I cosidetti EDC (every day carry) stanno spopolando online, molti video a riguardo popolano ad esempio YouTube, alcuni sono più dedicati a chi fa campeggio lontano da zone abitate o comunque in zone remote, i più ho notato sono americani.
Personalmente, senza saperlo, ho sempre con me il mio fido borsello, la scelta è caduta su un Samsonite, forse ha solo il problema che è relativamente “poco capiente” o comunque non sempre si riesce facilmente a prendere lgi oggetti che rimangono in fondo, comunque è una misura più o meno standard.
Colore nero, più tasche sia all’esterno che all’interno per tenere più o meno tutto ordinato.
All’interno oltre a tenerci il porta monete (al dire il vero con ben poche monete visto che uso poco i contanti in generale) trova posto il portafogli Moero, piccolo, compatto e capiente per carte di credito, bancomat e tessere varie, con la possibilità di contenere anche banconote a alcune monete (io nella taschina esterna tengo due rondelle in acciaio inox da usare per i carrelli della spesa, so che sono li e non le spendo).
Altro oggetto che non può mancare sono le cuffie true wireless di Xiaomi, pratiche e con una buona autonomia, le uso principalmente mentre rilevo e sono in giro per lavoro così da avere le mani libere e poter telefonare senza troppi impedimenti.
Poi l’immancabile chiavetta USB da 20 gb, in realtà ne ho molte che uso alternativamente a seconda di dove le lascio e del loro contenuto, quella che ho ora è una Verbatim che secondo me inizia a dare i numeri perchè è lenta da morire per trasferire i file.
Da buon geometra ho anche una torcia ricaricabile con possibilità di essere attaccata alla giacca o ad una cinghia, testa orientabile e potenza di 70 lumen, non troppo pesante e molto pratica. La scelta è caduta Nitecore Thumb, non economicissima ma pratica e resistente.
Visto che mi capita spesso di prendere misure e che alle volte non è detto che abbia lo zaino o borsa da lavoro con me, ecco un piccolissimo distanziomentro laser della Stanley TLM30, ricaricabile e che funziona fino a 10 mt, come backup di quello di grande e potente ci sta.
Stand per il telefono, capita di essere in giro e voler vedere un video mentre si pranza o per fare una videochiamata e dover stare con il telefono in mano, ecco lo stand Ikea con un costo irrisorio, resistente e piccolissimo.
Immancabile la penna, scrivo poco a mano ma capita di doversi appuntare qualcosa, compilare l’onnipresente modulo o firmare qualcosa, una Papermate vintage dorata.
Ovvimente poi dentro al borsello ho anche altre cose molto meno interessanti e più “private” che comunque mi seguono ogni giorno.
Penso che seguirà un post similare per l’attuale zaino del lavoro e forse scriverò anche di quello che ho dentro lo scooter e da cui non mi separo praticamente mai. Li fuori avete borse/zaini/borselli similari? Cosa vi portate dietro ogni santo giorno?
Questa mattina con mia sorpresa mi sono ritrovato la notifica di aggiornamento del sistema del mio Redmi Note 11 Pro al nuovo sistema HyperOS basato su Android 13.
Dopo il download ed il riavvio del sistema ecco il nuovo sistema, o meglio la nuova interfaccia che va a sostituire la storica Miui, e alle prime direi che tutto funziona.
Ho notato che il telefono sembra essere più veloce e la parte delle impostazioni è meno estesa e sembra essere più chiara e pratica. Comodo avere la notifica (puntino verde) che resta attivo per informare che qualcosa accede alla fotocamera, microfono o posizione GPS e toccandolo si viene mostrato il nome della app (non so se precedentemente fosse così), anche se mi piaceva la app Access Dot che cambiava colore a seconda del servizio impiegato (peccato non ci sia verso di farla funzionare).
