Apr
10
Categoria
Informazioni,
Pensieri,
Vario
Dormire è importante, se si dorme poco e male tutta la giornata ne risente si fa fatica a concentrarsi e tutto sembra non andare per il verso giusto.
Sono circa quattro anni in cui il mio sonno è diventato frammentario a causa del mio cucciolo che spesso sveglia me e mia moglie perché si sveglia a sua volta per mille motivi.
Riprendere sonno non è facile e si corre il rischio di passare le notti in bianco per poi ritrovarmi a dormire alla scrivania in studio o a sbadigliare in ogni dove.
Poi mi è capitato di leggere un articolo sulla tecnica dei due minuti insegnata ai militari americani per prendere sonno in ogni circostanza.
In breve viene insegnata una sorta di tecnica di rilassamento per riuscire a dormire seguendo questi punti:
- Per prima cosa, rilassate il viso. Iniziate dalla fronte, poi passate agli occhi, alle guance e alla mascella, concentrandovi sulla respirazione.
- Lasciate cadere le spalle il più possibile. Assicuratevi di sciogliere ogni tensione e di tenere le braccia sciolte lungo i fianchi, mani e dita comprese. Immaginate una sensazione di calore che parte dalla testa e arriva fino alla punta delle dita.
- Scendete lungo un braccio alla volta, rilassandone ogni sezione man mano che procedete e mantenendo la respirazione lenta e costante.
- Fate un respiro profondo e rilassate il petto. Inspirate ed espirate lentamente, scendendo verso lo stomaco.
- Rilassate una gamba alla volta. Immaginate una sensazione di calore che scende lungo le cosce, le ginocchia, le gambe, i piedi e fino alle dita.
- Liberate la mente da ogni tensione. Pensate a uno di questi scenari: 1) Siete sdraiati in una canoa su un lago placido con nient’altro che un cielo azzurro e limpido sopra di voi. 2) Siete sdraiati su un’amaca di velluto nero in una stanza completamente buia.
- Ripetete queste parole nella vostra mente.
- Se v i distraete, ripetete mentalmente «non pensare» per 10 secondi.
Sulle prime ero scettico e ho onestamente pensato fosse una delle solite cretinate new age, poi una notte, tentando di riprendere sonno mi sono ricordato dell’articolo e, non avendo nulla di meglio da fare ho provato, ci ho messo di più del tempo previsto ma ho dormito, nei giorni successivi ho ritentato e ha sempre funzionato, tanto che mia moglie si è accorta con un pizzico di invidia di questa novità.
Devo ammettere che se non avessi fatto mia questa tecnica avrei dato di matto e con mia sorpresa anche il bruciore di stomaco si è calmato. Dormire è importante e consiglio a tutti di provare, intanto cos’avete da perdere svegli al buio? Sicuramente sempre meglio che accedere il telefono per guardare idioti che ballano o cose simili.
Apr
08
Categoria
Garage,
Pensieri Di per se Genova non è una città grande e popolosa, con una superficie di 240,29 km² e 560.409 (al 30-11-2023) abitanti (fonte Wikipedia), di contro è lunga e stretta, schiacciata tra mare e colline, ma il caos della viabilità ci attanaglia da anni.
Il problema traffico è sentito ovunque, ma a Genova le strade sono strette, corte e solitamente piene di curve, questo causa molti problemi perchè tra il parcheggio selvaggio sia di maleducati che furgoni di consegne si deve fare la gimcana tutto il giorno.
Poi sono nati come i funghi gli impianti semaforici con l’obiettivo di permettere di attraversare le strade ai pedoni e rallentare il traffico così da ridurre il rischio di eccessi di velocità, solo che i semafori non sono minimamente sincronizzati e non si parlano tra loro, pertanto il più delle volte partendo da un semaforo il successivo sta diventando giallo, pertanto si è sempre fermi.
Poi negli anni si è deciso di vendere delle corsie alla AMT (la società pubblica dei trasporti) per poter avere delle corsie preferenziali per i propri mezzi, risultato aver ridotto le corsie di marcia. Non dico che le corsie gialle siano sbagliate, ma durante la mia settimana tipo percorro in largo ed in lungo la città e onestamente non vedo tutti questi autobus sulle corsie gialle.
Ultima decisione brillantissima sono le piste ciclabili, disegnate con vernice sulla corsia (e vai si scivola anche li se piove) o andando costruendo delle piste ciclabili allargando i marciapiedi e riducendo ulteriormente le carreggiate!
