Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Lug
11

L’inutile privacy

Categoria Internet, Pensieri by Piero_TM_R

corso privacy

In questo periodo sono produttivo sul blog, mi rilassa e mi aiuta a ragionare fuori dagli schemi.

Mentre scrivevo il post precedente mi è venuto in mente il discorso privacy dopo il caso PRISM reso noto da Snowden e che ha messo in difficoltà l’N.S.A. ed Obama in questi giorni. Milioni di persone spiate in mezzo mondo.

Comunque mi fanno sorridere quelli che dicono “ci vogliono schedare” o “vogliono spiarci in tutte le nostre attività”, peccato che poi questi che si lamentano usano un cellulare e magari hanno un account su un social network, magari hanno un profilo “sbloccato” di Facebook, usano la macchina, il bancomat e altri sistemi di pagamento digitale, usano le email e via discorrendo. La privacy è l’invenzione più inutile del 21° secolo ma molti non se lo vogliono sentir dire o comunque non lo capiscono, purtroppo lo Stato o suoi organi possono violare la privacy di tutti in qualsiasi momento perchè ritenuto necessario e vitale, senza troppi problemi.

Purtroppo i computer sono e saranno sempre più permeati nella nostra vita, la vita reale e quella digitale si fonderanno ancora di più ed ovviamente la nostra attività online, come quella nel mondo reale, lascerà una scia indelebile nel più dei casi, da qualche parte ci sarà un computer che ha registrato la cosa e la terrà li per i posteri.

In questi giorni è comparso un interessante articolo sul sito di Wired Italia dove un ricercatore ha messo a punto un programma che raccoglie i metadata e li intreccia in modo da tirarne fuori informazioni sulle abitudini di un utente. Provare per credere link.

I metadata non contengono dati sensibili di per se, però ricostruiscono quanto tempo una persona usa un dato servizio, a che ora e a chi ha mandato un messaggio, una email, durata delle telefonate e cose simili, i contenuti dei messaggi, delle discussioni e dei siti visitati ad esempio è tutelata, peccato che i metadata siano raccolti da parecchi siti (ad esempio Facebook che in base all’attività degli utenti decide quali messaggi pubblicitari mostrargli o consigliare un contatto rispetto ad un altro), forse forse la cosa inizia a diventare importante, anche perchè come avevano fatto in America per incastrare i delinquenti seguendo i flussi di denaro, posso benissimo capire quali abitudini hanno le persone e quindi prevedere cosa faranno in futuro o comunque “pilotare” gli avvenimenti, perchè no? Il tutto può anche essere un business, raccolgo i dati dei miei utenti e poi li rivendo a chi fa marketing, non male come idea!

Ribadisco, la nostra attività digitale lascia scie che per molto tempo sono facilmente rintracciabili e ripercorribili da altri senza che si possa obiettare qualcosa, la privacy è una scatola vuota poco utile e che non funzionerà mai come si pensava in origine

Lascia un commento