Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Gen
18

Haiti

Categoria Informazioni, Pensieri by Piero_TM_R

Tutto il mondo in questi giorni ha sotto gli occhi quello che sta succedendo ad Haiti, una delle isole più povere delle americhe. Migliaia di morti, distruzione, purtroppo sciaccallaggio e fortunatamente tanto volontariato di tutto il mondo.

Si parla di migliaia di morti e dispersi, molti bambini rimasti orfani e paura, molta a giudicare dagli occhi dei bambini rimasti soli in un mondo in subbuglio.

Tutti si sono mobilitati per dare una mano, attori, sportivi e nazioni (l’Italia ha tra le altre cose deciso di azzerare il debito che la povera nazione straziata dal sisma) tranne un piccolo stato, molto piccolo ma molto abbiente! Lo Stato del Vaticano non ha ancora proferito verbo per dare una mano, il Papa ha solo detto che pregherà per la popolazione colpita da questa sciagura. Cosa simile era accaduta pochi mesi fa per l’Abruzzo, colpito dalla stessa calamità naturale e per cui la chiesa dopo varie pressioni e commenti sul loro comportamento si sono piegati a fare un prestito a chi ne avesse fatto richiesta, un prestito, non una donazione a fondo perduto.

Ora la cosa si ripete con Haiti, la chiesa non fa nulla di che se non pregare, nonostante sia chiaro che la popolazione ha più bisogno di fatti concreti quali generi di prima necessità e nuovi edifici in cui andare a vivere, più che di inutili parole, qualunque sia la fonte, autorevole o no.

Speriamo che ritornino sui propri passi e facciano qualcosa di finalmente utile.

Per chi volesse contribuire agli aiuti ecco come fare:

  • donazione di 2 euro inviando un sms al 48541 da celluari Tim e Vodafone e da rete fissa Telecom Italia
  • donazione alla Caritas italiana attraverso bonifico intestato a Caritas Italiana C/C POSTALE N. 347013 specificando nella causale: Emergenza terremoto Haiti, oppure bonifici:
  • UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma – Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119
  • Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma – Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
  • Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma – Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
  • CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001
  • donazione alla Croce Rossa Italiana bonifico C/C BANCARIO n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati -Tesoreria – Via San Nicola da Tolentino 67 – Roma intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 – 00187 Roma. Coordinate bancarie (codice IBAN) relative sono: IT66 – C010 0503 3820 0000 0218020 Causale PRO EMERGENZA HAITI Conto Corrente Postale n. 300004 intestato a: Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 – 00187 Roma c/c postale n° 300004 Codice IBAN: IT24 – X076 0103 2000 0000 0300 004 Causale: Causale PRO EMERGENZA È anche possibile effettuare dei versamenti online attraverso il sito web della CRI all’indirizzo: http://www.cri.it all’atto della scelta del progetto selezione “Pro emergenza Haiti”
  • donazione all’Unicef: c/c postale 745.000, causale: `Emergenza Haiti´; – carta di credito online su www.unicef.it, oppure chiamando il numero verde UNICEF 800745000; – cc bancario Banca Popolare Etica IBAN IT51 R050 1803 2000 0000 0510 051”; – i comitati locali dell’UNICEF presenti in tutta Italia (elenco sul sito-web www.unicef.it)

  • donazioni a Medici Senza Frontiere: carta di credito telefonando al numero verde 800.99.66.55 oppure allo 06.44.86.92.25; bonifico bancario IBAN IT58D0501803200000000115000; conto corrente postale 87486007 intestato a Medici Senza Frontiere onlus causale Terremoto Haiti; on line sul sito www.medicisenzafrontiere.it

  • donazione alla Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus che coordina gli aiuti con lo staff presente ad Haiti; per le donazioni si può usare il bollettino postale su C/C postale 17775230; bonifico su c/c bancario BANCA MEDIOLANUM SpA, Ag. 1 di Basiglio (MI) IT 39 G 03062 34210 000000760000 causale: terremoto Haiti; carta di credito online su www.nphitalia.org o chiamando lo 0254122917

