Come non condividere quello che afferma il buon Lorenzo “Spavald“, posalo quel maledetto telefono! Mi mette un nervoso chi continua imperterrito a guardare il telefono e fa finta di prestare attenzione….
Alcuni giorni or sono, mentre pranzavo seduto alla scrivania, stavo guardando un video su YouTube del buon Davide Cecchini in cui parla di orologi e commenta le collezioni dei suoi follower.
Commentando uno dei video, dove la persona sosteneva che non avrebbe preso un altro orologio perchè soddisfatto del suo acquisto, ha fatto une bella metafora relativa alla cosi detta scimmia.
Come si vede nell’immagine la metafora è che quando hai una passione, solitamente si ha la scimmia per alimentare la passione, il buon Davide ha sostenuto che acquistando un oggetto che ci piace, noi siamo soddisfatti e abbiamo dato una nocciolina alla scimmia sulla nostra spalla, quando guardiamo quel qualcosa continuiamo a dare una nocciolina alla scimmia così da farla stare brava, fino a quando le noccioline sono finite e allora li la scimmia tornerà alla carica!
Forse una delle migliori immagini metaforiche per spiegare cosa succede nella nostra testa quando vogliamo comprare o fare un qualcosa che ci da soddisfazione.
Di recente su Amazon ho scoperto la serie TV Graves.
La storia è incentrata su un ex presidente degli Stati Uniti e la sua famiglia.
Graves, impersonato da Nick Nolte, ormai in pensione capisce che la sua presidenza non è stata eccezionale e decide di recuperare il terreno perso.
Tra mille peripezie e problemi familiari il presidente raddrizza a suo modo le cose, seguito da un giovane aiutante che con mille difficoltà lo sostiene e lo toglie dai problemi.
Simpatica l’idea e Nick Nolte è geniale e tagliato nella parte di un politico che si trova ad un bivio.
Alle volte.ci.si dimentica.che politici e persone famose sono umani e hanno problemi comuni da affrontare.
Circa.un mese fa la Fire Stick di mia madre ha iniziato a dare i numeri, o meglio ha iniziato a funzionare male.
La chiavetta ha iniziato a scollegarsi dal Wi-Fi, caricato male i video, interruzioni improvvise e visualizzazioni dei video mal definiti. Nonostante il riavvio ed il ripristino ai dati di fabbrica non si è ripresa. Risultato? Chiavetta nuova e tutto è magicamente passato.
Ora come per magia anche quella che abbiamo a casa sta dando i medesimi problemi! La chiavetta non è nuova, tutt’altro, ha sulle spalle alcuni anni.
Devo ammettere che i medesimi problemi sulla medesima chiavetta mi fa strano, che sia obsolescenza programmata? Sarò io malfidato?
Ho sempre smontato e rimontato le cose, da bambino lo facevo con le macchinine, ne scambiavo i pezzi, cercavo di capire cosa ci fosse dentro e come funzionavano le cose, poi è arrivato il LEGO, smontare, rimontare e creare cose nuove ogni volta.
Alcuni giorni addietro ero da mia madre e mio figlio ha tirato fuori dei binocoli. Mi sono accorto che c’era un problema con l’ottica.di destra, si riusciva a mettere a fuoco ma puntava nella direzione sbagliata, praticamente guardando con entrambi gli occhi le immagini erano sdoppiate, pertanto binocoli inutilizzabili.
Mi sono ricordato che i binocolo erano dei miei nonni materni e che funzionavano male già da parecchi anni.
Alla fine guardandoli ho notato che la parte anteriore dei binocoli era di poco storta sul lato destro, sintomo che aveva preso una botta.
Alla.fine con l’aiuto dell morsamin cantina e di un po’ di forza sono riuscito a riposizionare l’ottica in maniera corretta e ora i binocolo funzionano alla perfezione.
Provo sempre una certa soddisfazione quando riparo qualcosa, anche quando sono piccole cose.
Titolo forte, lo so, ma è da tempo che ci penso e sostengo il mio pensiero, con questo non è che intendo darmi al meretricio o simili attività, sia chiaro.
Lo sfruttamento della prostituzione è deplorevole, costringere una persona a fare un qualcosa che non intende fare è deplorevole e va stigmatizzato e combattuto, dall’altra parte però ci sono molte persone (uomini e donne) che decidono autonomamente e volontariamente di diventare sex worker e su tale scelta non ci trovo nulla di male, personalmente essendo libertario ritengo che ognuno possa fare quello che preferisce fino a quando non lede la libertà altrui.