La schermata di blocco è personalizzabile in acune parti ma l’orologio nella mia originaria impostazione non può essere messo al centro, o comunque non ho trovato l’opzione per farlo.
Vedremo se nei prossimi giorni noterò altre modifiche o novità!
Dopo aver montato il supporto Quadlock per il telefono, mi sono arrovellato la testa per poter riposizionare il supporto Telepass della Givi per poterlo usare sullo scooter come facevo in precedenza.
Ci ho pensato per mesi senza trovare una soluzione che poi si è rivelata molto semplice e facile da mettere in pratica. Per prima cosa ho comprato un bullone ed un dato (diametro 8 mm) in acciaio inossidabile, poi ho modificato il distanziale originario della Givi per poterlo adattare al diametro del bullone (prima c’era un bullone da 6 mm) con il trapano a colonna e poi ho montato tutto sul supporto presente, ma non utilizzato, per gli specchietti retrovisori (il Forza 300 del 2020 li monta sulla carena) ed ecco che il supporto è al suo posto, sembra quasi essere nato per stare in quella posizione. Lavoro pulito e semplice da realizzare.
Ora manca solo di dare una bella lavata allo scooter che tra pioggia e polvere sembra un mezzo della Dakar.
Prima che la parola bullismo prendesse campo ricordo che si parlava di nonnismo e ad analizzare le due cose le analogie sono lampanti.
Arrivato oltre i 40 posso dire serenamente che nella mia carriera scolastica qualche atto di bullismo l’ho subito.
Premetto che il mio rendimento scolastico è stato un problema durato anni, ho cambiato più volte, partendo dall’asilo, passando da uno privato distantissimo da casa ad uno pubblico, alle elementari causa una insegnante che aveva le sue antipatie per alcuni miei compagni ed il sottoscritto ho fatto gli ultimi due anni in una nuova sezione, ho ripetuto due volte la prima media causa voti terribili, medie fatte in una scuola privata che ho profondamente detestato sia per i compagni (molti) che i professori, superiori fatte in tre classi differenti ed in fie istituiti diversi, con un terzo anno da incubo. Solo gli ultimi due anni di superiori sono stati sereni e ho conosciuto compagni di classe e professori che in larga parte ancora oggi ricordo con simpatia.
Sono tendenzialmente una persona timida, da bambino libero ancora di più, tendenzialmente solitario e silenzioso durante la scuola e con interessi andati sempre controcorrente o comunque ancora oggi poco diffusi.
Mettiamoci di arrivare alle media per ripetere la prima per la seconda volta ed in una classe di bambini che si conoscevano dalla prima elementare, molti figli di dentisti, notai ed avvocati, un po’ con la puzza sotto il naso. Io figlio di geometra, comunque famiglia normale, ma visto come un corpo estraneo e tenuto un minimo al margine. Il primo atto di bullismo idiota che ricordo è legato a quello che purtroppo era il mio compagno di banco, figlio di un dentista, viziato a mille che durante le lezioni mi ripeteva allo sfinimento “ammazzati” o “buttati dalla finestra” e nonostante qualche mia lamentela, timida, dove dicevo che venivo disturbato nulla accadeva. Per fortuna cambiai banco e le cose migliorarono di poco. L’ambiente restava ostile.
Altri problemi arrivarono in terza superiore, classe nuova a causa del rimestare voluti dal ministro dell’istruzione di quel periodo (era la Jervolino?), così io ed un altro che per due anni era stato nella mia stessa sezione finiamo in mezzo ad una massa di fenomeni. Li lo scherzo pesante e l’intimidazione erano di casa, dal fregare cose a schernire pesantemente le persone si passava anche a mettere in piazza fatti privati. Uno su tutti è stato l’aver scritto sulla lavagna il numero di telefono di una ragazza che mi piaceva all’epoca dopo avermi fregato una sorta diario cartaceo dove conservavo e trascrivevo miei pensieri (l’antesignano dell’odierno blog qua presente).
