Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Archivio per Dicembre, 2010

Dic
29

Le feste mi mettono di cattivo umore

Categoria Pensieri

Come tutti gli anni eccoci arrivati alle festività natalizie e come buona parte delle volte ecco che il mio umore fa il bungee jumping a causa di vari fattori.

Crescendo ho notato che con il passare degli anni il periodo natalizio ha perso di volta in volta la sua magia, forse il fatto è che il Natale è più una festa per bambini che per adulti. Un po’ perchè ricordo gli anni precedenti pieni di regali da aprire, un po’ anche perchè ogni anni ricordo chi purtroppo manca all’appello.

In più aggiungiamoci anche il fatto che la gente nella settimana che precede il 25 diventa estremamente agitata, le strade delle città diventano impercorribili e alle volte andare a comprare un cartone di latte sottopone ad una coda estenuante.

Altro motivo che fa poco piacere ai liberi professionisti sono le tasse che come ogni anno lo Stato di mette sotto l’albero di Natale e che vede erodere quel poco che durante l’anno si è riusciti con tanta fatica a mettere da parte.

Poi l’arrivo dei parenti, i discorsi, la corsa per preparare pranzi, cene e quant’altro, nervosismo generale, il tutto ben mischiato ed ecco che la voglia di festeggiare va a zero e si vorrebbe stare tranquilli sotto le coperte a dormire.

Ora mancano ancora all’appello il cenone del 31, con conseguente bollettino di guerra con danni e feriti causati dall’alcool e dai botti, per poi passare ad una più mite epifania per poi riprendere il solito ciclo lavorativo di sempre.

Dic
25

Buon Natale

Categoria Pensieri

E come ogni anno ecco i miei auguri per tutti i viandanti che passano da queste parti anche in questi giorni di festa, mangiate e risate in famiglia e non solo.

Che altro dirvi, mangiate a sazietà, cercate di non ubriacarvi e passate delle buone festività in famiglia, con gli amici o con chi preferite di più.

Dic
17

Dubbi sulla sicurezza – parte 9

Categoria Pensieri

Quante volte da bambini i nostri genitori ci hanno detto di dare il buon esempio? Cosa che con il passare del tempo probabilmente ci siamo dimenticati.

Spesso mi capita di parlare con colleghi che fanno i coordinatori che lamentano il mancato rispetto delle basilari regole della sicurezza, in particolar modo il mancato utilizzo del vestiario di sicurezza (DPI) quali scarpe, casco, guanti, etc.

Poi però spesso e volentieri quando noi tecnici, ma anche gli impresari, andiamo in cantiere non indossiamo le dovute protezione e giriamo quasi in infradito in zone con calcinacci, tavole, chiodi, senza porci tante domande, però brontolando che gli operai non sono vestiti in maniera corretta.

Quindi prima di brontolare con gli operai, forse dovremmo fermarci un attimo, fare mente locale e un po’ di autocritica e correggere il nostro comportamento. Personalmente quando vado in cantiere cerco, nei limiti del possibile e quando programmato, d’indossare scarpe di sicurezza e casco, prestando attenzione a dove metto i piedi e a cosa potrebbe cascarmi addosso.

Inoltre quando mi trovo con un impresario che arriva in scarpe da ginnastica, lo riprendo dicendogli che dovrebbe dare il buon esempio, l’operaio tendenzialmente pensa che se il suo datore di lavoro non rispetta le regole, perchè deve farlo lui in prima persona?

Altro problema è la completa ignoranza degli operatori del settore delle regole di base, nonostante lavorino da anni nel settore.

Una buona regola che potrebbe aiutare notevolmente chi controlla e ridurre i rischi e gli incidenti, sarebbe quella di obbligare chi vuole aprire una attività a fare dei corsi base da fare prima di iniziare, spiegando cosa va fatto, quali sono le regole e così via.

