Il mio ultimo post di alcuni giorni addietro è stato questo, praticamente la sola immagine con un mio commento abbastanza netto.
Il mio vicino di casa virtuale Camu ha commentato con una domanda più che lecita.
Sono sempre stato sensibile a notizie del genere e ho sempre avuto la medesima opinione, diventando padre sono diventato ancora più sensibile.
Perché ritengo che una soluzione sia l’abbattimento di individui del genere? Semplicemente perché non credo molto al nostro sistema giudiziario (gli avvocati sono molto bravi a cercare soluzioni fantasiose) e in quello correttivo (le carceri sono solo luoghi di detenzione nella stragrande maggioranza dei casi), se poi viene fuori che chi compie certi gesti era sotto effetto di sostanze varie il tutto diviene l’opposto delle aggravanti.
Non so come si comporteranno dove è accaduto il fatto, per fortuna non siamo in Italia, ma penso ai fatti che più volte hanno riempito le pagine delle cronache e ai risvolti legali.
Purtroppo il nostro sistema carcerario è poco diverso dalle gabbie dove vengono tenuti gli orsi problematici, terminata la pena la persona torna a fare quello che faceva prima, sono pochi i casi di persone recuperate.
L’Italia decenni addietro con la legge Basaglia ha chiuso i manicomi, corretto visto che erano dei tuguri dove dimenticare chi aveva problemi mentali detenuti in condizioni più che precarie.
Peccato che la legge prevedeva la creazione di strutture moderne ed efficienti per aiutare queste persone. Peccato che come al solito lo Stato ha applicato metà della norma, liberando le persone affette da problemi mentali o lasciandole in toto alla gestione delle famiglie che non sempre riescono a garantire una copertura totale.
Esistono poi i manicomi criminali, ma le persone ci finiscono dopo aver fatto un reato.
Non voglio pensarla all’americana, tanto i criminali non temono di finire fritti su di una sedia, però alle volte sarebbe meglio. La mia affermazione è dura ma donne e bambini non si toccano e le pene oggi fanno ridere.
Non ho parole difronte a notizie del genere, so solo che un individuo del genere dovrebbe essere abbattuto all’istante senza tanti complimenti e salamelecchi, un colpo di pistola alla nuca e via.
Ne avevo già scritto tempo fa, testate giornalistiche o presunte tali che pubblicano articoli con errori madornali, oggi tocca a Repubblica.it sezione di Torino!
A breve daranno la colpa alla IA generativa come oggi si dà la colpa al correttore automatico!
Siamo alle solite, i francesi sono in difficoltà per le loro questioni interne e per sviare l’attenzione attaccano noi.
Strano comportamento dei francesi che di fatto hanno reinserito i controlli alle frontiere e che spediscono via senza fiatare i migranti che riescono a raggiungere le loro coste.
Noi non siamo santi ma come sempre i francesi giocano sporco.
Ne parlavo nei giorni scorsi con mia moglie ed un amico/collega, L’IA rischi di avere un impatto con l’odierna civiltà abbastanza importante.
Il problema inizia con l’uso di informazioni reperibili in rete e non sempre corrette, alle volte volutamente altre volte inconsciamente (viva i tuttologi).
Su questo unto il Garante della Privacy italiano ha fatto bene a ricordare ad OpenIA l’esistenza del GDPR europeo.
Il secondo impatto è su tutte quelle attività umane che soccomberanno o subiranno gli effetti delle IA generative, immagini, video, presentazioni, ma anche attività quali i commercialisti, inl computer alle volte si sono dimostrati più veloci e più accurati del corrispettivo umano.
Con il tempo non mi stupirei che anche altre attività umane possano essere svolte da macchina, basta insegnare loro le regole.
Certo c’è chi sostiene che la fantasia e la creatività saranno appannaggio dei soli umani, ma onestamente quanti umani hanno a che fare con tali attività in tutto il mondo?
Già ora le macchine decidono alcune attività umane, basti pensare ai magazzini Amazon.
Sicuramente oltre a problemi di sicurezza in generale il tassello importante è l’occupazione, le macchine per ora non si lamentano e basta dargli corrente, ma se decidessero di avere dei diritti? Consideriamo che stanno ancora imparando, è solo questione di tempo perché inizino a prendere iniziative autonome.
Oggi l’editoriale di Mattia Feltri de La Stampa riporta questa intervista ad uno sportivo che dovrebbe insegnare a tutti che in generale il concetto di fallire se si prova e si fa il proprio dovere non esiste. Ogni tanto qualche atleta che dimostra di avere sale in zucca si trova ancora.