Tornando al discorso di The Grand Tour ed alle motivazioni che hanno portato alla sua fine, durante l’ultimo episodio Jeremy Clarkson ha fatto un’affermazione che mi sento di sposare in pieno.
Mentre guidava una Lancia Beta Montecarlo ha detto, senza girarci intorno: non mi interessano le auto elettriche, sono come una lavatrice o qualsiasi altro elettrodomestico.
Possono cercare di imporre, esaltare la ripresa bruciante, fare vedere video con cui bastonano hipercar nelle drag-race, per la mia generazione non avranno alcuna attenzione o interesse, sono e saranno noiosamente silenziose.
Capisco che la mia generazione sarà probabilmente in via d’estinzione, ragioniamo come chi osteggiava le lampadine e l’elettricità o chi apprezzava i cavalli e detestava le prima auto.
Il giorno in cui mi troverò obbligato ad acquistare un veicolo elettrico so che non la apprezzerò e da quel momento perderò interesse nella guida.
In questi giorni sono riuscito a vedere l’ultimo, in tutti i sensi, episodio di The Grand Tour, a tratti commovente per i commenti e considerazioni dei tre conduttori.
Traspare un certo senso di dispiacere nel terminare un progetto ed una collaborazione di 22 anni tra i tre più geniali giornalisti di automobili che definirei ineguagliabili.
L’età c’è, in particolar modo Clarkson e May, il primo ha più volte osservato di non avere più0 l’età.
Ricordo quando vedevo gli episodi di contrabbando caricate su YouTube, poi l’arrivo di Discovery e la nascita di Dmax mi ha permesso di rivedere le prime puntate di Top Gear e quelle nuove, fino al cambio di conduzione a tratti imbarazzante.
I tre si occuperanno di altro, Clarkson si occuperà della sua fattoria con la sua compagna, Hammond scriverà sui giornali e si occuperà del della sua officina di restauri di auto storiche, May tornerà a fare il giornalista ed il divulgatore con programmi in televisione.
Dopo che i tre matti inglesi, come li ho sempre definiti io, mi hanno accompagnato per tanti anni è il momento di un saluto che spero sia più un arrivederci.
Letteralmente come da titolo, quest’estate la pendola ha iniziato a dare problemi, si fermava in continuazione senza apparente motivo.
Alla fine con il timore di danni al movimento ho deciso di fermarla facendo un paio di tentativi sporadici.
Ho pensato che qualcosa nel meccanismo si fosse danneggiato p fosse fuori posto, così pensavo di chiamare l’orologiaio per fargli fare una bella revisione, visto anche che la fase lunare non ne vuole sapere di girare (ora quella parte di ingranaggi è scollegata).
Oggi per curiosità, prima di andare a lavoro, ho regolato l’ora e ho spinto il pendolo pe sando che tornando a casa l’avrei trovata ferma come al solito.
Con mia sorpresa invece al mio rientro stava andando senza problemi, avevo solo dimenticato di riattivare la suoneria, così dopo più di 12 ore si è rimessa ad andare come se nulla fosse.
Parla di con mia madre anche la sua pendola da parete si è fermata senza un motivo, ora facendo un bilancio direi che il caldo e soprattutto l’umidità che ha caratterizzato il periodo estivo deve aver influenzato i meccanismi e probabilmente il legno andando a bloccare gli ingranaggi.
Penso che indagherò per capire se la mia teoria è corretta.
Dopo aver fatto circa 7.000 km e circa 8 mesi è giunto il momento di parlare dei difetti, per me, poco logici e poco studiati da casa Honda e gli indubbi pregi.
Partirei dai pregi, motore ottimo in città e per spostamenti anche al di fuori, sia da solo che in due. Quello che mi ha colpito positivamente è il comportamento neutro in due, non si percepisce il passeggero anche nel traffico e la mancanza di vibrazioni (a differenza del precedente che mi faceva addormentare le mani o comunque me le intorpidiva).
Il telaio sembra essere più rigido, come anche le sospensioni, nelle curve veloci in autostrada non ondeggia più come il precedente. Ottima la sella, più pratica per mettere dentro le cose (caschi e altro) e finalmente il pistone è stato sostituito da una molla (la molla comunque a seconda di come è posizionato lo scooter tende a far chiudere la sella), sottosella capientissimo e comoda la vasca per piccoli oggetti, peccato che non ci sia una “sponda” per evitare che il contenuto vada in giro per il sottosella (sto studiando come creare la sponda, devo capire con che materiale e come fissarla). Sicuramente c’è un motivo ma non capisco perchè non aver fatto una seconda vasca laterale opposta alla prima, come il fatto di aver eliminato di fatto il secondo gavone nello scudo lasciandone uno anche se capientissimo.
