Praticamente questa settimana è iniziata con l’allerta meteo gialla ed è proseguita con prolungamenti e nuove allerte.
Ma cosa divertente è quella che alla fine le piogge sì ci sono state ma non di particolari intensità e durata.
Fattura in piena allerta meteo per pioggia forte e temporali ci sono state giornate di sole.
A questo punto la gente a forza di sentir gridare al lupo al lupo quando ci sarà una nuova allerta meteo crederà ben poco alle indicazioni e si comporterà come nulla fosse.
Capisco che i modelli matematici e le previsioni diano certe indicazioni, però le allerte andrebbero anche aggiornate sulla base del tempo reale guardando anche fuori dalla finestra oltre che allo schermo del computer.
Sentendo altre persone anche al di fuori della Liguria confermano che ormai la tendenza di dare allerta gialla semplicemente quando sono previste piogge anche non particolarmente intense è diventata la norma.
Forse andrebbero riviste le modalità per le allerte e capire quando sono realmente necessarie.
In questi giorni a Genova c’è il salone nautico, più o meno nota manifestazione genovese relativo alle barche ed agli yacht.
Poiché i polo fieristico è oggetto di lavori che lo stanno trasformando profondamente, il comune ha avuto la brillante idea di chiudere un pezzo di strada alla fine della sopraelevata (strada Aldo Moro) strada che praticamente gestisce parecchio traffico durante la giornata poiché snodo da e per il centro e per il levante cittadino.
La chiusura del tratto stradale è stata decisa brillantemente per permettere a chi andrà al salone nautico di parcheggiare la macchina comodamente senza praticamente neanche dover attraversare la strada.
Oggi come previsto, quasi con stupore del comune di Genova sul canale telegram vengono segnalati pesanti rallentamenti sulla sopraelevata e nella zona della foce, poi come se nulla bastasse ovviamente il traffico si sta ripercuotendo sul resto della città con code praticamente ovunque.
Ora mi chiedo perché non si sia pensato di trovare un parcheggio più consono in altre zone e collegare la fiera e il parcheggio con degli autobus.
Da oggi fino a domenica sarà praticamente impossibile circolare in città sia con mezzi privati che con mezzi pubblici viste le code e il caos generato.
La musica mi è sempre piaciuta, non credo sia un gran mistero, ne consumo molta in tutto l’arco della giornata, mi aiuta a concentrarmi durante il lavoro e mi svaga durante gli spostamenti per lavoro e diletto.
Di recente ho rimesso in funzione il giradischi di mio padre, rimasto per molto tempo muto ed abbandonato.
La prima operazione è stata quella di pulirlo dalla polvere e nicotina che lo ricoprivano, poi ho verificato la condizione della cinghia trovandola perfettamente integra, subito dopo mi sono dedicato alle casse preamplificate (nulla di chissà che, ma suona piuttosto bene) anche loro da ripulire e ricollegare.
L’operazione lunga è stato ricollegare i cavi in larga parte rimossi e modificati (non ne conosco la ragione) per riportarli all’origine.
Dopo tre ore di lavoro ed olio di gomito tutto ha ripreso vita per la mia gioia e soprattutto per lo stupore di mio figlio di tre anni e mezzo affascinato dal quel disco nero che girava.
Ora troverò un posto in studio, in casa non saprei dove posizionarlo, sia per lo spazio necessario che per l’incolumità dell’oggetto in se, troppo vulnerabile alla curiosità di un bimbo. Il prossimo passo sarà quello di ascoltarmi qualche vinile d’altri tempi il tutto accompagnato dal fruscio della puntina sui solchi del vinile
L’ho sempre pensato, da quando si sono visti i primi con bici e monopattini, le nostre città non sono adatte a questi mezzi di trasporto.
Fatta eccezione per alcune realtà in Emilia Romagna, ritengo che buona parte del territorio italiano, ed in particolare le città, non siano strutturate per biciclette e monopattini, per poi non parlare di quanto realizzato nei vari comuni per creare corsie più o meno a norma che vanno ad intralciare il traffico veicolare e creano pericoli a chi decide di pedalare.
A Genova molte strade, in totale contrasto con il Codice della Strada, sono state create corsie dipinte di rosso per indicare dove le biciclette possono passare, pittura che con la pioggia diventa scivolosa e pericolosa per chiunque, inoltre queste soluzioni vanno a ridurre le corsie di marcia congestionando ulteriormente un traffico già abbastanza complesso e nervoso.
Se poi a questo si aggiunge la stupidità degli utenti che ignorano le corsie dedicate, anche se regolarmente indicate e delimitate, e proseguono a pedalare in mezzo alle auto, senza rispettare stop, semafori, svolte.
Mi dispiace per quanto accaduto a Milano, ma sono sempre più dell’idea che circolare in città sia già abbastanza complesso in sella ad uno scooter (e lo dice uno che percorre circa 14000 km all’anno in tale modalità), figuriamoci su un mezzo più lento e difficile da notare nella giungla del traffico.
Altre città hanno creato zone con traffico molto più ridotto e corsie dedicate chiaramente indicate ed utenti che rispettano le norme base, ma nelle nostre città già congestionate e progettate per altri tipi di mezzi di locomozione sin dall’origine, ritengo che i rischi siano troppi e le vite in pericolo.
Ieri sera ho visto il film Firestarter uscito nel 2022 e remake del film del 1984 che usciva in Italia con il titolo Fenomeni paranormali incontrollabili e basato sul libro di Stephen King intitolato L’incendiaria.
Nonostante online le critiche al remake non siano confortanti a me il film è piaciuto, mancano parti del romanzo ma la logica resta.
