Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Mar
15

Bullismo

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Prima che la parola bullismo prendesse campo ricordo che si parlava di nonnismo e ad analizzare le due cose le analogie sono lampanti.

Arrivato oltre i 40 posso dire serenamente che nella mia carriera scolastica qualche atto di bullismo l’ho subito.

Premetto che il mio rendimento scolastico è stato un problema durato anni, ho cambiato più volte, partendo dall’asilo, passando da uno privato distantissimo da casa ad uno pubblico, alle elementari causa una insegnante che aveva le sue antipatie per alcuni miei compagni ed il sottoscritto ho fatto gli ultimi due anni in una nuova sezione, ho ripetuto due volte la prima media causa voti terribili, medie fatte in una scuola privata che ho profondamente detestato sia per i compagni (molti) che i professori, superiori fatte in tre classi differenti ed in fie istituiti diversi, con un terzo anno da incubo. Solo gli ultimi due anni di superiori sono stati sereni e ho conosciuto compagni di classe e professori che in larga parte ancora oggi ricordo con simpatia.

Sono tendenzialmente una persona timida, da bambino libero ancora di più, tendenzialmente solitario e silenzioso durante la scuola e con interessi andati sempre controcorrente o comunque ancora oggi poco diffusi.

Mettiamoci di arrivare alle media per ripetere la prima per la seconda volta ed in una classe di bambini che si conoscevano dalla prima elementare, molti figli di dentisti, notai ed avvocati, un po’ con la puzza sotto il naso. Io figlio di geometra, comunque famiglia normale, ma visto come un corpo estraneo e tenuto un minimo al margine. Il primo atto di bullismo idiota che ricordo è legato a quello che purtroppo era il mio compagno di banco, figlio di un dentista, viziato a mille che durante le lezioni mi ripeteva allo sfinimento “ammazzati” o “buttati dalla finestra” e nonostante qualche mia lamentela, timida, dove dicevo che venivo disturbato nulla accadeva. Per fortuna cambiai banco e le cose migliorarono di poco. L’ambiente restava ostile.

Altri problemi arrivarono in terza superiore, classe nuova a causa del rimestare voluti dal ministro dell’istruzione di quel periodo (era la Jervolino?), così io ed un altro che per due anni era stato nella mia stessa sezione finiamo in mezzo ad una massa di fenomeni. Li lo scherzo pesante e l’intimidazione erano di casa, dal fregare cose a schernire pesantemente le persone si passava anche a mettere in piazza fatti privati. Uno su tutti è stato l’aver scritto sulla lavagna il numero di telefono di una ragazza che mi piaceva all’epoca dopo avermi fregato una sorta diario cartaceo dove conservavo e trascrivevo miei pensieri (l’antesignano dell’odierno blog qua presente).

Oggi da genitore mi sento maggiormente preoccupato per mio figlio, vedendo il tipo di società che ci circonda e che il più delle volte non approvo e di cui non mi sento membro.

Come origina la mia preoccupazione? Alcuni giorni addietro chiedendo al pupo come fosse andato l’asilo lo sentiamo dire sorridendo che un suo compagno, poco più grande lo ha spintonato, lo stesso che alcuni mesi addietro lo ha definito cacca molla. Nulla di grave di per sé, sono cose che accadono, ma destano la mia preoccupazione, i bambini sanno essere più crudeli e spietati di un adulto e possono fare ingenti danni.

Penso che da bambino timido, cresciuto nel tempo sono riuscito a passare indenne periodi tutto sommato non piacevoli e che forse grazie ad un carattere abbastanza forte non mi sono fatto spezzare.

Spero che un domani mio figlio non debba subire quello che ho passato io e che abbia la forza di fregarsene dei giudizi altrui. Come ho già detto essere genitore vuol dire non smettere mai di preoccuparsi.

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