Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Archivio per la categoria ‘Pensieri’

Apr
03

Orologi vintage

Categoria Pensieri

Il pallino degli orologi non mi abbandona, ormai sono arrivato a rimettere in vita almeno 8 orologi tra meccanici e quarzi. Il più degli orologi sono ereditati, rimasti per anni dentro una scatola sino a quando ho deciso di farli rivivere e vedere il mondo.

Poi seguo su YouTube due canali di restauro di orologi dove si vedono recuperi al limite dell’umano (Red Dead Restoration e Nikkid Watchmaker), il canale di Davide Cecchini dove spesso mostra e commenta le collezioni dei suoi follower.

Da li ho ampliato in primis le mie conoscenze e soprattutto ho notato che apprezzo maggiormente i vintage anni ’50 e anni ’60-’70, poi si è scivolati nei design anni ’90 pacchiani ed eccessivamente grandi per poi arrivare ai tempi moderni con orologi che si somigliano molto tra loro. Ignoro gli smartwatch con la Apple che fa status simbol perchè riconoscibile ma non aggiunge nulla di utile ed interessante.

Apprezzo in particolar modo gli anni ’60-’70, oltre a design originali delle casse anche i quadranti erano vari e molto personali oltre avere disegni e colori interessanti, cosa che oggi si è un po’ persa con una uniformità imbarazzante. Tant’è che l’ultimo mio acquisto di un anno fa è stato un orologio subacqueo con stilemi meno comuni e più affini ai tempi passati. Non che gli orologi più recenti non siano interessanti ma sono molto comuni e molte volte ho l’idea che si possa cambiare il logo o la scritta senza troppi sforzi delle meningi.

Mar
03

Rispettare i caratteri delle case

Categoria Pensieri

Lavorando come geometra vedo tanti appartamenti (e non solo) dove sono stati fatti lavori, sono in corso di realizzazione o devono iniziare, alle volte seguo i lavori cercando di consigliare il cliente di turno cercando di aiutarlo nelle scelte.

Le case che più mi piacciono sono quelle del primo ventennio del ‘900, trovo che le finiture e le distribuzioni interne siano il massimo dell’espressione dell’architettura, poi il passare del tempo ha corrotto tutto e ha creato edifici discutibili sotto molti aspetti.

Mi capita di trovare clienti che vogliono, purtroppo, stravolgere abitazioni con un carattere proprio per fare l’appartamento da rivista patinata ed elementi non consoni all’epoca di costruzione.

Una cosa che proprio non mi piace è la posa di parquet a correre, in ogni dove, andando magari a coprire pavimenti in graniglia con disegni, eliminazione di stucchi o rosoni, modernizzandol il tutto.

Forse sono io antiquato come pensiero ma ritengo che sia meglio rispettare l’origine e cercare di valorizzarlo senza stravolgere tutto.

Poi per fortuna incontro clienti che seguono i miei consigli e capiscono le conseguenze di scelte molte volte dettate da mode passeggere (tinte di colori folli, tappezziere serigrafate e le onnipresenti resine e microcementi) o da soluzioni da rivista di architettura, belle ma inutili.

Feb
28

Disordinati

Categoria Pensieri

Per motivi di lavoro vedo molte abitazioni, spesso abitate, altre volte vuote.

Ho visto case di persone anziane, famiglie, single, deserte, di design, classiche, agè, etc. Penso che potrei scriverne un libro con la suddivisione in stili, arredi o colori di pareti.

Mi è capitato di dover mettere i copri scarpe o rimanere appiccicato al pavimento causa scarsa igiene, insomma la varietà è quasi infinita.

Di recente mi sono accorto di una cosa che mi ha incuriosito, le case disordinate e chi le abita, non parlo di case sporche ma comunque carenti nella manutenzione quotidiana, lavare i piatti o la tazza della colazione, letti da rifare, oggetti lasciati a mezzo senza una logica apparente.

Solitamente, a fini statistici personali, le case più disordinate sono quelle abitate da donne, single o sposate ed è una cosa curiosa. Quelle abitate da soli uomini magari presentano polvere o il più classico calcare sui vetri della doccia ma solitamente riescono a mantenere un ordine maggiore, le donne se disordinate abitano case che ne rispecchiano le abitudini. Strano visto che solitamente sono proprio le donne a tenere in particolare modo alla casa, sembra che con il tempo si sia ribaltata la caratteristica verso gli uomini.

Feb
12

Soluzioni discutibili

Categoria Pensieri

Che la plastica sia un problema credo sia chiaro anche ai sassi, la troviamo disseminata ovunque e sulla base di alcune ricerche ormai la mangiamo e beviamo, trovandola in posti lontani dalla civiltà, sempre se si può parlare di civiltà quella che avvelena il suo habitat infischiandosene di tutto e tutti.