Poi se ci mettiamo i lavori continui di cui non se ne vede la fine e l’utilità con cantieri di dimensioni importanti e soppressione di corsie sia per lunghi tratti di strade o in sequenza con restrizioni intermittenti che causano un caos infinito.
Capisco che alcune cose siano necessarie, ma un minimo di programmazione e studio preliminare non sarebbe cosa tanto sbagliata!
Apr
05
Categoria
Garage,
Pensieri La normativa prevede che durante l’esecuzione di lavori che impegnino la carreggiata, restringendola, per un certo periodo si devono fare modifiche alla segnaletica orizzontale andando a pitturare con vernice gialla il nuovo percorso e con la vernice nera cancellando quella esistente. Fin qua nulla di problematico, è la norma e non si può discutere sul punto.
Peccato che a Genova, ma credo sia la stessa cosa in altre città più o meno grandi, finiti i lavori vengano ridipinte le strisce bianche e cancellate con la vernice nera quelle gialle temporanee. Il risultato è il caos, come si vede nella foto (resa da Street View), in particolar modo con il sole contro che evidenzia le linee rendendole lucide e confondendo non poco motociclisti ed automobilisti che non riescono a capire dove devono andare!
Altro problema è la pioggia, già la segnaletica orizzontale è normalmente scivolosa da asciutta, quando si bagna l’effetto sapone è dietro all’angolo e andare sulle due ruote diventa un incubo, già ci sono asfalti scivolosi di loro, quindi si deve fare molta attenzione a dove passare e dove frenare, salvo che non si debba frenare di colpo per qualche motivo improvviso.
Alla pioggia poi se si aggiungono i fari delle auto accesi all’imbrunire capire quale sia la corsia da mantenere diventa simile alla roulette russa e potrebbe creare non pochi problemi alla sicurezza in generale.
Tempo fa avevano iniziato a posare strisce gialle adesive, il grip era si ottimale, ma il caldo e l’alta percorrenza dei veicoli aveva il risultato di far staccare le strisce dall’asfalto facendo prendere forme fantasiose alla segnaletica e diventando di fatto inutilizzabili ed inutili.
Non dico di riasfaltare intere strade, anche se sarebbe cosa gradita tra toppe mal fatte e buche nel manto asfaltico, però almeno prevedere di cancellare definitivamente quanto ripitturato, anche perchè la vernice nera con il tempo si cancella e riemerge la segnaletica che non dovrebbe più esistere, aumentando il caos nelle strade.
Apr
03
Categoria
Pensieri Come avevo detto settimana scorsa ecco cosa mi porto dietro durante le mie giornate di lavoro.
Lo zaino è un Samsonite Spectrolite 3.0 blu, medesimo stile del borsello che ho già, solo in versione blu, capiente e molto comodo da portare in spalla, ecco il suo contenuto, solitamente uguale a quando uso la più tipica ma scomoda borsa da lavoro.
Immancabile il distanziometro laser (Huepar LM50A), versione 2.0 del più tipico metro (in legno o metallico a nastro) che comunque ho sempre dietro perchè alle volte quello laser non riesce a sostituire la bassa tecnologia (solitamente il problema sono le superfici nere o opache che assorbono la luce laser rendendolo inservibile). Il laser è di origini cinesi, preciso e pagato il giusto su Amazon dopo averlo visto ad un collega, la batteria è ricaricabile e dura veramente tanto anche usandolo per molto tempo.
A corredo del distanziometro la cartelletta portablocco, regalata da mia moglie quando eravamo ancora fidanzati, forse un pelo ingombrante ma capiente (si possono inserire fogli all’interno di altre tasche) e resistente, pensando che mi segue da anni per cantieri e non solo la qualità si vede.
Penne e portamine, la mia passione per le penne non è un mistero, me la trascino da una vita e per fortuna la tengo a bada altrimenti mi riempirei di penne di ogni tipo, nel portapenne in pelle nera c’è una Cross (regalo sempre di mia moglie), un portamine Shaker Pilot (regalo di un amico) e una penna Pineidar a sfera (regalo dei miei genitori).
Una matita particolare, una Perpetua totalmente in grafite riciclata, vista in televisione durante un programma RAI che parla abitualmente di economia circolare e riciclo, frutto dell’idea di un azienda italiana. La cosa divertente è che non si rompe cadendo e praticamente non deve essere temperata, comoda in molte situazioni.
