Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Mag
10

Disuguaglianze

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Ha fatto molto discutere la scelta della città di Venezia di fare pagare un ticket di ingresso ai turisti per contrastare il turismo mordi e fuggi.

La motivazione è stata motivata nel cercare di dover tutelare la città e le sue opere, nonché ridurre la presenza di turisti che non consumano, bivaccano e creano problemi (vedasi turisti che si tuffano nei cavali ad esempio).

È vero, il turista medio è diventato bulimico, tocca molti luoghi per spostarsi poco dopo e vedere il più possibile in poco tempo.

Il problema è anche da ricercare in chi organizza i tour e le scelte in generale dei luoghi da visitare, sempre i soliti e nella medesima modalità, quindi si hanno code, affollamenti e problemi, in più vi sono turisti che sono in realtà poco interessati a visitare un luogo e affollano inutilmente gli spazi.

Ad esempio a Genova il primo maggio si è intestata la strada in prossimità del Porto Antico dove sorge l’acquario perché i turisti si riversano li in queste occasioni.

Poi si scopre, parlando con chi va a vedere l’acquario, che ignorano il resto della città senza sapere che esistono musei ed edifici di interesse storico, per loro esiste solo l’acquario, il resto è trascurabile.

Nella scelta di Venezia io ci vedo però uno scarso rispetto delle persone perché spingerà chi ha poca disponibilità a rinunciare alla visita della città e all’arricchimento personale visitando San Marco e altre attrazioni solo per un motivo economico, avvantaggiando chi invece avrà disponibilità economiche per andare nei locali dai prezzi folli che magari alla fine non visitano la città ma consumano e postano sui social foto dell’opulenza.

Come sempre i denari dettano le regole e se non li hai sei fregato.

  1. kOoLiNuS ha scritto,

    Certe volte a me sembra un cane che si morde la coda.

    Parto da un esempio per arrivare al punto. Mi trovo nella situazione in cui voglio passare una settimana di ferie da qualche parte. Il budget non è infinito (ma le mete si). Comincio a guardare dove posso andare, e poi i prezzi della località scelta.

    Venezia. Bellissima, ci vorrei tornare. Poi vedo i prezzi, vedo la tassa, anche se decido di venire potrò permettermi pochi giorni di permanenza. Altro che una settimana. In poco tempo che faccio? Vado nei posti più glam e pubblicizzati. Code, casino, sporco, maleducazione che sfocia dalla frustrazione di avere poco tempo e spenderlo in quella maniera in una rincorsa affannosa …

    Una delle vacanze più belle fatte, invece, è stata quella a cui ad una settimana (circa) di convegno lavorativo ho attaccato 10 giorni di ferie a Madrid. Scegliendo una casa. Andando a fare la spesa nel quartiere e ad esplorare la città come fossi un ex-pat alla ricerca della sua dimensione. La calma ci ha fatto scoprire posti poco battuti, vivere spazi urbani come se fossimo del posto, sentire e vedere le sciure far la spesa al mercato rionale.

    Un turismo slow, più compatibile col tessuto cittadino e meno impattante. Ma alzando i prezzi, non puoi ottenerlo. E Venezia – nel caso specifico – diventerà una Disneyland e non una città in cui vivere…

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  2. Piero_TM_R ha scritto,

    Se riesco anch’io cerco di prendere il ritmo dei luoghi dove si va in ferie, mi piace molto prendere e camminare così da scoprire cose che solitamente non si vedono o non sono pubblicizzate. Direi che l’idea del cane che si morde la coda è calzante.

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