L’estate scorsa all’Isola d’Elba ho raccolto in spiaggia alcuni pezzi di plastica in acqua da bravo cittadino e ho notato non essere il solo, ma ho notato che tutto sommato di plastica fortunatamente in giro era poca, sintomo che la gente cerca di tenere pulito e non disperdere rumenta nell’ambiente.

I nostri burocratici politici dell’Europa ha però avuto una pensata che sulla carta sembrava geniale ma ha ulteriormente complicato la vita di tutti! I tappi delle bottiglie di plastica che restano attaccati alle bottiglie. Sembra una cosa da poco ma in taluni casi i tappi rompono le scatole, spesso versando l’acqua in un bicchiere il tappo ruota sul collo della bottiglia e fa versare l’acqua in ogni dove e non nel bicchiere, disturba bere direttamente dalla bottiglia, graffia e chi più ne abbia più ne metta. Alcuni produttori stanno cercando di migliorare la situazione con tappi che ruotano su se stessi per liberare il campo perchè non sono il solo a lamentarmi dei maledetti tappi.

La normativa ha tentato di colmare l’ignoranza dell’essere umano medio che sembra avere difficoltà a collegare il cervello ed usare il buon senso. Personalmente non ho mai mollato in giro la spazzatura, giornalmente svuoto le tasche da scontrini, incarti di caramelle e oggetti vari che abitualmente infilo in tasca se non trovo cestini nelle immediate vicinanze, con altrettanta frequenza mi capita di trovare l’incivile di turno che butta carte e plastica dal finestrino o semplicemente lasciando cadere le cose come se fosse tutto normale.

Trovo che l’idea europea sia un palliativo all’inciviltà che impera, fatto sta che nel mio piccolo raccolgo e getto nei cestini, sperando che altri lo facciano.

Feb
05

La guerra delle AI

Categoria Internet, Pensieri

Da quando è arrivata (o arrivata? Boh) Deepseek c’è gran fermento nel mondo tech.

La cosa piu sconcertante, tra costi, censura e discorsi relativamente inutili è il tentativo di screditare il competitor cinese che si è fatto notare per la sorprendente reattività della nuova AI e la capacità di risolvere alcuni tipi di problemi.

Se poi il tutto è mosso, a quanto pare, da un hardware più ridotto rispetto a quello di colossi più blasonati e da uno sviluppo di soli sei mesi, il tutto diventa sorprendente, poi ci aggiustiamo che la società cinese ha fornito i sorgenti rendendo il tutto open source è un bel passo avanti.

La Cina ovviamente controlla alcune informazioni ed impedisce per legge che le AI possano usare informazioni non gradite allo stato cinese c’era da aspettarselo, non capisco tutto questo sconcerto.

OpenAI teme sicuramente il nuovo arrivato e viene detto che sono stati copiati ma non presentano causa per violazione di copyright, non capisco visto che così fosse e la possibilità di perdere denari di investimenti è possibile.

La guerra è iniziata e vedremo chi la vince.e

Gen
30

I tuttologi muniti di smartphone

Categoria Pensieri

Non ho mai visto negativamente la tecnologia e le opportunità che può portare.

Ho imparato cose o comunque ho ampliato le mie conoscenze anche solo per comprenderne altre.

Ovviamente comprendere un qualcosa leggendo online non vuol dire essere un esperto e la lettura, anche per un lungo tempo, non può sostituire l’esperienza maturata in anni.

Ma non tutti lo capiscono,.o meglio con la presunzione dell’ignorante, sono convinti di aver compreso vent’anni di esperienza lavorativa solo leggendo due post su un forum e tre siti di dubbia serietà.

Alcuni giorni addietro ho avuto una discussione a senso unico, nel senso che parlava solo lei, lamentando dei problemi causati dalla stemaledetta pioggia che da 10 giorni insiste su Genova e ha interrotto dei lavori. Cercando di spiegare la questione pioggia ed impossibilità di andare a sigillare da dove l’acqua entra, inutilmente. Risultato? Ho messo giù, sa tutto lei.

Un tempo c’era più rispetto tra le persone e nei confronti dei professionisti c’era anche fiducia. Gli esperti erano ascoltati, ora dopo l’avvento degli smartphone tutti sanno tutto ed essendo dotati di bocca e poco cervello parlano.

Dovrebbe essere previsto un limite per fornire le persone di smartphone e ricerche di Google.

Gen
28

La Cina ha imparato

Categoria Internet, Pensieri

Sembra che la Cina abbia imparato a fare prodotti di qualità e non solo.