Torcia per illuminare, oltre a quella del borsello, direi che non dovrebbe mai mancare quando si va in appartamenti o locali privi di fornitura elettrica o in cantiere, in metallo e di dimensioni ridotte, se non erro dono di una ditta durante una fiera dell’edilizia.
Dentro lo zaino mi porto anche un PC portatile della HP, modello 15-db0025nl, ha alcuni anni sulle spalle ma fa decorosamente il suo dovere, in particolare dopo aver montato un HDD allo stato solido che gli ha dato un bello sprint, unica pecca la batteria che inizia a degradarsi e che dovrei decidermi a sostituire.
Ultima cosa, non per importanza, un mouse bluetooth inizialmente preso per il tablet android ma poi passato al portatile, un Microsoft Surface Mobile non più in produzione purtroppo. Non ho mai capito perchè a Redmond smettano di produrre cose fatte bene e di buona qualità. Il mouse in questione funziona alla grande, non è ingombrante e pesante e consuma poca energia.
Stavo per dimenticare il portamine della Faber Castle in legno, regalo di mio padre, che utilizzo per disegnare mentre rilevo o prendo appunti e sempre messo dentro il portablocco.
Immancabile il powerbank quando le giornate si fanno particolarmente intense, un Charmast da 10000 mah con tre uscite e che riesce dignitosamente a ricaricare completamente due volte il telefono.
Per poter collegare al powerbank o al computer il telefono o altre cose ho optato per un cavo inCharge Rolling Square 6 con una miriade di porte per poter collegare qualsiasi cosa, definito a ragione il coltellino svizzero dei cavi.
Cosa usate durante il vostro lavoro?
Apr
01
Categoria
Informazioni
Da molti mesi, circa agosto, ho smesso di indossare lo smartwatch (un Xiaomi Watch) per tornare all’orologio normale, motivo? Semplicemente dopo averlo indossato per un anno e mezzo ininterrottamente mi sono rotto le scatole delle continue vibrazioni per le notifiche in entrata sul telefono e altri avvisi che con il tempo ho notato essere inutili e che aggiungono ben poco alla vita di tutti i giorni.
Di recente mi sono regalato un orologio economico, un Seestern 600T V3 dotato di un meccanismo Seiko NH35 automatico, molto soddisfatto della qualità generale, della previsione e dell’aspetto definito neovintage.
Tornando al discorso smartwatch, lo avevo preso sull’onda del fatto che era stato donato a mia mogli e dall’azienda per cui lavora, un Samsung non so che modello, tutto sommato pesante e con una batteria imbarazzante, mai più di due giorni di fila (lo Xiaomi arriva oltre i 10 giorni con una sola carica), sulle prime ho pensato che mi avrebbe aiutato durante le giornate lavorative, ma alla fine si è obbligati a guardare il cellulare per la maggior parte delle attività salvo avere l’utilità di poter riattaccare le chiamate dal polso quando non si può/vuole rispondere e avere una sorta di “torcia” al polso che in talune occasioni viene utile ed il peso al polso è inferiore a quello degli orologi normali ed in acciaio.
Alla fine ho ottenuto che oltre ad avere la sindrome dello squillo fantasma (quando si crede di aver ricevuto una telefonata o un messaggio ma in realtà non è accaduto nulla) ero arrivato a percepire vibrazioni inesistenti al polso, insomma una nuova forma di schiavitù e fastidio con nuove notifiche e via discorrendo.
L’orologio normale, che sia automatico o quarzo, mi appaga di più, sia il peso che poter guardare l’ora senza dover ruotare il polso per attivare uno schermo e non dover stare li a ricaricare una batteria in più, già carico tutti i giorni il telefono del lavoro, ogni due giorni il telefono privato, portatile, distanziometro, tablet….. e via discorrendo.
Ho notato che spesso i miei interlocutori si distraggono perchè il telefono o l’orologio ha emesso un suono o vibrato, così una discussione si interrompe e si perde il filo, personalmente ho imparato ad ignorare le notifiche se sto facendo qualcosa o se sto parlando con una persona, mi sembra educazione.
Dopo aver fatto fuori i social, fonte di distrazione con contenuti a dir poco discutibili ed inutili, con continue notifiche e aver eliminato le fonti di distrazione sono più tranquillo.
Mar
28
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Pensieri I cosidetti EDC (every day carry) stanno spopolando online, molti video a riguardo popolano ad esempio YouTube, alcuni sono più dedicati a chi fa campeggio lontano da zone abitate o comunque in zone remote, i più ho notato sono americani.
