Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Archivio per la categoria ‘Garage’

Feb
26

Quadlock

Categoria Garage

Sul mio precedente scooter, un Forza 300 del 2016, grazie al fatto che il manubrio era lasciato nudo, avevo installato un supporto della Cellularline, ottimo prodotto, resistente e con un buon grip.

Passando al nuovo Forza il manubrio è carenato, pertanto addio supporto, ho cercato in lungo ed in largo qualcosa per poter avere il telefono in vista, mi serve perché spesso telefono mentre mi sposto da un appuntamento ad un altro, così da evitare di dover prendere il telefono dalle tasche, in più mi capita di sovente di utilizzarlo come navigatore.

Poco tempo fa, durante una pausa pranzo, ho visto un Forza come il mio con un supporto Quadlock fissato sulla pompa del freno anteriore. Ci ho pensato e alla fine l’ho preso.

L’installazione non è particolarmente complessa, il prodotto è ben progettato e solido, inoltre ci sono una marea di regolazioni (ci vuole di più a regolarlo che a montarlo).

Ho anche preso il modulo per assorbire le vibrazioni e gli scrolloni.

Per la parte cellulare, avendo un Redmi niente custodia dedicata ma solo piastra adesiva, ho modificato la custodia in gomma in mio possesso per poter mettere la piastra direttamente a contatto con il telefono e non ingombrante troppo spazio, sono soddisfatto nel complesso.

Ora l, se il tempo sarà clemente ma viste le previsioni dubito fortemente, lo testerò per bene nei miei spostamenti quotidiani.

Gen
12

Forse non tutti sanno che…

Categoria Garage

Di David Monniaux – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=500415

Il modellino della Ferrari F40 prodotto dalla Bburago a fine anni ’80 riporta degli errori!

Ebbene si, il modellino doveva uscire in contemporanea con la messa in commercio da parte di Ferrari dell’auto celebrativa per i 40 anni di attività, vettura che personalmente ritengo essere ancora oggi la più bella mai prodotta.

Gli errori sono due e sicuramente solo chi conosce la macchina reale si è reso conto degli errori presenti.

Il primo errore sono le prese d’aria poste sui fianchi alla fine della coda, nel modello reale sono quattro, nel modellino sono cinque, il secondo errore riguarda il vetro posto a copertura del vano motore che presenta una disposizione delle prese d’aria, differenti per numero e posizione.

Com’è stato possibile che la Bburago, storica azienda specializzata in modellini abbia fatto un errore simile? Nulla di allarmante, in realtà i dati in loro possesso in quel momento erano attendibili, solo che riguardavano l’auto di pre-produzione, pertanto ancora in fase di prototipo e modificata poco tempo dopo, pertanto per uscire sul mercato in tempo l’azienda di modellismo ha usato quello che conosceva al momento per andare in produzione, pertanto di fatto il modellino anni ’80 in realtà è quello del prototipo usato per le prove di Ferrari e poi accantonata (mi sembra di ricordare che forse un paio di esemplari dei prototipi di pre-produzione fossero finiti all’asta qualche anno fa). Ecco svelate le stranezze tra giocattolo e realtà.

Dic
20

Tornano i tasti!

Categoria Garage

Ne avevo parlato tempo addietro (qui e qui) e sono rimasto scettico sull’uso di schermi touch in auto, poco tempo fa a seguito di uno studio commissionato ad IAM RoadSmart per TRL (The Future of Transport) con il sostegno della FIA emerge che gli schermi touch delle auto sono fonte di distrazione, come se non bastasse l’uso (vietato ma poco sanzionato) dei telefoni alla guida.

Ora la Volkswagen sembra fare dietrofront anche perché i clienti si sono lamentati della scarsa praticità degli schermi.

Che si torni a delle plance pratiche e ben disegnate?

Nov
27

Le auto inquinano, come no!

Categoria Garage, Pensieri

Non è mistero che sia uno di quelli che farà molta fatica ad abbandonare i motori a combustione, non sono affatto convinto di guidare un rasoio elettrico con le ruote, non mi piacciono, non le trovo così green come viene sbandierato e non hanno una percorrenza credibile.

La foto in apertura l’ho scattata alla fine dell’estate, momento in cui i traghetti da e verso la Sardegna partono costantemente e restano in porto con le macchine accese per molto tempo. Tale necessità è dovuta al fatto che le navi, anche se ferme in porto, devono alimentare una marea di cose elettriche al loro interno. Come dicevo la foto è scattata all’altezza della Chiesa di Di Negro, l’orario è verso il tardo pomeriggio e prossimo alla partenza dei traghetti che come beni visibile stanno affumicando la città di Genova, con tanta gioia degli abitanti e delle centraline antismog!

