Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Archivio per Ottobre, 2014

Ott
31

Enti e società parastatali

Categoria Pensieri

logo_eneldistribuzioneÈ buffo notare che mentre scrivo il titolo del post il correttore automatico mi stia suggerendo "parassiti" al posto di parastatali, ma il senso del mio pensiero è proprio quello.

In questi giorni sono alle prese, per questioni di lavoro, a due società che hanno avuto un comportamento quantomeno opposto ed in un caso discutibile.

Mi spiego. Per dei lavori su di una piccola facciata devo far spostare dei cavi di Telecom ed Enel. Cercando in rete ho trovato il modo per comunicare con entrambe le società, per Telecom è bastato un fax ed un sollecito per essere ricontattato da un tecnico che mi ha tenuto aggiornato sulle loro intenzioni e costi. Confermato il preventivo in questi giorni saranno in cantiere per sganciare e spostare i cavi.

Per Enel ho dovuto chiamare il centralino che mi ha dirottato su di un numero di fax di Enel Distribuzione per chiedere il loro intervento. Mando il primo fax senza ricevere riscontro alcuno, a seguito di un secondo fax mi arriva una email a cui era allegata una domanda con allegate le istruzioni ed i costi per farsi fare l’offerta. Ovviamente solo per avere i tecnici in cantiere si devono pagare 122,00 €. Fatto il pagamento ed inviato il tutto nuovamente per fax, l’email è del tipo non presidiato, sono nuovamente spariti. Ho mandato altri 2 fax per sollecitare, ricevendo con calma una nuova missiva che mi informava che avrebbero risposto entro il 15 di novembre perché ci sono delle tempistiche dettate dall’authority che non possono essere modificate. La cosa è stata anche confermata dall’incarico di cui mi è stato indicato il numero di telefono.

Tralasciando la "simpatia" dell’incarico di turno e le risposte che mi ha dato, trovo inaccettabile che per comunicare con una società che ha il monopolio per la gestione della rete elettrica nazionale lo si possa fare solo per fax, quando poi loro alle volte rispondono con lettere semplici ed email a cui non si può rispondere perché non presidiate da nessuno. Discutibili anche le tempistiche di risposta ed intervento per portare a termine gli interventi. Insomma il solito carrozzone italiano che se ne frega dei cittadini.

Ott
29

La continua ricerca di una stabilità che sembra non esistere

Categoria Pensieri

Il mondo non è mai stato semplice, in nessuna epoca e periodo storico e l’incertezza l’ha sempre fatta da padrona, solo che ora sembra sistema esagerando un po’ troppo.

Ora come ora tutto quello che prospetta il futuro sembra nebuloso più che mai, ogni evento getta un’ombra sulle poche certezza che le persone hanno, se poi ci si aggiunge l’incertezza economica ecco ch’era frittata è fatta.

I politici sembrano diventati maestri nel ridurre la speranza dei cittadini ad un lumicino ben poco luminoso, cercando di far venire meno il detto "la speranza è l’ultima a morire" cercando di dimostrare che se si vuole anche lei purtroppo soccombe inesorabilmente.

Vengono chiesti sacrifici folli ai lavoratori, alle famiglia, alle imprese e tutto con il tempo si scioglie come un gelato lasciato al sole, i lavoratori accettano retribuzioni ridicole, le imprese o chiudono o migrano in nazioni più stabili e con un futuro più roseo e alcune famiglie tingono una cinghia che è già da tempo più che stretta ed insopportabile.

Gli unici che sembrano godersi in parte la situazione sono le banche che facendo parecchie difficoltà concedono prestiti ho sembrano assomigliare più ad un taglieggiamento che ad un prestito. Così l’economia nazionale affonda e c’è chi cerca di raddrizzare la cosa dando 80 € al mese. Soldi che assomigliano di più ad una goccia d’acqua offerta a chi sta morendo di sete nel deserto.

Poi c’è chi si stupisce che le nascite sono diminuite, chi se la sente di mettere al mondo un figlio con i chiari di luna che ci sono? Un figlio ha come conseguenza opposta alla grande felicità i costi che in oggi sono quasi proibitivi, un figlio non può essere ripagato con altri 80 € al mese e non si può pensare di fargli fare sacrifici incredibili. In più c’è anche l’incertezza del suo futuro ancora più nebuloso.

Il mondo affonda e noi con lui, il problema è che non abbiamo avuto i soldi per comprare un salvagente e abbiamo difficoltà a nuotare perché i politi si appoggiano a noi per sopravvivere e non intendono nuotare ma anzi ci ordinano a gran voce di nuotare meglio altrimenti si bagnano.

