Gen
21
Categoria
Internet Non so come mai ma dall’inizio dell’anno sono riprese delle sorte di catene su Facebook dove molti, scrivendo un semplice post sul noto social network, negano a loro dire l’autorizzazione ad utilizzare le fotografie caricate per scopi commerciali da parte del social stesso.
Con
L’ultimo in ordine di apparizione è questo:

oppure la versione Civid-19

Tenendo conto che al momento dell’iscrizione ad un qualsiasi servizio si sottoscrive un contratto in cui si accettano delle regole che autorizzano o negano per entrambi comportamenti ed attività. Forse se si leggesse attentamente le regole alla fine in pochi si iscriverebbero.
Vorrei capire come un post, che non vale assolutamente nulla a livello contrattuale, possa inibire il social a fare un qualcosa. Credo che tali post vogliano testare l’attenzione delle persone che li condividono ed interagiscono con un qualcosa che è palesemente finto.
Solitamente quando faccio notare a chi ha pubblicato il messaggio che la cosa è palesemente una bufala non lo rimuove, altri rispondono ringraziando dell’informazione ed aggiungono un “non si sa mai”, come se la cosa comunque fosse vera nonostante la palese dimostrazione di inutilità. Poi si parla tanto della circolazione delle fake news!
Giu
04
Categoria
Pensieri La app Immuni ha visto la luce, per ora è in sperimentazione in alcune regioni italiane e finito il periodo di rodaggio inizierà a funzionare a livello nazionale. La app alla fine funziona come previsto, utilizzerà il bluetooth in ricerca costante a bassa intensità per ricercare gli altri smartphone su cui è installata l’applicazione e via discorrendo.
Il ministero e gli sviluppatori confermano che i dati sono anonimi e conservati sul telefono degli utenti e solo una minima parte vengono scambiati con il server centrale (gestito da Sogei, paura per le risorse e l’ottimizzazione), in realtà i dati non sono anonimi al 100% ma in realtà saranno anonimizzati. Alcuni esperti sostengono, ancorchè non sia una cosa così facile da fare, eventuali attacchi al server per carpire i dati potrebbe portare con un certo grado di difficoltà a ricostruire l’identità del singolo utente se i malintenzionati trovassero i dati di conversione per ricostruirli totalmente.
In questi giorni iniziano a circolare su facebook messaggi sulle bacheche di alcuni utenti questi messaggi, copiati ed incollati

Ed ecco che l’utonto medio non ha capito nulla e si fida ciecamente di chi, probabilmente per divertirsi o per creare confusione ed allarmismo, pubblica post senza senso.
Per prima cosa Immuni (non conosco l’altro nome indicato) non chiede autorizzazioni per accedere ai contatti del telefono o a Facebook, pertanto i dati non vengono minimamente trattati, scambiati ed incrociati! Seconda cosa il numero di telefono non viene associato a nulla, è la app che crea un collegamento tra lo smartphone in se e lo identifica nel sistema centrale e solo se uno degli altri smartphone in possesso di a persone infette darà l’allarme, la app lo notificherà a chi è stato in “contatto” per avvertirlo (non si sa da quel punto in avanti cosa si dovrà fare).
Resta la mia opinione che la app non sarà molto utile, resta il fattore umano, decisivo per un risultato utile. Io resto dell’idea che non la installerò. Comunque nessun pericolo per chi la vuole utilizzare.
Apr
27
Categoria
Pensieri Alcuni giorni fa scrivevo alcune considerazioni sulla futura APP Immuni per verificare il possibile contatto tra chi è risultato positivo al Covid-19 e i sani e le limitazioni/problematiche relative al suo utilizzo e le problematiche tecniche e pratiche.
E’ notizia di questi giorni che la Apple e Google stanno collaborando per implementare a livello di sistema la possibilità di eseguire le operazioni per far funzionare le APP di tracciatura senza troppi problemi, tale possibilità verrà rilasciata a breve come aggiornamento (per i dispositivi Android si dovrà vedere fino a che versione arriveranno tra quella attualmente supportate e quanto tempo ci metteranno i produttori a renderle disponibili, e soprattutto cosa farà Huawei ed in che tempi visto il ban di quel genio di Trump).