    1. Carmen ha scritto,

      Dispiace vedere che davanti a una tragedia come quella di Haiti ci sia gente che cerca di approfittarne per le proprie finalità di tornaconto polemico. Ciò che dici sulla Chiesa è assolutamente falso. Innanzitutto vorrei precisare una cosa che immagino ti sia sfuggita, e cioè che la Chiesa è parte danneggiata dal terremoto di Haiti, in quanto è stata danneggiata tutta la sua rete di assistenza ordinaria nonché organizzativa, per non parlare di chiese e di edifici destinati all’aggregazione e ad attività di vario genere. La spesa sarà immane per rimettere in piedi la Chiesa haitiana in tutto il suo radicamento sociale e per tutto ciò che rappresenta per la popolazione del posto. Quando parlo di Chiesa haitiana sia chiaro che intendo riferirmi a una realtà umana e concreta di persone e di impegno. Trovo veramente incredibile il modo in cui si parli della Chiesa, decontestualizzandola dalla realtà umana che rappresenta e in cui è inserita, quasi come fosse una realtà aliena dal mondo. La verità è che la Chiesa cattolica è l’istituzione religiosa che più di tutte opera per i bisognosi nel mondo, eppure è l’unica ad essere criticata proprio sotto quest’aspetto, e oltretutto con argomenti falsi. Riguardo all’impegno immediato ad Haiti, per correttezza d’informazione posto quest’articolo:

      http://www.zenit.org/article-21022?l=italian

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      La Chiesa si mobilita per gli aiuti ad Haiti

      di Nieves San Martín

      MADRID, venerdì, 15 gennaio 2010 (ZENIT.org).- La Chiesa cattolica si è mobilitata per aiutare le vittime del terremoto di Haiti in risposta all’appello lanciato da Benedetto XVI affinché i cattolici siano generosi con il Paese caraibico.

      Dopo il suo appello internazionale, il Papa ha assicurato che la Chiesa si attiverà “immediatamente” attraverso le sue istituzioni caritative per aiutare la popolazione haitiana.

      La nota informativa del Vaticano segnala che, “come in passato per altre tragedie di questo tipo, i cattolici sono già presenti con la loro assistenza concreta. Diverse agenzie cattoliche sono all’opera e inviano personale”.

      Il Pontificio Consiglio “Cor Unum” è in contatto diretto con il Catholic Relief Services, l’agenzia umanitaria dei Vescovi degli Stati Uniti, che si incaricherà di coordinare gli aiuti.

      Il Papa ha chiesto generosità con Haiti e i Vescovi italiani hanno risposto annunciando la donazione di due milioni di euro per le prime emergenze, il doppio di quanto promesso dal Governo italiano.

      La Conferenza Episcopale Spagnola ha esortato i cattolici ad essere solidali, mentre la Caritas e le ONG cattoliche si sono unite allo sforzo di raccolta fondi attraverso vari conti bancari a livello nazionale e diocesano. Caritas Spagna ha già spedito una prima tranche di 175.000 euro per sostenere le operazioni d’emergenza di Caritas Haiti, e ha inviato nell’isola un gruppo di sette esperti della sua rete internazionale per partecipare sul luogo alle operazioni di risposta alla catastrofe.

      Negli Stati Uniti, dove vivono migliaia di cattolici di origine haitiana, il 24 gennaio si celebrerà una colletta nazionale per l’America Latina che verrà dedicata in buona parte ad Haiti, ma anche sabato e domenica ci saranno ulteriori collette speciali, su richiesta del Cardinale Francis George, presidente dei Vescovi nordamericani, che hanno già promesso cinque milioni di dollari (3,44 milioni di euro).

      La Chiesa nella Repubblica Dominicana offre preghiere e una colletta in tutte le parrocchie del Paese. Il Cardinale Nicolás López, Arcivescovo di Santo Domingo, chiede aiuto “alle Nazioni sorelle dell’America e di altri continenti”.

      Il presidente di Caritas Internationalis, il Cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, ha auspicato dal canto suo che “nascano finalmente le soluzioni e gli impegni necessari per alleviare la miseria degli haitiani e la povertà strutturale di questa Nazione”.

      La zona colpita interessa quattro Diocesi (Port-au-Prince, Jacmel, Gonaives e Jeremie), con sei milioni di abitanti. Prima del terremoto c’erano 150 parrocchie, con quattro milioni di cattolici, 450 sacerdoti e più di 600 suore.

      L’associazione caritativa internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha lanciato una campagna di aiuti d’emergenza, abilitando un conto allo scopo.

      Nonostante le difficoltà per stabilire comunicazioni con il Paese caraibico, padre Maurizio, uscito illeso dal terremoto che ha devastato Port-au-Prince, ha dato voce attraverso ACS alle immagini che scorrono durante i telegiornali da martedì: “Perfino le case più forti della città sono state parzialmente o totalmente distrutte. Una nube rosa copre la città come conseguenza del crollo degli edifici. Tutte le case della collina sono crollate. La gente grida e piange per le strade. Davanti a un disastro simile possiamo solo piangere. Nei quartieri periferici della città la situazione è anche più grave”.

