Lo sfogo

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Mar
15

P2P, cos’è illegale?

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Anche se ultimamente la situazione sembra essersi calmata (forse è la quiete prima della tempesta), c’è stato un momento di vera agitazione e confusione sulle vicende del p2p (condivisione di file via web), su cosa è consentito condividere e cosa no, se i varii software impiegati in mezzo mondo sono illegali, diritto ad una copia di backup e così via. Ora cercherò di fare un po’ di chiarezza in merito.

Il diritto d’autore è:

[…]attribuzione a colui che abbia realizzato un’opera dell’ingegno a carattere creativo di un insieme di facoltà, dirette soprattutto a riservare all’autore qualsiasi attività di utilizzazione economica dell’opera[…] (fonte Wikipedia)

Il peer 2 peer è in generale il nome con cui viene individuata l’attività di scambio di file tra due o più utenti, sin qui nessun problema di tipo legale. Infatti l’utilizzo di programmi e reti destinate allo scambio reciproco di file non può essere considerato illecito.

I software di scambio (eMule, BitTorrent, Shareza, Lopster, etc.) utilizzano sistemi più che leciti e non violano in alcun modo le leggi.

Infatti alcuni stati hanno tentanto di rendere illegale l’utilizzo di questi programmi, invano, mentre alcune major hanno adottato alcuni programmi e protocolli per diffondere i loro contenuti e la distribuzione di demo di programmi, musica e film, uno su tutti torrent.

Il problema della condivisione di file è diventato reale quando gli utenti hanno iniziato a mettere in rete film, giochi, programmi e musica, complici le velocità delle connessioni sempre più alte, la fruibilità d’informazioni su come copiare un DVD o un CD, l’offerta di programmi gratuiti per aggirare le varie protezioni e in ultimo, e forse nemmeno troppo sottovalutabile, il prezzo da pagare.

Il fenomeno non è nuovo a mio avviso, infatti chi non ha mai copiato una cassetta per un amico o per se stesso? O un CD portandolo su cassetta? Il fenomeno sembrava meno evidente perchè più sotterraneo e la persona che voleva copiare una cassetta o un CD doveva conoscere la persona che gli prestava la copia o l’originale, ora il fenomeno fa entrare in gioco persone che non si conoscono, senza limiti di distanze.

Il fenomeno ha preso campo e in poco tempo gli utenti di queste reti clandestine sono aumentati a vista d’occhio, ovviamente molte volte lo stesso utente è presente su più reti contemporaneamente, ma comunque va ad interessare molte persone in tutto il mondo.

Ma cosa può essere condiviso e cosa no?

In linea di massima possono essere condivise tutte quelle opere il cui autore/ideatore ha espresso il suo consenso alla diffusione (oggi è molto in voga la licenza Creative Commons), i software shareware (il nome lo dice già da solo) e i software su licenze GPL (ad esempio OpenOffice.org), tutto il resto non può essere distribuito se non dietro accordi con l’autore.

Le varie major hanno anche tentato di mettere dei lucchetti sui propri prodotti, alle volte creando non pochi problemi di compatibilità con i lettori per PC, autoradio, stereo, etc… Facendo imbestialire chi ha pagato regolarmente un prodotto senza poterlo utilizzare come più gli piace.

Un esempio sono alcuni CD audio che se messi nel lettore di dischi di un computer, obbligano a sentirlo attraverso un loro player da installare.

Nel mare delle protezioni che negli anni si sono susseguite, solo una è tutelata da una legge internazionale che ne vieta la rimozione, anche in caso di copie di backup, ed è punito con multe salate.

Si possono avere copie di backup di un’opera? La risposta è affermativa, infatti i supporti informatici sono diventati più sensibili e tendono a rovinarsi rapidamente e nel tempo diventano inservibili, ovviamente l’affermazione si applica solamente se si possiede l’originale del prodotto.

C’è stato un periodo in cui chi condivideva un film, un videogioco o altro, era convinto che avendone una sola copia nessuno potesse dirgli nulla di più, ebbene questo è sbagliato, come detto in precedenza, non avendo l’originale, la copia è abusiva e quindi passibile delle ammende del caso.

La Legge autorizza anche l’acquirente, oltre a farsi una copia di salvataggio dell’opera, anche quella di trasformarla in modo da poterla utilizzare come meglio crede, spiego, compero un CD audio, però ho l’abitudine di utilizzare il lettore MP3 per praticità, ebbene possiamo trasformare le tracce in formato MP3 e riversarle nel nostro lettore. Ovviamente le tracce non possiamo diffonderle in rete.

Spero, nel caos dei miei pensieri, di aver fatto un po’ di ordine.

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