Invece la realtà delle cose è diametralmente opposta. Mettiamo caso che domani io decida di aprire un’impresa di costruzioni ma che fino ad oggi ho fatto il commesso di un verduriere, due mondi profondamente differenti, non conosco minimamente la materia del nuovo lavoro, però la legge mi permette di aprirmi la mia partita IVA, la mia Camera di Commercio e lavorare immediatamente, senza dover produrre altri documenti. Ecco che il problema è già presente, non so cosa devo fare, come lo devo fare  ea cosa vado incontro se non adempio a quanto previsto dalla normativa.

In più anche le manovalanze, come forse avrò detto nei miei post precedenti legati a questo argomento, sempre più spesso provengono da paesi con un livello d’istruzione molto basso e dove l’edilizia è molto meno regolamentata che nel vecchio continente, gli operai vengono “formati” per modo di dire e stanno a sentire qualcuno che gli parla ma molto spesso non viene capito perchè la lingua non è chiara o non la si conosce affatto (con tutto che i datori di lavoro devono dichiarare che l’operaio straniero capisce la lingua locale).

Forse le regole per autorizzare la formazione di imprese dovrebbe essere rivista e regolamentata in maniera differente, non è detto che se ne capisco di cazzuola e rigone sia infallibile, ormai fare l’impresario vuol dire anche avere a che fare con la carta, sempre più spesso, e la solita scusa di non conoscere perchè faccio l’operaio e non il geometra non va più bene, o ci si aggiorna e ci si allinea oppure si va a zappare la terra.

Dic
16

Che noia i film italiani

Categoria Pensieri

Che la televisione sia di per se noiosa e piena di cretinate non credo sia un mistero, anzi, ma alla popolazione, come vanno bene molte cose, accetta anche questo, però devo dire che anche i registi italiani non è che si impegnino più di tanto per creare qualcosa di interessante.

In queste ultime sere ho potuto dare un occhio alla media dei film nostrani e devo dire che sono terrificanti, le storie sono sempre le stesse e i concetti sono veramente vecchi, credo ormai scaduti e pronti per il cassonetto dell’indifferenziata.

Il cinema italiano, ma anche la parte delle fiction propone ormai delle minestre che sono oltre il riscaldato e rimestato, solitamente le storie sono:

  • dramma familiare con problemi a raffica in aggiunta e persone che gridano continuamente;
  • a sfondo politico/impegnato, con il riproponimento di simboli politici che ormai sono lontanissimi dalla realtà;
  • film tette e culi con una comicità che rasenta il grottesco.

I tre elementi possono essere anche mischiati tra loro per avere un effetto ancora più discutibile.

Lunedì sera la mia metà ha guardato, mentre io mi leggevo il mio bel libro, la fiction con la Cortellesi (che ho scoperto essermi notevolmente antipatica) dove:

  • il figlio minore muore in un incidente automobilistico;
  • la madre esce di testa e viene internata perchè tenta il suicidio con il gas;
  • il padre fa il trasfertista o una cosa simile;
  • il fratello maggiore si scopre gay;
  • il terzo figlio, laureato in architettura va a fare il manovale e poi aiuta una immigrata clandestina a fuggire;
  • altre mille e più cose.

La prima cosa che mi ha colpito è che il figlio minore ha in camera una “bella” falce e martello attaccata alla parete e poi gira in Mercedes! Le altre cose sono i problemi che tutti i personaggi hanno e la tristezza impera sovrana, praticamente ci si suicida a fine serie per rimanere in linea con la trama.

Poi ci sono i cinepanettoni che più tristi non sono, pieni di attori che probabilmente sono attirati dal poco impegno richiesto e il facile guadagno, accompagnati da una serie di pseudo attori/comici che da anni fanno le stesse gag che non hanno mai fatto ridere nessuno.

Quelli politicizzati sono infine quelli più tristi, ormai lontani dalla realtà dei fatti e che hanno il solito obiettivo.

Il tutto poi è ancora più discutibile visto che il tutto spesso e volentieri viene finanziato con soldi pubblici. Cosa altamente scorretta, se io produco un qualcosa che non interessa a nessuno, lo Stato non mi da dei soldi in regalo per sopravvivere. Ora non voglio dire che il 100% dei film sia da buttare, ma un buon 99,9% si.

