gesto come quello del pastore americano venga fermato in qualsiasi maniera (visite degli agenti dell’FBI, telefonate del presidente o del capo dell’NSA che non credo siano state poi così gentili nelle parole e nei contenuti), dall’altra parte del mondo nessuno provi a fermare altri gesti come quelli che si vedono spesso in televisione. Per poi non parlare del fatto che la comunità internazionale disapprovi le parole del pastore e non dica nulla di cosa stia succedendo dall’altra parte del mondo, un po’ come quando i diritti civili della popolazione vengono calpestati in Cina e paesi limitrofi, senza che nessuno dica una sola parola, ma metta in piedi manifestazioni, vegli e altre iniziative quando viene condannato a morte un pluriomicida stupratore reoconfesso, direi lineare come comportamento, ci si lamenta solo con chi si sa che ascolta.

Però in tutto questo guazzabuglio il mondo è andato in ferie al motto, “intanto che ci posso fare io?”, il mondo gira e il sole continuerà a sorgere e a tramontare indisturbato anche se la così detta civiltà va a rotoli e tutto da al contrario.

Set
03

L’estate sta finendo

Categoria Pensieri

Cantavano così i Righeira e come ogni anno ci sono stati i tormentoni, le mode e i discorsi da ombrellone. Quest’anno a farla da padrona è stata la questione dell’appartamento di Monaco legato a Fini e compagna Tulliani, con accuse da una parte scoccate dall’arco di Feltri (Il Giornale) e le minacce di azioni legali da parte di Fini e compagna. La questione ha fatto versare parecchio inchiostro da parte dei giornali e settimanali, con foto, interviste, documenti e congetture, i telegiornali hanno parlato spesse della cosa, dando voce a chi accusava, a chi difendeva e chi più ne ha più ne metta.

Altro tormentone che purtroppo ci accompagna già da prima dell’estate e la telenovela che tormenta (o infastidisce, se si preferisce) tutti, Belen e Corona, le sfuriate di lei, le multe di lui, il lasciarsi e riprendersi continuo e tutto quello che ne deriva. In più le pubblicità che vedono la pseudo soubrette come testimonial.

Poi ci sono le mode estive, dopo le orrende Crocks dell’anno scorso, quest’anno è arrivato il bracciale “magico” Power Balance che sulla carta promette cose incredibili e salutari, ma la cosa è difficile da credere visto che i componenti sono gomma colorata e due calamite. Alla fine il bracciale è finito sotto inchiesta e non si sa ancora se le cose promesse sono vere (ne dubito) e se verranno presi provvedimenti.

Sul fronte musicale, nonostante l’impegno del TG di Italia 1 di trovarne uno, nessuna canzone è diventata proprio un tormentone che tutti canticchiavano. Ci sono stati vani tentativi con Waka Waka (canzone ufficiale dei Mondiali di calcio) cantata dalla sinuosa Shakira, personalmente non mi è particolarmente piaciuta, in più si aggiunge il fatto che la canzone era una cover di un’altra ben più vecchia (su YouTube si sono scatenati in molti nel pubblicare il video della canzone originale). Altri tentativi sono morti sul nascere, anche i cantanti non ne avevano voglia.

Sul fronte internazionale c’è stato il disastro nel Golfo del Messico, le vacanze di Obama e della First Lady e tutte le polemiche che si sono portati dietro, della popolarità in caduta libera del Presidente americano per le sue scelte, fortunatamente durate in tutto pochi giorni.

Nel periodo feriale ho avuto l’impressione che la crisi fosse parzialmente dimenticata, pochi ne parlavano, molti erano a mezzo e non ne hanno voluto sapere in alcuna maniera, aggiungerei giustamente.

I programmi televisivi erano interessanti come guardare un geranio che cresce nel suo vaso, quindi inutili e noiose, senza pensare a chi magari resta in città o che comunque una sera potrebbe non aver voglia di uscire per restarsene comodamente seduto sul divano a guardare la tivì, ma a questo purtroppo ci siamo abituati, a fine giugno (se va bene) le cose interessanti finiscono e partono le repliche.

Ora l’estate volge verso il termine, le città si stanno ripopolando e le spiagge si svuotano inesorabilmente e un nuovo anno ha inizio con tutte le novità e dubbi che ci accompagneranno per i prossimi mesi, presto ci dimenticheremo dei tormentoni e dei discorsi da ombrellone, catapultati nei nostri pensieri quotidiani che d’estate sembrano essere lontani anni luce.

Set
02

Libri: Nessuna identità di Lynda La Plante

Categoria Libri

Durante le lunghe giornate passate sotto l’ombrellone con le cuffie dell’MP3 nelle orecchie ho praticamente divorato questo libro di una scrittrice che non conoscevo, “Nessuna identità” è un libro poliziesco, con molti colpi di scena e un indagine che sembra essere sempre sul punto di finire in un vicolo cieco, alla ricerca di un noto narcotrafficante di cui non si sa nulla da vent’anni e da un numero sempre crescente di strane morti.

I personaggi sono simpatici, in particolar modo l’ispettrice Anna Travis, intelligente e caparbia, fastidioso il sovrintendente James Langton che sembra sempre remare contro alla Travis. Peccato la traduzione poco precisa e con parole non sempre corretta, nonostante abbia letto una versione cartonata, inoltre nel libro sono anche presenti un sacco di errori di stampa, il tutto rovina un po’ la lettura, forse nelle edizioni successive hanno sistemato i problemi.

