Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Set
08

Grande verità

Categoria Humor
Set
04

Mobilità sostenibile oppure no

Categoria Garage, Pensieri, Vario

L’ho sempre pensato, da quando si sono visti i primi con bici e monopattini, le nostre città non sono adatte a questi mezzi di trasporto.

Fatta eccezione per alcune realtà in Emilia Romagna, ritengo che buona parte del territorio italiano, ed in particolare le città, non siano strutturate per biciclette e monopattini, per poi non parlare di quanto realizzato nei vari comuni per creare corsie più o meno a norma che vanno ad intralciare il traffico veicolare e creano pericoli a chi decide di pedalare.

A Genova molte strade, in totale contrasto con il Codice della Strada, sono state create corsie dipinte di rosso per indicare dove le biciclette possono passare, pittura che con la pioggia diventa scivolosa e pericolosa per chiunque, inoltre queste soluzioni vanno a ridurre le corsie di marcia congestionando ulteriormente un traffico già abbastanza complesso e nervoso.

Se poi a questo si aggiunge la stupidità degli utenti che ignorano le corsie dedicate, anche se regolarmente indicate e delimitate, e proseguono a pedalare in mezzo alle auto, senza rispettare stop, semafori, svolte.

Mi dispiace per quanto accaduto a Milano, ma sono sempre più dell’idea che circolare in città sia già abbastanza complesso in sella ad uno scooter (e lo dice uno che percorre circa 14000 km all’anno in tale modalità), figuriamoci su un mezzo più lento e difficile da notare nella giungla del traffico.

Altre città hanno creato zone con traffico molto più ridotto e corsie dedicate chiaramente indicate ed utenti che rispettano le norme base, ma nelle nostre città già congestionate e progettate per altri tipi di mezzi di locomozione sin dall’origine, ritengo che i rischi siano troppi e le vite in pericolo.

Set
01

Purtroppo…

Categoria Pensieri
Ago
31

Superpoteri

Categoria Film, Vario

Ieri sera ho visto il film Firestarter uscito nel 2022 e remake del film del 1984 che usciva in Italia con il titolo Fenomeni paranormali incontrollabili e basato sul libro di Stephen King intitolato L’incendiaria.

Nonostante online le critiche al remake non siano confortanti a me il film è piaciuto, mancano parti del romanzo ma la logica resta.

Charlie e i genitori hanno superpoteri quali la telecinesi (la madre), dominio psichico (il padre) e la bimba oltre ad aver ereditato dai genitori i rispettivi poteri può anche appiccare incendi con la mente (piroconesi).

Tralasciando il film, ogni tanto negli anni ho pensato a quale superpotere mi piacerebbe avere, se esistessero, uno su tutti la possibilità di sentire il pensiero altrui e avere il potere del controllo mentale simile a quello dei Jedi. A chi legge queste poche righe chiedo, e a te? Quale potere piacerebbe?

Ago
21

Design discutibili

Categoria Garage

Su YouTube c’è un ragazzo di nome Davide Cironi, aquilano doc, appassionato di auto con un’anima e che auto.

Tralasciando la sua storia, rimando al suo canale, più volte mi sono trovato d’accordo con la sua opinione per cui le auto moderne sono senza anima e l’elettronica sia troppo invadente.

Con il tempo, oltre a recensire auto che oggi vengono definite in alcuni casi youngtimer, ha fatto interviste interessanti a personaggi del mondo automotive del calibro di Miky Biasion, Horacio Pagani, l’Ing. Dallara ed altri.

L’ultimo in ordine di apparizione è stato Leonardo Fioravanti, designer di auto iconiche come la F40 di Ferrari (link all’intervista).

Tra i vari discorsi su come sono nate alcune cose e la storia personale di Fioravanti, emerge anche il personale pensiero di chi entra di diritto nella storia del design di auto, parlando di auto recenti, senza fare nomi, fa notare di come gli attuali designer si complichino la vita con particolari inutili quali prese d’aria finte e fronzoli che appesantiscono e non aggiungono nulla di utile.

Un esempio semplice è l’estrattore di aria dal posteriore delle auto sportive attuali (non le supercar), un pezzo di plastica di colore diverso dal paraurti che inizia poco prima del paraurti stesso e poco più. Nella testa di chi vede l’auto pensa che tale elemento serva a creare l’effetto suolo, in realtà no, è solo estetica perché tali elementi in realtà partono da circa metà corpo vettura.

