Non saprei dire da quanto tempo ma il TG5 in edizione serale, oltre allo spot durante il programma che lo precede e dove vengono brevemente presentate le notizie, hanno preso il giro di avere l’anteprima TG5 prima dell’immancabile sigla.
L’anteprima che dura cinque minuti è una sorta di condensato delle notizie del giorno e di fatto fa apparire i restanti 25 inutili, farciti di notizie sempre uguali da mesi, salvo il delitto efferato o la dipartita di un personaggio di spicco che per fortuna dei giornalisti riscrive il noioso scorrere di immagini già viste e concetti ripetuti allo sfinimento e divenuti inutili.
Ora mi chiedo se 30 minuti di telegiornale siano effettivamente necessari ed utili, personalmente direi di no, non necessito dell’opinione di turno o di approfondimenti altrettanto inutili perché non aggiungono nulla di utile.
Purtroppo l’umanità riesce sempre a fare il peggio di sé, basta seguire un TG a caso per rendersene conto, guerre, violenza e tanto altro.
Quello che però mi infastidisce molto è la cura di snocciolare dettagli sui crimini, dettagli che a mio modo di vedere dovrebbero restare negli atti delle inchieste, non in prima pagina. Poi non parliamo di programmi pruriginosi del pomeriggio con ricostruzioni, pseudo approfondimenti e tante parole inutili.
C’è chi ha sempre sostenuto che la sovraesposizione alla violenza ha come risultato l’assuefazione e la normalizzazione della violenza, in particolare modo nei giovani.
Sembra che in generale i giornalisti non abbiano particolar cura dei familiari delle vittime e della vittima stessa il tutto per vendere il proprio prodotto.
Non tutti i giornalisti sono sciacalli, ma sono pochi e cercano di fare un lavoro attento e rispettoso, ma vengono messi in secondo piano da chi imbratta la carta inutilmente.
Non dico che i vari TG e giornali debbano essere pieni di gattini e farfalle ma magari fare un passo indietro, salvaguardando i più giovani e il comune senso del pudore.
Il computer sotto la scrivania che spunta è un HP Z2 Tower, una bomba, silenzioso, modulare e veramente potente.
Sulla scrivania (IKEA) dotata di passacavo orizzontale ho installato tre schermi (di dimensioni differenti perchè acquistati in tempi differenti) dotati di due supporti, quello che fa centrale e destro con passaggio dei cavi nel gambo, quello di sinistra senza infamia e senza lode a cui ho fascettato i cavi.
Casse della TEAC Media System con woofer, mouse e tastiera wireless della Omoton, tappetino Atai for Bird, HUB con interruttori a cui sono collegati una basetta di ricarica WIFI su cui erano posate le cuffie della Xiaomi ed altre chiavette per programmi.
Sopra il monitor centrale una vecchia webcam della Logitec che però fa il suo e non uso poi così tanto e luce da scrivania Tomons con possibilità di scegliere la temperatura ed il livello della luce.
Sul monitor di sinistra è montato un supporto per il cellulare della francese Phoneside preso via Kickstarter su cui di solito staziona il cellulare privato (non c’era perchè l’ho usato per la fotografia).
A sinistra la crema per le mani che mi accompagna dal periodo Covid che mi ha lasciato una secchezza della pelle mai provata prima a causa dei disinfettanti.
Come il buon Camu, anch’io odio i fili volanti, mi impicciano e fanno disordine, mi definisco un talebano dei fili, infatti in ogni dove uso fascette per raccoglierli e li nascondo alla vista. Purtroppo dietro il tower il fascio di fili è importante e non è proprio ordinatissimo ma ogni volta che li riordino capita di dover togliere o aggiungere qualcosa e il caos torna.08
Nell’ultimo lungo ponte dell’inizio maggio ho continuato a dilettarmi con il bricolage per poter completare e modificare anche cose nella casa di campagna, la necessità era quella di andare ad installare due sportelli nel sottolavello, in origine era presente una tendina che però per quanto caratteristica e simpatica nella realtà non mi piaceva, pertanto avendo ricevuto dal mobilificio le due ante, complete di ferramenta, ho deciso di usare trapano e sega per fare il telaio di fissare alla muratura.
La foto testimonia il risultato finale che direi essere più che accettabile.
Per il telaio in se ho usato dei “travetti” quadrati in abete squadrato, poi per la finitura, per evitare pitture o formica termoadesiva ho usato un coprifilo color noce solitamente impiegato per le porte, il colore è similare e con le ante non stona. Le due foto mostrano la prova telaio con le ante e poi l’installazione della finitura.
Ultimo lavoro è stato spostare l’appendiabiti, originariamente posizionato tra porta e finestra, sopra la TV, e ora posizionato vicino alla porta, più sensato e comodo.
Ci sono ancora alcuni lavori da fare, dettagli a dire il vero, però direi che il risultato finale mi soddisfa molto.
Mentre tutto il mondo si diverte a creare/modificare immagini nei più disparati degli stili (ammetto l’ho fatto anch’io), in questi giorni mi sono dilettato a fare una prova con ChatGPT per modificare due foto per un lavoro da presentare in comune e sono sbalordito.
Il mio intento è stato quello di modificare una finestra in porta finestra senza dover usare Gimp e affini, impazzendo con artefatti e problemi dovuti alla mia scarsa preparazione ad usare un programma di fotoritocco ed il tempo che mi ci vuole per creare una foto decente.
Così ho aperto ChatGPT e gli ho dato in pasto due miei scatti, ho chiesto all’IA queste cose “modifica l’immagine eliminando il sottofinestra e le attuali finestre ed inserendo in fotorealismo una porta finestra a due ante scorrevoli, inserisci anche gli stipiti in marmo ai lati della finestra ed il davanzale sotto” e il risultato è a dir poco incredibile!
