Sul mio precedente scooter, un Forza 300 del 2016, grazie al fatto che il manubrio era lasciato nudo, avevo installato un supporto della Cellularline, ottimo prodotto, resistente e con un buon grip.
Passando al nuovo Forza il manubrio è carenato, pertanto addio supporto, ho cercato in lungo ed in largo qualcosa per poter avere il telefono in vista, mi serve perché spesso telefono mentre mi sposto da un appuntamento ad un altro, così da evitare di dover prendere il telefono dalle tasche, in più mi capita di sovente di utilizzarlo come navigatore.
Poco tempo fa, durante una pausa pranzo, ho visto un Forza come il mio con un supporto Quadlock fissato sulla pompa del freno anteriore. Ci ho pensato e alla fine l’ho preso.
L’installazione non è particolarmente complessa, il prodotto è ben progettato e solido, inoltre ci sono una marea di regolazioni (ci vuole di più a regolarlo che a montarlo).
Ho anche preso il modulo per assorbire le vibrazioni e gli scrolloni.
Per la parte cellulare, avendo un Redmi niente custodia dedicata ma solo piastra adesiva, ho modificato la custodia in gomma in mio possesso per poter mettere la piastra direttamente a contatto con il telefono e non ingombrante troppo spazio, sono soddisfatto nel complesso.
Ora l, se il tempo sarà clemente ma viste le previsioni dubito fortemente, lo testerò per bene nei miei spostamenti quotidiani.
In questi giorni il mondo sembra andare sempre più al contrario, ragazze iraniane arrestate e processate perché non indossano correttamente il velo, Navalny il dissidente ed oppositore di Putin morto in circostanze al dir poco nebulose ed infine Assange che rischi l’estradizione negli Stati Uniti dove rischia ben 178 anni di carcere per aver dimostrato che lo Stato americano ha mentito e ha falsificato documenti ufficiali per il suo tornaconto.
Ok Assange non è la persona più simpatica al mondo, è un idealista, ma ha avuto il fegato di sbugiardare l’America mettendo in piazza i documenti che sentivano la linea ufficiale.
La cosa tragicomica è che lui rischia il carcere per aver detto la verità e chi ha manomesso i documenti non subirà nessuna punizione.
Sono sempre più convinto che gli stati preferiscono una popolazione poco informata, poco istruirà e ancora meno incline a mettere in discussione notizie, idee e decisioni di chi è al vertice.
Cosi chi canta fuori dal coro viene bollato come complottista, solo perché si pone delle domande, le esterna e vorrebbe risposte chiare, inutilmente per giunta.
C’è chi sostiene, e ne condivido il pensiero a mia volta, che fatti e pensieri possono cambiare il mondo, peccato che spesso questo sia in contrasto con il pensiero degli stati e di chi governa.
Oggi mi sono regalato il vinile del disco d’esordio degli NWA del 1988 ed è un piacere ascoltarlo nel formato analogico, forse quello più vicino a come è stato pensato all’epoca, visto che il rap usava i vinili.
Trovo che le musiche di Dr Dre siano belle e il g-funk sia sempre stata una sua firma riconoscibile anche a distanza.di anni.
So che nel 2024, con la musica liquida, faccia strano ascoltare la musica in vinile, ma è piacevole sentire il fruscio della puntina che scorre sul disco e la necessità di cambiare il lato per proseguire l’ascolto.
La musica liquida ha senso in mobilità, con le cuffie, in auto, ma il piacere di sottostare alle regole dell’analogico è rilassante.
Da più di un anno si parla molto di IA e di come potrebbe cambiare il mondo del lavoro e l’interazione tra uomo e macchina.
Personalmente ho sempre trovato poco utili gli assistenti virtuali, credo che possano essere veramente utili per chi ha delle disabilità, poter interagire vocalmente con un computer e fare fare delle cose senza troppi problemi è utile.
Per i normo dotati onestamente credo, personalmente, che i contesti di utilità vera e propria siano limitati.
Uso l’assistente di Google solo quando sono in scooter (dall’interfono bluetooth nel casco funziona senza problemi) per scrivere messaggi WhatsApp o per avviare la navigazione di Maps e poco altro, in macchina lo uso nella stessa modalità.
Le ricerche restano sempre digitate a mano o mediante la dettatura vocale.
Ho provato da tempo ChatGPT usando una VPN per pura curiosità, impressionante l’interazione molto simile ad una chat con un umano, anche se esaurite alcune risposte l’IA non sembra essere così intelligente ed inizia a girare su se stessa ripetendo i medesimi concetti esponendoli in modo differente.
Ho anche provato, da utente da una vita, Aria di Opera, medesima interazione di ChatGPT e direttamente presente nel browser desktop e mobile.
