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Siamo troppi?
Categoria Pensieri by Piero_TM_RC’è una parte del mondo definito civilizzato ed abbastanza viziato che sta diminuendo di numeri (nascite) ed aumenta la longevità, consuma risorse senza badare al domani, il tutto per il profitto.
Dall’altra parte il terzo mondo, scarsamente istruito e prolifico sotto l’aspetto dei figli e con un’aspettativa di vita più bassa.
Questo crea non pochi problemi alla natura, le risorse spendibili e facilmente sfruttabili non sono illimitate e la tecnologia non supera i limiti tecnici, praticamente uno stallo alla messicana.
La parte civilizzata ha pochi interessi a condividere con l’altra parte meno fortunata e poco istruita le proprie risorse.
Così scoppiano guerre fin troppo chirurgiche e guarda caso manovrate da chi comanda la parte civilizzata.
Gli accordi con chi è un passo indietro tutelano maggiormente chi sta meglio e buona notte all’uguaglianza che molti sbandierano come un vessillo.
Ritengo che l’umanità dovrebbe trovare un equilibrio e cercare di essere un po’ meno egoista, ma probabilmente l’essere umano rimarrà egoista, forse è insito in tutti noi per mantenere il nostro istinto di sopravvivenza.
Facciamo parte di comunità ma non ne siamo parte integrante, siamo individualisti e quello che accade fuori dalla porta di casa ci interessa poco o nulla. Ci indigniamo davanti ad eventi drammatici così da conformarci alla massa e non dare nell’occhio, ma difficilmente tentiamo di cambiare le cose attivamente temendo di perdere troppo.
Forse dovremmo considerare la possibilità di ridurre anche il nostro numero e smettere in generale di proliferare come batteri senza porci un limite.
Durante il lock down abbiamo avuto la dimostrazione che il mondo impiegherebbe poco tempo per ridurre i nostri danni e la natura continuerebbe indisturbata nel suo corso, siamo sacrificabili e non li abbiamo ancora capito.
Ben trovato, Agente Smith 🙂
Scherzi a parte, la penso esattamente come te. Ci siamo costruiti un mondo pieno di comodità a discapito del sud del pianeta, che abbiamo usato come un deposito da cui attingere a piacimento senza pensare al futuro. Ovviamente ora nessuno dei popoli occidentali vuole rinunciare alla bambagia su cui siede, con buona pace di Greta e soci, quindi si va avanti così, finché non arriverà il giorno in cui il giochino si romperà, ed allora saranno pianti e stridori di denti.
Diciamo che il mondo “civile” se ne frega dei danni in generale. E rimanda le ipotetiche soluzioni a data da destinarsi, ammesso che servano e funzionino.
Se ne frega perché non conviene a nessuno. Secondo te gli americani rinuncerebbero mai ad aver SUV che quasi sembrano minibus, anche se li usano soltanto per il tratto di strada tra casa e lavoro? E questo è solo un minuscolo esempio di come la maggior parte degli occidentali siano compiacenti, sebbene all’apparenza ci strappiamo i capelli e vogliamo un mondo più green. Green vuol dire far sacrifici, ed i sacrifici oggi non vuole farli più nessuno.
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