Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Giu
24

Il Cineplex chiude

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Da alcune settimane, forse da poco più di un mese, ho notato che all’ingresso del Porto Antico dove sono affisse solitamente le locandine dei film, non vi è più nulla, solo degli spazi vuoti. Poi dalle locandine dei giornali locali ho avuto conferma dei miei sospetti, il cinema multisala più “vecchio” di Genova chiude.

La motivazione è dovuta allo sfratto esecutivo imposto dalla società che gestisce l’area del Porto Antico a causa di morosità della società proprietaria del Cineplex.

Ovviamente dall’altra parte viene smentito che il problema sia legato a problemi di cassa, facendosi forti di acquisizioni importanti (tra cui la Cecchi Gori Productions e altre società del mondo dello spettacolo e del cinema), nonostante il mercato dei film sia in crisi e non porti più i risultati di un tempo.

Fatto sta che da domani, venerdì, il multisala sarà chiuso e i dipendenti lasciati a casa, in un momento non proprio favorevole per l’economia, in cui avere un posto è un miracolo.

Tralasciando per il momento il problema del Cineplex e delle motivazioni che ne hanno causato la chiusura, sono sempre di più dell’idea che il cinema stia attraversando un momentaccio, non tanto legato alla pirateria (come alcune major lamentano ad ogni occasione), ma piuttosto per i film che vengono prodotti.

I film mi sono sempre piaciuti, soprattutto le produzioni a stelle e strisce, tralasciando il più del cinema nostrano (sempre depresso e pieno di masturbazioni mentali e riferimenti politici), riuscendo a collezionare quasi 300 film, però negli ultimi anni la qualità è crollata incredibilmente.

Mi riferisco a film basati solo sugli effetti speciali, con storie che in fondo sono scarne e poco interessanti (però sono stati spesi tanti milioni di dollari per effetti speciali spettacolari), trame agghiaccianti ed attori che dopo un mese finiscono direttamente nel dimenticatoio (un po’ come i vari partecipanti dei vari reality nostrani e non).

Poi ora l’importante è il 3D, tecnologia che già alcuni anni ha tentato la scalata nei computer (ricordate i caschi per la realtà virtuale? Tante parole, costi folli e mal di testa assicurati, poi più nulla). Personalmente non sono mai stato molto interessato e tutt’ora a distanza di anni capisco poco questa cosa (aggiungo che non ho visto film in 3D, quindi non ho provato, ma il mio scarso interesse non cambia).

Per non parlare dei remake di film già famosi, con magari alcuni aggiornamenti e nuovi attori, che però non aggiungono nulla e risultano essere solo delle fotocopie. I produttori alle volte investono parecchio denaro in film che nemmeno arrivano nei cinema, o se ci arrivano restano in programmazione qualche giorno e poi spariscono (ho letto alcuni mesi fa proprio in merito ad un flop cinematografico il caso dell’ultimo film della Uma Thurman che ha incassato pochissimo ed è stato eliminato alla velocità della luce).

Purtroppo c’è anche da dire che i nomi di Hollywood fanno sentire la loro mancanza, attori blasonati che ora si godono la fame ed il denaro guadagnato e che recitano sempre meno.

Infine si arriva al prezzo spropositato dei biglietti dei cinema che inducono molte persone ad evitare di andare nelle sale per vedere un film ed aspettare che venga distribuito a noleggio o in coppia con qualche rivista per vederselo comodamente sul divano di casa. Io appartengo a quest’ultima tipologia, preferisco vedermi i film comodamente spaparanzato sul divano, potermi fermare quando mi pare a me e al volume che preferisco (l’audio nei cinema per i miei gusti è sempre stato alto, troppo).

La soluzione per uscire da questo pantano potrebbe essere quella di produrre meno film (ma quanti ne escono in un anno?), maggiore attenzione alla storia, alla trama e alla recitazione (per questo sono meglio le serie di telefilm), ridurre un po’ gli effetti speciali e le sequenze spettacolari e poco credibili (basta film catastrofici e “ammazza sette e ferisci quattordici”!), prendere attori che sanno lavorare e magari incominciare i molti libri che potrebbero prestarsi a diventare film, tralasciando le storie già di loro poco credibili e di scarso interesse (se la storia è brutta, ma poi ci metto mezz’ora di effetti speciali spettacolari, non è detto che la trama diventi interessante). Insomma minor quantità ma maggiore qualità, un po’ come nei vini.

  1. Billa Joe ha scritto,

    Come chiude?????? D°:

    RispondiRispondi
  2. Piero_TM_R ha scritto,

    Credo abbia chiuso per morosità.

    RispondiRispondi

Lascia un commento