Ora sto testando Gemini (anche se in Italia non è ancora disponibile nel Play Storie basta andare su APKMirror e il gioco è fatto), la cosa interessante di Gemini è la possibilità di sostituire l’assistente Google andando ad aggiungere più funzioni. La prima impressione è che capisca meglio il parlato e non rimanda ai risultati di Google se gli si fa una domanda. Vedrò se può essere utile.
Tornando alle prove con Aria e ChatGPT, mi sono cimentato in domande su materie tecniche che conosco bene ed ammetto che le risposte sono state più che esaustive e corrette.
Sicuramente questi modelli saranno utili per le interazioni uomo-macchina, penso ai centralini automatici, gli attuali sono limitati, non capiscono e se non si conoscono le parole chiave sono solo fastidiosi da usare.
Vedremo ora Gemini, con tutto il database di Google alle spalle cosa riuscirà a fare.
Come ho scritto l’altro giorno, la lettura degli ultimi libri ha messo in evidenza quanto in generale veniamo spiati in maniera più o meno manifesta da aziende e Stati per vari motivi e per scopi differenti.
Soprattutto il libro di Snowden ha mostrato quanto gli Stato Uniti e i loro solidali abbiano spiato a più non posso il mondo intero, senza fare esclusioni, non ricordandosi del caso Watergate che aveva portato alla destituzione di Nixon da Presidente proprio perchè spiava “solo” gli altri capi di Stato.
Onestamente non conoscevo alcuni aspetti che hanno dell’inquietante, i servizi di cloud dove più o meno tutti parcheggiamo file di vario contenuto sono stati originariamente creati dall’NSA per comunicare con le spie disseminate in giro per il mondo, il tutto poi è stato “donato” a società private (che guarda caso collaboravano con la stessa NSA) per renderle di pubblico utilizzo.
Ad esempio NSA e altri dipartimenti americani legati allo spionaggio e sicurezza hanno investito molti soldi in Amazon per ampliare i servizi cloud AWS! Servizio che molti usano, me compreso, per fare il backup illimitato delle foto scattate con il telefono o conservate sul computer. Non è un servizio gratuito perchè lo si può utilizzare pagando l’abbonamento Prime, però fa strano che una società decida di dare un sistema simile, occupa fisicamente spazio per i server e costi non proprio trascurabili. Così come Amazon anche altri come Google e Microsoft hanno collaborato e probabilmente collaborano con NSA e altre entità americane.
Alcuni mesi fa aveva attirato la mia attenzione una direttiva europea che imponeva alle varie società digitali di mantenere i dati dei cittadini europei entro i confini dell’unione e non in farm in giro per il mondo, infatti molti come Facebook (oggi Meta), Google, Microsoft e altri avevano costruito da zero delle farm per rispettare tale imposizione. Mi sembrava una cosa strana all’epoca, poi leggendo anche i libri di Mitnick è emersa una cosa curiosa ed inquietante.
Dopo l’11 settembre l’allora Presidente Bush aveva emanato il Patriot Act con cui dava poteri maggiori all’NSA e affini per poter difendere l’America e prevenire ulteriori azioni ai danni dell’America e suoi cittadini, detta così sembra una cosa buona. La legge ha anche permesso di controllare in rete casi di pedofilia, crimini di vario genere e spaccio, anche qua nulla di allarmante, peccato che di fatto alcune società di telefonia (Verizon se non sbaglio) passava i metadati delle telefonate all’NSA che archiviava tutto (avranno davvero smesso) per un utilizzo futuro non ben specificato.
Sempre per tale normativa americana il traffico di telefonate e dati che transitano sulle reti americane possono essere intercettate senza tanti complimenti, raccolti e conservati per il futuro, ed ecco la normativa europea, poichè l’America di fatto gestisce e controlla internet sia come infrastruttura che come programmi, doveva avere un limite e questo è l’Unione Europea che non ha gradito quanto emerso dalle parole di Snowden e di una normativa un po’ libertina in nome della sicurezza di una sola nazione.
Di recente Telecom (oggi TIM) ha venduto la propria rete ad un fondo americano, la cosa secondo me potrebbe nuovamente aiutare chi vuole ficcare il naso ad ascoltare e registrare tutto e tutti, ricordo che oltre a me, semplice geometra, sulle reti transitano informazioni sensibili anche dello Stato e l’NSA può scardinare anche i sistemi che crittografano tali comunicazioni (almeno a detta di esperti).
Tutti abbiamo qualcosa da nascondere e oltre ad essere profilati per sottoporci un prodotto piuttosto che un altro è relativamente un problema, ma con i dati grezzi riesco a capire cosa una nazione in generale pensa e su cosa posso fare forza per cambiare l’opinione pubblica, inoltre informazioni che inseriamo volontariamente in rete potrebbero essere usate un domani contro di noi o contro i nostri cari ad esempio.
