Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Gen
21

Sanità pubblica

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Purtroppo non più tardi dell’altro ieri, causa un malore di mio suocero, mi sono ritrovato ad entrare nel pronto soccorso dell’ospedale Villa Scassi.

Lo scenario che mi si è presentato è quello dei più realistici medical drama americani durante le puntate più concitate. Pazienti stipati in ogni dove, ha delle accostate come auto in sosta dentro in silos, parenti in piedi e i dottori che cercano di dipanare la matassa delle urgenze, il tutto giustamente condito condito dalle domande dei parenti.

La cosa più scioccante è poi sapere che parte del caos pare essere dovuto alla chiusura del pronto soccorso dell’ospedale Gagliera (voce non confermata). Se poi pensiamo ai forti tagli apportati dallo Stato e dalla Regione ai fondi dedicati alla sanità fanno più che arrabbiare.

Mi chiedo se i nostri cari governanti hanno mai messo naso dentro un ospedale quando in funzione e non solo per farsi belli durante le inaugurazioni che spesso sono state inutili spot elettorali.

Ormai sono rassegnato all’idea che esistano cittadini di serie A e di serie B, noi siamo anche più sotto, sempre più simili a sudditi che nulla possono fare se non obbedire a quattro ladri che si sentono come regnanti.

I tagli alla sanità hanno avuto un unico risultato, quello di avere una carenza strutturale di dottori, infermieri e strutture. Poi ci sono gli sprechi della sanità ligure che ha voluto creare un palazzetto della saluto alla voce, il Pammatone, che ha funzionato per, credo, due anni, con tanto di laboratori, macchinari, e lavori per milioni di euro, ora chiuso da anni. Poi c’è chi in Regione parla di virtualità nello spendere.

A pensare che le mie salate tasse finiscono in sprechi del genere mi fa veramente inc… arrabbiare molto.

Auguri ad ogni singolo politico di avere necessità dell’ospedale pubblico come era successo ad Alberto Sordi ne “Il medico della mutuo” che da carnefice diventa vittima preoccupata della propria salute, forse solo così capirebbero la realtà in cui noi siamo obbligati a vivere

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