La follia giornalistica

Purtroppo la cronaca da alcune settimane è completamente occupata dal caso di Sarah Scazzi, vittima della follia e probabilmente della malattia mentale dei propri carnefici, caso che ha shockato praticamente tutti e che sembra aver scatenato la follia dei giornalisti.

La mia antipatia per i giornalisti è ben nota, spesso raccontano una loro verità o danno voce ad allarmi infondati (aviaria, suina, etc.) senza chiedersi prima cosa è bene fare prima di scrivere o aprire bocca, il tutto credendosi depositari dell’unica verità incontestabile al mondo.

In questi giorni sto osservando i giornalisti accanirsi nuovamente su questa terribile vicenda di Avetrana, creando notevole disturbo nella popolazione locale, cercando di avere riprese dei luoghi del crimine e cercando di avere interviste inedite ed eventualmente qualche colpo di scena.

Dalla radio ho appreso che Vespa farà uno speciale con tanto di modellino (di nuovo) della casa teatro della vicenda, con ovviamente ospiti più o meno utili. Poi ci sono i soliti talk show dove non parlano d’altro e e che hanno inviato plotoni di inviati sul posto. Arrivano infine i telegiornali che occupano circa 10-15 minuti del loro tempo per sciacallare e fare congetture.

Ho trovato anche di cattivo gusto dare la notizia della morte della ragazza ai genitori in diretta tv, la delicatezza sicuramente non viene insegnata alla scuola di giornalismo. Il problema più grande è il voyerismo anche di chi passa la giornata a guardare e seguire la vicenda in maniera quasi maniacale, per non parlare poi di chi ha avuto la malsana idea di andare in visita al paese e alla casa negli ultimi giorni, costringendo gli agenti a transennare la strada per evitare un continuo transito di estranei.

Non c’è che dire, la televisione può sempre fare del suo peggio.