Notizia di questi giorni è una IA di nome DeepSeek nata in oriente e disponibile in tutto il mondo. Fin qua nulla di nuovo, di IA ne abbiamo d’avanzo, quello che ha colpito, a detta degli ideatori, è la richiesta di risorse inferiori rispetto a quelle occidentali, pertanto costi di sviluppo e gestione più contenuti.

Poi ci sono le auto elettriche che tanta paura fanno al mondo automotive dell’Europa, anche qua costi più bassi delle case del vecchio continente.

Insomma la Cina, dopo essere stata usata dall’occidente per produrre praticamente ogni oggetto, tecnologico e non,  he abbiamo in casa. Insomma l’occorrente ha giocato di costi irrisori della manodopera (oggi ci indignamo per le condizioni dei lavoratori cinesi), così facendo li abbiamo formati per fare e progettare le cose e ora ci stanno superando.

Su YouTube avevo visto tempo fa un video di un tizio che ha vissuto per motivi di lavoro in Cina nel distretto di Shenzhen, noto per essere l’origine della gran parte della tecnologia. Nel video viene mostrata una stampante di grande formato in grado di imprimere immagini su qualsiasi cosa. In un altro video veniva mostrata una sorta di start-up che ha ideato unodo per riparare i monitor OLED con i pixel bruciati.

Entrambe le tecnologie sono state ideate, ingegnerizzate e costruite in Cina.

Ho idea che l’occidente dovrebbe svegliarsi se vuole competere con una nazione che corre più di noi e e senza troppi sforzi.

Gen
20

E se fosse l’ora di finirla?

Categoria Pensieri

Ci sono stati più momenti in cui mi sono chiesto se chiudere il blog, desistendo ogni volta, una delle ultime volte è stato quando sono uscito da tutti i social.

Il blog è rimasto parcheggiato per molto tempo, non ricordo nemmeno quanto.

I lettori credo siano forse due e li ringrazio, ma probabilmente i miei argomenti non sono di alcun interesse, ci sono abituato, ho passioni abbastanza poco main stream, anzi sono molto di nicchia e quasi sicuramente anche le mie idee.

Diciamo che di recente ho forse avuto la conferma sullo scarso interesse al blog in via generale.

Che sia arrivato il momento di staccare la spina?

Gen
17

La spasmodica ricerca della felicità

Categoria Pensieri

Mi è capitato, nel mio girovagare su YouTube, di vedere un video di Alberto Naska del suo viaggio in Indonesia e più che altro quello sulle condizioni di vita di alcune persone che guadagnano circa € 100,00 al mese.

Il video è toccante, si vede una situazione di povertà abbastanza radicata e degrado, ma come evidenziato dal buon Naska sono apparentemente felici di quel poco che hanno, nonostante le difficoltà. Ad esempio la corrente non è come siamo abituati noi, abbonamento e bollette da pagare, li è a consumo, si paga per un tot di kw/ora inserendo un codice sul contatore e quando hai usato quello che hai pagato la corrente viene interrotta, acqua corrente manco a parlarne ma pozzi con acqua non potabile e altre mille problematiche.

Non voglio fare un parallelo ma in viaggio di nozze eravamo stati in Polinesia, il paradiso, anche li si vedevano situazioni abbastanza particolari, case non sempre al top e una povertà comunque tangibile, ma anche li le persone erano felici.

Poi ti guardi intorno qua da noi, quello che chiamiamo mondo civilizzato e guardi le persone che incontri, anche semplicemente in strada, tutti arrabbiati, ci si lamenta per mille problemi, cose che non funzionano, cose che si vorrebbero comprare o fare, i soldi che non bastano mai. Pensando a chi veramente ha poco per vivere ma tendenzialmente ha sempre un sorriso ed è più felice di noi consumisti che vogliamo sempre di più, lavoriamo più ore dell’orologio, sacrifichiamo noi, il nostro tempo e la famiglia per acquistare oggetti, viaggi per fare foto e sentirci per un attimo soddisfatti, senza però raggiungere veramente la piena soddisfazione.

Tempo fa girovagando su Pinterest avevo trovato una frase sul generare la necessità di acquistare beni per colmare delle lacune in modo da non far mai raggiungere la piena soddisfazione alle persone e spronarle a comprare altre cose in un circolo vizioso, beh è vero, basti pensare la tecnologia, molti cambiano il telefono ad esempio non perchè quello che hanno in tasca non funziona, ma solo perchè è uscito il modello nuovo che sulla carta sembra essere migliore del precedente ed è necessario averlo perchè fa qualcosa di diverso dal precedente. In molti casi le nuove funzioni sono risibili e l’effettivo uso da parte degli utenti è molto spesso marginale, tant’è la gente compra il modello nuovo.

