Lo sfogo

Piccoli e grandi sfoghi personali sulle sventure che mi capitano

Archivio per Maggio, 2010

Mag
30

Quand’è stata l’ultima vota?

Categoria Pensieri

La nostra vita scorre rapidamente, forse troppo, e noi siamo sempre impegnati dietro al cellulare che suona, e-mail, Facebook, corriamo di qua e di là, scadenze ed impegni. Però ci scordiamo alle volte di prenderci una pausa ed alzare gli occhi verso il cielo, magari alla sera, e rimanere affascinati da quello che potremmo vedere, oppure guardare la natura che ci circonda e che probabilmente ci lascerebbe senza parole.

Ogni tanto mi capita di fare come l’Agente K (Men In Black, primo e secondo), alzo il naso verso il cielo stellato e mi perdo a guardare la miriade di puntini luminosi che costellano il cielo. Rimarrei li ore ad osservare e cercare di indovinare le costellazioni.

Alle volte dovremmo prenderci un po’ di tempo per noi, accantonare tutto quello che occupa il nostro tempo e guardare il mondo un po’ come fa un bambino che lo vede e lo scopre un poco alla volta.

Mag
28

Le cose che detesto

Categoria Pensieri

Al mondo esistono due cose che detesto profondamente, visto che tirano fuori il peggio dalle persone, il calcio e la politica. Il primo si riesce ad evitare, salvo alcuni momenti come in questi giorni, la seconda invece è quasi inevitabile, in un modo o nell’altro influenza l’esistenza di tutti.

Il calcio è dimostrato con tutti i bollettini di guerra che ogni anno si rincorrono ad ogni domenica, con risse, feriti, purtroppo morti e danni dentro e fuori gli stadi, se poi a tutto questo aggiungiamo il concetto di 22 uomini (strapagati) in pantaloncini corti che corrono dietro una palla, il mio interesse (se ma ci fosse stato) è arrivato ai minimi storici! Poi si arriva ai morti durante i festeggiamenti, ai saccheggi e via così fino alla guerriglia urbana, il tutto per cosa? Per il calcio? Ma siamo pazzi? A quanto pare si!

Anche la politica e tutto quello che ci gira attorno più i discorsi inutili e le parole sprecate per qualsiasi azione fatta da qualcuno, giusta o sbagliata che sia. Capisco poco i politici che si attaccano tra loro in maniera sistematica, ma purtroppo li paghiamo per questo (anche se farebbero meglio a dedicarsi ad altro), invece non capisco i cittadini che si scannano tra loro per cercare di convincere gli altri che le loro idee sono giuste e quelle degli altri sono completamente errate, magari offendendo direttamente le persone.

Poi la cosa diventa ulteriormente incomprensibile quando vengono anche negati fatti documentati in maniera completamente inattaccabile. In tutto questo chi gongola sono i pochi che comandano greggi di persone che non accettano di ragionare con la propria testa ed accettano idee e fatti che alle volte non sono poi così sensati o condivisibili.

Sarà che ho sempre avuto l’idea che di idee ce ne possano essere molte, condivisibile o meno, ma che le mie idee potrebbero, giustamente, accettate e condivise da qualcun’altro, quindi non posso obbligare qualcuno ad accettarle e farle proprie, quindi non tollero che qualcuno mi obblighi a fare la stessa cosa.

Mag
26

Libri: Il passato uccide – P.J. Tracy

Categoria Libri

Solitamente i libri che leggo sono thriller in cui saltano fuori spesso le autopsie o cose simili, libri non sempre adatti a tutti, possono risultare violenti e carichi di tensione, questa volta parlerò di un libro poliziesco, con alcuni morti ma pochi particolari scabrosi.

Tempo fa, di questa coppia di autrici (sono madre e figlia) ho letto “Vuoi giocare?” è sono rimasto favorevolmente colpito, la storia non era troppo complessa e personaggi simpatici, poi per parecchio tempo non si sono fatte sentire, poi è uscito “Il passato uccide” dove ritroviamo i poliziotti Magozzi e Gino che saranno alle prese con una serie di assasini apparentemente non collegati, ad aiutarli un ex-agente e i soci della ex-Monkeewrench.

Sinceramente sono rimasto senza parole quando l’assassino esce allo scoperto, ancora più incredibile è la motivazione delle sue azioni. Il libro scorre rapidamente ed invoglia a non fermarsi fino alla fine.