Ricordo quando in una puntata del telefilm Person of Interest, Finch (colui il quale aveva creato la macchina) affermava che i social erano una emanazione dello stato che voleva controllare i cittadini, pertanto perchè mettere in campo risorse e personale per spiare e raccogliere dati dei cittadini quando erano loro che li inserivano volontariamente in un social (ritenuto sicuro e neutro)? Beh, oggi tale pensiero esternato in un telefilm è alquanto credibile anche se basato sul nulla, ma sempre credibile.
Ricordo che quando sono stato negli States ho utilizzato alcune reti WI-FI per usare i social, al mio rientro in Italia ho dovuto letteralmente piallare il telefono, era diventato di una lentezza esasperante e si è ripreso dopo tale trattamento, non voglio dire che sia così, magari è stato una casualità, però l’impressione che dentro il telefono ci fossero ospiti ingombranti e per niente graditi l’ho pensato per molto tempo e tutt’ora il dubbio permane.
Le informazioni sono utili a molti livelli, figuriamoci per gli Stati.
Nell’ultimo anno ho perso notevole interesse alla televisione, sia quella canonica che l’on-demand, sarà che non c’è nulla di particolarmente interessante e che leggere mi rilassa notevolmente, fatto sta che mi sono letto parecchie cose.
Gli ultimi libri che ho letto sono stati i tre libri del compianto Kevin Mitnick, illuminanti ed interessanti, ovviamente se si è interessati all’hacking ed al social enginering.
Libro finito ieri sera, mentre mia moglie stava guardando Sanremo (lasciamo perdere ogni commento, a lei piace, io lo detesto non apprezzando in generale la musica italiana) è stato Errore di sistema di Edward Snowden, le informazioni in esso contenuto sono inquietanti e si capiscono molte cose non dette e che i più ignorano.
Ora sto cercando, senza successo, il libro Takedown – Sulle tracce di Kevin di Tsutomu Shimomura dove quest’ultimo racconta gli accadimenti dello scontro digitale con Kevin Mitnick da cui è stato tratto anche l’omonimo film, ma ho trovato la controparte proprio di Mitnik Il fantasma nella rete, ero curioso di vedere le differenze nell’esposizione delle due narrazioni.
Mi domando perchè non esista di Takedown la versione ebook, anche perchè non si trova nemmeno usato su eBay o altrove.
Altro libro che leggerò, è nel cassetto per ora, è quello di Gerry Scotti Cosa vi siete persi, ero curioso di leggerlo. Credo che poi passerò a leggere qualcosa sulle vicende di Assange e Wikileaks, sarà che ho sentito un buon numero di podcast e l’argomento mi interessa.
In queste settimane non si sente altro, oltre i vari casini disseminati qua e la per il mondo, del Piano Mattei messo in campo dall’attuale governo italiano, un piano di investimenti per cercare di creare infrastrutture e non solo in stati africati, per formarli e via discorrendo, in cambio noi dovremmo ricevere materie prime. Tolto che sembra un qualcosa di simile a quello che ha fatto negli ultimi anni la Cina, costruendo in altri stati africani porti, strade e altre cose per poi prendersi le materie prime ad un costo ragionevole e poco distante da quello che hanno fatto i colonialisti in giro per il mondo, il tutto viene mascherato con la solita frase aiutiamoli a casa loro!
E’ facile sbarellare quando chi arriva in Italia ed in Europa, per mancanza di un reddito o comunque di una collocazione ragionevole inizia a delinquere, vediamo tutti i servizi di Brumotti a Striscia la Notizia, il problema esiste ed è abbastanza palese in molte grandi città, la microcriminalità esiste ed è aumentata a dismisura.
Come sono solito dire, quando il politico di turno inizia a snocciolare numeri e dati sull’immigrazione clandestina, questo è un problema, non il problema dell’Italia, i nostri problemi sono ben altri, più gravi e più strutturali, l’immigrazione aggrava determinate situazioni, nulla da contestare.
In queste settimane ho seguito con vivido interesse una serie di video di tre youtuber italiani che a cavallo della fine dell’anno e l’epifania hanno partecipato ad un evento benefico in Africa per portare mezzi e altri generi ad alcune popolazioni della Guinea Bissau. Lo scopo dei tre era di portare li una vecchia ambulanza acquistata dallo youtuber Jakidale (al secolo Jacopo D’Alesio) e donarla ad un ospedale costruito da italiani e gestito da una onlus svizzera. Iniziativa lodevole.
Quello che mi ha colpito dei video è comunque la condizione generale degli stati subito sotto il Marocco, strade inesistenti per come le conosciamo noi, solo terra e sabbia, città (definirle così è far loro un complimento) sporche, disordinate e prive di qualsiasi confort, problemi di corruzione delle forze dell’ordine che fermano gli stranieri con i pretesti e chiedere un emolumento in denaro ai malcapitati per essere lasciati andare.