L’aggiornamento permetterà per la prima volta la comunicazione tra iOs ed Android, inoltre permetterà alle APP statali di capire la distanza dei dispositivi andando ad utilizzare il bluetooth in bassa frequenza, facendo anche risparmiare batteria. Inoltre si è capito che le informazioni sui contatti verranno probabilmente mantenute sullo smartphone e solo l’ID dei contatti verrà comunicato ai server statali (permane il mantenimento dei dati entro i confini nazionali, dopo il flop del sito dell’INPS mantengo dei dubbi sulle risorse disponibili) che coordineranno le eventuali segnalazioni da e verso gli smartphone.
Sembra che almeno a questo giro tutto questo caos abbia portato una cosa positiva, Apple e Google che collaborano tra loro.
Apr
25
Categoria
Pensieri Ormai tutti ci siamo abituati a questa parola, siamo tutti o quasi bloccati in casa o comunque con spostamenti limitati e nelle settimane scorse è stato anche peggio. Molte persone hanno patito la cosa e forse la stanno ancora patendo, i primi giorni alle 18.00 c’erano i flash-mob dai poggioli, terrazzi e finestre per poi ridursi o sparire con il tempo (almeno a Genova la novità è durata tre o quattro giorni).
Quando ero bambino mio padre mi ha sempre detto che ero misantropo, ho sempre avuto pochi amici e spesso giocavo da solo, non ho mai patito la cosa anche crescendo (magari è capitato che parlassi con la gatta quando ero in casa da solo, quello si).
Onestamente l’attuale situazione mi pesa relativamente, infatti a parte l’aspetto negativo delle code fuori dai negozi, dover fare la mega spesa per 10-15 giorni di fila e cercare di limitare le uscite se ci si dimentica di comprare qualcosa, l’attuale quarantena ha anche i suoi aspetti positivi:
- mi sto godendo mio figlio nato il 1° di aprile (che goduria la nascita nel momento del caos!);
- mi godo mia moglie che guarda in estasi quel frugoletto di poco più di 4 kg e mi innamoro sempre di più;
- mi sono rilassato dopo un periodo passato di corsa ad inseguire le cose da fare (lentamente mi sta anche passando il bruciore di stomaco);
- mi sta sparendo una cisti sul polso destro dovuto all’uso intenso del mouse;
- il telefono non squilla e i rompi balle sono evaporati;
- ho portato alla fine alcuni lavori che mi trascinavo da tempo per mancanza di quest’ultimo!
- c’è silenzio a tutte le ore, non c’è gente che schiamazza e traffico zero;
- l’aria è pulita;
- gli uffici pubblici sono diventati smart, rispondono al telefono ed alle email…
- potrei continuare per ore con questo elenco di cose positive…
Insomma direi che starsene un po’ tranquilli a casa non è poi così male, distende i nervi e ci si può occupare di cose ben più importanti rispetto a saltare da un posto all’altro, rispondendo alle email ed ai whatsapp che avvisano della mail, trascorrendo intere giornate al telefono senza di fatto portare a termine qualcosa perchè continuamente interrotti!
In rete gira una bellissima frase “una volta l’anno si potrebbe fermare tutto per un mese, non è poi così male“! Sono della stessa opinione, come il Bianconiglio corriamo dietro a qualcosa, ma non sappiamo cosa! Poi per le cose importanti come poter coccolare il mio pupo, cambiarlo, dargli il biberon e altre piccole cose, se non fosse arrivato il virus, non le avrei fatte o le farei molto meno e probabilmente un domani me ne pentirei di sicuro, mentre ora sono contento, lo vedo di giorno in giorno cambiare, diventare più interattivo. Alle volte fermiamoci un secondo, spegniamo tutto e dedichiamoci alle cose importanti, il tempo non torna indietro.