TRAMA

Ogni delitto è raccapricciante, ma quello di Morey Gilbert sembra particolarmente efferato. Perché mai uccidere con un colpo di pistola alla testa un innocuo e generoso vecchietto intento a curare le piante del proprio vivaio? Benché perplessi, i detective Leo Magozzi e Gino Rolseth hanno troppa esperienza per non sapere che, in casi simili, i membri della famiglia sono i primi indiziati … e lo strano comportamento di Lily, l’imperturbabile neo vedova, di Jack, il collerico, odiatissimo figlio della coppia, e di Marty Pullman, il genero caduto in depressione dopo la morte della moglie, fanno nascere più di un sospetto. Poi però vengono ritrovati altri tre cadaveri, tutti di persone anziane, e l’ipotesi di una faida familiare sembra squagliarsi come neve sotto l’impietoso sole di Minneapolis. O forse no? E così assurdo pensare che il legame tra le vittime risalga a molto tempo addietro, per esempio al fatto che tre di esse erano state internate in un campo di concentramento? Ma allora cosa c’entra la quarta vittima, che l’assassino ha legato ai binari della ferrovia, condannandola a una morte ancora più atroce? Le tracce sono vaghe e contraddittorie, eppure bisogna seguirle, a costo di far affiorare segreti orribili e occultati da lunghi anni, segreti che rischiano di cancellare ogni confine tra bene e male…

Mag
24

Musica maestro: Roland Brant

Categoria Musica

Qua siamo davanti ad un mostro sacro della musica da discoteca italiana, Roland Brant! Chi non ricorda una canzone di parecchi anni fa (per l’esattezza correva il 1994) intitolata “Nuclear Sun”? Credo ben pochi se la potranno dimenticare, anche perchè è stata oggetto di vari remix (alcuni discutibili se messi a confronto con l’originale).

Da allora il mitico DJ ha saputo dettar legge e come resident del Duplè ha fato ballare milioni di giovani e ha fatto sognare un po’ tutti su quelle note magiche.

Come si legge un po’ ovunque Roland Brant (al secolo Orlando Bragante) ed in particolare la sua musica hanno avuto un piccolo posto nel libro “Io uccido” di Giorgio Faletti, amico di vecchia data, ha dato i natali alla musica dream (se non erro fa parte della progressive, che in quegli anni la faceva da padrona).

Oggi il noto DJ e produttore continua a girare l’Italia con le sue serate e un folto gruppo di persone continua a seguirlo con vivo interesse. Una strada per entrare in contatto direttamente con lui è Facebook, infatti li il DJ riesce ad esprimersi con molta libertà e dialoga con i suoi fan.

La cosa che più mi ha colpito è stata una sua affermazione di qualche mese fa, raggiunto il limite di amicizie consentite dal social network, Roland ha affermato che non si aspettava un così vivo interesse dei suoi fan, pensava di raggiungere poche centinaia di amicizie, invece è stato “obbligato” ad aprire una pagina fan per poter accettare tutte le richieste di amicizia che gli sono arrivate da ogni dove.

Per chi lo ha visto in televisione (ma anche su YouTube ci sono molti video) al programma “Fenomenal” con Teo Mammuccari, avrà visto la sua nota arpa laser, un progetto nato per mano di un ingegnere e suonata dal maestro.

Grande appassionato di animali, possiede alcuni furetti a cui si è di recente aggiunta una faina di nome Martin.

Negli ultimi periodi ha presentato un nuovo disco dalle sonorità molto dream (a me piace la versione Sunrise Mix) dal titolo “Atlantis E.P.” composta in coppia con il DJ Eddy Rave.

Come ho detto il precedenza, un mostro sacro della musica da discoteca ed una persona molto gentile e disponibile con chi lo contatta. Insomma una persona vera e perniente snob, nonostante i numeri.

Mag
23

Fine settimana denso

Categoria Vario

Il week-end che sta volgendo alla fine è stato denso di cose, sono un po’ stanco ma soddisfatto tutto sommato.

Il sabato è iniziato con una mattinata trascorsa in compagnia della commessa del negozio di piastrelle che si è prodigata in soluzioni ed idee su come fare arredare il bagno. Le idee sono state ottime e la disposizione ci è piaciuta molto, anche le piastrelle sono molto belle, l’unica cosa è il prezzo, ma purtroppo non si può fare altrimenti. La cosa un po’ shoccante è che siamo usciti a manca un quarto a l’una! Tornati a casa, mangiato di corsa e di nuovo in movimento, appuntamento con la ditta delle porte per le misure e relativo ordine.