Ho visto tanta sporcizia nei vari video, povertà e una generale condizione precaria di tutto, per poi non parlare della plastica, ammucchiata ovunque e dispersa ovunque.
Ora a mente fredda penso e se fossi nato li? Cosa fare? Cosa vorrei per mio figlio? Forse cercherei di andarmene, non è facile vivendo in una nazione in cui nel bene o nel male non si sta poi così male come molte volte si sente dire.
La condizione dell’Africa ce la siamo cercata e creata per secoli di politiche sbagliate a livello mondiale, c’è convenuto tenerli sotto sviluppati, abituandoli ad assisterli ma senza risolvere tutti i problemi e depredando senza farci troppi problemi. Basti pensare al virus ebola, siamo tutti cresciuti sapendo che era un virus mortale, uno dei peggiori, concentrato in alcune zone dell’Africa e fino a quando i morti erano li il problema era lontano, incurabile e senza una soluzione, poi il destino ha voluto che alcuni casi finissero entro i confini americani e come per magia ecco il vaccino! Quanto siamo ipocriti, non credo che il vaccino non esistesse, c’era ma non era utile fornirlo alle popolazioni africane.
Poi altro problema sono i governi e regimi che controllano gli stati africani, più interessati a prendere denaro per i loro scopi invece di darli alla popolazione o migliorare le condizioni generali, quando poi i soldi non finiscono per essere impiegati per l’acquisto di armi per far la guerra alla tribù vicina.
Insomma, abbiamo creato noi il mostro e ci lamentiamo se qualche grattacapo ci torna indietro.
Tra i cimeli di famiglia, alcuni mesi addietro, ho ritrovato in una busta due medaglie con tanto di nastrino in stoffa a tre bande. Le due medaglie (non so di preciso perchè due) sono chiamate garibaldine ed erano un riconoscimento per chi ha partecipato attivamente alla liberazione dell’Italia e avevano “militato” nelle Brigate d’assalto “Garibaldi”, dette medaglie sono state consegnate (unitamente ad un diploma di medaglia garibaldina, che però non riesco a trovare).
Le due medaglie sono quasi sicuramente di mio nonno Ateo (detto Teo) che ha partecipato attivamente alla liberazione di Genova come partigiano sulla cui testa pendeva una taglia e che catturato dai tedeschi era anche riuscito in maniera rocambolesca a scappare e dari alla macchia.
Oggi le due medaglie sono in una cornice in bella mostra nel mio studio.
Di David Monniaux – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=500415
Il modellino della Ferrari F40 prodotto dalla Bburago a fine anni ’80 riporta degli errori!
Ebbene si, il modellino doveva uscire in contemporanea con la messa in commercio da parte di Ferrari dell’auto celebrativa per i 40 anni di attività, vettura che personalmente ritengo essere ancora oggi la più bella mai prodotta.
Gli errori sono due e sicuramente solo chi conosce la macchina reale si è reso conto degli errori presenti.
Il primo errore sono le prese d’aria poste sui fianchi alla fine della coda, nel modello reale sono quattro, nel modellino sono cinque, il secondo errore riguarda il vetro posto a copertura del vano motore che presenta una disposizione delle prese d’aria, differenti per numero e posizione.
Com’è stato possibile che la Bburago, storica azienda specializzata in modellini abbia fatto un errore simile? Nulla di allarmante, in realtà i dati in loro possesso in quel momento erano attendibili, solo che riguardavano l’auto di pre-produzione, pertanto ancora in fase di prototipo e modificata poco tempo dopo, pertanto per uscire sul mercato in tempo l’azienda di modellismo ha usato quello che conosceva al momento per andare in produzione, pertanto di fatto il modellino anni ’80 in realtà è quello del prototipo usato per le prove di Ferrari e poi accantonata (mi sembra di ricordare che forse un paio di esemplari dei prototipi di pre-produzione fossero finiti all’asta qualche anno fa). Ecco svelate le stranezze tra giocattolo e realtà.
Dopo il tasto della lavatrice ecco che l’obsolescenza dei materiali si è ripresentato, questa volta si è rotta l’impugnatura ad “Y” della lucidatrice (lo so, nel 2024 fa strano se tire che qualcuno usa ancora la cera e la lucidatrice in un mondo in cui si posano piastrelle e parquet).
L’evento è accaduto poco prima di Natale, dopo aver finito il soggiorno, passo in ingresso ed ecco che l’impugnatura si spacca a metà!
Anche in questo caso niente ricambio e anche eBay non è minimamente d’aiuto!
Ora devo trovare una non facile soluzione a causa della forma e dello sforzo durante l’utilizzo.
Insomma anche questa volta si è rotto un pezzo tanto semplice ma anche tanto vitale, non mi vengano a dire che non è voluto.