Personalmente, senza saperlo, ho sempre con me il mio fido borsello, la scelta è caduta su un Samsonite, forse ha solo il problema che è relativamente “poco capiente” o comunque non sempre si riesce facilmente a prendere lgi oggetti che rimangono in fondo, comunque è una misura più o meno standard.
Colore nero, più tasche sia all’esterno che all’interno per tenere più o meno tutto ordinato.
All’interno oltre a tenerci il porta monete (al dire il vero con ben poche monete visto che uso poco i contanti in generale) trova posto il portafogli Moero, piccolo, compatto e capiente per carte di credito, bancomat e tessere varie, con la possibilità di contenere anche banconote a alcune monete (io nella taschina esterna tengo due rondelle in acciaio inox da usare per i carrelli della spesa, so che sono li e non le spendo).
Altro oggetto che non può mancare sono le cuffie true wireless di Xiaomi, pratiche e con una buona autonomia, le uso principalmente mentre rilevo e sono in giro per lavoro così da avere le mani libere e poter telefonare senza troppi impedimenti.
Poi l’immancabile chiavetta USB da 20 gb, in realtà ne ho molte che uso alternativamente a seconda di dove le lascio e del loro contenuto, quella che ho ora è una Verbatim che secondo me inizia a dare i numeri perchè è lenta da morire per trasferire i file.
Da buon geometra ho anche una torcia ricaricabile con possibilità di essere attaccata alla giacca o ad una cinghia, testa orientabile e potenza di 70 lumen, non troppo pesante e molto pratica. La scelta è caduta Nitecore Thumb, non economicissima ma pratica e resistente.
Visto che mi capita spesso di prendere misure e che alle volte non è detto che abbia lo zaino o borsa da lavoro con me, ecco un piccolissimo distanziomentro laser della Stanley TLM30, ricaricabile e che funziona fino a 10 mt, come backup di quello di grande e potente ci sta.
Stand per il telefono, capita di essere in giro e voler vedere un video mentre si pranza o per fare una videochiamata e dover stare con il telefono in mano, ecco lo stand Ikea con un costo irrisorio, resistente e piccolissimo.
Immancabile la penna, scrivo poco a mano ma capita di doversi appuntare qualcosa, compilare l’onnipresente modulo o firmare qualcosa, una Papermate vintage dorata.
Ovvimente poi dentro al borsello ho anche altre cose molto meno interessanti e più “private” che comunque mi seguono ogni giorno.
Penso che seguirà un post similare per l’attuale zaino del lavoro e forse scriverò anche di quello che ho dentro lo scooter e da cui non mi separo praticamente mai. Li fuori avete borse/zaini/borselli similari? Cosa vi portate dietro ogni santo giorno?
Mar
27
Categoria
Informazioni Questa mattina con mia sorpresa mi sono ritrovato la notifica di aggiornamento del sistema del mio Redmi Note 11 Pro al nuovo sistema HyperOS basato su Android 13.
Dopo il download ed il riavvio del sistema ecco il nuovo sistema, o meglio la nuova interfaccia che va a sostituire la storica Miui, e alle prime direi che tutto funziona.
Ho notato che il telefono sembra essere più veloce e la parte delle impostazioni è meno estesa e sembra essere più chiara e pratica. Comodo avere la notifica (puntino verde) che resta attivo per informare che qualcosa accede alla fotocamera, microfono o posizione GPS e toccandolo si viene mostrato il nome della app (non so se precedentemente fosse così), anche se mi piaceva la app Access Dot che cambiava colore a seconda del servizio impiegato (peccato non ci sia verso di farla funzionare).
La schermata di blocco è personalizzabile in acune parti ma l’orologio nella mia originaria impostazione non può essere messo al centro, o comunque non ho trovato l’opzione per farlo.
Vedremo se nei prossimi giorni noterò altre modifiche o novità!
Mar
21
Categoria
Garage
Dopo aver montato il supporto Quadlock per il telefono, mi sono arrovellato la testa per poter riposizionare il supporto Telepass della Givi per poterlo usare sullo scooter come facevo in precedenza.