Apr
24
Categoria
Pensieri Da giorni, oltre al lockdown mondiale, si fa un gran parlare della APP Immuni, sviluppata da una software house nostrana (in odore della famiglia Berlusconi) per monitorare i possibili contatti (e quindi contagi) tra persone sane e quelle affette dal famigerato SARS-COV-2 (anche detto coronavirus o Covid-19).
La APP, da installarsi su base volontaria (e non come affermato sui social sull’obbligo pena la reclusione in casa di chi non la installa o non ha uno smartphone) permetterebbe di monitorare i contatti tra le persone e quindi capire se un individuo positivo al Covid-19 può aver involontariamente contagiato altri.
Il sistema sembrerebbe piuttosto semplice, la APP installata sullo smartphone utilizzerebbe il bluetooth per mettersi in “contatto” con altri smartphone nei paraggi, se un soggetto successivamente a quel contatto risultasse positivo la APP lo comunicherebbe agli altri con cui è venuto in “contatto” avvisando della cosa l’utente. Fino a qua tutto molto bello e semplice, almeno sulla carta.
La APP, come dicevo, è ad installazione volontaria, pertanto se una persona non la usa non comunicherà nulla e non riceverà alcuna notifica, il fattore umano in informatica molte volte è determinante sulla riuscita o meno di qualcosa (legale o meno).
Il secondo problema è l’uso del bluetooth, infatti la APP sfrutta tale sistema poichè il GPS è si preciso ma fornisce eccessivi dati da elaborare ed il consumo di dati e batteria degli apparati potrebbe creare non pochi problemi agli utilizzatori. La porta bluetooth deve per prima cosa restare aperta e la APP manterrebbe il telefono visibile ed in continua ricerca di altri dispositivi. La visibilità di un telefono con il bluetooth è parzialmente un problema di sicurezza, infatti mantenendo il telefono visibile a tutti (oltre che a quanto accoppiato dall’utente come cuffie, smartwatch, vivavoce e via discorrendo) potrebbe essere oggetto di “aggressioni” da soggetti poco raccomandabili. Il problema della costante ricerca di altri apparati è invece un problema a carico della batteria, vista la costante ricerca per tutto il tempo di accensione del telefono, per gente come me che usa il telefono per lavoro e che spesso arriva a stento a fine giornata, potrebbe diventare un grosso problema.
Personalmente ritengo che l’affidabilità e precisione del bluetooth è relativa, il segnale della versione 5.0 arriva a 10 mt dal punto sorgente, quindi è facile pensare che i contatti potrebbero risultare molto vicini rispetto alla realtà (la distanza interpersonale è fissata tra 1,00 mt e 1,80 mt tra soggetti). Il GPS non avrebbe risolto la cosa, infatti anche quello ha uno scarto di una decina di metri e ci mette del tempo per affinarsi, consumando batteria e dati.
Poi c’è il problema Apple, infatti da Cupertino non è ben vista la funzione di ricerca costante, quindi viene limitata di fabbrica e bloccata per APP terze, quindi ad oggi gli utenti Ios sarebbero tagliati fuori. So che Apple sta lavorando ad un chip che permetterebbe di individuare altri device di Cupertino (anche se spenti) per essere trovati (inquietante), ma non credo che gli altri sviluppatori vorrebbero pagare dei diritti su una tecnologia Apple (non la venderebbe di certo a due lire) ancora in sviluppo e che comunque ad oggi taglia fuori tutta una fetta di utenti.
Molti si sono chiesti chi deterrà i dati ai termini di privacy, infatti la APP è in fase di sviluppo da una società privata a costo zero per lo Stato, ma molti si domandano cosa spinga una società a fare il buon samaritano e regalare di fatto un programma. Le informazioni in rete sono diventate il carburante, alcuni definiscono il tutto come petrolio virtuale. Comunque i dati da processare e trattenere (per quanto tempo, dove e cosa ci potrà fare chi li ha?) sono molti e datacenter di questo livello entro i confini italici non ce ne sono, quindi si suppone che vengano trattenuti in cluod chissà dove (si ipotizza server Microsoft o Amazon), ma dopo il fail del server INPS i dubbi rimangono.