Oggi da genitore mi sento maggiormente preoccupato per mio figlio, vedendo il tipo di società che ci circonda e che il più delle volte non approvo e di cui non mi sento membro.
Come origina la mia preoccupazione? Alcuni giorni addietro chiedendo al pupo come fosse andato l’asilo lo sentiamo dire sorridendo che un suo compagno, poco più grande lo ha spintonato, lo stesso che alcuni mesi addietro lo ha definito cacca molla. Nulla di grave di per sé, sono cose che accadono, ma destano la mia preoccupazione, i bambini sanno essere più crudeli e spietati di un adulto e possono fare ingenti danni.
Penso che da bambino timido, cresciuto nel tempo sono riuscito a passare indenne periodi tutto sommato non piacevoli e che forse grazie ad un carattere abbastanza forte non mi sono fatto spezzare.
Spero che un domani mio figlio non debba subire quello che ho passato io e che abbia la forza di fregarsene dei giudizi altrui. Come ho già detto essere genitore vuol dire non smettere mai di preoccuparsi.
Sul mio precedente scooter, un Forza 300 del 2016, grazie al fatto che il manubrio era lasciato nudo, avevo installato un supporto della Cellularline, ottimo prodotto, resistente e con un buon grip.
Passando al nuovo Forza il manubrio è carenato, pertanto addio supporto, ho cercato in lungo ed in largo qualcosa per poter avere il telefono in vista, mi serve perché spesso telefono mentre mi sposto da un appuntamento ad un altro, così da evitare di dover prendere il telefono dalle tasche, in più mi capita di sovente di utilizzarlo come navigatore.
Poco tempo fa, durante una pausa pranzo, ho visto un Forza come il mio con un supporto Quadlock fissato sulla pompa del freno anteriore. Ci ho pensato e alla fine l’ho preso.
L’installazione non è particolarmente complessa, il prodotto è ben progettato e solido, inoltre ci sono una marea di regolazioni (ci vuole di più a regolarlo che a montarlo).
Ho anche preso il modulo per assorbire le vibrazioni e gli scrolloni.
Per la parte cellulare, avendo un Redmi niente custodia dedicata ma solo piastra adesiva, ho modificato la custodia in gomma in mio possesso per poter mettere la piastra direttamente a contatto con il telefono e non ingombrante troppo spazio, sono soddisfatto nel complesso.
Ora l, se il tempo sarà clemente ma viste le previsioni dubito fortemente, lo testerò per bene nei miei spostamenti quotidiani.
In questi giorni il mondo sembra andare sempre più al contrario, ragazze iraniane arrestate e processate perché non indossano correttamente il velo, Navalny il dissidente ed oppositore di Putin morto in circostanze al dir poco nebulose ed infine Assange che rischi l’estradizione negli Stati Uniti dove rischia ben 178 anni di carcere per aver dimostrato che lo Stato americano ha mentito e ha falsificato documenti ufficiali per il suo tornaconto.
Ok Assange non è la persona più simpatica al mondo, è un idealista, ma ha avuto il fegato di sbugiardare l’America mettendo in piazza i documenti che sentivano la linea ufficiale.
La cosa tragicomica è che lui rischia il carcere per aver detto la verità e chi ha manomesso i documenti non subirà nessuna punizione.
Sono sempre più convinto che gli stati preferiscono una popolazione poco informata, poco istruirà e ancora meno incline a mettere in discussione notizie, idee e decisioni di chi è al vertice.
Cosi chi canta fuori dal coro viene bollato come complottista, solo perché si pone delle domande, le esterna e vorrebbe risposte chiare, inutilmente per giunta.
C’è chi sostiene, e ne condivido il pensiero a mia volta, che fatti e pensieri possono cambiare il mondo, peccato che spesso questo sia in contrasto con il pensiero degli stati e di chi governa.