Ci ho pensato per mesi senza trovare una soluzione che poi si è rivelata molto semplice e facile da mettere in pratica. Per prima cosa ho comprato un bullone ed un dato (diametro 8 mm) in acciaio inossidabile, poi ho modificato il distanziale originario della Givi per poterlo adattare al diametro del bullone (prima c’era un bullone da 6 mm) con il trapano a colonna e poi ho montato tutto sul supporto presente, ma non utilizzato, per gli specchietti retrovisori (il Forza 300 del 2020 li monta sulla carena) ed ecco che il supporto è al suo posto, sembra quasi essere nato per stare in quella posizione. Lavoro pulito e semplice da realizzare.
Ora manca solo di dare una bella lavata allo scooter che tra pioggia e polvere sembra un mezzo della Dakar.
Mar
19
Categoria
Pensieri Il mio cucciolo all’asilo mi ha preparato questa sorpresa che mi terrà compagnia in studio.
Mar
15
Categoria
Pensieri
Prima che la parola bullismo prendesse campo ricordo che si parlava di nonnismo e ad analizzare le due cose le analogie sono lampanti.
Arrivato oltre i 40 posso dire serenamente che nella mia carriera scolastica qualche atto di bullismo l’ho subito.
Premetto che il mio rendimento scolastico è stato un problema durato anni, ho cambiato più volte, partendo dall’asilo, passando da uno privato distantissimo da casa ad uno pubblico, alle elementari causa una insegnante che aveva le sue antipatie per alcuni miei compagni ed il sottoscritto ho fatto gli ultimi due anni in una nuova sezione, ho ripetuto due volte la prima media causa voti terribili, medie fatte in una scuola privata che ho profondamente detestato sia per i compagni (molti) che i professori, superiori fatte in tre classi differenti ed in fie istituiti diversi, con un terzo anno da incubo. Solo gli ultimi due anni di superiori sono stati sereni e ho conosciuto compagni di classe e professori che in larga parte ancora oggi ricordo con simpatia.
Sono tendenzialmente una persona timida, da bambino libero ancora di più, tendenzialmente solitario e silenzioso durante la scuola e con interessi andati sempre controcorrente o comunque ancora oggi poco diffusi.
Mettiamoci di arrivare alle media per ripetere la prima per la seconda volta ed in una classe di bambini che si conoscevano dalla prima elementare, molti figli di dentisti, notai ed avvocati, un po’ con la puzza sotto il naso. Io figlio di geometra, comunque famiglia normale, ma visto come un corpo estraneo e tenuto un minimo al margine. Il primo atto di bullismo idiota che ricordo è legato a quello che purtroppo era il mio compagno di banco, figlio di un dentista, viziato a mille che durante le lezioni mi ripeteva allo sfinimento “ammazzati” o “buttati dalla finestra” e nonostante qualche mia lamentela, timida, dove dicevo che venivo disturbato nulla accadeva. Per fortuna cambiai banco e le cose migliorarono di poco. L’ambiente restava ostile.
Altri problemi arrivarono in terza superiore, classe nuova a causa del rimestare voluti dal ministro dell’istruzione di quel periodo (era la Jervolino?), così io ed un altro che per due anni era stato nella mia stessa sezione finiamo in mezzo ad una massa di fenomeni. Li lo scherzo pesante e l’intimidazione erano di casa, dal fregare cose a schernire pesantemente le persone si passava anche a mettere in piazza fatti privati. Uno su tutti è stato l’aver scritto sulla lavagna il numero di telefono di una ragazza che mi piaceva all’epoca dopo avermi fregato una sorta diario cartaceo dove conservavo e trascrivevo miei pensieri (l’antesignano dell’odierno blog qua presente).
Oggi da genitore mi sento maggiormente preoccupato per mio figlio, vedendo il tipo di società che ci circonda e che il più delle volte non approvo e di cui non mi sento membro.
Come origina la mia preoccupazione? Alcuni giorni addietro chiedendo al pupo come fosse andato l’asilo lo sentiamo dire sorridendo che un suo compagno, poco più grande lo ha spintonato, lo stesso che alcuni mesi addietro lo ha definito cacca molla. Nulla di grave di per sé, sono cose che accadono, ma destano la mia preoccupazione, i bambini sanno essere più crudeli e spietati di un adulto e possono fare ingenti danni.
Penso che da bambino timido, cresciuto nel tempo sono riuscito a passare indenne periodi tutto sommato non piacevoli e che forse grazie ad un carattere abbastanza forte non mi sono fatto spezzare.
Spero che un domani mio figlio non debba subire quello che ho passato io e che abbia la forza di fregarsene dei giudizi altrui. Come ho già detto essere genitore vuol dire non smettere mai di preoccuparsi.