Dic
10

Assange come Mitnick

Categoria Internet, Pensieri

Sembra proprio che al popolo di internet ed in particolare ad una certa fetta più radicale degli internauti alcune cose proprio non piacciano. Parecchio tempo fa avevo parlato di Kevin Mitnick (aka Il Corvo), oggi titolare di una società che si occupa di sicurezza informatica ad alto livello che però si è fatto un po’ di galera a causa dei suoi trascorsi di hacker di alto livello e ricercato dall’FBI in tutti gli Stati Uniti, accusato di vari crimini e che si è scontrato con la AT&T (la Telecom americana tanto per capirci) perchè questi ultimi sostenevano di avere un centralino elettronico sicuro e a prova di qualsiasi cosa, mentre Mitnick sosteneva e ha dimostrato il contrario.

Ora è la volta del controverso Assange che per alcune settimane sembrava sparito dalla faccia della terra, nonostante fosse ricercato da mezzo mondo e che i politici e non solo lo accusavano di terrorismo e di mettere a repentaglio la sicurezza nazionale di ogni nazione i cui documenti venivano divulgati.

Ovviamente la vicenda Wikileaks non è ancora finita e mi sa che per un po’ ne sentiremo parlare, anche perchè la pubblicazione dei documenti, nonostante il capo sia in cella, non si è arrestata ed ogni giorno saltano fuori verità scomode, pettegolezzi e altre questioni, mentre il mondo aspetta gli annunciati documenti sulle banche (vedremo cosa salta fuori e quali porcherie verranno smentite a gran voce).

Il sito è stato oggetto di attacchi informatici volti a bloccare l’erogazione delle pagine, attacchi che sembrano essere comandati da nazioni e non da singoli individui o gruppi di hacker (non dimentichiamoci che gli hacker sono anche a libro paga, altrimenti come si spiegherebbero le manovre e gli arresti legati al mondo di internet).

Alcuni siti hanno preso le distanze da Wikileaks e probabilmente hanno cavalcato il suo successo fino a quando essere un suo gregario era pericoloso e pubblicamente hanno annunciato di aver tagliato ogni rapporto con il gruppo di Assange e non sono pochi a credere che siano state decisioni maturate singolarmente ma sembra che siano state “proposte” da altri più in alto per indebolire e spaventare Assange.

Ora si sta assistendo a quello che in parte era capitato quando Mitnick era in carcere, gli hacker di mezzo mondo si sono mobilitati per colpire proprio chi ha preso le distanze da Wikileaks, con attacchi mirati ai vari siti e prendendo le difese di Assange e soci inneggiando a favore della libera circolazione delle informazioni.

Trovo che Wikileaks sia un vaso di Pandora che potrebbe risucchiare in un vortice molto impegnativo molti stati e non solo, visto che di scheletri negli armadi ne hanno tutti, la cosa fastidiosa è che alle volte vengono mostrati e l’imbarazzo si trasforma rapidamente in rabbia. Chissà se vedremo le scritte “Free Assange” come quelle “Free Kevin” che gli hacker di mezzo mondo lasciavano un po’ ovunque per il web?

Dic
07

Che fatica traslocare

Categoria Pensieri

Sono sincero, pensavo che cambiare casa, una volta finiti i lavori e montati i mobili, fosse la cosa più facile, invece non è per niente vero! Nonostante i miei sforzi per portare tutte le mie cose a casa, ne esce sempre altra da infilare i negli scatoloni, borsoni, macchina per trovare una nuova location.

Oggi nella pausa pranzo ho colto l’occasione di essere venuto in macchina causa cancello del garage bloccato ed il maltempo, ho deciso di mettere negli scatoloni i miei Dylan Dog che forse stasera o domani verranno rimessi in ordine a casa. Il prossimo passo è portare via degli scatoloni che i miei hanno parcheggiato momentaneamente in cantina e di cui ignoro il contenuto, per poi passare ad una serie di scatoloni che da tempo immemore stanno sopra l’armadio (ricordo solo che in alcuni c’è un C64 completo, dei libri e dei giochi di società, per il resto non so cosa troverò).