Ott
22

Il rischio depressione

Categoria Pensieri

Depressione

Il periodo storico non è dei migliori, sotto molti aspetti:

  1. Il lavoro stagna in metà del mondo, mentre l’altra metà tenta di affondare quello in crisi fregandosene bellamente e cercando di acquistare a livello di saldo quel poco che ci resta.
  2. Il medio oriente è una polveriera di problemi che nel frattempo si stanno infilando nel resto del mondo.
  3. Un virus che è un miliardesimo di noi potrebbe diventare pericoloso per tutto il mondo.
  4. I politici (almeno in Italia) se ne infischiano bellamente di buona parte dei problemi locali, nazionali ed internazionali e pensano solo a riempirsi le tasche.
  5. Noi cittadini ci vediamo sfilare i denari da sotto il naso e più che brontolare non riusciamo a fare.
  6. Le leggi sono sempre più inique, come peraltro la giustizia.
  7. etc. etc.

Insomma il rischio di cadere in una depressione profonda non è poi una cosa così remota. Personalmente cerco di stare tranquillo e lavorare con la testa sgombra per non incorrere in errori (sempre in agguato) e cercare di soddisfare i vari clienti, ma alle volte sentendo le varie notizie, parlando con i colleghi, osservando che l’edilizia (il mio settore) è in una profonda crisi che sta decimando le imprese e i cantieri e l’iniziativa privata è ridotta all’osso, alle volte mi ritrovo ad aver difficoltà ad addormentarmi, oppure l’appetito è minore oppure ho una sensazione di pesantezza al petto unita all’idea di avere la tachicardia (probabilmente nei momenti più complessi ce l’ho di sicuro).

In quei momenti lavorare diventa complesso, se non impossibile, infatti l’attenzione viene sviata da preoccupazioni di varia natura, con timori nel domani sempre più incerto e difficile che ci attende.

Se poi ci si aggiunge il fatto che il telefono squilla sempre meno e sempre più per piccole pratiche che economicamente non sono per niente remunerative (con guadagli irrisori) ma che purtroppo sistematicamente occupano molto tempo in maniera immotivata (gli enti pubblici sono maestri per complicare la vita a tutti senza un apparente motivo) e i dubbi sul domani aumentano esponenzialmente.

Quando c’è in vista un nuovo lavoro ci si trova sempre più spesso a trattare con il cliente di turno come se si fosse al mercato delle vacche con ribassi incredibili che ci si trova ad accettare per timore di restare al palo senza un lavoro.

Insomma, lo Stato si occupa di non problemi ma del benessere psicofisico dei cittadini se ne infischia alla grande, mi sa che stasera mi prenderò della melatonina per rilassarmi un po’.

Ott
10

Genova è di nuovo sotto l’acqua

Categoria Pensieri

SDC10923

E’ bello vedere come a distanza di tre anni dall’ultima alluvione non sia cambiato nulla, se non il sindaco che comunque continua a limitarsi a non decidere un tubo e a tenere tutto fermo (e guai a farglielo osservare altrimenti si offende!)!

Dopo le piogge di ieri, insistenti già dalla notte e che avevano già causato alcuni allagamenti circoscritti, ecco che stanotte sia scoppiato il finimondo con allagamenti importanti nel centro città ma anche in altre zone, con danni a negozi, automobili, e con la morte di un uomo trascinato via dall’acqua e ritrovato nella zona di Brignole.

Il sindaco si scusa affermando che ARPAL non ha emesso nessun bollettino di allerta e che nemmeno la protezione civile ha mostrato segnali di preoccupazione, quindi la colpa del comune, dimenticandosi che la pulizia delle caditoie è stata fatta in parte e che ieri ho visto con i miei occhi i pompieri con le mani nei tombini per togliere tutto quello che l’acqua ha trascinato via e che gli spazzini non raccolgono mai! Si è anche dimenticato che nella zona del Fereggiano tre anni fa ci sono stati dei morti e che era stato promesso lo scolmatore per cercare di ridurne l’afflusso nel Bisagno, tante belle parole che ad oggi non hanno prodotto nulla di nulla, se non ulteriori danni.

Un amico ha salvato per un pelo auto e scooter, un altro probabilmente invece non c’è riuscito. Più tutti i danni fatti a tutte le attività commerciali messe nuovamente in ginocchio in un momento in cui l’economia fa paura e stare in piedi sta diventando impossibile, danni che probabilmente non verranno mai pagati da nessuno, visto che la colpa non è di nessuno.

Devo dire che ogni giorno ho la conferma che dopo Pericu e la Vincenzi (sotto processo per il disastro del 2011 per le medesime questioni di oggi) la situazione non potesse peggiorare, invece Doria è riuscito a dimostrare che al peggio non c’è mai fine!

Ora mentre scrivo queste poche righe la pioggia ha ripreso forza e fa paura l’idea che possa scoppiare qualche altro disastro. La rabbia aumenta pensando all’incapacità di amministrare una città e l’arroganza di non ammettere di non sapere che pesci pigliare!