La storia è ottima e molto ben realizzata, credo sia presente almeno un libro precedente al momento in cui viene narrata la storia, infatti alcuni personaggi e fatti vengono dati per scontati e non vengono più di tanto trattati, non che la storia ne risenta in modo particolare, sulle prime ci si domanda del perchè di alcune questioni che hanno portato la Travis in un nuovo distretto e del rapporto conflittuale con il soprintendente, con il passare del tempo e delle pagine si riesce a capire un po’ di più.

La storia non sembra comunque volutamente finito, probabilmente la scrittrice ha in cantiere un seguito, che non è una cosa sbagliata.

Consigliato a chi ama i polizieschi e le storie un po’ complicate ma non se la sente di leggere i libri di cui di solito scrivo e che tanto apprezzo.

Trama

Londra, un covo di spacciatori nella periferia più malfamata. Il cadavere è steso bocconi sul pavimento sudicio, in mezzo a rifiuti e vetri rotti. Potrebbe sembrare il solito regolamento di conti fra piccoli criminali, ma c’è qualcosa che non quadra e Anna Travis lo capisce subito, appena arriva sul luogo del delitto. La vittima è vestita con estrema eleganza, un’eleganza che stona in mezzo a quello squallore. E quando viene confermata l’identità del morto, Anna ne ha la prova: si tratta di Frank Brandon, un ex poliziotto che ha lavorato con lei in varie occasioni. Perché un uomo dalla reputazione integerrima come la sua ha fatto una fine del genere in un ambiente tanto degradato? Anna si butta a capofitto nell’indagine. Scoprire il prima possibile la verità le farà guadagnare la stima dell’ispettrice capo Carol Cunningham, suo nuovo superiore, una donna severa e inflessibile che la guarda con sospetto e mette in dubbio il suo operato; ma soprattutto la aiuterà a non pensare più a James Langton, suo ex capo ed ex amante, un uomo che riesce ancora a turbarla profondamente, a causa di un torbido e inconfessabile segreto di cui Anna è l’unica depositaria. Ma quello che Anna non sa è che sta per imbattersi in un caso che potrebbe essere molto più grande di lei.

Set
01

Nuovo contratto Netsons per domini di terzo livello free

Categoria Informazioni, Pensieri

Devo dire che sto facendo fatica a capire Netsons, la società dove ho parcheggiato il mio blog da diversi anni e di cui sono soddisfatto, per il cambio di regole nel contratto per i domini free. All’inizio nessuna restrizione se non lo spazio a disposizione, poi l’obbligo di inserire un banner pubblicitario per Netsons stesso, ora l’obbligo di inserire pubblicità generica. Tralasciando l’eventuale problema di trovare lo spazio per il banner senza devastare tutto o spaginare il template utilizzato (non è il mio caso, però la cosa mi da in parte fastidio).

Circa un mese fa se non ricordo male, per caso ho effettuato l’accesso al portale e ho visto l’avviso di accettare il nuovo contratto per i domini free, ammetto che come molti non ho letto attentamente quello che c’era scritto, ma a quanto pare chi lo ha letto non ha notato la novità che da oggi è scattata per tutti gli utenti free.

Da oggi sono stati inseriti dei “crediti” che ogni mese verranno scalati dal totale quale “pagamento” del servizio fornito. Per iniziare Netsons ha dato a tutti 300 crediti, oggi sono stati prelevati i primi 100 quale quota per il mese di agosto. I crediti non possono essere acquistati (al pari di Altervista e i suoi Altercent) ma bensì vengono dati in base alle visite, praticamente ogni 1000 visite al mese (non sono poche) vengono dati 100 crediti che si accumulano a quelli già accumulati e così via.

Per rilevare le visite Netsons obbliga l’utente finale ad inserire dei banner (circuito AdSense di Google) che vengono filtrati da un javascript e daranno al server il numero di accessi unici (mi ero dimenticato che devono essere unici).

Tralascio la questione che Netsons sicuramente incasserà del denaro se un utente che entra nel mio blog e clicca sulla pubblicità, per me verrà conteggiato come una visita e a loro verranno probabilmente dati dei soldini, lo spazio è dato gratuitamente, c’è un helpdesk sempre disponibile e così via, ovviamente il tutto costa.

Ora stavo facendo due conti e probabilmente dovrei riuscire a far sopravvivere il blog senza troppi problemi, le visite sono più di 1000 al mese, almeno stando alle statistiche di SlimStat del buon Camu solo al Agosto ho avuto ben più di 1500 visitatori unici, almeno credo, non è che abbia capito molto bene alcune cose. Mentre il sistema di statistiche HiStats ne indicano un numero differente ma comunque superiore, sempre se ho interpretato bene i dati e i grafici. Metto due immagini che forse possono aiutare a capire di cosa sto parlando.

Vedremo quale sarà il prossimo passo e come gli utenti prenderanno le future decisioni, visto che già ora non sembrano particolarmente contenti, almeno la mia impressione è stata questa leggendo alcuni messaggi su di un forum su cui sono capitato per caso.