Negli ultimi anni, sull’onda di Audi, molte case hanno deciso di fare modelli GTline, cioè macchine con motori normalissimi senza particolari prestazioni ma con la linea e l’allestimento delle versioni realmente sportive, quindi solo estetica e niente contenuti.

Il capo di Jaguar, McGovern, ha ammesso in questi giorni che accontentare tutti è impossibile e dannoso per le case automobilistiche, bisogna avere un’identità personale e non seguire le mode del momento.

Insomma apparire e non essere. Ci vorrebbero più persone come Fioravanti e meno designer che poco capiscono.

P

Lug
31

Il controllo di massa è servito? Parte 2

Categoria Internet

Alcuni giorni addietro mi stavo interrogando sulla questione dei controlli di massa effettuati dagli Stati in giro per il mondo motivando la necessità di controllare persone che delinquono e poterle incastrare.

Era rimasta sospesa la mia domanda su come si sarebbe comportata Apple per la sua protezione della privacy degli utenti, ebbene una sorta di risposta è arrivata a seguito della notizia della revisione da parte del Governo Britannico di modificare l’investigatory Power Ace del 2016. La proposta porterebbe all’eliminazione dalle APP del sistema di crittografia end-to-end per poter permettere alla polizia di indagare sui sospettati senza che questi se ne accorgano.

La crittografia E2E serve per evitare il problema del così detto man-in-the-middle, in poche parole la crittografia fa in modo che nessuno possa leggere il contenuto di un messaggio se non è ne il mittente ne il destinatario, chi dovesse intercettare il traffico otterrebbe dei dati incongruenti ed inutilizzabili (cosa che può capitare con gli SMS standard).

Rimuovere tale sistema permette di ficcanasare nelle conversazioni altrui (ovviamente non è una cosa semplice ed alla portata di tutti, inoltre serve un mandato di un giudice per poter mettere sotto controllo il telefono di qualcuno) e poter intervenire, a detta del governo britannico, in tempo ed arrestare i malviventi.

Si qua nulla da obbiettare, le motivazioni sono condivisibili, meglio poter bloccare i malviventi prima che possano mettere in atto i loro oscuri progetti. Ma rimuovere tale sistema espone altri utenti a rischi molto alti, oltre alla polizia anche i malviventi in campo cybernetico potrebbero sfruttare tale mancanza per i loro scopi e trafugare dati, foto e quant’altro presente nei telefoni.

Apple si è dichiarata contraria a questa politica, prima la privacy dei suoi utenti (ancorché iOs sia abbastanza spione sul lato pubblicità grazie a Siri), pertanto poichè implementa nativamente la crittografia E2E nelle APP iMessage e FaceTime da Cupertino fanno sapere che se la normativa divenisse operativa andrebbero a disinstallare le APP dai telefoni dei propri utenti per difenderne la privacy.

Apple ha ribadito pubblicamente che:

La crittografia end-to-end è una funzionalità fondamentale che protegge la privacy di giornalisti, attivisti per i diritti umani e diplomatici. Aiuta anche i cittadini comuni a difendersi dalla sorveglianza, dal furto di identità, dalle frodi e dalle violazioni dei dati. Il disegno di legge sulla sicurezza online rappresenta una seria minaccia per questa protezione e potrebbe mettere a rischio i cittadini del Regno Unito. Apple esorta il governo a modificare il disegno di legge per proteggere la crittografia end-to-end a beneficio di tutti.

Di recente di sono accodati anche Meta con WhatsApp e la società che gestisce Signal (altra APP di messagistica), per ora la norma non ha ancora toccato il punto (sicuramente ci sarà da lavorare ai fianchi le società che usano la crittografia sperando che cedano, ma non credo sarà possibile), ha solo modificato i sistemi di verifica dei minorenni online e l’impedimento di accedere a contenuti per adulti. I prossimi mesi sicuramente diventeranno caldi per la privacy di tutti.

Lug
31

Finalmente ferie!

Categoria Informazioni

Lug
28

Brava Alfa Romeo

Categoria Garage

In un mondo in cui buona parte delle auto assomigliano più a dei cellulari su ruote con schermi giganteschi attaccati sui cruscotti ed un tentativo di scimmiottare Tesla per avere plance minimal e comandi touch, Alfa Romeo sembra andare nel senso opposto.