Fatto sta che più cose porto via e più ne restano da portare via, spero non si stiano moltiplicando come i Mogwai quando vengono bagnati con l’acqua. Credo che una delle ultime cose che verranno via saranno lo stereo ed il computer (fortunatamente ho il mio fido portatile), poi lo sbattimento più grande, rimettere tutto a posto, facendo probabilmente un po’ di selezione all’ingresso ed eliminando le cose inutili.

Comunque mi servirebbe un furgone, più scatole e una serie infinita di scaffali ed armadi dove riporre tutto, chi vuole venire a darmi una mano a trasportare un po’ di scatole?

Dic
03

Il fenomeno Wikileaks

Categoria Internet, Pensieri

Nelle ultime settimane, dopo che i magistrati hanno sequestrato ed intimato ai giornalisti di allontanarsi da Avetrana e far lavorare gli inquirenti, ecco che spunta una nuova notizia che occuperà le prime pagine e farà discutere per un po’ di tempo, almeno fino a quando non spunterà qualcosa di più succulento da addentare, la nuova notizia si chiama Wikileaks.

Il sito esiste già da qualche anno e di rado i giornalisti nostrani hanno mostrato interesse ai documenti che con il tempo ha reso disponibili al mondo intero, ma da alcuni giorni ecco che veniamo coinvolti, nostro malgrado, nelle vicende internazionali. Parecchi documenti sono già stati pubblicati e nonostante le varie personalità coinvolte e le smentite ufficiali, le voci e i pettegolezzi si rincorrono.

Sono spuntati documenti confidenziali in cui si parla di politici, manovre sottobanco, pressioni e via dicendo, considerando anche i documenti legati ai vari conflitti internazionali, il tutto con molto imbarazzo degli interessati.

Ovvie le repliche degli interessati che cercano in tutti i modi di smentire le notizie e di mostrarsi gli uni amici degli altri, ma sembra più un teatrino dettato dalla diplomazia che da reali idee di amicizia e stima reciproca.

Ora il sito funziona a fasi alterne a causa di attacchi informatici volti a renderlo inaccessibile, cosa di cui sembra che nessuno se ne stia preoccupando più di tanto (che ci sia qualche Stato dietro a tutto ciò?), l’ideatore e fondatore del sito è ricercato per una denuncia di stupro ed è diventato uccel di bosco, le nazioni continuano a smentire e commentare le news ed ovviamente le opposizioni banchettano su tutto questo cercando ulteriore materiale per screditare il proprio avversario politico.

In tutto questo, quelli più contenti sono i giornalisti che hanno sempre materiale fresco di giornata da sbattere in prima pagina, così da costruire castelli in aria e riempire di parole le proprie pagine (che siano di carta o digitali), ovviamente rendendosi sempre più simili a sciacalli.

Ora la questione interessante è vedere come andrà a finire, se Wikileaks chiuderà sotto pressioni delle varie agenzie, se verrà oscurato come è successo per altri siti (The Pirate Bay ne è un esempio), oppure se la macchina diplomatica riuscirà a screditare a tal punto le informazioni e l’ideatore in modo da rendere le notizie dei potenziali falsi trascurabili.

Fatto sta che fino a quando wikileaks si è occupato di alcune questioni che non hanno avevano nulla a che fare con l’Europa e l’Italia, nessuno si è interessato alla vicenda, dando un occhio disinteressato alla cosa, ora invece sembra che il nemico numero uno sia proprio un sito che diffonde documenti riservati che si stanno rilevano scomodi per molti politici e nazioni.

Staremo a vedere, fatto sta che la verità fa male, come sosteneva una canzone di parecchi anni fa, ed è anche scomoda quando salta fuori.