Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Feb
10

Non abbiamo spirito di corpo

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Prendo in prestito il concetto direttamente dai Marines americani, che in quanto a corpo militare hanno poche semplici regole, tra cui “non si abbandona nessun uomo” che rende bene l’idea della coesione dei membri che li compone.

Ebbene i geometri non sono per niente uguali, anzi tendenzialmente siamo “cani sciolti” e rispondiamo alla regola “ognun per se, Dio per tutti”, combattendo in maniera isolata le nostre battaglie, senza diffondere la propria conoscenza senza un minimo di spirito collaborativo. Questa è l’analisi fatta dall’interno della categoria a cui appartengo e che per fortuna alle volte ha le sue eccezioni.

Negli anni ho costruito rapporti con colleghi conosciuti nelle code presso gli uffici pubblici, tra una lamentela e l’altra, o in occasione di corsi d’aggiornamento ed assemblee. Occasioni che hanno fatto scoprire persone sconosciute e con cui oltre fare due discorsi, chiedere consigli su dubbi o problemi che si riscontrano quotidianamente durante l’attività e scambiarsi mail spiritose, hanno anche fatto nascere delle amicizie e dei rapporti anche lavorativi. Con questi colleghi si condividono anche informazioni di varia natura, sia su come affrontare problemi pratici, consigli su come affrontare un tipo di pratica che si incontra per la prima volta in modo da diffondere la conoscenza senza mantenerla vincolata a pochi. Un po’ come  il concetto della libera conoscenza professata da molti utenti che popolano il web.

In molte occasioni ho anche visto che però esistono molti colleghi che non amano condividere con altri le proprie informazioni, anzi solitamente sono gli stessi che si lamentano di molte cose, poi al classico consiglio di segnalare a chi di dovere del Collegio la cosa, tutto viene meno con la frase “ma tanto non fanno nulla”. Ecco la triste realtà, i geometri sono più simili a tanti Don Chisciotte che combattono contro i vari mulini a vento e ottengono pochi risultati.

Altra dimostrazione è la dispersione di forze con attività come le varie riviste di categoria che vengono tenute dai collegi, dal Consiglio Nazionale e altre entità, molto preparate, ma che lavorano su stesse problematiche affrontandole da più lati contemporaneamente. Io sono dell’idea che si dovrebbe fare fronte comune, cercando di dare un prodotto finale che sicuramente sarebbe migliore e di spessore elevato.

Un altra dimostrazione della poca coesione della mia categoria è stato il poco interesse a collaborare ed offerto dal forum (di cui sono amministratore) tenuto sul sito del Collegio di Genova che conta 141 iscritti dal lancio, di cui effettivamente attivi 4 o 5. Alcuni utenti hanno mostrato interesse iniziale, partecipando alle discussioni, sparendo poco dopo, altri hanno preso il forum come un luogo dove lamentarsi senza essere propositivi (c’è chi è stato invitato a partecipare con idee ad alcune iniziative e sistematicamente non si è nemmeno presentato e preoccupato di avvertire di eventuali contrattempi o impegni). Certo è più facile puntare il dito contro quello che non va bene e poi lavarsene le mani, affermando “tanto non verrò ascoltato” oppure “non ho tempo” oppure “tanto non cambia nulla”. Lascio ad altri eventuali commenti.

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