Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Ago
30

Il file sharing sta morendo?

Categoria Pensieri by Piero_TM_R

Ogni tanto si risente parlare della lotta alla condivisione illegale dei contenuti digitali (videogiochi, film, musica, libri) e alle manovre che gli stati mettono in campo per limitare l’utilizzo di piattaforme che mettono a disposizione contenuti non sempre legali, ad esempio interventi di offuscamento di domini, sequestri e via discorrendo con processi e multe da capogiro.

Con il tempo comunque sembra che il fenomeno del download selvaggio si sia ridotto ed in alcuni casi ha portato alla quasi scomparsa di certi servizi. Uno su tutti è stato il clamoroso caso di Mega Upload, sequestrato e bloccato, poi si è passati alla guerra a The Pirate Bay che nonostante sia indicato quale maggior nemico dei paladini dei diritti d’autore (è solo il più grande tracker di file torrent del mondo e più che altro ha una marea di utenti che ogni giorno lo utilizzano), i tentativi di affondarlo sono stati quasi tutti vani, infatti con poche semplici mosse il sito torna ad essere disponibile e fruibile da tutti, italiani compresi. Altri servizi sono stati acquistati dalle major per diventare sistemi di distribuzione legale di contenuti, ma hanno avuto poco successo.

Come dicevo il fenomeno sembra essersi fortemente ridimensionato, all’inizio (circa 15-18 anni or sono) con l’avvento della banda larga praticamente chi aveva un computer era anche un pirata che scaricava e condivideva di tutto, un po’ erano ragazzini e un po’ erano adulti.

Il declino di questo mal costume mondiale sinceramente mi sembra più legato alla povertà dei contenuti che già in origine sono poco interessanti, vedasi i vari film che vengono pubblicati, poco interessanti, con cast decisamente scarsi e storie a dir poco discutibili, stessa cosa capita alla musica che con poche eccezioni non ne vale nemmeno la pena di essere ascoltata alla radio, figurarsi doversi sbattere a cercarla e scaricarla dalla rete, dove spesso capita di trovare files di una qualità infima, meglio acquistare la singola traccia in uno dei tanti store online per pochi denari e festa finita.

Poichè i videogiocatori sono stati in parte catturati dal gioco online con le console (richiesti giochi originali pena il ban dell’account dai server e game over), mentre i giocatori casuali si sono orientati sugli smartphone e i tablet che permettono di passare un po’ di tempo in totale relax e giocare anche a videogiochi ben fatti e gratuiti! Poi c’è chi gioca con il PC ma usando Facebook e i relativi giochini (motivo per cui alcune software house hanno deciso di dedicarsi a questo fiorente mercato abbandonando quasi del tutto il mercato dei videogiochi canonici).

Mettiamoci anche i timori di incorrere in sanzioni e problemi a frenare chi magari sarebbe tentato ma non è del tutto convinto.

Mescolando il tutto ecco che il fenomeno del file sharing è in declino, ma questo non vuol dire che le major stanno navigando nell’oro, anzi proprio per scelte di eccessiva regolamentazione (vedasi ad esempio l’ultima novità di Google che potrebbe disabilitare o cancellare gli ebook regolarmente acquistati e presenti sul proprio device se si cambia nazione!) a spingere gli utenti a valutare le proprie mosse e a destinare i propri denari altrove (è una vita che non sento qualcuno dire che ha acquistato un film, solo per portare un esempio).

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