Poichè di un solo preventivo non ci fidiamo, abbiamo deciso di andare anche da negozio dove abbiamo preso le piastrelle della cucina, ci abbiamo passato quasi altre due ore.

Prima di andare a mangiare a casa di amici siamo passati in libreria, ho preso il libro “Zone rigide” di Alessandro Chattelan, ne ho letto un paio di pagine ed è simpatico e scorre piacevolmente, però non posso ancora leggerlo, devo finirne un’altro che è altrettanto piacevole, però di stratta di un thiller di quelli che piacciono a me.

Domenica per fortuna all’insegna del relax, per prima cosa ho dormito fino alle 10.00, ne avevo bisogno, poi “Festa della focaccia di Recco” e mangiata fino a scoppiare seguendo le varie code dei chioschi dei forni che in questa giornata danno la focaccia gratis (a Genova è abbastanza rara!).

Poichè il tempo minacciava acqua (su genova c’era il sole) siamo rientrati e abbiamo fatto un giretto da Castorama e all’Ikea, fatto un paio di acquisti per la casa.

Ora mi sto godendo la puntata di CSI registrata venerdì mentre sto sdraiato sul letto con il portatile sulle gambe. Tutto sommato il fine settimana è stato piacevole e produttivo.

Mag
21

Digitale terrestre

Categoria Vario

Nonostante tempo fa mi sia lamentato per il digitale terrestre, in questi giorni lo sto sperimentando a casa, alla fine abbiamo preso il decoder.

Più che altro l’ho preso prima dello switch-off per la Liguria, programmato per fine novembre, per far abituare i miei ed in particolar modo mio padre che non è per niente aperto a nuove esperienza informatiche e non.

Per ora l’impatto è abbastanza positivo, il segnale è buono e la resa è ottima, nonostante abbiamo tutti i telelvisori a tubo catodico. Interessanti i nuovi canali che vengono offerti, forse il più interessante è “Cielo”, fino ad ora ho incrociato telefilm interessanti.

Ora dovrò picchiarmi per collegare il televisore del soggiorno a cui sono collegati due videoregistratori ed un lettore DVD, purtroppo il televisore ha una sola presa a cui collegare il resto degli apparecchi che oggi sono messi in “cascata”. Unica pecca del decoder che, anche se dotato di due prese scart, non permette di vedere un canale mentre si registra qualcos’altro, un limite che può creare problemi ai miei, noti per la quantità di registrazioni. Riuscirò a collegare tutti gli apparecchi al televisore per mezzo di una “ciabatta” scart, da qualche parte dovrei averne una.

Prossimo passo è collegare il decoder all’impianto stereo per mezzo del cavo coassiale, così dovrei godermi anche il segnale stereo digitale. Già tempo fa ero riuscito a collegare il videoregistratore allo stereo con una scart dotata di cavi coassiali e la cosa era veramente piacevole. Per ora allo stereo è collegato il PC, con cui sento la musica, gioco e vedo i DVD.

Sono riuscito anche a far saltare al decoder i vari canali a pagamento che tanto non mi interessano e non intendo pagare, mi basta il furto del canone Rai!

Mag
19

Non è la mia giornata

Categoria Vario

Oggi sembra proprio che non sia la mia giornata, stamattina per prima cosa mi sono svegliato presto, ben prima che la sveglia suonasse, quindi mi sono riaddormentato e quando la sveglia è suonata non riuscivo quasi ad alzarmi.

Preso lo scooter per andare fino in tribunale per consegnare due relazioni, sento uno strano rumore proveniente dalla ruota anteriore e un movimento alquanto preoccupante, arrivato fino dal meccanico (per fortuna è di strada) si scopre che uno dei due cuscinetti della ruota anteriore si è distrutto e il disco era messo di traverso rispetto alla pinza del freno!

Lasciato lo scooter dal meccanico ho continuato verso il centro, arrivato in tribunale vengo a sapere che un giudice mi ha chiamato a chiarimenti su di una relazione, ma per fortuna me l’aspettavo, continuo i miei giri e mi si scarica il cellulare nel bel mezzo di una telefonata di lavoro.

Tornando verso la base si mette a piovere. Rientro e mi picchio con la mail del lavoro, forse il cavo di rete che collega l’UPS al PC ha dei problemi, altrimenti non capirei i problemi di lentezza che da alcuni giorni visto che le impostazioni ed i programmi di sicurezza sembrano essere tutti configurati nella maniera corretta.