Tale problema è noto da anni, praticamente da sempre, e nonostante progetti per elettrificare le banchine ancora si lotta con navi obsolete e nafta pesante che di per se non è per niente raffinata e molto ecologica!

La mia considerazione del titolo, volutamente polemico, è dovuto al fatto che si le macchine inquinano e molte auto fanno danni, ma anche navi vecchie e una normativa specifica poco presente non sono di certo d’aiuto.

Nov
17

Optional inutili

Categoria Garage

Ogni sera veniamo bombardati da spot di auto nuove (credo che sia così per buona parte della giornata), vengono esaltati optional resi quasi indispensabili ed utilissimi, ma alla fine è così?

Invece di parlare di piacere di guida ed aspetti legati al veicolo ormai si parla di display (per fortuna stanno tornando i pulsanti fisici invece dei comandi touch), telecamere, parcheggi assistiti e amenità inutili per la maggior parte degli utenti.

In compenso le case hanno in larga parte fatto sparire i navigatori satellitari in favore dell’uso del navigatore del cellulare ed il mirroring delle app in esso contenute, motivo? Semplice non devono spendere risorse per progettare o acquistare mappe, interfacce e aggiornamenti periodici.

La mia auto, una Volvo V40 del 2016, ha il navigatore integrato, aggiornato dalla casa madre a costo zero per l’utente, comodo ed efficace.

Ha inoltre il sensore anti tamponamento, relativamente utile ma poco invasivo.

È dotata di comandi vocali, pensando all’anno non una cosa poi così scontata ma che onestamente uso poco, la plancia è chiara e tutto è a portata di mano.

Non ricordo se ne ho già scritto, ma per alcune settimane ho dovuto guidare una macchina dotata di mantenimento di corsia. Mi ci sono trovato malissimo e ritengo l’aiuto più pericoloso che utile.

Mi spiego meglio, se decido di cambiare corsia sono obbligato a mettere la freccia, in difetto il veicolo contrasterà la mia manovra riportandomi sulla corsia di marcia. Nulla da ridire in casi normali, manse la manovra è necessaria per motivi di pericolo, evitare un veicolo o un pedone all’improvviso potrebbe essere difficile e avere effetti spiacevoli.

Capisco porre rimedio a distrazioni o errori umani, ma ho idea che l’eccessiva presenza di aiuti porti l’automobilista a distrarsi ulteriormente pensando tanto c’è la macchina che corregge!

Nov
08

Idioti patentati

Categoria Garage, Pensieri

Stasera tornando a casa dallo studio ho trovato un traffico insolito lungo la strada che faccio di solito.

Dopo poco zizzagare vicino alle auto incolonnate (ero in scooter) ho capito il motivo della coda, l’ennesimo incidente all’altezza delle strisce pedonali con un probabile investimento di un pedone da parte di uno scooter che procedeva verso monte.

C’è da dire che a Genova posizionare fermate bus e strisce pedonali non è cosa facile, in questo caso posizionate entrambe alla fine di un rettilineo in salita, poco dopo una leggera curva a sinistra dove la strada diventa piana e subito dopo le strisce è anche presente un incrocio.

Non è la prima volta che un pedone viene investito in quel punto, ma tant’è i mezzi a due ruote scartano le auto ferme per fare passare i pedoni e la frittata è fatta.

Tornando al caos che regnava nei due sensi di marcia, prese te la municipale ed un’ambulanza, ho proseguito verso mare fino ad arrivare quasi alla fine della strada, anche qua curva e noto il riflesso di lampeggianti sulla facciata del palazzo lì vicino, poi sento una sirena, un’auto medica che stava andando sul luogo dell’incidente, ferma dietro all’autobus nel tentativo di superarlo e proseguire la sua strada.

L’autobus si era fermato giustamente poco prima della curva per permettere al veicolo di soccorso di superare con un minimo di sicurezza, il problema è che la curva e cieca e i veicoli in direzione opposta continuavano a scendere impedendo una manovra sicura.

Giunto a metà della curva ho rallentato accostandomi a lato strada, medesima cosa chi mi seguiva in scooter, avendo visto i lampeggianti, ovviamente una cretina in macchina ci ha superato non capendo perché le stessi facendo cenno con la mano di fermarsi, per fortuna le altre macchine mi hanno visto fare segno di fermarsi e a questo punto ho fatto segno all’autista dell’auto medica di salire senza problemi, così è stato.