      La responsabile di Progetti di ACS ha espresso l’impegno dell’istituzione con Haiti nella situazione d’emergenza attuale e in futuro: “Grazie alla generosità dei nostri benefattori, siamo preparati ad apportare il nostro aiuto alla Chiesa e alle sue strutture nella lunga via del recupero”, che vari organismi hanno stimato potrebbe prolungarsi per alcuni decenni.

      Il direttore dell’ufficio di Aiuto alla Chiesa che Soffre in Inghilterra, Neville Kyrke-Smith, ha indicato che “negli ultimi 50 anni il popolo haitiano ha sperimentato le conseguenze di una politica agitata, della violenza e delle catastrofi naturali. Ora il terremoto sembra il colpo finale per uno dei Paesi più poveri del mondo”.

      Manos Unidas ha aperto un conto d’emergenza i cui fondi verranno destinati all’acquisto di prodotti di prima necessità, e poi all’opera di ricostruzione del Paese.

      “La città è desolata, la gente gira per le strade e ci sono molti morti. Non sappiamo dove siano i nostri compagni”, ha spiegato il gesuita spagnolo Ramiro Pampols, membro della ONG Entreculturas.

      Questa organizzazione sta coordinando la sua azione d’emergenza con il Jesuit Refugee Service e Fe y Alegría. Le due entità si sono già mobilitate per dare una prima risposta al dramma. I centri della Compagnia di Gesù nella Repubblica Dominicana hanno inoltre organizzato una rete di aiuti per le vittime del sisma.

      “Ancora una volta Haiti ha subito una tragedia”, ha riferito sconsolato il superiore regionale della Compagnia di Gesù ad Haiti, Kawas François, che ha descritto come trascorrono i primi giorni dopo il sisma in un Paese che già prima viveva nella miseria: “Tutti sono in stato di shock. Le comunicazioni sono interrotte e stiamo affrontando serie difficoltà per aiutare i nostri vicini”.

      Il Jesuit Refugee Service nella Repubblica Dominicana ha formato due commissioni, una di emergenza umanitaria per raccogliere tutte le donazioni di cibo e medicinali, l’altra, insieme a istituzioni statali, per realizzare un piano d’emergenza per l’accoglienza di possibili flussi migratori provenienti da Haiti.

      Il Jesuit Refugee Service dell’America Latina e del Caribe sta esortando affinché in ogni Paese della regione latinoamericana in cui si trovano opere della Compagnia di Gesù si intraprendano iniziative di solidarietà nei confronti del popolo haitiano.

      [Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

      © Innovative Media, Inc.

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      Ribadisco che qui si parla di impegno immediato, perché ti assicuro che una volta spentisi i riflettori su Haiti, rimarrà solo la Chiesa ad occuparsi di chi è rimasto leso, di chi ha perso i genitori, di chi non avrà più gambe o braccia, di chi ha perso tutto. E concludo aggiungendo che dispiace davvero molto vedere che nel XXI secolo, in un contesto di dialogo interreligioso e di cultura del confronto, ci sia ancora chi ragiona in termini di guerra di religioni, e agisce in preda all’odio religioso anche davanti a delle tragedie umane che dovrebbe vederci tutti uniti.

      Sull’intervento della Chiesa in Abruzzo linko quest’articolo:
      http://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:fqxE8dvkW0QJ:s2ew.caritasitaliana.it/materiali/Media/Newsletter/newsletter_dic2009.pdf+terremoto+abruzzo+chiesa+%2210+milioni%22&hl=it&gl=it&sig=AHIEtbQWWaJA_5XfAJalo_7Y9l0NoamLZA

      Carmen, 22 anni, Salerno

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    2. Piero_TM_R ha scritto,

      Se ho sbagliato chiedo venia, comunque quello che in parte mi infastidisce della Chiesa (da non credente e non praticante) è che quale stato chieda di raccogliere fondi attraverso la beneficenza senza però metterci dei soldi direttamente (non che gli manchino).

      Io non volevo cavalcare la sciagura per fare polemica, ma ho notato questa cosa già per l’Abruzzo, in cui i soldi sono stati prestati e non donati, inoltre le ricostruzione delle chiese è in buona parte a carico dello Stato.

      Poi, ripeto, posso anche sbagliarmi e vederla in maniera distorta.

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