Il meretricio è il mestiere più vecchio del mondo e non sarà mai estirpato, potrà essere nascosto al massimo, ma domanda ed offerta esistono e nessuna legge o Stato potrà fermarlo.
La Legge Merlin ha di fatto chiuso le case chiuse ma ha ottenuto come risultato che le donne che vi lavoravano sono finite in strada, se prima erano sfruttate dentro tali attività dopo sono state sfruttate dalla criminalità o comunque ci si è trovate zone con donne (e non solo) ai lati delle strade con falò notturni e tutto quello che ne concerne ed è venuto meno il controllo che lo Stato faceva per la salute pubblica con ovvio rischio di spandimento di malattie più o meno gravi e pericolose.
In una nazione civile riterrei che sarebbe il caso di normare la prostituzione, come peraltro hanno fatto nella civilissima e sede dell’Europa in Bruxelles dove esiste, come in Amsterdam, il quartiere a luci rosse, o come ha fatto la Svizzera, insomma non ci si nasconde dietro un dito ed il perbenismo.
Nell’ultimo periodo ho avuto due cantieri nel centro storico di Genova, poco distanti dalla sede del Sindaco, quindi direi zona frequentata e teoricamente controllata, dove molte abitazioni sono diventate AirB&B, pochi residenti e un buon numero di professioniste del sesso, con conseguente via vai di clienti.
Penso inoltre che la chiesa si è sempre schierata contro tale pratica e ha sempre stigmatizzato lo sfruttamento della donna in tal senso, peccato che la Curia di Genova sia, dopo quella di Roma, quella più ricca in termine di lasciti ed immobili proprio nel centro storico. Esiste una zona chiamata “il ghetto” dove vi sono “i bassi” locali al piano terreno che hanno più o meno sempre ospitato le prostitute e che tutt’ora utilizzano pagando un affitto, affitto che guarda caso va alla Curia. Non è sfruttamento? Indiretto si ma sempre sfruttamento vista l’origine dei denari. Ma pecunia non olet ovviamente.
Se ci pensiamo freddamente ogni tipo di lavoro è una sorta di prostituzione, che sia fisica o intellettuale, una persona viene pagata per svolgere una attività da un altro soggetto, pertanto non capisco la ritrosia a voler normare e regolamentare un qualcosa che potrebbe anche generare un profitto per le casse dello Stato sempre affamate.
Come sempre siamo legati ai benpensanti e alla volontà della Chiesa ma non ragioniamo freddamente sulle cose e rimaniamo a metà del guado, con problemi e mezze soluzioni o facendo finta che il problema non esista. Resto perplesso.
Però non so perchè ma sentire una tale affermazione dagli USA mi ricorda tanto le armi di distruzione di massa e simili che avrebbe dovuto avere Saddam in IRAQ e altre affermazioni che poi si sono rivelate errate e del tutto inventate.
Sembra quasi che gli americani, quando non riescono a trovare una strada logica per ottenere un risultato, qualsiasi esso sia, buttino tutto in vacca affermando che un loro nemico (e quindi nemico del mondo civile e democratico rappresentato dal paese a stelle e strisce) ha un’arma pericolosissima, che ha usato o che potrebbe usare contro civili inermi.
Con questo non voglio dire che i russi non siano pericolosi, ma aggiungere benzina su di una situazione più che esplosiva e relativamente pericolosa non mi sembra molto sensata, meno male che lavorano per la pace, strano modo…
Dopo una vita riapro la serie sui miei personali dubbi relativamente alla sicurezza nei cantieri edili (e non solo), essendo figura che si occupa di sicurezza nei cantieri edili conosco la realtà del lavoro in un ambito dove i rischi di farsi seriamente male sono molteplici e causano purtroppo feriti gravi e vittime.
Tutti abbiamo vissuto le ore e giornate dopo che a Firenze alcuni operai hanno perso la vita nel cantiere per la costruzione di un nuovo punto vendita Esselunga. L’incidente è stato probabilmente causato da un problema strutturale, parrebbe che durante la posa di una trave prefabbricata la mensola di collegamento con il pilastro abbia ceduto di colpo e questo ha causato il collasso di un solaio schiacciando gli operai, ovviamente è una delle ipotesi e non è stata confermata m guadando le immagini in televisione ho notato questa cosa. Comunque è ancora presto per avere risposte e capire se l’incidente è stato causato da un errore umano o un problema di natura diversa.
