Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Lug
07

Monetizzazione contenuti e idee stupide

Categoria Vario by Piero_TM_R

L’incidente in cui ha perso la vita un bimbo di 5 anni a causa di una idea stupida di un gruppo di ragazzi ha fatto molta risonanza e rumore con indignazione di molti, giustamente.

La rete purtroppo è piena di cose stupide che si diffondono come i cerchi nell’acqua colpita da una pietra, sfide più o meno sensate con il solo scopo di avere più visioni e in molti casi denari da queste interazioni.

Il recente ha reso evidente che ci sono persone che vivono di queste cose, ritengo in maniera immotivata.

Ora si sta creando un gran baccano a tutti i livelli, si parte da limitazioni ai neopatentati per vetture con potenze importanti, inasprimento delle pene, fino al modello diseducativo di chi pubblica contenuti discutibili e facilmente emulabili.

C’è chi chiede la testa dei portali di condivisione perché non sorvegliano gli utenti (molti) e cosa vanno a pubblicare (milioni di ore di video).

Esistono modi automatici per individuare contenuti inappropriati o coperti da diritti d’autore, poi ci sono le segnalazioni degli utenti, moderare un mondo enorme è impossibile.

Trovo che la rete possa essere assimilata ad una vettura che riesce a spingersi ben oltre i limiti di velocità, se poi uno la acquista e corre causando incidenti è colpa di chi viola la legge o della casa automobilistica? Di per sé il mezzo non è responsabile della condotta degli utenti, possono essere messi avvisi ed allarmi, ma se decido di ignorare tutto non posso criminalizzare il produttore.

Riterrei necessario responsabilizzare maggiormente gli utenti, nel caso di Roma chi ha causato la tragedia è stato individuato ed è sotto indagine, ma in altri casi l’anonimato della rete copre chi delinque o comunque ha condotte discutibili. Forse all’apertura di un account dovrebbe essere fornito un documento d’identità? Oppure avere una sorta di patente per navigare? Difficile farlo quando i siti sono in capo a società posizionate al di fuori dell’Europa o addirittura in stati con regolamentazioni molto meno restrittive.

Dopo il disastro YouTube ha demitizzato i video del gruppo di ragazzini dissennati ma solo dopo le pressanti insistenze della parte italiana del portale, altrimenti non sarebbe cambiato nulla, cosa che è stata spiegata male un po’ ovunque.

Poi se si pensa che comunque giornali ed in generale gli organi d’informazione hanno monetizzato la notizia andando in modo morboso a raccontare questa notizia che nessuno vorrebbe sentire e altre sventure che sono accadute nei giorni prima e dopo (basta pensare al mini sottomarino affondato nell’oceano) con dovizia di particolari a livello maniacale.

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