Dopo essermi picchiato con CAD ed una sanatoria che mi fa impazzire! Montare insieme dei disegni su carta (disegnati con i piedi) su un rilievo fatto oggi non è poi così pratico. Telefonate di rito di clienti e altre cose, uscito di corsa, decisione piastrelle e sanitari per il bagno!

La parta sconcertante è che siamo stati dal negozio di piastrelle per più di due ore e la cosa peggiore è che non abbiamo ancora finito! Sabato si fa il terzo round!

Però ora che rileggo quanto successo durante la giornata ritengo che non sia andata poi così male. Anzi direi che è andata abbastanza bene.

Mag
17

Film: Hachiko

Categoria Film

Prima di mettersi davanti alla TV per vedere questo film consiglio di procurarsi un po’ di fazzoletti, la lacrima alla fine è inevitabile.

Il film è emozionante e toccante, se poi si pensa che la storia è ispirata ad una vicenda accaduta realimente in Giappone alla fine degli anni ’30, l’emozione aumenta. Il film narra di un cane che “trova” il suo padrone alla stazione e che non lo lascerà mai più, nemmeno dopo una piccola tragedia. Hachi diventerà una sorta di mascotte della stazione dove ogni giorno alle 17.00 aspetterà il suo padrone, seduto sempre nello stesso posto.

Consigliato a tutti, senza dubbio, anche se alla fine prende un po’ di magone. Molto bello.

Hachiko – il tuo migliore amico
Titolo originale:     Hachiko: A Dog’s Story
Nazione:     U.S.A.
Anno:     2009
Genere:     Drammatico
Durata:     98′
Regia:     Lasse Hallström
Sito ufficiale:     www.hachithemovie.com
Sito italiano:     www.luckyred.it/hachiko

Cast:     Richard Gere, Sarah Roemer, Joan Allen, Jason Alexander, Cary-Hiroyuki Tagawa, Erick Avari, Donna Sorbello, Robert Capron, Davenia McFadden, Bates Wilder
Produzione:     Inferno Productions
Distribuzione:     Lucky Red
Data di uscita:     Roma 2009
30 Dicembre 2009 (cinema)

Trama:
Hachiko, A Dog’s Story, emozionante riadattamento americano di un famoso racconto giapponese ispirato a una vicenda vera, è la storia di Hachi, un cane di razza Akita, e dell’amicizia speciale con il suo padrone. Ogni giorno Hachi accompagna il professor Parker (Richard Gere) alla stazione e lo aspetta al suo ritorno per dargli il benvenuto. L’emozionante e complessa natura di ciò che accade quando questa routine viene bruscamente interrotta rende la storia di Hachi una favola per tutte le età. L’assoluta dedizione di un cane nei confronti del suo padrone ci mostra lo straordinario potere dei sentimenti e come anche il più semplice fra i gesti possa diventare la più grande manifestazione di affetto mai ricevuta.

Mag
12

La vita appesa ad un filo

Categoria Pensieri, Vario

Alcuni giorni fa a Genova un operaio è morto cadendo dal tetto della Stazione Marittima andando a rimuovere dei cavi elettrici in conseguenza alla visita del Presidente della Repubblica. Purtroppo l’operaio è caduto poichè era sprovvisto delle necessarie protezioni anticaduta (imbragatura) e perchè non ha voluto aspettare il suo collega. Fatto sta che ha scavalcato un parapetto ed è scivolato.

Fino a poco tempo fa era cosa non rara trovare operai che gironzolavano liberamente su coperture, tetti e cornicioni senza che indossassero imbragature ancorate a qualsivoglia struttura stabile (purtroppo non è raro vederne anche oggi di queste scene da far rabbrividire anche un trapezzista).

Da alcuni mesi in Liguria è entrata in vigore una norma che ha proprio l’obiettivo di limitare i morti sui luoghi di lavoro posizionati in quota e privi di protezioni, quali parapetti, ringhiere, etc. La norma prevede che i progettisti, in caso di manutenzioni alle coperture, producano un’elaborato ai comuni, allegato al progetto, che ne dimostri la messa in sicurezza per mezzo dell’installazione delle “linee vita”.