Oggi mi sono regalato il vinile del disco d’esordio degli NWA del 1988 ed è un piacere ascoltarlo nel formato analogico, forse quello più vicino a come è stato pensato all’epoca, visto che il rap usava i vinili.
Trovo che le musiche di Dr Dre siano belle e il g-funk sia sempre stata una sua firma riconoscibile anche a distanza.di anni.
So che nel 2024, con la musica liquida, faccia strano ascoltare la musica in vinile, ma è piacevole sentire il fruscio della puntina che scorre sul disco e la necessità di cambiare il lato per proseguire l’ascolto.
La musica liquida ha senso in mobilità, con le cuffie, in auto, ma il piacere di sottostare alle regole dell’analogico è rilassante.
Da più di un anno si parla molto di IA e di come potrebbe cambiare il mondo del lavoro e l’interazione tra uomo e macchina.
Personalmente ho sempre trovato poco utili gli assistenti virtuali, credo che possano essere veramente utili per chi ha delle disabilità, poter interagire vocalmente con un computer e fare fare delle cose senza troppi problemi è utile.
Per i normo dotati onestamente credo, personalmente, che i contesti di utilità vera e propria siano limitati.
Uso l’assistente di Google solo quando sono in scooter (dall’interfono bluetooth nel casco funziona senza problemi) per scrivere messaggi WhatsApp o per avviare la navigazione di Maps e poco altro, in macchina lo uso nella stessa modalità.
Le ricerche restano sempre digitate a mano o mediante la dettatura vocale.
Ho provato da tempo ChatGPT usando una VPN per pura curiosità, impressionante l’interazione molto simile ad una chat con un umano, anche se esaurite alcune risposte l’IA non sembra essere così intelligente ed inizia a girare su se stessa ripetendo i medesimi concetti esponendoli in modo differente.
Ho anche provato, da utente da una vita, Aria di Opera, medesima interazione di ChatGPT e direttamente presente nel browser desktop e mobile.
Ora sto testando Gemini (anche se in Italia non è ancora disponibile nel Play Storie basta andare su APKMirror e il gioco è fatto), la cosa interessante di Gemini è la possibilità di sostituire l’assistente Google andando ad aggiungere più funzioni. La prima impressione è che capisca meglio il parlato e non rimanda ai risultati di Google se gli si fa una domanda. Vedrò se può essere utile.
Tornando alle prove con Aria e ChatGPT, mi sono cimentato in domande su materie tecniche che conosco bene ed ammetto che le risposte sono state più che esaustive e corrette.
Sicuramente questi modelli saranno utili per le interazioni uomo-macchina, penso ai centralini automatici, gli attuali sono limitati, non capiscono e se non si conoscono le parole chiave sono solo fastidiosi da usare.
Vedremo ora Gemini, con tutto il database di Google alle spalle cosa riuscirà a fare.
Come ho scritto l’altro giorno, la lettura degli ultimi libri ha messo in evidenza quanto in generale veniamo spiati in maniera più o meno manifesta da aziende e Stati per vari motivi e per scopi differenti.
Soprattutto il libro di Snowden ha mostrato quanto gli Stato Uniti e i loro solidali abbiano spiato a più non posso il mondo intero, senza fare esclusioni, non ricordandosi del caso Watergate che aveva portato alla destituzione di Nixon da Presidente proprio perchè spiava “solo” gli altri capi di Stato.
Onestamente non conoscevo alcuni aspetti che hanno dell’inquietante, i servizi di cloud dove più o meno tutti parcheggiamo file di vario contenuto sono stati originariamente creati dall’NSA per comunicare con le spie disseminate in giro per il mondo, il tutto poi è stato “donato” a società private (che guarda caso collaboravano con la stessa NSA) per renderle di pubblico utilizzo.