Ad oggi la APP è in fase di test e sviluppo e non si sa quando dovrebbe essere distribuita (sembra che vi siano anche dei problemi con gli store Google ed Apple), lo Stato spera di aver e APP installate per circa 1/3 della popolazione, ma la vedo dura, sembra che l’omologa coreana (Corea del Sud) non sia andata poi così bene, nonostante la popolazione sia mediamente giovane e la tecnologia sia largamente utilizzata e diffusa.
Apr
06
Categoria
Pensieri Poco meno di un anno fa il Comune di Genova, la Regione Liguria e la ASL 3 Genovese hanno sbandierato ai quattro venti che direttamente nei principali ospedali del capoluogo ligure si sarebbe potuto effettuare tutte le iscrizioni dei nascituri evitando così di dover fare il giro delle 7 chiese con le relative code. Fin qui tutto bello e pratico.
Ovviamente a me e a mia moglie le cose semplici non piacciono, quando doveva nascere nostro figlio? Durante l’emergenza planetaria del coronavirus! Yeah! Così niente partecipazione del sottoscritto al parto, niente visite in stanza e ho potuto vedere mio figlio direttamente solo alla dimissione di entrambi. Capisco, la situazione è complessa e problematica, niente da lamentare, salvo che in ospedale i papà in questo momento non vengono minimamente avvertiti, se non per caso da qualche dottore di passaggio mosso probabilmente a compassione.
In ospedale al riconoscimento effettivamente viene rilasciato il documento di nascita, viene comunicato a mezzo email il codice fiscale del piccolo e via discorrendo, manca solo la nomina del Pediatra di Libera Scelta (curioso il nome, devo indagare sul perchè), l’operazione dice di contattare la competente ASL al telefono (non viene lasciato nessun numero di riferimento) e via.
Ovviamente provare a chiamare un numero di telefono di ASL in questo momento sembra inutile, nessuno risponde e non vi è nessuna segreteria che avvisi di eventuali modifiche o orari per contattarli. Sentito il pediatra preliminarmente mi dice di guardare online perchè la domanda si può fare direttamente li, non esiste nulla di tutto ciò. Si può presentare a mezzo PEC la richiesta di cambio del pediatra, la nomina di un pediatra in deroga alla normativa e la scelta del medico di base, stop!
Mi domando perchè nel 2020, nonostante le attuali problematiche sanitarie in corso, gli enti pubblici non riescano ad eliminare l’obbligo di recarsi di persona agli sportelli o comunque indicare chiaramente come comportarsi in questo periodo storico (l’ultimo aggiornamento delle relative pagine è di metà anno 2019! Ma campeggia un pop-up su ogni pagina per avvisare dell’attuale emergenza sanitaria e basta!!!).
Ora mi domando, ho l’iscrizione SPID, ho la PEC, ho eventualmente una firma digitale, perchè non mettono insieme uno straccio di pagina WEB per poter gestire questo tipo di pratiche così da snellire l’ufficio anagrafe sanitaria ed evitare alla gente di dover andare presso gli sportelli??? Capisco che si debba motivare la presenza degli attuali dipendenti, che magari potrebbero rinforzare altri settori probabilmente deficitari e sofferenti e gestire in maniera smart l’intero settore, smaltendo ed eliminando (forse) la carta che continua sicuramente ad ammucchiarsi negli scatoloni in qualche deposito per poi diventare carta da macero o dimora per insetti e topi.
In parte fuori argomento, ma è casa mia e faccio quello che mi pare! In quest’ultimo periodo si è scoperto lo smart-working, la possibilità di scaglionare il ritiro delle pensioni in Posta (ma fatevi accreditare le somme su un conto o una carta, così evitate le truffe! Italopitechi!), le videoconferenze e via discorrendo, però ci piace ancora la carta per soddisfare l’ego di qualche burocrate frustrato!!!