Dopo questa infinita introduzione, mi rendo conto sempre più del menefreghismo, distrazione ed incapacità di procedere in sicurezza con auto, scooter e moto da parte di una buona fetta di utenti.

C’è chi deve usare il telefono per fare qualsiasi cosa, tenendolo ovviamente in mano, poi c’è chi è letteralmente in balia del proprio veicolo, chi fa manovre azzardate, chi corre, chi va eccessivamente piano e chi non riesce a mantenere la corsia nemmeno in rettilineo.

Le mie considerazioni sono da utente che percorre solo in scooter circa 15.000 km all’anno, oltre a quelli in macchina (solo questa estate ne ho percorsi circa 2.500 km in circa un mese!), quindi di cose assurde e pericolose ne vedo quotidianamente.

La cosa preoccupante è che i distratti sono pericolosamente in aumento e gli incidenti, almeno a Genova, sono quotidiani, con feriti e in alcuni casi morti.

Dovremmo rivedere i criteri per dare le patenti e per rinnovarle, ci sono troppi utenti pericolosi che girano indisturbati.

Ott
30

Un mondo di controsensi

Categoria Garage

Non credo di essere l’unico ad aver notato da anni, se non decenni, la pesante presenza di spot pubblicitari su auto all’interno dei rulli pubblicitari televisivi.

Molti,moltissimi annunci pubblicitari per convincere il pubblico ad acquistare un’auto nuova.

L’industria delle auto è importante a livello globale, c’è un grande indotto da un capo all’altro della vita di una singola automobile, pertanto a livello economico pesa parecchio, per poi non parlare del risvolto sociale visti i numeri di impiegati a vari livelli (in parte soppiantati da robot che non scioperano e lavorano 24 ore al giorno).

Poi dall’altra parte vi sono le decisioni di sindaci e governatori volte a ridurre il traffico e l’inquinamento, andando ad inibire l’accesso a determinate aree di città e non solo (salvo poi pagare un pass di accesso permettendo di inquinare e creare caos, il dio denaro tutto può), quindi nelle grandi città si cerca di limitare l’uso dei mezzi privati a favore di quelli pubblici (sarebbe bello se funzionassero veramente come dovrebbero), quindi spingendo le persone a non acquistare un veicolo che in primis non si saprebbe dove parcheggiare e poi di riflesso inutile.

Ed ecco il controsenso, da una parte l’industria ed il consumo cercano di convincere la popolazione all’acquisto di una macchina, dall’altra la politica locale non vuole altre auto in circolazione, andando così a ridurre la capacità industriale. Chi ha ragione? Secondo me nessuno dei due ma a seconda di come si guarda il problema che potrei trovarmi per le mani, entrambi hanno ragione.

Fatto sta che viviamo in un controsenso incredibile e che difficilmente verrà risolto senza causare altri problemi nel breve e medio periodo.

Set
04

Mobilità sostenibile oppure no

Categoria Garage, Pensieri, Vario

L’ho sempre pensato, da quando si sono visti i primi con bici e monopattini, le nostre città non sono adatte a questi mezzi di trasporto.

Fatta eccezione per alcune realtà in Emilia Romagna, ritengo che buona parte del territorio italiano, ed in particolare le città, non siano strutturate per biciclette e monopattini, per poi non parlare di quanto realizzato nei vari comuni per creare corsie più o meno a norma che vanno ad intralciare il traffico veicolare e creano pericoli a chi decide di pedalare.

A Genova molte strade, in totale contrasto con il Codice della Strada, sono state create corsie dipinte di rosso per indicare dove le biciclette possono passare, pittura che con la pioggia diventa scivolosa e pericolosa per chiunque, inoltre queste soluzioni vanno a ridurre le corsie di marcia congestionando ulteriormente un traffico già abbastanza complesso e nervoso.

Se poi a questo si aggiunge la stupidità degli utenti che ignorano le corsie dedicate, anche se regolarmente indicate e delimitate, e proseguono a pedalare in mezzo alle auto, senza rispettare stop, semafori, svolte.

Mi dispiace per quanto accaduto a Milano, ma sono sempre più dell’idea che circolare in città sia già abbastanza complesso in sella ad uno scooter (e lo dice uno che percorre circa 14000 km all’anno in tale modalità), figuriamoci su un mezzo più lento e difficile da notare nella giungla del traffico.