Non riesco a capire le persone, non ci sono mai riuscito e dopo la pandemia la situazione è peggiorata, meno male che ne saremmo usciti migliori…
Mi riferisco alla convinzione dell persona media che ha a che fare con un libero professionista. Mi capita spesso direttamente o per conto terzi di dover organizzare appuntamenti e spesso mi vengono richiesti orari e giorni improponibili.
Più spesso mi viene richiesto organizzare sopralluoghi in orari comodi al cliente, solitamente la richiesta è accompagnata con l’immancabile devo lavorare! Perché io gioco?
Poi la seconda richiesta è il sabato, sempre accompagnata con la frase di cui sopra. Solitamente declino facendo presente che il sabato, lavorando tutta la settimana, la dedico alla famiglia!
Non ho mai capito perché c’è la percezione che un libero professionista sia a disposizione sempre e comunque, senza se e senza ma.
La convinzione media è io pago quindi esigo e tu mi appartieni, tutto molto sbagliato, in teoria la schiavitù non dovrebbe più esistere.
Poi ci sono quelli che danno appuntamento per un orario e poi tardano con mille scuse perché vogliono averla vinta loro, sempre perché loro lavorano, peccato che solitamente conceda i canonici 15 minuti e poi telefonata o messaggio mi sfilo. Anche il mio tempo è prezioso.
Il pallino degli orologi non mi abbandona, ormai sono arrivato a rimettere in vita almeno 8 orologi tra meccanici e quarzi. Il più degli orologi sono ereditati, rimasti per anni dentro una scatola sino a quando ho deciso di farli rivivere e vedere il mondo.
Poi seguo su YouTube due canali di restauro di orologi dove si vedono recuperi al limite dell’umano (Red Dead Restoration e Nikkid Watchmaker), il canale di Davide Cecchini dove spesso mostra e commenta le collezioni dei suoi follower.
Da li ho ampliato in primis le mie conoscenze e soprattutto ho notato che apprezzo maggiormente i vintage anni ’50 e anni ’60-’70, poi si è scivolati nei design anni ’90 pacchiani ed eccessivamente grandi per poi arrivare ai tempi moderni con orologi che si somigliano molto tra loro. Ignoro gli smartwatch con la Apple che fa status simbol perchè riconoscibile ma non aggiunge nulla di utile ed interessante.
Apprezzo in particolar modo gli anni ’60-’70, oltre a design originali delle casse anche i quadranti erano vari e molto personali oltre avere disegni e colori interessanti, cosa che oggi si è un po’ persa con una uniformità imbarazzante. Tant’è che l’ultimo mio acquisto di un anno fa è stato un orologio subacqueo con stilemi meno comuni e più affini ai tempi passati. Non che gli orologi più recenti non siano interessanti ma sono molto comuni e molte volte ho l’idea che si possa cambiare il logo o la scritta senza troppi sforzi delle meningi.
Lavorando come geometra vedo tanti appartamenti (e non solo) dove sono stati fatti lavori, sono in corso di realizzazione o devono iniziare, alle volte seguo i lavori cercando di consigliare il cliente di turno cercando di aiutarlo nelle scelte.
Le case che più mi piacciono sono quelle del primo ventennio del ‘900, trovo che le finiture e le distribuzioni interne siano il massimo dell’espressione dell’architettura, poi il passare del tempo ha corrotto tutto e ha creato edifici discutibili sotto molti aspetti.
Mi capita di trovare clienti che vogliono, purtroppo, stravolgere abitazioni con un carattere proprio per fare l’appartamento da rivista patinata ed elementi non consoni all’epoca di costruzione.
Una cosa che proprio non mi piace è la posa di parquet a correre, in ogni dove, andando magari a coprire pavimenti in graniglia con disegni, eliminazione di stucchi o rosoni, modernizzandol il tutto.
Forse sono io antiquato come pensiero ma ritengo che sia meglio rispettare l’origine e cercare di valorizzarlo senza stravolgere tutto.
Poi per fortuna incontro clienti che seguono i miei consigli e capiscono le conseguenze di scelte molte volte dettate da mode passeggere (tinte di colori folli, tappezziere serigrafate e le onnipresenti resine e microcementi) o da soluzioni da rivista di architettura, belle ma inutili.
Per motivi di lavoro vedo molte abitazioni, spesso abitate, altre volte vuote.
Ho visto case di persone anziane, famiglie, single, deserte, di design, classiche, agè, etc. Penso che potrei scriverne un libro con la suddivisione in stili, arredi o colori di pareti.
Mi è capitato di dover mettere i copri scarpe o rimanere appiccicato al pavimento causa scarsa igiene, insomma la varietà è quasi infinita.
Di recente mi sono accorto di una cosa che mi ha incuriosito, le case disordinate e chi le abita, non parlo di case sporche ma comunque carenti nella manutenzione quotidiana, lavare i piatti o la tazza della colazione, letti da rifare, oggetti lasciati a mezzo senza una logica apparente.
Solitamente, a fini statistici personali, le case più disordinate sono quelle abitate da donne, single o sposate ed è una cosa curiosa. Quelle abitate da soli uomini magari presentano polvere o il più classico calcare sui vetri della doccia ma solitamente riescono a mantenere un ordine maggiore, le donne se disordinate abitano case che ne rispecchiano le abitudini. Strano visto che solitamente sono proprio le donne a tenere in particolare modo alla casa, sembra che con il tempo si sia ribaltata la caratteristica verso gli uomini.