Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Nov
20

Progettare bene per usare e non per mostrare

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Leggendo questo post di jgor, ho pensato ad alcune questione su chi progetta le case e gli edifici in genere.

Per anni c’è stata la brutta abitudine di definire alcune case "brutta casa stile geometra", edifici semplici e poveri di fronzoli, molte volte con forme regolari e squadrata (un po’ come le casette che disegnano i bambini).  🙁

Poi si è passati agli edifici progettati dagli ingegneri, dotate di strutture incredibili, complessi e caratterizzati da spazi regolari, pareti perpendocolari e poco personali, differenti da quelle dei geometri per la dimensione, ovviamente maggiore.

In questo ventennio si sono visti nascere come funghi architetti e studi di architettura. Gli edifici progettati dagli architetti sono caratterizzati da forme sinuose, spazi ampi, vetrate, luce e colori diversi. Unica pecca la scarsa vivibilità ed utilizzabilità degli ambienti ed errori di esecuzione,

Non vuole essere un discorso polemico, poichè sono un geometra, ma negli anni ho potuto vedere parecchie case ed edifici progettate da architetti più o meno famosi, ma la gran parte sono affetti da problemi ed errori di varia natura.

Avendo frequentato la Facolta di Architettura di Genova per un anno e mezzo, posso dire che il recupero edilizio dell’ex-convento colpito dalle bombe durante la seconda guerra mondiale è stato parecchio invasivo e stride con gli edifici circostanti (alcuni realizzati negli anni ’60 e tutt’altro che belli), ma la parte peggiore sta all’interno. La facoltà è poco fruibile ai portatori di handicap, infatti a partire dall’ingresso, posto in cima ad una scalinata di una trentina di metri oppure raggiungibile solo dopo un lugno giro dei vicoli circostanti (con fondo lastricato), arrivati all’ingresso ci si trova di fronte a degli scalini! Esiste una rampa di accesso esterna che porta all’ascensore, ma alle volte ho potuto vedere che gli alunni in carrozzella dovevano essere portati giù a braccia.

Stessa cosa la troviamo agli altri piani, scale e dislivelli, belli (a chi piacciono) da vedersi ma poco pratici ed anche pericolosi a chi magari è distratto! La parte più ostica è il vecchio chiostro che ha ai lati le aule ed alcune sono raggiungibili solo dopo averlo attraversato e aver lottato con i ciotoli di pietra.

In un anno e mezzo ho potuto osservare macchie di umidita/infiltrazioni provenienti da vari punti, rumore eccessivo delle aule che rimbombano e che rendono non poco problematico seguire il professore, per non parlare delle aule divise da una paratia mobile che lascia passare i rumori e la voce dei professori.

Merita anche la scala che porta alle aule ed agli uffici dei professori, che funzionando anche da scala d’emergenza, ha gli angoli arrotondati, così da facilitare l’evaquazione delle persone e della folla, ma chi l’ha ideata ha pensato bene di metterci anche i termosifoni che però sporgono dalle pareti e che possono creare seri problemi all’esodo ed eventuali danni alle persone! 😮

Gli uffici dei professori sono stati messi all’ultimo piano del complesso, sottofalda, e come ho potuto vedere sono piccoli (più che altro la zona vicina all’imposta del tetto è ovviamente poco fruibile) e poco illuminati, insomma poco vivibili e pratici!

Tutto questo lungo discorso vuole far capire che alle volte si progetta senza pensare a chi ci andrà a vivere/lavorare/utilizzare e che dovrà scontrarsi sempre con le scelte progettuali fatte da qualcuno che non ci ha ragionato su e ha ritenuto ottimo il suo lavoro!

Effettivamente spesso si sente dire che una cosa è bella, ma l’utilità/praticità è lasciata in un angolo, intesa come un qualcosa di sacrificabile! Peccato, molti edifici storici, costruiti in epoche passate, ancora oggi sono pratici, con ottime prospettive ed una eccezionale usabilità! Bisognerebbe riprendere da quel punto e ripensare all’edilizia in genere.

  1. Jgor ha scritto,

    Grazie della citazione. Devo dirti che avverto gli stessi problemi con i siti “usabili”. Diciamo che a volte il mondo digitale e reale si assomigliano.
    Ciao 😮

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  2. Piero_TM_R ha scritto,

    Grazie e a te per aver scritto il post che ho citato, mi ha fatto riemergere questo pensiero.
    Io personalmente riscontro problemi a navigare su alcuni siti personali (pochi) e su siti istituzionali (praticamente tutti) dove la logica della navigazione non esiste! 😐

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  3. camu ha scritto,

    Come ho scritto da Jgor, siamo proprio legati da un filo invisibile, hai ragione! 🙂 Il mio post l’ho scritto in realtà un bel po’ di tempo fa, oggi l’ho solo riproposto (un “trucchetto” per far scoprire i miei articoli sepolti dal passare del tempo, ai visitatori) Interessante quello che scrivete voi: io non ho fatto architettura, ma lo spunto mi è venuto seguendo un corso sulla progettazione web tenuto da un architetto (pensate un po’) convertito allo sviluppo di siti! Che poi a pensarci bene, i principi sono appunto gli stessi!

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  4. Jgor ha scritto,

    Concordo appieno. La navigabilità di un sito internet è paragonabile alla comodità di una casa.
    Che senso ha avere il bagno al 5 piano?
    Che senso ha avere un link di download sotto 5 pagine di directory vari?
    Il trucco sta nel rendere visibile e gradevole il tutto! ^_^

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