Le “linee vita” non sono altro che cavi in acciaio (ma anche anelli di ancoraggio) fissati su paletti stabilmente ancorati alla struttura dell’edificio (praticamente si possono installare su qualsiasi tipo di struttura, piana o a falde, in muratura, legno o metallo) a cui l’operaio dovrà attaccarsi con un’imbragatura dotata di un cordino (solitamente sono due e vengono utilizzati alternativamente in caso ci si debba spostare da un punto ad un altro se non collegati tra loro) e che in caso di caduta accidentale lo possano trattenere in maniera da evitarne la caduta nel vuoto.

Come scrivevo alcuni giorni fa, la settimana scorsa sono stato presso la sede della Alpic in Francia, che produce e commercializza i prodotti Vertic, nati proprio per l’esigenza di mettere in sicurezza ogni tipo di edificio ed impianto in maniera semplice ed efficace, trovando soluzioni molto versatili ai vari tipi di edifici che si possono incontrare in tutta Europa ma non solo.

A seguito della visita ho potuto notare come l’Italia sia ancora indietro rispetto ad altre nazioni per la sicurezza degli operai, o meglio, abbiamo una normativa in materia che risale al 1934 (un Regio Decreto) che ha dato vita ad una serie di norme specifiche per ogni lavorazione ed attività, ma che purtroppo, come è normale in Italia, non vengono applicate e fatte rispettare.

Da oggi forse potremo aprire il giornale e non leggere la lunga lista di morti che purtroppo ci sono ogni anno in tutti i settori (non è solo l’edilizia ad essere origine di incidenti talvolta mortali, è solo che tutti abbiamo sotto il naso i cantieri), forse, sempre se chi poi andrà ad operare utilizzerà tutte le accortezze messe a disposizione al fine di farlo tornare a casa dalla propria famiglia.

Mag
11

Internet banking

Categoria Internet

Ormai tutte le banche, dalle più conosciute a quelle che nessuno ha mai sentito nominare, sono dotate dell’internet banking, con sistemi ogni volta diversi tra loro e più o meno sicuri.

Lasciando da parte l’aspetto della sicurezza, che teoricamente dovrebbe essere sempre al centro dell’attenzione degli istituti di credito, mi domando chi studia e relizza l’interfaccia e le istruzioni dei vari portali.

Per varie ragioni ho provato con mano almeno tre portali di altrettante banche che non hanno nulla a che spartire e ho trovato tre soluzionipiù che differenti.

La prima banca è la Carige, il sistema è abbastanza semplice da utilizzare, si basa su di un nome utente ed una password che ogni mese deve essere modificata. Per sicurezza dopo il terzo tentativo d’inserimento della password il conto online si blocca e deve essere riattivato dalla banca dietro richiesta del correntista. Le istruzioni ed i comandi da inserire per le operazioni è banale e logico (unici intoppi sono i caratteri speciali).

Ho provato il sistema della Monte dei Paschi di Siena, veramente semplice da utilizzare e sicuro. Si entra con un nome utente (un numero), una password (altro numero) ed un codice unico generato da un dispositivo esterno. Il portale di per se è semplicissimo e le istruzioni sono chiare, ogni voce ha lo stesso nome anche nelle istruzioni.

L’ultima esperienza è per stata con il Banco di Desio della Brianza. Gli accessi avvengono inserendo un nome utente ed una password, poi si deve creare e scaricare una chiave che dura un anno, un piccolo file associato con il conto e l’utente e protetto da una password. Primo problema, i nomi utilizzati dall’interfaccia web sono differenti da quelli della documentazione cartacea e dei codici forniti con le solite buste che ogni banca consegna. Poi il sito è parecchio complesso, una marea di voci e di conferme da dare per una semplice operazione. Il sistema poi diventa un po’ ostico se si vuole riscaricare il certificato per firmare le operazioni (solitemante le altre banche usano luna password per confermare le operazioni). Il sito rimanda ad un altro sito che dovrebbe permettere la rigenerazione della chiave o il semplice download, che poi semplice non è, nonostante si seguano passo passo le istruzioni ed i comandi.

La cosa che più mi ha colpito è l’intenso uso dell’ambiente Java (se non si ha non funziona nulla!) e della necessità di appoggiarsi a siti esterni, sarà che non è poi così difficile per un qualsiasi malintenzionato informatico cercare di interporsi tra i due e carpire informazioni sensibili.

Sarebbe bello, prima di affidare i propri risparmi ad una banca, poter provare l’internet banking, sicuramente ci si risparmierebbe tanti mal di pancia, preoccupazioni e panciate di nervoso! Come vorrei che a progettare alcuni siti fosse quel “talebano” (si definisce così lui) di Camu, forse il mondo sarebbe migliore!