Consumi di carburante veramente ottimi, sono passato da fare circa 270 km con un pieno ai 350/370 km, veramente ottimo!
Ora i difetti, per fortuna pochi ma fastidiosi e condivisi anche da un amico che ha lo stesso modello. Il primo problema è la posizione degli specchi, sulla carena e non più sul manubrio, si fa fatica ad abituarsi alla lontananza con il rischio di farli sbattere su specchi di auto, bauletti di altri scooter o comunque su tutti quegli oggetti che potrebbero essere vicini. Vista la posizione anche la visibilità nel traffico risulta essere limitata, gli specchi sul manubrio permettono di dare un occhio in giro facendo girare il manubrio, specialmente nel traffico, ora non si riesce per ovvi motivi. Mi chiedevo perchè non mettere, sempre se esistono per gli scooter, gli specchi con la parte terminale esterna panoramica come su alcune auto, permetterebbe di dare un occhio a cosa sta intorno.
Blocchetto di sinistra, mal progettato in generale. Primo problema, per lampeggiare bisogna premere il devio luci verso il basso indietro, il grilletto del vecchio modello serve ora per spegnere il controllo di trazione (funzione mai usata da me e non credo utilizzata da nessuno, pertanto serve avere un tasto facilmente utilizzabile?), inoltre avendo il quadro strumenti con un computer che può fornire molti dati sono presenti due tasti “A” e “B” posizionati il primo a destra del devio luci, il secondo al posto che dovrebbe ospitare il clacson (posizionato poco sopra), così in caso di necessità non si trova il clacson e si cambiano le informazioni sul quadro strumenti. Avrei preferito che il tasto “A” gestisse il controllo trazione, l’attuale grilletto dovrebbe gestire il lampeggio, il tasto “B” dovrebbe ospitare il clacson e l’attuale tasto del clacson dovrebbe far funzionare il tasto “B” del quadro strumenti. Sarebbe tutto più pratico e vicino alle dita di chi guida. Inoltre con l’attuale configurazione è impossibile lampeggiare con gli abbaglianti e suonare il clacson, o uno o l’altro, con la configurazione che vorrei invece permetterebbe di fare entrambe le cose in sicurezza.
Mancanza di una luce sottosella, ho ovviato con una lucina a sfioro ricaricabile da pochi euro fissata con il velcro in modo da avere una luce quando ci si trova al buio in inverno e non si ha la possibilità di usare la luce del cellulare per avere le mani libere.
Per il resto scooter ottimo e pratico, il fatto di avere le pedane del passeggero come le moto, richiudibili, permette di ridurre la larghezza dello scooter per infilarsi nei parcheggi, altezza corretta e gran maneggevolezza.
Il fine settimana dl monto tecnologico è stato scosso dall’arresto del fondatore e CEO di Telegram Pavel Durov, padre russo madre ucraina. Era da tempo che la Francia lo aveva nel mirino e quando se lo è visto arrivare con l’aereo personale per una cena a Parigi è scattata l’operazione.
Le accuse sono traffico di droga, pedopornografia e connivenza con i criminali, il tutto a causa della app di messagistica che, a detta di alcuni, non modera, controlla ed elimina messaggi offensivi, link di dubbia provenienza e non vigilerebbe sulle attività dei criminali. Ma sul serio?
Telegram è un sistema abbastanza sicuro (in realtà è stato hackerato tempo addietro, cosa che ha fatto modificare alcune cose lato server) e della sicurezza dei dati degli utenti ne ha fatto una bandiera, ad esempio il più diffuso (almeno in Italia) WhatsApp è ritenuto meno sicuro lato privacy (Meta converte dati in denaro di fatto, quindi non sarebbe male che collezionasse dati anche dalle chat per poi rivendere le informazioni).
La vera discussione è legata al fatto che molti attori del monto di internet collaborano a più livelli con le polizie di buona parte del mondo, fornendo accesso ai dati di malfattori. Telegram non è della stessa politica, non fornisce accesso ai dati e non fornisce gli strumenti per accedervi (chiavi di decrittazione). Questa cosa infastidisce molto governi e polizie di mezzo mondo, ricordiamoci che anche Apple ha sempre negato l’accesso ai telefoni anche di persone condannate o di comprovato malaffare, tant’è che l’NSA si è costruita in casa uno strumento hardware che pare sblocchi i telefoni in poco tempo. Comunque anche Apple in America sta avendo grattacapi legati agli store alternativi, casualmente dopo che l’Europa ha obbligato Cupertino a doversi aprire un po’ di più al mondo esterno.
