Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Ott
15

Dubbi sulla sicurezza – parte 6

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Come hanno confermato i miei post precedenti, oggi ho avuto conferma che la sicurezza nei cantieri, e più in generale in tutti i posti di lavoro, non è legata alla carta che i tecnici ed i datori di lavoro possono produrre, ma tutto ruota intorno a chi materialmente agli operai che volutamente o involontariamente (non credo) ignorano.

In questo periodo mi sto occupando di seguire dei lavori alla copertura di un capannone industriale, l’intervento di per se è semplice ed elementare, con lavorazioni tutto sommato semplici, ma la parte difficile è il capannone di per se, sprovvisto di parapetti e con lucernari in plastica da cui si corre il rischio di spiccare il volo per atterrare su macchinari vari.

Mi sono prodigato per trovare un modo per far lavorare gli operai in modo sicuro, senza gravare troppo sui costi, la scelta è caduta sulle così dette “linee vita” o “cavo vita”, composti da un cavo in acciaio, fissato a parete o pavimento, a cui gli operai devono assicurarsi per mezzo di imbragature studiate appositamente, il tutto in modo semplice e pratico.

La ditta che fornisce il pacchetto completo, si è anche prodigata a spiegare come utilizzare le imbragature, come indossarle e come legarsi in sicurezza.

Oggi sono andato in cantiere, senza preavviso (mi piace prendere in contropiede gli operai) e cosa vedo? Gli operai che girano sul tetto del capannone senza utilizzare le dovute protezioni, fregandosene di quanto detto e richiesto nel piano. Solo dopo le mie proteste gli operai sono andati a prendere le cinture e le hanno indossate.

Ecco che la dimostrazione di quanto già pensavo è arrivata, io posso scrivere, spiegare e protestare a più riprese, ma non otterrò mai niente se dall’altra parte mi ritrovo operai che, per abitudine, ignoranza (nel senso buono del termine, cioè colui che ignora), poca voglia, o altro, non vengo nemmeno ascoltato.

Altra conferma avuta oggi l’ho avuta dal telegiornale dove ho sentito che uno o più operai, non mi sono documentato, sono rimasti folgorati mentre spostavano un trabatello metallico, poichè quest’ultimo ha toccato i fili della corrente. Questo vuol dire che chi utilizza il trabatello, o lo ha acquistato per gli operai, non ha nemmeno fatto la fatica di leggere e riportare quanto indicato nelle istruzioni allegate, dove viene ricordato proprio di prestare attenzione mentre si sposta il trabatello poichè può essere pericoloso se si toccano accidentalmente dei cavi elettrici.

Insomma, tutta la carta che la legge obbliga a fare serve a poco o nulla, forse sarebbe meglio iniziare a far vedere in corsi dedicati agli operai quali sono i risultati di una caduta accidentale o altri incidente che possono lasciare segni che molte volte non guariranno mai. Chissà quando i legislatori lo capiranno?

  1. Emanuele ha scritto,

    Lo penso seriamente, c’è troppa ignoranza in certi settori lavorativi. La gente crede di poter far miracoli. E’ vero che certe aziende pur di risparmiare evitano di preoccuparsi della messa in sicurezza, però è anche vero che tantissima gente non si preoccupa minimamente… nonostante si tratti della propria pelle. L’unica giustificazione che riesco a darmi è che purtroppo, tanti lavoratori, si accontentano di qualsiasi cosa pur di riuscire a portare avanti (giustamente) figli e famiglie.
    Ciao,
    Emanuele

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  2. Piero_TM_R ha scritto,

    Posso assicurarti che molte volte (altre volte no) i datori di lavoro fanno il possibile per dotare i lavoratori di tutto quello che può evitare incidenti, ma nella stragrande maggioranza dei casi il lavoratore stesso lascia perdere e fa di testa su.
    Sono sempre più convinto che le multe dovrebbero essere fatte ai lavoratori quando viene dimostrato che la colpa è la loro, ma in Italia si preferisce multare il datore di lavoro che si dibatte e non viene ascoltato.

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