Basta vedere la corsa agli acquisti durante i saldi. Io ad esempio non riesco mai a trovare cose da comprare durante i saldi perchè o manca la taglia o il colore di quel dato capo non mi piace o semplicemente non mi serve aggiungere nell’armadio strapieno altri vestiti.

Con il tempo ho trovato un certo equilibrio, non compro mai spinto da un impulso, solitamente penso e ripenso all’acquisto per un po’ usando la tecnica di far passare alcune settimane in modo da vedere se veramente ho necessità di una data cosa. Solitamente desisto perchè capisco essere stato mosso dalla smania di comprare un qualcosa che poi probabilmente userei poco o rimarrebbe a prendere polvere in un cassetto.

Effettivamente sembra che il consumismo crei insoddisfazione generale spingendoci a lamentarci fino al prossimo acquisto che temporaneamente ci tiene tranquilli. Forse dovremmo far tesoro da chi ha poco per vivere e vedere la parte migliore della vita smettendo di lamentarci per cose futili.

Gen
13

Ma l’amore vero esiste ancora?

Categoria Internet, Pensieri

Fare un cappello introduttivo non è semplice, poi la mia mente bacata ha partorito per un attimo una sorta di sigla in stile Fox ma con la scritta “A Camu production” con tanto di luci e inconfondibile sigla con tamburi e trombe, ma ritorniamo seri.

Il post sotto riportato non è frutto dei miei pensieri ma bensì è stato concepito, senza maltrattamenti sia ben inteso, dal mio vicino virtuale Camu. Definirei l’autore un po’ come se fosse un mio altr’ego, sono anni che ci scherziamo su ma una sorta di connessione mentale esiste, non mi spiegherei post e pensieri con contenuti similari! L’idea di scambiare i post mi è sembrata subito geniale e ho accolto con entusiasmo l’idea. Spero che altri possano apprezzare l’iniziativa!

In un mondo che sembra correre sempre più veloce, dove l’apparenza spesso prende il sopravvento e i sentimenti sembrano confondersi in un mare di superficialità, viene spontaneo chiedersi: ma l’amore vero esiste ancora? La risposta non è nei grandi gesti spettacolari o nelle dichiarazioni eclatanti, ma nella sincerità dei piccoli momenti quotidiani. È in un abbraccio caldo senza motivo, in una parola di conforto detta al momento giusto, in quel sorriso che ci fa sentire a casa. L’amore vero non ha bisogno di apparire: vive e si nutre della semplicità. Lo troviamo quando ci sediamo a tavola con la famiglia, condividendo una cena e una risata, oppure quando trascorriamo una serata tranquilla con gli amici, senza fretta e senza aspettative, solo per il piacere di stare insieme.

In molte culture occidentali, il predominio dell’individualismo ha plasmato negli ultimi decenni le relazioni personali e sociali, spingendo molti a concentrarsi sulla propria realizzazione, spesso a scapito delle connessioni autentiche con gli altri. Si celebra l’individuo, la sua unicità, ma a volte si finisce per trascurare l’importanza del noi. Le relazioni diventano secondarie rispetto agli obiettivi personali, e il rischio è quello di sentirsi soli anche in mezzo alla folla. In molti paesi orientali, invece, il senso di comunità è il cuore pulsante della vita quotidiana. Qui, la famiglia, gli amici e il gruppo sono pilastri fondamentali, e l’identità personale si intreccia profondamente con il benessere collettivo. L’amore si esprime attraverso il sacrificio, la cura reciproca, e l’armonia che si cerca di preservare all’interno della comunità.

Questo contrasto non è privo di sfumature: mentre l’individualismo occidentale offre spazio alla libertà personale e all’autodeterminazione, il senso di comunità orientale insegna il valore di un’appartenenza che dà significato alla vita. Forse, la risposta alla domanda iniziale sta proprio qui: nel riconciliare questi due approcci. Possiamo imparare a valorizzare i legami autentici senza rinunciare alla nostra identità personale, coltivando relazioni basate sull’amore sincero, sulla comprensione e sul rispetto. Riscoprire l’amore vero significa tornare alle radici, al valore di chi ci è vicino, alla bellezza di un legame che si costruisce giorno dopo giorno. È un invito a bilanciare il me e il noi, trovando nel dialogo tra culture una strada per vivere con maggiore pienezza e autenticità.

Prendiamoci il tempo per guardarci negli occhi, per dirci grazie, per abbracciarci senza fretta. Perché in fondo, l’amore vero è questo: esserci, sempre.