Ott
03

La guerra alle porte

Categoria Pensieri

Purtroppo forse non c’è ne siamo ancora resi conto ma la terza guerra mondiale sta prendendo forma molto rapidamente e come si aspettavano gli analisti vede contrapposti gli Stati occidentali contro quelli del medio oriente.

Già abbiamo sfiorato l’anno scorso un conflitto che avrebbe ulteriormente infiammato gli Stati arabi quando Stati Uniti e Russia sono arrivati ai ferri corti per la Siria. Ma ora sembra che il conflitto sia quasi inevitabile.

A mio giudizio la questione è in parte legata ai due conflitti nati in Iraq ed in Afghanistan. Scontri che però non hanno risolto i problemi completamente. In Iraq è stato eliminato Saddam Hussein, in Afghanistan Bin Laden è stato catturato ed ucciso con un blitz per scovare in Pakistan.

Poi c’è stata la primavera araba che molti credevano passeggera ma che invece tiene ancora in scacco parte dei territori nord africani.

Purtroppo anche aver eliminato il leader Libico non ha aiutato a stabilizzare una nazione ora ne caos. Tutta colpa di Sarkozy che pensava di aver fatto una cosa intelligente e che invece ha sortito per Italia ed Europa il risultato opposto con l’immigrazione fuori controllo.

Ora capitanati dall’America molti stati della coalizione hanno accettato di effettuare dei raid preventivi contro la neonata ISIS che controlla parte dell’Iraq e parte della Siria. Tutti abbiamo davanti agli occhi le decapitazione di civili occidentali, non ultimo il fotografo francese decapitato settimana scorsa in Algeria.

Poi c’è il conflitto tra Russia ed Ucraina che per ora sembra sopito ma che probabilmente prima o poi ci si ripresenterà davanti.

Dopo la decapitazione del fotografo francese in Algeria, nemmeno troppo distante da noi, la dimostrazione che l’ISIS è presente anche al di fuori di Iraq e Siria è preoccupante e ho idea che potrebbe arrivare in poco tempo a creare problemi anche dentro i confini europei. Il problema maggiore è l’alta immigrazione che da anni subiamo e che l’Europa tutta in parte ignora e sottovaluta. Il mio timore, ma credo non solo mio, è quello che in mezzo ai disperati che cercano di fuggire dai conflitti nelle loro nazioni si possano celare terroristi che con il tempo si organizzeranno per colpire dall’interno, pensiamo negli anni quanti immigrati sono arrivati e il conto è presto fatto.

Ho timore che la cosa non si risolverà rapidamente come vogliono farci credere e che il conto finale potrebbe essere salato ed indigesto.

Pensiamo anche al fatto che se la situazione dovesse scappare di mano o dovesse allargarsi anche altre nazioni potrebbero attaccare nemici storici vicino a loro e che detestano, il problema è che ora come ora le nazioni più bellicose sono ben armate.

Purtroppo viviamo in un mondo orribile che potrebbe diventare anche peggiore.

Ott
01

Rimbecilliti dagli smartphone

Categoria Pensieri

chinese-phone-lane

Con il passare del tempo e l’ormai diffusione quasi totale degli smartphone, ho notato che l’italiano medio ormai vive costantemente con gli occhi sullo schermo intento a leggere Facebook, WhatsApp e simili e quasi sembra indispettito se non trova nulla di nuovo da leggere.

Personalmente sono sempre stato un sostenitore della tecnologia ma credo che ora si stia esagerando. La cosa preoccupante è che oltre ai ragazzini, che ormai anche in gruppo non comunicano se non attraverso la tastiera, anche persone un po’ più mature passano molto tempo a fissare lo schermo è non alzano mai lo sguardo. Sempre più spesso per strada ci sono zombie intenti a guardare lo schermo che investono altre persone il tutto procedendo con passo incerto.

Capita sempre più spesso che sugli aerei i cellulari vengano usati fino all’ultimo secondo o non vengono spenti o messi in modalità aereo durante il volo e vengono riattivato appena si tocca terra prima che sia dato il permesso di riattivarli, come se fosse vitale ricollegarsi al mondo. La parte inquietante poi è osservare questi nuovi drogati che cercano il segnale e guai se non ci riescono.

Sembra che ormai la vita di queste povere persone sia principalmente legata all’attività online e se non riescono a connettersi tutto è perso. Nei ristoranti tutti sono con il telefono in mano, quando la cosa va "bene" vengono fotografati i piatti, ma il più delle volte invece restano li imbambolati a fissare lo schermo e il silenzio regna sovrano.

Ho idea che prima o poi si inizierà a sentire parlare di una patologia ossessiva legata all’uso smodato dello smartphone e queste tristi persone finiranno nei centri di recupero insieme a chi soffre di ludopatia (legata al gioco d’azzardo), per poi forse far notare che la vita vera è lontana da quegli schermi.