Tornando a Telegram ed alle accuse a Durov trovo discutibile che il CEO abbia subito un arresto con tali motivazioni, perchè allora non arrestiamo gli altri CEO di piattaforme che controllano poco o nulla le attività degli utenti (veri responsabili di quello che pubblicano e condividono), allora mettendola in questo modo praticamente le aziende dovrebbero moderare ogni singola virgola battuta sulle tastiere, di fatto limitando qualsiasi diffusione di contenuti?
Trovo che il mondo abbia preso una strada abbastanza strana, il mondo occidentale e tendenzialmente liberale sta di fatto cercando in modo totalitario di controllare ogni aspetto sia dentro che fuori internet in maniera ben poco liberale e comunque togliendo un pezzettino di libertà che fino a ieri esisteva, con il consenso più o meno cosciente dei cittadini, il tutto per una non precisata sicurezza nazionale?
Arrestare un cittadino straniero nel vano tentativo di fargli cambiare idea non mi sembra per niente democratico sembra un pelino da dittatori o sbaglio io qualcosa?
Ieri, dopo parecchio tempo, ho visto una gara (in differita purtroppo) di Formula 1 e me la sono goduta tutta anche perchè per fortuna lo spettacolo non è mancato (niente incidenti o rotture di motori e conseguenti safety-car), sorpassi al limite e tanta velocità.
La Formula 1 è l’unico sport che ho sempre seguito costantemente e per anni ho guardato quasi tutte le gare (ad esclusione di quelle in fusi orari assurdi), se cerco di sforzare la memoria posso arrivare ai tempi di Alboreto in Ferrari, Patrese e altre vecchie glorie. Poi purtroppo Sky ha preso i diritti, ha eliminato il commento Rai (forse il migliore per tecnica e reazione agli eventi in pista) in favore di un commento un po’ troppo “americano” (troppo pathos e scarsa attenzione a dare informazioni su molti aspetti), quindi le gare (ad eccezione di Monza per fortuna) sono trasmette in chiaro in differita di alcune ore e con internet può capitare di conoscere il risultato prima di iniziare a vedere la replica, quindi tutto diventa inutile salvo non aprire un browser o similari.
L’abitudine del seguire la Formula 1 è legata al fatto che per primo, in casa, è stato mio padre a farmela scoprire (nonostante fosse un motociclista al 100%, non aveva nemmeno la patente per la macchina!), ricordo bene le prove libere del venerdì, quelle del sabato (rigorosamente dopo pranzo), i warm-up (oggi non esistono più purtroppo) della domenica mattina e la gara dopo il pranzo della domenica.
Ho anche seguito in maniera discontinua la Superbike e la GP500 (quella che poi è diventata MotoGP) dove i piloti erano un po’ meno esaltati rispetto ad oggi. Poi tutto è diventato eccessivamente estremo e le persone sono diventate secondarie.
Ieri è stato un po’ come tornare a casa dopo molto tempo e riassaporare i vecchi sapori e le vecchie sensazioni, è stato un po’ come avere vicino mio padre. Chissà se un domani riuscirò a trasferire questa passione a mio figlio, la passione per le auto la ha, sta tutto a vedere se l’atmosfera delle gare lo catturerà.
Nello scorso fine settimana molte compagnie aeree, aeroporti, porti, treni ed altro sono stati oggetto di un crash causato da un aggiornamento di sicurezza in forse a Microsoft che ha gettato nel panico molti, pensando di essere colpiti da un attacco informatico.
Invece il problema è stato involontariamente da CrowdStrike ed è durato diverse ore e ha causato parecchi al di pancia in mezzo mondo.
Questo conferma la mia diffidenza nei sistemi perennemente connessi ad internet e che senza connessione smettono di funzionare anche in locale, l’informatica da per scontato che le rete funzioni sempre e comunque e che non sia necessario far funzionare i programmi in locale.
Personalmente non ho mai apprezzato queste scelte e ho sempre preferito i programmi offline, venendone da un mondo che non era inizialmente connesso e quando ha iniziato ad esserlo era terribilmente lento, pertanto per far funzionare qualsiasi cosa doveva girare in locale sul computer.
Oggi siamo abituati ad essere online per qualsiasi attività ma poi ci disperiamo quando i sistemi si fermano di botto e ci troviamo all’era della pietra in un battito di ciglia.