Ad esempio NSA e altri dipartimenti americani legati allo spionaggio e sicurezza hanno investito molti soldi in Amazon per ampliare i servizi cloud AWS! Servizio che molti usano, me compreso, per fare il backup illimitato delle foto scattate con il telefono o conservate sul computer. Non è un servizio gratuito perchè lo si può utilizzare pagando l’abbonamento Prime, però fa strano che una società decida di dare un sistema simile, occupa fisicamente spazio per i server e costi non proprio trascurabili. Così come Amazon anche altri come Google e Microsoft hanno collaborato e probabilmente collaborano con NSA e altre entità americane.
Alcuni mesi fa aveva attirato la mia attenzione una direttiva europea che imponeva alle varie società digitali di mantenere i dati dei cittadini europei entro i confini dell’unione e non in farm in giro per il mondo, infatti molti come Facebook (oggi Meta), Google, Microsoft e altri avevano costruito da zero delle farm per rispettare tale imposizione. Mi sembrava una cosa strana all’epoca, poi leggendo anche i libri di Mitnick è emersa una cosa curiosa ed inquietante.
Dopo l’11 settembre l’allora Presidente Bush aveva emanato il Patriot Act con cui dava poteri maggiori all’NSA e affini per poter difendere l’America e prevenire ulteriori azioni ai danni dell’America e suoi cittadini, detta così sembra una cosa buona. La legge ha anche permesso di controllare in rete casi di pedofilia, crimini di vario genere e spaccio, anche qua nulla di allarmante, peccato che di fatto alcune società di telefonia (Verizon se non sbaglio) passava i metadati delle telefonate all’NSA che archiviava tutto (avranno davvero smesso) per un utilizzo futuro non ben specificato.
Sempre per tale normativa americana il traffico di telefonate e dati che transitano sulle reti americane possono essere intercettate senza tanti complimenti, raccolti e conservati per il futuro, ed ecco la normativa europea, poichè l’America di fatto gestisce e controlla internet sia come infrastruttura che come programmi, doveva avere un limite e questo è l’Unione Europea che non ha gradito quanto emerso dalle parole di Snowden e di una normativa un po’ libertina in nome della sicurezza di una sola nazione.
Di recente Telecom (oggi TIM) ha venduto la propria rete ad un fondo americano, la cosa secondo me potrebbe nuovamente aiutare chi vuole ficcare il naso ad ascoltare e registrare tutto e tutti, ricordo che oltre a me, semplice geometra, sulle reti transitano informazioni sensibili anche dello Stato e l’NSA può scardinare anche i sistemi che crittografano tali comunicazioni (almeno a detta di esperti).
Tutti abbiamo qualcosa da nascondere e oltre ad essere profilati per sottoporci un prodotto piuttosto che un altro è relativamente un problema, ma con i dati grezzi riesco a capire cosa una nazione in generale pensa e su cosa posso fare forza per cambiare l’opinione pubblica, inoltre informazioni che inseriamo volontariamente in rete potrebbero essere usate un domani contro di noi o contro i nostri cari ad esempio.
Ricordo quando in una puntata del telefilm Person of Interest, Finch (colui il quale aveva creato la macchina) affermava che i social erano una emanazione dello stato che voleva controllare i cittadini, pertanto perchè mettere in campo risorse e personale per spiare e raccogliere dati dei cittadini quando erano loro che li inserivano volontariamente in un social (ritenuto sicuro e neutro)? Beh, oggi tale pensiero esternato in un telefilm è alquanto credibile anche se basato sul nulla, ma sempre credibile.
Ricordo che quando sono stato negli States ho utilizzato alcune reti WI-FI per usare i social, al mio rientro in Italia ho dovuto letteralmente piallare il telefono, era diventato di una lentezza esasperante e si è ripreso dopo tale trattamento, non voglio dire che sia così, magari è stato una casualità, però l’impressione che dentro il telefono ci fossero ospiti ingombranti e per niente graditi l’ho pensato per molto tempo e tutt’ora il dubbio permane.
Le informazioni sono utili a molti livelli, figuriamoci per gli Stati.