Da li si è fatto gran parlare di sicurezza e di incidenti sul lavoro, anche perchè oltre che in ambito edilizio ci sono stati molti altri incidenti in altre attività e non è concepibile che una persona esca di casa per andare a lavoro per guadagnarsi da vivere per non farvi poi ritorno per i problemi più disparati.
A seguito dell’incidente il primo maggio c’è stata anche una manifestazione a Firenze proprio davanti al cantiere sequestrato per chiedere più sicurezza sul lavoro ed altro. Nei giorni subito successivi all’incidente molti hanno parlato degli operai che purtroppo hanno perso la vita e a seguito dei primi accertamenti sembrerebbe che questi fossero li a lavorare in nero, pertanto invisibili e senza alcun tipo di tutela, molti hanno proprio sottolineato questa cosa come se fosse la causa dell’incidente.
Tolto che non si deve lavorare e far lavorare persone non formate e non in regola per tutti i motivi leciti che prevedono le normative nazionali, che questi operai fossero o meno in regola poco importa, non è che se fossero stati regolari sarebbero stati protetti dal crollo di un solaio come se ci fosse stato un casco di protezione invisibile sulle loro teste! Sarebbero morti ugualmente, quindi il problema è da ricercarsi, se venisse fuori l’errore umano, nella mancata formazione a quell’attività e non altri motivi fantasiosi.
L’edilizia, visto il bassissimo livello di scolarizzazione di chi lavora è facile che le persone impiegate non riescano a valutare pericoli e problemi, molto spesso ho personalmente difficoltà con la lingua parlata dagli operai che alcune volte non parlano italiano e non lo capiscono, poi ci sono operai abituati a lavorare nella maniera sbagliata e ritengono ogni tipo di modifica al loro operato inutile ed una perdita di tempo, le abitudini sono difficili da cambiare e sottovalutare un pericolo quando si è abituati mette a rischio tutti.
Ovviamente lo Stato ha cercato di mettere in funzione la cosi detta Patente a punti (in realtà si chiama Patente a crediti) per poter limitare l’azione di quelle aziende che disattendono le normative e hanno incidenti anche gravi tra i dipendenti. Sin qua sarebbe tutto molto bello, se un operaio si fa seriamente male o peggio l’azienda perde questi crediti e non può operare e partecipare ad esempio a gare pubbliche fino a quando non recupera quanto perso, come la patente della macchina, nulla di strano.
La cosa divertente, tristemente aggiungerei, è che i crediti sono 30 ma se si arriva a 15 si viene sospesi dalle attività! Non se ne capisce il motivo per cui i punti disponibili non siano solo 15 a questo punto, intanto la realtà è questa! In più sembra che all’italiana esistano alcune gabole per svincolarsi dalla patente a punti, ad esempio avere una certificazione in materia di sicurezza sul lavoro (certificazioni che di solito si limitano a controllare la carta e poco altro). Insomma si parte con un’idea e si arriva a tutt’altro.
Ovviamente permane il problema normativo che è da sempre tarata su una realtà di cantieri ed imprese di dimensioni importanti come Terzo Valico e simili, pertanto le aziende coinvolte solitamente hanno un ufficio tecnico strutturato all’interno, composto da persone formate e specializzate in grado di leggere documenti e norme, produrre documenti coerenti e gestire gli aspetti del cantiere e della sicurezza (anche se poi come i fatti dimostrano qualcosa va in corto e l’incidente è fornito), la realtà del più dei cantieri è di piccole dimensioni e le ditte coinvolte spesso e volentieri sono piccole, composte alle volte da familiari e la gestione carta diventa problematica e complessa, senza contare che il più delle attuali ditte edili (e non solo) sono composte da stranieri e torniamo al problema della lingua, insomma il legislatore, come sempre, sembra essere distaccato dalla realtà non capendo che il mondo del lavoro e dell’edilizia è molto più variegato e complesso da gestire e spesso le normative diventano anche una catena per poter lavorare.
Riterrei più utile avere una formazione reale degli operai e dei datori di lavoro e norme applicabili, chiare ed enti che oltre a fare controlli (e multe perchè loro sono enti di controllo e non di consulenza) dovrebbero aiutare a risolvere i problemi oltre a sanzionare e basta. Come sempre nel mondo che vorrei tutto questo sarebbe realtà e invece…