Poi la cosa più esilarante è stato il blocco del sito dell’INPS, motivato dal ministro di turno o chi per esso a causa di un attacco hacker che ha mandato ko il server rendendolo inaccessibile per una giornata intera! L’apice è avvenuto il giorno dopo attraverso Twitter, il popolare sito PornHub attraverso l’account serio PornHub Aria (fornisce dati non per adulti ma di statistica e funzionamento) ha teso una mano all’INPS per reggere la quantità di traffico attraverso i loro server (sicuramente più stabili, performanti e con maggiori risorse a disposizione)!

Comunque il millantato attacco hacker, suppongo un attacco DoS per gli intelligentissimi sistemisti dell’INPS, in realtà era solamente un accesso massivo di molti utenti che volevano procedere alla presentazione delle varie domande per il sostegno economico al reddito messi a disposizione dello Stato! Insomma una figuraccia tenendo conto che INPS spende circa 30 milioni di euro all’anno per i sistemi informatici, soldi proprio ben spesi! Complimenti!
L’Italia resterà al palo per molto se non si fa un minimo sforzo per svecchiarci e capire l’utilità dell’informatica si rimarrà sempre nello stesso punto!
Apr
03
Categoria
Pensieri Continua il periodo di distanziamento sociale e l’obbligo di stare a casa per evitare contagi o essere veicolo di contagi per altri.
Onestamente da genovese non sto patendo più di tanto la cosa, ancorchè in questi giorni sia a casa solo con la gatta perchè mia moglie ha partorito e non posso ancora vedere di persona mio figlio (questo si mi pesa tanto ed è difficile non poter vedere i propri cari se non attraverso una vidochiamata o delle foto), ho ottenuto che parlo spesso con la gatta che mi osserva come se capisse o comunque io me ne sto convincendo.
In questi giorni comunque sono dovuto uscire per fare un minimo di spesa, per andare all’ospedale per il riconoscimento di mio figlio o per portare qualcosa a mia moglie, inoltre ho fatto un salto in studio per vedere se tutto era in ordine (sono uscito 20 giorni fa e non vi ho più rimesso piede) e per recuperare delle mascherine FFP3 che potrebbero tornarmi utili.
In questi giorni si è fatta tanta ironia sulle autocertificazioni più volte modificate sulla base delle normative modificate più e più volte. Ormai ho adottato di averne una in parte compilata e poi aggiungere la destinazione ed il motivo del mio spostamento, così evito di stampare inutilmente carta.
Come dicevo sono uscito spesso e ho attraversato Genova, non sono mai stato fermato ne in macchina e nemmeno in scooter, ho seguito quasi sempre lo stesso percorso, ho visto alcune pattuglie dei carabinieri o della municipale intente a pattugliare le strade, qualche controllo ma poco altro.
Le persone hanno preso coscienza del problema e mantengono una distanza sicura dagli altri, mi rendo conto che però non è facile.
Una cosa preoccupante è la modalità con cui viene mantenuta la distanza tra le persone, tralasciando il solito disordine dell’italiano medio che aspetta il suo turno senza riuscire a mantenere un ordine logico delle file con persone disposte a caso sui marciapiedi, ultimamente ho notato l’abitudine di alcuni di restare giù dai marciapiedi per non assembrarsi con altri, ma questo comportamento è quantomeno pericoloso sia per chi staziona sulla carreggiata che per chi deve transitare con lo scooter o l’auto. Poi c’è chi opta per camminare bellamente in mezzo alla strada.
Capisco che nelle ultime settimane il traffico si sia drasticamente diminuito ma ad esempio i mezzi di soccorso non sempre in movimento ed essere involontariamente investiti non è una cosa poi così remota.
Sembra che vi sia un innato tentativo di autoeliminarsi in alcuni individui, se non per malattia magari per un incidente (ricordano i Lemmings del noto gioco degli anni ’90!)!!!
Condivido anche le lamentele mosso da alcune regioni della penisola alla pubblicazione della circolare esplicativa con cui sembra possible portare fuori i bambini entro un raggio di 200 mt da casa. La questione è pericolosa, i bambini involontariamente potrebbero divenire il veicolo dell’infezione e contagiare altri bambini, i genitori o altri adulti, capisco che tenere i bambini segregati in casa con queste giornate non sia facile (ha fatto un marzo incredibile tutto sommato, non capitava da secoli probabilmente), ma lo si fa per il bene di tutti.