Altre città hanno creato zone con traffico molto più ridotto e corsie dedicate chiaramente indicate ed utenti che rispettano le norme base, ma nelle nostre città già congestionate e progettate per altri tipi di mezzi di locomozione sin dall’origine, ritengo che i rischi siano troppi e le vite in pericolo.

Ago
21

Design discutibili

Categoria Garage

Su YouTube c’è un ragazzo di nome Davide Cironi, aquilano doc, appassionato di auto con un’anima e che auto.

Tralasciando la sua storia, rimando al suo canale, più volte mi sono trovato d’accordo con la sua opinione per cui le auto moderne sono senza anima e l’elettronica sia troppo invadente.

Con il tempo, oltre a recensire auto che oggi vengono definite in alcuni casi youngtimer, ha fatto interviste interessanti a personaggi del mondo automotive del calibro di Miky Biasion, Horacio Pagani, l’Ing. Dallara ed altri.

L’ultimo in ordine di apparizione è stato Leonardo Fioravanti, designer di auto iconiche come la F40 di Ferrari (link all’intervista).

Tra i vari discorsi su come sono nate alcune cose e la storia personale di Fioravanti, emerge anche il personale pensiero di chi entra di diritto nella storia del design di auto, parlando di auto recenti, senza fare nomi, fa notare di come gli attuali designer si complichino la vita con particolari inutili quali prese d’aria finte e fronzoli che appesantiscono e non aggiungono nulla di utile.

Un esempio semplice è l’estrattore di aria dal posteriore delle auto sportive attuali (non le supercar), un pezzo di plastica di colore diverso dal paraurti che inizia poco prima del paraurti stesso e poco più. Nella testa di chi vede l’auto pensa che tale elemento serva a creare l’effetto suolo, in realtà no, è solo estetica perché tali elementi in realtà partono da circa metà corpo vettura.

Negli ultimi anni, sull’onda di Audi, molte case hanno deciso di fare modelli GTline, cioè macchine con motori normalissimi senza particolari prestazioni ma con la linea e l’allestimento delle versioni realmente sportive, quindi solo estetica e niente contenuti.

Il capo di Jaguar, McGovern, ha ammesso in questi giorni che accontentare tutti è impossibile e dannoso per le case automobilistiche, bisogna avere un’identità personale e non seguire le mode del momento.

Insomma apparire e non essere. Ci vorrebbero più persone come Fioravanti e meno designer che poco capiscono.

P

Lug
28

Brava Alfa Romeo

Categoria Garage

In un mondo in cui buona parte delle auto assomigliano più a dei cellulari su ruote con schermi giganteschi attaccati sui cruscotti ed un tentativo di scimmiottare Tesla per avere plance minimal e comandi touch, Alfa Romeo sembra andare nel senso opposto.

Già Volkswagen è tornata sui propri passi ed è tornata ai tasti fisici dopo che molti utenti si sono lamentati di quelli touch, ritenuti scomodi e poco pratico, ora è il turno della casa del biscione.

A seguito di un’indagine tra i loro utenti è emerso che all’alfista medio non interessano schermi giganti (tipo Mercedes) ma sono interessati al piacere di guida ed alle emozioni che ne derivano.

Per un breve periodo ho guidato una T-Roc di Volkswagen con un sistema infotainment touch e gestione dell’auto fisico. La gestione telefono e radio obbligava a distrarsi per trovare il tasto per compiere una qualsiasi operazione. Tre anni fa in ferie avevo guidato un Peugeot 308, in questo caso tutta la gestione passava dallo schermo tattile ancora meno intuitivo e che mi obbligava a spostare gli occhi dalla strada allo schermo per capire cosa toccare.

Avendo una V40 di Volvo, senza schermi touch o altre amenità, i tasti fisici la fanno da padroni e riesco a trovare i tasti con le dita senza troppi problemi e soprattutto senza distrazioni.

C’è chi dirà che il sistema di Volvo è obsoleto, vero non esiste Android Auto o Apple Car Play, ma la musica dal telefono si sente e la si gestisce (cambio traccia) direttamente dalla plancia, è integrato il navigatore satellitare e posso sempre richiamare a voce l’assistente di Google senza problemi. Ma poi alla guida non mi serve altro se non queste funzioni base, il resto distrae solamente e non aggiunge nulla.

Che sia la volta che le case automobilistiche inizino a togliere certi gingilli inutili e tornino a fare semplicemente auto?