Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Gen
27

Nuovo attacco alla pirateria, ma riuscirà?

Categoria Internet, Pensieri by Piero_TM_R

Chi frequenta la rete, anche in modo non assiduo, saprà che esistono, o forse è meglio dire esistevano, siti che permettevano la condivisione on-line di file, alcuni permettono di ospitare i file per un determinato tempo in maniera gratuita e completamente svincolata da una registrazione, altri lo permettono con una semplice registrazione gratuita (a patto di non superare quote prestabilite ed accettare la cancellazione automatica dei files dopo un certo periodo più o meno lungo) oppure pagando un abbonamento che permette di caricare files di ogni dimensione, scaricarne altri senza limiti di velocità e dimensione e di conservarli in rete in maniera continuativa. Questi servizi sono i così detti “cloud computing”.

Dopo una lunga operazione il più noto servizio di condivisione on-line denominato Megaupload e collaterali è stato chiuso dall’FBI e il suo ideatore e proprietario è stato arrestato in Nuova Zelanda e i suoi beni sono stati confiscati. L’accusa è quella di pirateria informatica ai danni di varie aziende per una cifra iperbolica.

I server sono stati spenti e tutti i servizi sono stati interrotti. Il popolo della rete ha avuto varie reazioni, tra i più affezionati ovviamente si sono sollevati cori di disapprovazione verso l’operazione sostenendo che la rete è democrazia e libertà e che nessuno può e potrà fermare l’onda della condivisione dei contenuti, altri hanno appoggiato in pieno l’operazione sostenendo che i danni inflitti dalla condivisione selvaggia causano danni a società e persone.

Fatto sta che dopo la dipartita di Megaupload, anche altri servizi sono stati oggetto dello stesso trattamento da parte delle forze dell’ordine e i superstiti hanno bloccato la condivisione dei files degli utenti, permettendone il download ai soli utenti che li hanno caricati.

Ovviamente sono nati siti che si spacciano per il nuovo Megaupload, senza però dare certezze sulla loro bontà, lasciando il dubbio che siano solo tentativi di phising. In questi giorni è nato un sito che sostiene essere legato al gruppo di hacker Anonymous, per ora non completamente funzionante, che permetterebbe di condividere materiale in maniera totalmente anonima, notizia poi smentita dal gruppo che ne prende le distanze (non vorrei essere in chi ha avuto l’idea geniale di spacciarsi per loro, potrebbero fargli avere non pochi problemi).

Fatto sta che ci sono state più operazioni, sia nazionali che estere, volte proprio al contrasto della pirateria informatica, ricordo che anni fa a seguito di una serie di perquisizioni erano state bloccate le condivisioni sui vecchi server open-nap (poi in parte appassiti per mancanza di materiale ed utenti), si è poi passati a vere e proprie battaglie legali verso i software e le software house che li avevano creati, il più celebre è stato Napster (averlo chiuso ha avuto come risultato che il programma base è stato distribuito in rete permettendo la nascita dei server open-nap) ma si può ricordare anche LimeWire (chiuso l’ufficiale sono nati altri server e il programma è ora distribuito con il nome LimeWire Pirate Edition) e altri più o meno popolari.

Si è poi passato a contrastare il dilagante protocollo torrentizio, il tutto facendo guerra al più noto tracker del mondo “The Pirate Bay” che in Italia è stato parzialmente oscurato (basta fare un giro in rete per vedere che il sistema funziona senza grossi problemi) anche se Google non permette di raggiungere le pagine del sito e i gestori dei collegamenti del bel paese non ne permettano il collegamento diretto.

Analizzando la cosa ho potuto notare che ad ogni tentativo di mettere i bastoni tra le ruote dei pirati, il risultato è stato quello di fermare una grossa realtà per farne nascere una moltitudine più capillare e più diffusa, facendo anche conoscere a chi ne ignorava l’esistenza a molta gente nel mondo. Con questo non voglio dire che sia a favore di chi condivide opere coperte da diritti d’autore, ma che alle volte combattere un nemico di grosse dimensioni, che poi probabilmente soccomberà, potrebbe far saltare fuori molti nemici che difficilmente si possono battere.

Lascia un commento