La cosa più preoccupante, vista l’incapacità del popolo italiano di comprendere le cose e rispettare le regole (Piero Angela ha sostenuto che siamo naturalmente indisciplinati) aprire uno spiraglio ed allentare le regole potrebbe essere controproducente per tutti. E’ bastato vedere cosa è capitato a Milano la sera dell’uscita del primo decreto e la fuga al sud di migliaia di persone che poi hanno probabilmente portato il problema in giro.
Sull’incapacità di rispettare le regole basta guardare i cartelli di divieto in giro per il mondo, solitamente recitano che è vietato fare una cosa, da noi è “severamente vietato” perchè diciamocelo ci piace essere pirati, mi dici di non fare una cosa? E io la faccio, anzi ci provo gusto a far vedere che sono più furbo! C’è chi dice che serve il bastone e la carota, io resto dell’idea che di carote ne abbiamo mangiate troppe, ora servirebbe un bel po’ di bastone per rieducare alle regole e all’autorità la nazione intera, troppo abituata a lasciar correre e trovare il modo di fregare la regola di turno.
Resto dell’idea che ne avremo ancora per un po’ di questa cosa, torneremo molto lentamente alla normalità ed il Sig. Covid19 diverrà una presenza costante per gli anni a venire come l’influenza e altre malattie infettive, fino a quanto non arriverà un vaccino. Fino ad allora bisognerà fare come in oriente, chi è raffreddato dovrà mettersi la mascherina per evitare di fare l’untore (l’italiano medio è convinto che i giapponesi e gli orientali in genere indossino le mascherine per difendersi dall’inquinamento, in realtà le indossano per non infettare il prossimo!).
L’unica è rispettare le regole e aspettare pazientemente.
Mar
30
Categoria
Pensieri Contro ogni pronostico il Consiglio Nazionale e la Cassa Geometri si sono mossi per far includere i propri iscritti nel decreto “Cura Italia”.

Le domande si potranno inoltrare a partire dal 1° di aprile.

Mar
24
Categoria
Pensieri
Titolo forte ma poco distante dalla realtà dei fatti. Oggi la rabbia è giunta a punti alti, se poi ripenso alle parole di Conte con cui invitava i cittadini italiani a sentirsi tranquilli perchè lo Stato è a loro vicini e nessuno è stato dimenticato dal decreto “Cura Italia” e infatti…
Nel decreto infatti non si prevede il blocco (ed il conseguente aiuto economico) delle seguenti attività:
42 Ingegneria civile
43.2 Installazione di impianti elettrici, idraulici e altri lavori di costruzioni e installazioni
71 Attività degli studi di architettura e d’ingegneria; collaudi ed analisi tecniche
74 Attività professionali, scientifiche e tecniche
94 Attività di organizzazioni economiche, di datori di lavoro e professionali
Pertanto noi geometri, visto che sono iscritti ad una cassa di prevenzione privata, non saremo indennizzati dai tanto pubblicizzati € 600,00 una tantum, inoltre a conferma non essendo bloccati nella nostra attività ecco che l’indennizzo non è dovuto.
Ora freddamente parlando, dall’inizio del caos coronavirus ho ridotto la mia attività per alcuni motivi, il primo per rispettare le vigenti disposizioni, la seconda perchè a breve diventerò padre e non voglio ammalarmi o far ammalare mia moglie e mio figlio, altro motivo è legata ai clienti che hanno rimandato a data da destinarsi gli appuntamenti (tenuto conto che il 90% della mia attività prevede di fare sopralluoghi presso i clienti), i cantieri in essere sono sospesi e le assemblee per l’assegnazione di nuovi lavori sono altresì sospese a data da destinarsi.
Lo Stato ci vede come degli scribacchini come i suoi, solitamente poco solerti dipendenti, che praticamente stanno seduti ad una scrivania a sfornare autocertificazioni ogni 2/3 giorni solo per avere appigli per denunciare la gente (cosa che può essere fatta anche semplicemente da casa e senza neanche riuscire a creare un form compilabile al PC o con spazi dove riuscire a scrivere a mano).