L’altra faccia della medaglia è la compagnia aerea Southwest Airlines che non ha praticamente subito problemi poichè utilizza ancora Windows 3.1 e Windows 95 per far funzionare tutti i servizi e sta pensando solo ora ad utilizzare un domani Windows XP con programmi compatibili con Windows 3.1!
Oggi l’affermazione di Churcill “Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare” calza più che a pennello!
In questi giorni la bagarre delle elezioni americane tiene impegnato più o meno il mondo, tra i discorsi, proiettili e gaffes dei due candidati è venuto fuori che Trump vuole fermare l’idea del green e tutti i provvedimenti che a suo dire non servono a nulla.
Non mi sento in contrasto con questo principio, abbandonare i combusti fossili non è facile ed è per ora impossibile, se poi consideriamo che le demonizzare automobili sono causa dell’1% dell’inquinamento, quantità risibile.
Notizia di pochi giorni addietro è la presentazione della nuova Audi A5 diesel ibrida, praticamente farà fuori definitivamente pe elettroniche che hanno percorrenze nemmeno paragonabile ai motori a benzina, figuriamoci confrontando i dati con un diesel.
Anche Toyota sta per presentare un motore analogo già definito killer di elettriche e anche una delle fabbriche cinesi è orientata in questa direzione, insomma le elettriche potrebbero essere sul viale del tramonto considerando che il 40% di chi ne ha una non è soddisfatto e tornerebbe al motore a combustione.
L’ideologia green senza basi a mio avviso ha fatto danni e non ha un fondamento scientifico o tecnico, è solo una bella idea ma i limiti tecnologici sono un ostacolo insormontabile.
Come sosteneva l’agente Smith in Matrix, se tutti i mali del mondo fossero legati alla nostra esistenza? Effettivamente durante il lockdown del Covid il mondo ha ripreso a funzionare regolarmente, acque cristalline, animali che girovagavano indisturbati, aria più pulita, mancavamo noi a seminare problemi e non è una cosa da poco.
Siamo più di 8 miliardi (ricordo ancora da ragazzino quando si parlava del mento in qui saremmo diventati 5 miliardi!), sbilanciati come distribuzione, il mondo che riteniamo civile e più istruito ha quasi smesso di fare figli o si limita ad averne uno, massimo due, il mondo un pelo meno civilizzato ed istruito invece procrea senza un controllo vero e proprio.
Inoltre i paesi in via di sviluppo, forti del fatto che devono crescere e che noi abbiamo inquinato come non mai in precedenza, ora vogliono godere della crescita fregandosene dei danni ambientali, le industrie continuano a produrre in tutti i settori più di quanto serva invocando una crescita infinita e riversando spazzatura di ogni sorta ovunque.
Beh, onestamente non mi sento poi così in disaccordo con l’agente Smith, non siamo in grado di restare in equilibrio, consumiamo e distruggiamo senza un senso come un virus fuori controllo e tutti i bei discorsi e idee bislacche che si sentono sono solo un tentativo di ripulirsi la coscienza ma di cose realistiche da fare non se ne sentono e non capiamo che a soccombere a tutto questo non è il mondo in senso generico, ma saremo noi e continuando così prima o poi potremmo estinguerci, il mondo e la natura continueranno per la loro strada come da miliardi di anni e anzi saranno ben lieti di sbarazzarci di noi e dei casini che facciamo.
Da anni mantengo, dove possibile, la cronologia disattivata (adoravo la vecchia versione di Opera che poteva essere settato in modo da piallare tutta l’attività online alla chiusura del browser, ma ahimè ora essendo una versione personalizzata di Chrome non cancella molto, purtroppo), tra questi YouTube.
Nel recente passato Google ha deciso che è meglio, per loro, mantenere la cronologia attiva sul noto portale per meglio profilare gli utenti, fin qua nulla di strano, vivono di pubblicità e se riescono a profilare e far arrivare le pubblicità giuste agli utenti ed invogliarli a spendere sono tutti contenti.
Ovviamente per spronare a riattivare la cronologia hanno deciso di eliminare i video consigliati nella landing page del portale su cui campeggia la frase di riattivare la funzione per vedere i video consigliati.
Tutto bene, se mi autentico capisco che vedendo le impostazioni del profilo sono così, ma se non ho effettuato il log-in com’è possibile vedere lo stesso messaggio sulla pagina iniziale? Come fa a capire che sono io e che ho disabilitato il comando?
L’immagine qua sopra ne è testimone, non sono loggato ma la cronologia risulta disattivata! Misteri complottosi!