Lo sfogo

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Ott
25

Di nuovo polemiche sulla riforma scolastica

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Come era prevedibile, nuovo governo, nuova ristrutturazione della scuola, sarebbe strano non fosse così!

Sono alcuni giorni, se non di più, che si parla della nuova riforma scolastica a firma del Ministro Gelmini, sono scoppiati dei tafferugli tra gli studenti delle università e la polizia, si sono viste manifestazioni, striscioni fuori dalle scuole e nei cortei e i soliti slogan. Si sono anche sentite le idee di chi vuole la riforma e chi non la vuole e tutti si saranno fatti una propria idea sul problema scuola.

Sicuramente l’istruzione, come la sanità, sono due voci del bilancio di uno stato che maggiormente pesano (forse quello più pesante è il totale di stipendi e privilegi di chi sta seduto a Roma, ma non è questo l’argomento) e dove si crede di poter recuperare un po’ di denaro.

Personalmente non ho capito tutto questo caos sull’insegnante unico, io ho avuto una sola maestra per i cinque anni delle elementari e non sono morto, anzi credo che ai bambini non faccia molto bene cambiare più volte in una giornata insegnante. C’è da dire che nel settore pubblico in generale più si è e meno si fa, ma i tempi sono cambiati e la gente deve produrre altrimenti a casa, giustamente!

Ho sentito parlare di tagli per la ricerca, questa è una cosa che mi preoccupa un poco, infatti in Italia la ricerca è morta da anni e chi ha le idee deve andare all’estero per avere strumenti e denaro, per poi tornare come un eroe in una patria che gli ha dato solo la nascita e poco altro. Sono sempre stato dell’idea che la ricerca è utile a tutti e farebbe circolare nuove idee e denaro, ma c’è un problema, i direttori dei dipartimenti delle università.

Mi spiego meglio, la mia metà è laureata in ingegneri chimica e la sua tesi si incentrava sulle celle a combustibile (attualmente molto costose e complesse per essere utilizzate come molti sbandierano), a parte la difficoltà di reperire la documentazione, nel più dei casi in inglese, ho notato che il problema più grande è stato avere un computer per poter scrivere la laurea, per fortuna avevo io il portatile che all’epoca non mi serviva, poi avere un confronto con i titolari della cattedra, che c’erano quando volevano loro e che facevano ben poco, come mandare a far lezione i dottorandi.

Io ho fatto un anno e mezzo di architettura e ho riscontrato di persona uno spreco di denaro pubblico notevole, luci ed aria condizionata accese nelle aule vuote, fino ad arrivare allo stipendio di un professore toscano che non veniva a lezione e mandava i suoi tirapiedi, prendendo ovviamente un lauto stipendio!

Io vorrei tanto che chi protesta e sostiene che si tornerebbe indietro di parecchi anni che il sistema funzionava, almeno fino a quando non hanno iniziato a fare modifiche su modifiche alla scuola, che in molti casi ci sono persone che non producono nulla, ma anzi prendono soldi.

Credo che tutto questo non avverrà, tanto se poi cambia il governo, si disfa tutto e si ricomincia da zero. Questa è la realtà e l’Italia resta ferma, rimbalzata da una modifica ad un’altra!

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