Charlie e i genitori hanno superpoteri quali la telecinesi (la madre), dominio psichico (il padre) e la bimba oltre ad aver ereditato dai genitori i rispettivi poteri può anche appiccare incendi con la mente (piroconesi).
Tralasciando il film, ogni tanto negli anni ho pensato a quale superpotere mi piacerebbe avere, se esistessero, uno su tutti la possibilità di sentire il pensiero altrui e avere il potere del controllo mentale simile a quello dei Jedi. A chi legge queste poche righe chiedo, e a te? Quale potere piacerebbe?
Su YouTube c’è un ragazzo di nome Davide Cironi, aquilano doc, appassionato di auto con un’anima e che auto.
Tralasciando la sua storia, rimando al suo canale, più volte mi sono trovato d’accordo con la sua opinione per cui le auto moderne sono senza anima e l’elettronica sia troppo invadente.
Con il tempo, oltre a recensire auto che oggi vengono definite in alcuni casi youngtimer, ha fatto interviste interessanti a personaggi del mondo automotive del calibro di Miky Biasion, Horacio Pagani, l’Ing. Dallara ed altri.
L’ultimo in ordine di apparizione è stato Leonardo Fioravanti, designer di auto iconiche come la F40 di Ferrari (link all’intervista).
Tra i vari discorsi su come sono nate alcune cose e la storia personale di Fioravanti, emerge anche il personale pensiero di chi entra di diritto nella storia del design di auto, parlando di auto recenti, senza fare nomi, fa notare di come gli attuali designer si complichino la vita con particolari inutili quali prese d’aria finte e fronzoli che appesantiscono e non aggiungono nulla di utile.
Un esempio semplice è l’estrattore di aria dal posteriore delle auto sportive attuali (non le supercar), un pezzo di plastica di colore diverso dal paraurti che inizia poco prima del paraurti stesso e poco più. Nella testa di chi vede l’auto pensa che tale elemento serva a creare l’effetto suolo, in realtà no, è solo estetica perché tali elementi in realtà partono da circa metà corpo vettura.
Negli ultimi anni, sull’onda di Audi, molte case hanno deciso di fare modelli GTline, cioè macchine con motori normalissimi senza particolari prestazioni ma con la linea e l’allestimento delle versioni realmente sportive, quindi solo estetica e niente contenuti.
Il capo di Jaguar, McGovern, ha ammesso in questi giorni che accontentare tutti è impossibile e dannoso per le case automobilistiche, bisogna avere un’identità personale e non seguire le mode del momento.
Insomma apparire e non essere. Ci vorrebbero più persone come Fioravanti e meno designer che poco capiscono.
Alcuni giorni addietro mi stavo interrogando sulla questione dei controlli di massa effettuati dagli Stati in giro per il mondo motivando la necessità di controllare persone che delinquono e poterle incastrare.
Era rimasta sospesa la mia domanda su come si sarebbe comportata Apple per la sua protezione della privacy degli utenti, ebbene una sorta di risposta è arrivata a seguito della notizia della revisione da parte del Governo Britannico di modificare l’investigatory Power Ace del 2016. La proposta porterebbe all’eliminazione dalle APP del sistema di crittografia end-to-end per poter permettere alla polizia di indagare sui sospettati senza che questi se ne accorgano.
La crittografia E2E serve per evitare il problema del così detto man-in-the-middle, in poche parole la crittografia fa in modo che nessuno possa leggere il contenuto di un messaggio se non è ne il mittente ne il destinatario, chi dovesse intercettare il traffico otterrebbe dei dati incongruenti ed inutilizzabili (cosa che può capitare con gli SMS standard).
Rimuovere tale sistema permette di ficcanasare nelle conversazioni altrui (ovviamente non è una cosa semplice ed alla portata di tutti, inoltre serve un mandato di un giudice per poter mettere sotto controllo il telefono di qualcuno) e poter intervenire, a detta del governo britannico, in tempo ed arrestare i malviventi.
Si qua nulla da obbiettare, le motivazioni sono condivisibili, meglio poter bloccare i malviventi prima che possano mettere in atto i loro oscuri progetti. Ma rimuovere tale sistema espone altri utenti a rischi molto alti, oltre alla polizia anche i malviventi in campo cybernetico potrebbero sfruttare tale mancanza per i loro scopi e trafugare dati, foto e quant’altro presente nei telefoni.
Apple si è dichiarata contraria a questa politica, prima la privacy dei suoi utenti (ancorché iOs sia abbastanza spione sul lato pubblicità grazie a Siri), pertanto poichè implementa nativamente la crittografia E2E nelle APP iMessage e FaceTime da Cupertino fanno sapere che se la normativa divenisse operativa andrebbero a disinstallare le APP dai telefoni dei propri utenti per difenderne la privacy.
Apple ha ribadito pubblicamente che:
La crittografia end-to-end è una funzionalità fondamentale che protegge la privacy di giornalisti, attivisti per i diritti umani e diplomatici. Aiuta anche i cittadini comuni a difendersi dalla sorveglianza, dal furto di identità, dalle frodi e dalle violazioni dei dati. Il disegno di legge sulla sicurezza online rappresenta una seria minaccia per questa protezione e potrebbe mettere a rischio i cittadini del Regno Unito. Apple esorta il governo a modificare il disegno di legge per proteggere la crittografia end-to-end a beneficio di tutti.
Di recente di sono accodati anche Meta con WhatsApp e la società che gestisce Signal (altra APP di messagistica), per ora la norma non ha ancora toccato il punto (sicuramente ci sarà da lavorare ai fianchi le società che usano la crittografia sperando che cedano, ma non credo sarà possibile), ha solo modificato i sistemi di verifica dei minorenni online e l’impedimento di accedere a contenuti per adulti. I prossimi mesi sicuramente diventeranno caldi per la privacy di tutti.