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Narrazione giornalistica sbagliata
Categoria Pensieri by Piero_TM_RDal momento della pandemia, passando per l’operazione speciale russa (come piace definirla in terra russa) ed arrivando al conflitto israelo-palestinese il modo di raccontare gli eventi dei giornalisti italici è cambiato molto.
In primis le immagini, anche se offuscate mostrano corpi dilaniati o feriti, altrimenti vengono mostrati corpi coperti da lenzuola bianche che poco lasciano all’immaginazione, poi il modo di raccontare gli eventi, più cinematografico con uso di doppiatori che forniscono patos e sentimenti agli intervistati di lingua straniera.
Il tutto assume un tono di finzione preoccupante.
Avendo un bambino piccolo che inizia a fare domande, davanti a certe scene è difficile dare una risposta senza urtare l’animo puro di un bambino.
Ritengo che certe immagini, come era un tempo, non dovrebbero essere mostrate in fasce orarie dove sono sicuramente presenti minori.
Ricordo poi che esiste il MOIGE, entità che dovrebbe proteggere proprio da queste cose, entità che in più di un’occasione ha sferzato programmi TV e radio (lo Zoo di 105 è stato più di una volta oggetto di loro interesse) lamentando comportamenti scorretti e discutibili e mi chiedo dove siano ora quelli del MOIGE mentre al telegiornale delle 20.00 si vedono corpi martoriati e vengono fatte interviste con contenuti raccapriccianti e purtroppo reali.
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