Già Volkswagen è tornata sui propri passi ed è tornata ai tasti fisici dopo che molti utenti si sono lamentati di quelli touch, ritenuti scomodi e poco pratico, ora è il turno della casa del biscione.

A seguito di un’indagine tra i loro utenti è emerso che all’alfista medio non interessano schermi giganti (tipo Mercedes) ma sono interessati al piacere di guida ed alle emozioni che ne derivano.

Per un breve periodo ho guidato una T-Roc di Volkswagen con un sistema infotainment touch e gestione dell’auto fisico. La gestione telefono e radio obbligava a distrarsi per trovare il tasto per compiere una qualsiasi operazione. Tre anni fa in ferie avevo guidato un Peugeot 308, in questo caso tutta la gestione passava dallo schermo tattile ancora meno intuitivo e che mi obbligava a spostare gli occhi dalla strada allo schermo per capire cosa toccare.

Avendo una V40 di Volvo, senza schermi touch o altre amenità, i tasti fisici la fanno da padroni e riesco a trovare i tasti con le dita senza troppi problemi e soprattutto senza distrazioni.

C’è chi dirà che il sistema di Volvo è obsoleto, vero non esiste Android Auto o Apple Car Play, ma la musica dal telefono si sente e la si gestisce (cambio traccia) direttamente dalla plancia, è integrato il navigatore satellitare e posso sempre richiamare a voce l’assistente di Google senza problemi. Ma poi alla guida non mi serve altro se non queste funzioni base, il resto distrae solamente e non aggiunge nulla.

Che sia la volta che le case automobilistiche inizino a togliere certi gingilli inutili e tornino a fare semplicemente auto?

Lug
26

Bye bye Spotify Premium

Categoria Internet, Musica

Dopo piu o meno 3 anni il 24 luglio scorso ho deciso di smettere di pagare l’account premium di Spotify.

Erano due giorni che in rete si leggeva di possibili aumenti nel vecchio continente sull’onda degli aumenti in America e altre parti del mondo.

Il 24 luglio aprendo la app mi trovo una bella notifica che mi informa dell’aumento da € 9,99 ad € 10,99 al mese. Intendiamoci non è l’euro in più che mi pesa ma sono le motivazioni dell’aumento del canone mensile a non andarmi a genio.

Da quanto riporta Wired gli aumenti sono stati dettati per adattarsi alle nuove condizioni di mercato e per “poter portare avanti l’innovazione in condizioni di mercato mutevoli”.

Nell’articolo di Wired viene riportato un estratto della testata Reuters si legge infine che la scelta di aumentare i costi è peraltro legata alle pressioni degli investitori delle società di streaming, decisi ad aumentare la redditività dopo anni trascorsi a dare la precedenza all’aumento della base di utenti.

Ed ecco il motivo della mia decisione, visto che altre piattaforme hanno deciso di aumentare i costi agli utenti, allora invece di giocare a “rubare” gli iscritti andando a mantenere le tariffe basse, si spreme chi è abbonato. Così per volere un Euro in più al mese ne hanno persi 9,99 euro sicuri. Mi piacerebbe che altri facessero altrettanto in forma di protesta per fare capire alle società che non siamo vacche da latte da spremere pensando che non vi siano reazioni.

Mi godrò la musica con la pubblicità e qualche limitazione nell’uso, poco male.

Lug
24

Osservatorio Astronomico di Genova

Categoria Vario
Foto: Osservatorio Astronomico di Genova

Alcune sere addietro mia moglie mi ha fatto una sorpresa e ha prenotato una serata all’Osservatorio Astronomico posto sulle colline di Genova Sestri Ponente, gestito da amatori e come tale inquadrato.

Parliamo di un osservatorio posto a ridosso della città e gestito interamente da un gruppo di appassionati del cosmo a cui di recente si è aggiunto un planetario (da poco più di un anno).

Scopo della struttura avvicinare altri appassionati al tema astronomia e divulgare le conoscenze maturate dalla sua nascita ad oggi.

Una bellissima esperienza, consigliata a tutti ed in particolare a chi, come me, è curioso e interessato al cosmo e a quello che nasconde.

Per chi intanto volesse imparare qualcosa sulle costellazioni consiglio di installare sul proprio smartphone l’app Skyscanner che grazie ai sensori e camere del proprio telefono mostra in tempo reale le stelle in una sorta di realtà aumentata, ma anche le costellazioni, satelliti e altre informazioni interessanti su cosa si trova al di là della nostra atmosfera.