Intanto la Cassa Geometri, come ho già scritto nel post precedente, ha spostato le date per versare l’emolumento per una futura pensione, stop.

Il Consiglio Nazionale Geometri dall’altra parte scrive circolari ribadendo il concetto della normativa e poi scrive di aver lamentato la cosa al governo e segnala anche il comunicato stampa che poi non è altro che una comunicazione ai collegi provinciali!! Con cui il ministro probabilmente si netterà l’orifizio posteriore per gettarlo nel cestino della carta!
Non capisco l’ottusità di chi comanda, ma forse è dovuta da disinteresse ed enorme ignoranza (vedasi il “vairus” detto alcuni giorni addietro da chi si occupa degli esteri), ma anche chi dovrebbe difendere è un “guerriero di carta igienica” utile giusto per quella funzione e niente più.
Ma mi raccomando chiedeteci i soldi per mantenere dei carrozzoni inutili, prima o poi anche quelli finiscono e forse anche voi finirete con il culo a terra!
Mar
24
Categoria
Pensieri
Penso che il 2020 verrà segnato come un anno complesso fin dai primi mesi e passerà alla storia per tutto quello che fino ad ora è capitato. Sicuramente la parola che ultimamente più si rincorre ovunque è Covid, poi seguono coronavirus e FFP3.
Il mondo si è fermato di colpo per cercare di fermare l’epidemia di un virus selettivo, sembra avere preferenze per le persone over 65 e tendenzialmente maschi.
Come diceva il personaggio interpretato da Hoffman nel film “Virus letale” sosteneva “…è un miliardesimo di noi e può ucciderci, merita rispetto…” e anche il Covid-19 merita rispetto e attenzione.
Quello che colpisce è l’alta capacità e rapidità di contagiare, restando anche per 15 giorni inattivo nell’ospite e se le condizioni sono ottimali svegliarsi e far danni.
Le persone sembrano aver capito la cosa, a Genova non ci sono assembramenti particolari, si rispettano quasi sempre le file (gli italopitechi comunque sono presenti e non capiscono o non vogliono capire), si rispettano le regole imposte dallo Stato (che comunque non sembra avere le idee molto chiare e per creare confusione riesce a produrre una nuova autocertificazione ogni 2/3 giorni).
La cosa che mi lascia più perplesso, toccandomi direttamente, è stata l’incapacità dello Stato di porre un aiuto alla mia categoria, quale geometra libero professionista iscritto ad una cassa di previdenza ed assistenza privata (la CIPAG) non rientro nel decretone Cura Italia e non posso beneficiare dei € 600,00 per rimanere in equilibrio, ovviamente la cassa ha deciso di spostare le scadenze dei versamenti a maggio (ma fatemi il piacere) con la possibilità di procrastinare il termine se la situazione di blocco totale perdurasse oltre le previsioni attuali.
Leggendo sul sito della cassa sembra che unitamente al consiglio nazionale stiano cercando di far capire la gravità allo Stato (le minuscole sono volute) e medesime lamentele sembra siano state sollevate dagli altri ordini. Ritengo che la volontà dello Stato fosse quella di occuparsi di chi sarà un domani (forse) pensionato INPS, le casse private dovrebbero pensare ai loro iscritti in autonomia, dimenticando comunque che i liberi professionisti versano un obolo annuale di solidarietà all’INPS senza godere di nulla da parte dell’ente pubblico.
Insomma come al solito dimenticati ed abbandonati, il tutto senza riuscire a fare squadra e fronte comune.
Come al solito, salvo essere smentito nei prossimi giorni, le entità che dovrebbero tutelare la mia categoria a vari livelli sembrano essere incapaci e disinteressate ai problemi, produrre riviste costose ed inutili (ma che danno prestigio e soddisfazione a qualcuno), non essere in grado di dare informazioni tempestivamente e porre paletti, regole e chiedere solo denari, ma l’importante è dare l’idea di essere tutti amici ed uniti. Peccato che non sia così.