Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Giu
01

I diritti umani?

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Molto spesso di sente parlare di diritti umani, basti pensare agli ultimi avvenimenti occorsi con i barconi di emigranti che sono stati bloccati ed il loro carico umano rimpatriato e tutte le polemiche che ne sono scaturite.

Giustissimo che esistano varie entità che si occupano di sensibilizzare e lottare per i diritti di chi non ha la forza e la voce per farsi sentire e farsi aiutare, ci mancherebbe in contrario, tutti in un modo o nell’altro abbiamo bisogno di aiuto sotto varie forme.

Quello che mi lascia da pensare è il comportamento di queste entità, che alle volte si materializzano con cortei e riunioni o semplici comunicazioni, ma in alcuni casi non si fanno sentire, mi riferisco alla poca democrazia presente oggi più che mai in Cina ed in alcuni paesi che vi gravitano intorno, dove l’individuo non ha nessun diritto, che non può avere un suo pensiero e men che meno può esprimerlo liberamente, pena l’arresto ed altri problemi!

Più volte attraverso la rete, forse l’unico baluardo di libertà difficilmente controllabile, arrivano informazioni su come le informazioni vengono plasmate o censurate all’interno dei confini, due esempi che hanno causato un po’ di discussioni sono state le richieste del governo cinese per filtrare i risultati del noto motore di ricerca Google e l’oscuramento temporaneo di Wikipedia perchè conteneva informazioni ritenute pericolose o comunque contrarie ai dettami del governo orientale.

Ci sono stati anche casi che hanno visto sparire dei blogger dissidenti, di cui non si è saputo più nulla. Uno di questi sembra sia stato portato all’interno di una stazione di polizia, ucciso ed il corpo bruciato per farlo sparire, senza che nessuno si sia informato.

Altra lesione dei diritti umani è il controllo demografico applicato del governo cinese, se una donna aspetta una bambina, viene obbligata ad abortire!

Altro caso è quello di Aung San Suu Kyi, premio nobel per la pace, è tutt’oggi agli arresti, prima domiciliari e solo ultimamente in carcere perchè ritenuta pericolosa per la nazione birmana! Le proteste ci sono ma sembrano essere poco sentite e soprattutto per niente ascoltate!

Perchè in questi casi i vari enti ed associazioni non si pronunciano? Hanno fatto solo una piccola protesta per le olimpiadi e poi sono scomparse, ignorando che gli abusi restano e continuano imperterriti!

La cosa che più mi ha infastidito, come dicevo in apertura, è che da mezzo mondo sono arrivate critiche sulla decisione del Governo intaliano di reimpatriare chi arriva con i barconi, in cerca di una speranza. Tutti hanno puntato il dito sull’Italia, razzista e governata da persone che si disinteressano del prossimo, peccato non sia così! Anche la legge in materia di immigrazione clandiestina è stata oggetto di critiche, non conseiderando che in Europa ci sono stati che hanno leggi ben più restrittive e più severe, ma certo se si tratta dell’Italia, solo pizza, mafia e mandolino, tutto è sbagliato, se poi un’altra nazione si dota di misure ben più severe allora fa bene perchè difende la sua nazionalità e le sue usanze.

Basta solo pensare che in America, dove i clandestini arrivano sia via terra (dal Messico) che via mare (da Cuba), le regole sono più che severe, con tanto di confini protetti da fasce di rispetto, reti e filo spinato, con tanto di cani, poliziotti armati e torrette di avvistamento o il costante pattugliamento delle coste ed il reimpatrio immediato di chi viene colto nel tentativo di passare dall’altra parte. Ma certo l’America è sempre cattiva e sempre sbaglia.

Mi dispiace ma trovo che sia semplice protestare con chi comunque ascolta, piuttosto che andare contro ad una nazione che più volte si è dimostrata disinteressata e poco propensa al dialogo, che ha anche più volte invitato gli altri a farsi i fatti proprio e di guardare altrove, il tutto sicuramente ricattando la chiusura delle trattative commerciali. Il dio denaro può anche far chiudere gli occhi difronte a queste cose.

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